WitchandAngel : Capitolo 14: Mr Hunter sure loves to make her hate him

Capitolo 14: Mr Hunter sure loves to make her hate him

Capitolo 14: Mr Hunter sure loves to make her hate him

-Come osa?! –urlò di nuovo qualcuno in corridoio

Allyson era uscita di testa di nuovo in corridoio.

La scuola ormai era abituata alla cosa

Il problema era che l’ammonto di informazioni rilasciate al pubblico da Hunter era assurdo

Dopotutto Hunter conosceva Allyson dallo show

Sapeva come darle fastidio e sapeva cosa dire per infastidirla

Allyson lo stava odiando molto

-E loro che mi criticano, idioti…

Allyson postò l’ennesimo commento per Hunter

“So che mi vuoi, se ti scopo la smetti di rompermi le scatole?”

Ovviamente il messaggio venne subito notato da Hunter, la risposta?

“No”

Non le dava il tempo nemmeno per darle una vera e propria risposta

-Oggi torni a casa? –chiese Wolfe- non vuoi rimanere per gli allenamenti?

-Ho da fare con i miei –rispose Hunter accarezzandogli la testa- fai del tuo meglio lupetto

-Ok, ti posso chiamare dopo?

-Si, anche se non so quanto raggiungibile sarò –disse Hunter

-Io vorrei invitarti a…

Un clacson fece girare il loro gruppo verso un’auto nera, i finestrini erano totalmente oscurati e non vi erano segni identificativi su essa. Era di lusso ma oltre ciò era difficile capirne il modello

-Vado, o mamma uccide qualcuno –gli disse Hunter- a domani

-A domani… -disse Wolfe guardando attentamente Hunter salire nell’auto e vedendo qualcosa di affilato e lungo chiudere la portiera- che diamine…

-Wolfe tranquillo, lo inviti domani –sorrise Melissa

-Si… -disse lui confuso, aveva visto qualcosa di strano nell’auto

*****

-Siamo a casa –disse Hunter levandosi la felpa e facendo scrocchiare tutte le ossa

-Non capisco perché non ti vesti normalmente, sei così affascinante senza felpa- disse la “donna” di fronte a lui

-Mamma la mano…

-Oh…sai che è più facile per me tenere le mie mani che le mie mani umane… -disse lei ritornandola nell’apparenza umana

-Papà? –chiese Hunter entrando in cucina

-Tesoro, bentornato –disse un uomo al fornello

-Stai bruciando la cucina? –chiese un altro scendendo le scale- bentornato campione.

-Grazie –sorrise Hunter tranquillo

-Ha chiamato il capo prima, a quanto pare sarai di nuovo impegnato… -disse il biondo dagli occhi chiari sedendosi con il figlio- certo che non ti danno tregua

-Perché quei bastardi non hanno il fegato di lavorare- gli rispose il bruno dagli occhi verdi- se l’avessero non chiamerebbero il nostro bambino

-Sono inutili, che ci vuole ad uccidere due cretini? –chiese la donna dai capelli platino e occhi rossi abbracciando il figlio- è tutta colpa loro se non posso coccolarmi il mio bambino più spesso…dovrei ucciderli…

-Così aumenti il suo lavoro- le ricordò il biondo

-Se tutti muoiono nessuno gli dovrà dare lavoro –disse invece lei tranquilla

-…non è una teoria sbagliata ma evita- le rispose il bruno

Hunter sorrise e bloccò il padre- molla il coltello

-Ah…più forte di me –disse il bruno lasciando l’arma- mi viene istintivo

-Nessuno ti ha evocato –disse il biondo- anche se ho i miei occhi su qualcuno

-Di nuovo? –imprecò la donna nascondendosi nelle braccia del figlio- non lasciano la mamma a casa…li uccido

Hunter la coccolò calmandola

-Prendila come una scusante per fare il pieno per il mese

-Diverrò grassa continuando così… -disse lei

-Saresti la donna più bella del mondo lo stesso mamma –le disse Hunter- no?

Gli altri due annuirono in fretta- ovvio

-Oh amorini…solo voi mi capite! –disse lei coccolando il figlio- di a mamma se qualcuno ti dà fastidio, mamma li uccide tutti ok cucciolotto?

-Si mamma –disse Hunter andandosi a cambiare e guardando uno dei disegni fatti da piccolo per la famiglia.

Un essere alto e snello, le braccia arrivavano ai piedi, la testa aveva delle specie di corna, sulle spalle vi erano simili corna. La cosa particolare dell’essere blu-nerastro era che era coperto di occhi. Occhi di vario colore. Il volto dell’essere aveva un occhio centrale e altri più piccoli che lo circondavano. Gli occhi erano sulle corna e ogni altro arto.

Accanto vi era un essere seduto. Era completamente nero con due occhi bianchi con un punto nero e null’altro. L’essere aveva lunghe gambe e lunghe braccia, dalla schiena aveva altre braccia che uscivano e che potevano aumentare all’infinito. L’essere aveva corna simili ad antenne che potevano però tenere oggetti quasi fossero altre mani.

L’ultimo essere aveva una figura slanciata dalle curve di donna, le braccia erano lunghe certo ma erano le mani che erano davvero molto più grosse del normale. Erano grosse abbastanza da superare lo spessore di un torso umano, inoltre erano anche artigliate e molto affilate. L’essere aveva delle specie di gambe di ragno sulla schiena e un volto con piccoli occhi e un grosso e lungo sorriso dai denti affilati. La testa aveva due set di corna e un terzo che dava l’impressione che l’essere avesse due code alte e leggermente ricurve. Le gambe avevano una specie di lama che usciva prima del ginocchio, cosa che le rendeva anche affilate e pericolose. L’essere era nero con chiazze rosse dove le lame erano situate, cosa che dava l’impressione che fosse coperto di sangue.

Il primo era chiamato Oberon, nome che indicava un nobile orso o un controllore.

Il secondo era chiamato Stanislav, nome che indicava forza, fermezza o agilità.

La terza era chiamata Kili, nome che significava slanciata e magra, ma anche guerriera.

I tre avevano bisogno di un nome per crescere un bambino umano dopotutto e quelli erano i più simili a ciò che erano davvero chiamati dopotutto.

-Hunter, è quasi pronto!

-Si –disse lui- arrivo

Poteva non essere una vera famiglia, ma lo era per lui.

 

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