The Human Guardian
Capitolo 1: New life, old
style
-Alex! Attento!
Quando il grosso leone saltò addosso al giovane dai capelli
neri e occhi di un argento chiaro
-Lele, ti sono mancato?
Il leone, che adesso era tra le braccia del ragazzo, gli
fece le fusa e gli leccò la faccia
-Si mi sei mancato anche tu Lele
-…cielo, tu mi ucciderai qualche giorno…
Alexander Guardian era il guardiano dello zoo locale, un
affascinante ventiseienne che aveva speso l’intera sua esistenza a salvare
animali e che aveva su di loro un effetto calmante, al punto che leoni e tigri
diventavano docili gattini quando lui li sfiorava e coccolava.
-Hey Mia, buongiorno, come ti senti? –chiese entrando nella
zona dei panda
Il panda fece un verso avvicinandosi con i due piccolini che
cercarono di salire in braccio a Alex
Il panda si chiamava Mia, era una povera creatura che aveva
incontrato bracconieri nella foresta. Fu chi Alex salvò di persona e aiutò a
partorire i suoi due cuccioli dopo la morte del suo compagno iniziale.
Alex era chi aveva salvato l’intero gruppo che viveva nello
zoo e per qualche motivazione, tutti lo trattavano come famiglia
-Guarda che ti ho portato?
-Di nuovo a dare al panda oggetti da decoro? –chiese il suo
collega confuso
Alex portava sempre per tutti gli animali qualcosa dai suoi
viaggi
Lele era stato il regalo alla leonessa che Alex aveva
trovato e cresciuto fin da cucciola per esempio, il leone che era mansueto solo
con Alex era incredibilmente fedele alla sua leonessa e i loro cuccioli erano
iper energici intorno a Alex
Il panda prese goffamente il servizio da thè in porcellana e
lo posò su uno scaffale in pietra che Alex le aveva creato insieme alle altre
statuine e simili che possedeva
Dopo andò ad abbracciare Alexander contenta e gli fece un
verso dandogli del bambù
Era sempre stato un piacere per chiunque guardare Alexander
a lavoro, era l’unico che vedevi gironzolare con un boa accoccolato sulle
spalle o una tigre che cercava di tenerlo fermo tenendosi dalla sua gamba
perché non voleva andasse via.
-Hey Mia, posso chiederti di guardare i gemelli?
Mia annuì guardando dove i due leopardi neve erano andati a
infilarsi nella sua zona
-Dovrei tornare in due settimane massimo, fate i bravi con
zia Mia ok?
I due leopardi erano chi Alexander aveva salvato da
un’orribile disastro in una zona gelida del nord in uno dei suoi viaggi. I
piccoli avevano perso i genitori e stavano morendo di freddo e fame prima che
lui li salvasse e desse loro una “casa” in casa sua prima di portarli allo zoo
che gestiva.
I due lo guardarono con occhi tristi come sempre quando
doveva andare a convenni o all’estero per casi di animali in pericolo.
Era l’unico umano esistente che poteva dar loro quel senso
di sicurezza dopotutto.
James era il suo migliore amico e collega in quel posto,
unico che come Alex provava ad aiutare tutti gli animali ma con inferiori
risultati.
-Sorveglio io per te, fa attenzione ok
-Grazie James, a presto
Lo zoo era sempre energico nel dargli un saluto prima che
sparisse per un lungo viaggio ma…quello era l’ultimo giorno in cui avrebbero
visto Alex.
-Su oggi torna Alex, fate i bravi…
Ogni zona dello zoo aveva delle televisioni messe per far
sentire agli animali le notizie o vedere qualche show, l’idea era come sempre
di Alex e stranamente loro parevano capire ciò che succedeva in quel mondo
James stava cercando di tener buoni i gemelli leopardo
quando lo show venne interrotto dalla notizia
-Interrompiamo la visione dei programmi per un’urgente
notizia. Un’esplosione ha distrutto il ponte Michaelis uccidendo oltre
settecento persone nel processo, si sospetta un attacco terroristico e…
James fece cadere la ciotola e tirò fuori il cellulare- Alex
rispondi…Alex…
- “Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile,
lasciate un…”
Al decimo tentativo
-Alex! Grazie al cielo sei…
-Mi scusi lei è?
La voce dell’uomo non era Alex
-Sono James, un amico di Alexander Guardian…
-Mi spiace mr James…il proprietario del telefono è stato
impalato da delle travi…non siamo riusciti a salvarlo
L’intero zoo cadde in silenzio a quella notizia prima che
uno dei cuccioli di Mia iniziasse a piangere seguito dal fratello e poi dal
resto degli animali.
-Alex…hey –disse James sedendosi vicino alla sua tomba
lasciando che Mia si avvicinasse- sono riuscito ad ottenere l’ok…ti porterò
tutti a vedere
Mia si sedette a terra e provò a prendere la lapide facendo
dei versi che sembravano come se qualcuno non volesse piangere mentre parlava.
