Capitolo 8: Oh now you are
fucked!
Ciel non aveva vita facile dalla partenza della sorella in
guerra.
La famiglia non gli dava colpa per carità.
Lui si dava colpa in parte ma non troppa.
I servi…beh per loro era sempre colpa sua.
I soldati…beh per loro era sempre colpa sua.
Era inutile, per loro lui era un peso sulle spalle di
Astrid.
Ma lui non si sentiva tale.
Astrid l’aveva sempre detto…
“Ognuno è fatto per una cosa diversa Ciel, solo perché non
sei tipico non vuol dire che sei inutile. Sei solo unico”
Astrid era completamente dal suo lato in tutto e per tutto.
Era qualcuno che lo amava così com’era quindi nessuno oltre
lei poteva dirgli cosa sbagliava.
“Dovresti imparare a socializzare con gli altri”
Ed era quello che stava facendo.
Era più spesso fuori dal laboratorio, abbastanza da iniziare
a pranzare e cenare con la famiglia senza essere chiamato.
La cosa stava facendo legare la famiglia.
-Astrid dice che dovrei imparare a gestirmi senza lei quindi
provo…
-Ovviamente- rise il padre contento
Suo figlio era un genio naturale e come ogni genio era un
po’ anomalo.
Anomalo ma non cattivo.
Damian ne aveva approfittato per trascinarselo in giro e
farlo conoscere meglio ai soldati.
Alla fine però in qualche modo il fratello era diventato
ancora più assurdo negli occhi di tutti.
-Che diamine stai facendo?
-Calcolando la distanza tra i due muri… -disse Ciel ovvio
Damian piegò la testa di lato- non ho capito
-Ovviamente, non sei Astrid dopotutto! –disse Ciel contento.
Più non lo capivano, più era contento.
Dopotutto solo Astrid lo capiva. Se lei era lì avrebbe
capito cosa stava facendo…stava calcolando l’aria della zona di allenamento per
controllare se si potesse aggiungere altre forme di addestramento, esempio?
Arrampicata su corda per eventuali assalti a castelli nemici ovviamente!
Quando gli spiegò l’idea sia lui che i soldati la trovarono
un’ottima idea.
-Bravo fratellino –disse Damian scompigliandogli i capelli
Lui sorrise tranquillo e sentì ridere un gruppo di
donnicciole presenti al castello.
Non avevano permesso di venire qui ma vi erano alcune che
entravano come “amiche di Astrid” delle volte con lo scopo di sedurre Damian,
Ciel e lui però le trovavano troppo oche per vivere.
-L’ho detto, la principessa ci rimetterà le penne- rise una
particolarmente notabile per il suo vestiario rosa
Damian fece per parlare ma Ciel lo precedette
-Che hai detto?
La donna si girò- oh sua altezza quale buon…
-Ripeti ciò che hai detto –disse gelido Ciel
Lei lo guardò e sorrise- non so di che parlate
-Questo è un ordine –disse Ciel
Damian, che non era stato notato, si tenne distante per
vedere suo fratello all’opera. Astrid l’aveva avvisato di non farlo arrabbiare
ma non capiva perché…
-Un ordine? Da un inutile principe? Vale nulla- rise lei
Lui sorrise- oh?
La zona si cominciò a congelare all’istante e una mano di
puro ghiaccio afferrò la dama e congelò le altre sul posto.
La mano divenne di pietra e la iniziò a stringere facendola
urlare mentre un rumore di ossa rotte.
-Avevo giusto bisogno di una cavia per i miei esperimenti
–disse Ciel gelido facendo formare un grosso animale di ghiaccio intorno alla
tipa- chissà quanto devo stringere prima che tu crepi…
Quando tutti erano impalliditi e molti tremavano dal terrore
la fece cascare a terra.
-Buttatela nelle celle insieme alle sue colleghe puttane-
disse Ciel guardando male le tipe- sei fortunata, sono particolarmente di buon
umore oggi…altrimenti chissà cosa sarebbe successo…la prossima volta che insulti
la mia sorellona…mi assicurerò che tu non abbia l’abilità di vivere…capito?
Quello era di buon umore!?
Si girò tranquillo e si allontanò verso il castello come se
nulla fosse.
Forse…l’inutile principe era MEGLIO che fosse inutile…
In battaglia arrabbiato…
-Dei santi… -mormorò Damon inseguendolo divertito-
fratellino quello era fantastico! Dovresti farlo più spesso!
Per la sanità mentale della servitù e dei soldati…per
piacere non lo faccia
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