Capitolo 2: Can’t let you go
Avrebbe mentito se avesse detto che era felice di essere di
nuovo in vita.
Charlotte Cleopatra era una bionda dagli occhi chiari con
uno dei peggiori ruoli esistenti…la principessa.
Era cresciuta sotto una crudele maledizione
Forzata in un coma in cui era sveglia
Forzata a nozze con uno dei suoi assalitori
Forzata ad obbedire la sua famiglia e i vari uomini che la
volevano come moglie
E costretta a morte alla fine perché il marito voleva una
nuova regina.
Era uno schifo.
Durante il periodo in cui era regina aveva indagato
Erano passati decenni da quando la strega che l’aveva
maledetta era stata uccisa dai suoi pretendenti, dei sapevano che cosa aveva
passato prima di morire.
Non aveva mai capito perché la strega l’aveva maledetta
Che le aveva fatto?
Ma quando lesse cos’era successo capì
Non era lei chi doveva finire maledetta
Che padre vero?
Dopotutto aveva avuto altri figli dopo di lei, che importava
della maggiore?
E ora eccola che assisteva alla giornata in cui sarebbe
stata maledetta. Chissà com’era quella povera strega…
Suo padre però non sembrava star bene quando era entrato e
il medico aveva detto qualcosa sul fatto che non poteva essere riattaccato…che
cosa era successo?
La porta venne fatta volare mentre un rumore di tacchi si
poteva sentire sul pavimento di marmo.
-Che situazione imbarazzante, non mi si invita nemmeno per
la nascita della principessa?
Cleo voleva vederla, la voce era così…melodiosa
Nella sua mente era sempre stata un mostro crudele ma ora…
-Che bella bambina…-disse la donna guardando in uno dei
riflessi
-Come osi venire qui dopo che mi hai attaccato!? –chiese il
sovrano
-Spiacente, ma questa strega non ama per nulla venir forzata
ad aprire le gambe
-Tu vipera dovresti essere onorata che…
La strega lo scaraventò contro il muro mentre ogni finestra
e porta si sigillarono impedendo vie di fuga mentre la maledizione iniziò ad
avere effetto sui presenti.
-Come osi…
Mentre i vari nobili e presenti diventavano mostri orrendi,
la strega mosse una mano impedendo alle fate di intervenire.
Dopotutto senza le loro ali le fatine non avevano poteri.
-Crudele megera!
-Grazie –sorrise la donna avanzando e muovendo la mano
annoiata per far alzare in volo la piccola Cleo dalla sua culla.
Per la prima volta nella sua esistenza Cleo vide la crudele
strega.
Una donna alta e slanciata, vestita in un abito aderente
nero e con curve evidenti. Il viso era come quello di una bambola di porcellana
con lunghi capelli neri e due occhi a fenice di un verde intenso, le labbra
rosse erano messe con un leggero sorriso, le lunghe ciglia con quei occhi la
rendevano…ipnotica. Pallida come poche e dotata di mani delicate con lunghe
unghie nere.
-Qui
Cleo si ritrovò a fluttuare nella sala finché non finì nelle
mani della strega e si resse a lei.
Sicurezza.
Questo era un sentimento nuovo.
-Credo che come compenso mi prenderò la bambina –sorrise la
strega muovendosi con calma verso l’uscita mentre le persone intorno a lei
iniziarono a crollare a terra a pezzi. Al primo caduto coprì gli occhi della
bambina- non guardare, non meritano pietà mostri del genere
Non era certa del perché ma la strega era decisamente…il suo
tipo.
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