Alexander voleva piangere in quel momento guardando
dall’alto la cosa. Era rimasto bloccato a vedere la scena e non sapeva cosa
fare per farli stare meglio. Era stato un orribile incidente, specie perché
stava tornando a casa…aveva preso a Mia pure quella tazza che voleva con le
rose…
-Mi spiace…
Qualche giorno dopo e lo zoo era ancora nel silenzio più
totale. Nessun animale fiatava o si muoveva più di tanto. Gli altri guardiani
erano nello stesso stato, Alex sembrava sempre impossibile da uccidere…aveva
avuto un leone che voleva morderlo e aveva comunque mantenuto la cosa senza
problemi, squali che erano dietro di lui e non era morto…un dannato incidente
stradale invece l’aveva ucciso…
Fu quando Alex iniziò a sentirsi svanire che vide
l’esplosione avvenire in tv. Una bomba nucleare forse o un esperimento
chimico…chi poteva saperlo. Fatto sta che l’ultima cosa che vide fu…
-Mia…?
La sua Panda aver preso sembianze di una donna con le
orecchie dell’animale, presto seguita dagli altri.
Non erano più animali…erano Werebeast.
Alex sparì poco dopo sentendosi stanco e privo di forze. Ciò
che non sapeva fu…che una guerra presto iniziò tra umani e non-umani sul
controllo del territorio. Una guerra che vinsero i non umani.
Quando Alex aprì gli occhi era in un appartamento e in un
letto caldo. Si tenne la testa che girava prima di notare che…aveva qualcosa da
tenere.
Si alzò allo specchio per trovare se stesso. Stessi due
metri di altezza, stesso fisico muscoloso, stessi occhi di argento, stessi
capelli neri.
Era…rinato o tornato indietro?
Trovò il proprio portafoglio con dentro il nome: Alexander
Guardian.
Era stato assunto il giorno prima come conduttore di quello
che poteva capire essere una specie di live-stream online ma…erano passati
secoli da quando era vivo.
Non aveva ricordi del corpo e da ciò che vide nei proprio
dispositivi, lui era iniziato ad esistere solo il giorno prima quando era stato
assunto online, non di persona.
Era chiaro che qualcuno avesse volutamente creato il corpo
per lui e datogli un modo per vivere di nuovo, il motivo? Lungi da lui
scoprirlo…però doveva fare ciò che poteva fare per sopravvivere. Inoltre…se era
lo stesso mondo…
-Forse posso…vedere la mia famiglia…
Da orfano che era, privo di moglie o figli, l’unica famiglia
che Alexander aveva era quella dei suoi animali nello zoo. Era in ansia per
loro ora…
-Cominciamo a darci una ripulita e andiamo a lavoro…poi
vedremo che fare
Chissà se poteva prendere qualche pet in adozione…era strano
non avere qualcosa che ti saltava addosso appena ti vedeva…
Quando salì su un treno volante diede il proprio posto a una
signora anziana con coda e orecchie da gatto che parve molto stupita dal bel
giovanotto così gentile. Specie perché era umano.
-Siete sicuro ragazzo? Eravate prima di me…
-Non si preoccupi madame, non vorrei che si stanchi –sorrise
lui amabile come sempre colpendo tutti nel vagone
Gli animali erano istintivi e lui era sempre stato favorito
dal loro istinto.
Scese con cautela alla sua fermata e si guardò intorno prima
di andare verso l’edificio dove avrebbe lavorato
-Attento! –disse un agente di polizia dalla coda e orecchie
da lupo
Un suo collega per qualche motivo era uscito di zucca e
aveva deciso di saltare addosso ad Alexander che prese il giovane labrador in
braccio senza problemi- buongiorno anche a te
-Dei santi Rich! Ti rendi conto che stai disturbando la
quiete pubblica?! Mi scusi davvero signore, di solito il mio collega è molto
più educato
-Mi…mi dispiace! –disse subito Richard riprendendosi,
scendendo e ritrasformandosi in un omone di più di due metri- non so che mi è
preso
Alex gli sorrise- l’importante è che nessuno si sia ferito,
non si preoccupi
Richard lo guardò andare tranquillo a lavoro e scodinzolò
prima di beccarsi un ceffone sulla nuca dal collega- scusa!
-Che diamine ti prende?
-Non lo so, quell’umano odora di casa e volevo saltargli
addosso…
-…
Non è che non lo capisse onestamente…ma un minimo di
contegno!
Alex entrò nell’edificio dalle porte automatiche e guardò
tutti gli impiegati girarsi a fissarlo appena entrò
Bene…a quanto pare gli umani erano una razza poco presente
ora nel mondo…
Sorrise andandosi a sedere su una delle sedie della sala di
aspetto sentendosi osservato e facendoci zero caso. Era onestamente abituato a
ciò
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