I want to be the trophy Wife
Capitolo 1: How did I end
up here?
-Joanna, sposerai l’Arciduca
-Si…?
Quando quello le venne detto ricordò la serie tv. Era una
serie tv basata in un mondo vittoriano estremamente maschilista e crudele con
le donne dove la protagonista femminile combatteva la norma e pressoché creava
solo più afflizione per il gentil sesso come “controbattuta” alle sue azioni.
Era una serie che durò a malapena i 100 episodi che durò e
solamente perché era impossibile per il network chiudere prima il contratto.
Onestamente? Non era chissà cosa.
Il maschilismo presente nella serie era onestamente
tollerabile in quanto le donne venivano tenute come “cristalli” e decori,
quindi gli uomini facevano tutto per loro perché loro erano incapaci di fare
qualsiasi cosa a parte i basilari lavori di “donna” come pulire la casa, curare
i figli, fare la moglie, qualsiasi cosa quello significasse, ed essere una
buona figlia.
Estremamente gestibile come cosa da ciò che veniva
illustrato nella serie tv, ed era la critica principale della serie il fatto
che le donne non venivano veramente soppresse se non per il divieto di
ereditare il titolo e fare determinati lavori. E anche lì, la protagonista era
riuscita a vincere contro quelle norme e trovare i lavori prima di mollarli
quindi era più un “non è normale ma se mostri che puoi ti farò fare il lavoro”
da parte della maggioranza…
Era pressoché uno spreco di tempo…
Joanna era un personaggio della serie tv che prendeva il
ruolo di vipera e crudele cattiva principale, il problema era che il 90% delle
persone che guardavano lo show pensavano che fosse miglior protagonista che la
protagonista femminile in quanto lei non solo faceva identici lavori della
donna ma lei li manteneva e ci faceva milioni sopra prima di decidere di
provare altro. Il 10% rimanente pensava fosse un pochino troppo aggressiva ma
onestamente la protagonista se lo meritava.
Che cosa si intendeva per quello? Era semplicemente che la
protagonista era incapace…
Iniziava un lavoro, durava due settimane lagnandosi per
tutto il tempo e lo mollava lagnandosi che nessuno la capiva.
Era difficile rompere il maschilismo del setting se sei
letteralmente una palla al piede, rallenti il lavoro altrui e poi lo molli
perché “troppo difficile” per i tuoi gusti.
Joanna era la figlia di un importante Marchese che la sposò
al duca Julian Diamond, un affascinante moro con occhi oro e il cattivo
principale della serie tv, quindi il peggior maschilista esistente. Ma
onestamente poteva essere così tremendo? Joanna, una bellissima donna dai
lunghi capelli rossi e occhi scuri, era spesso lasciata ad aprire o provare
qualsiasi dannato lavoro le girasse di fare e non la opponeva mai. Era solo
maschilista contro Hope, la protagonista, ma con quanto incapace era lei era più
probabile un commento contro la donna in sé che contro le donne in generale.
Il plot-twist dell’ultima stagione era che lui amava Hope e
per quello faceva così e l’avrebbe sposata dopo aver divorziato Joanna, nemmeno
a dirlo la serie è finita senza soluzione e tutti erano contenti che quello
schifo non continuasse…
-Quindi tu sei mia moglie?
-Si -disse Joanna sorridendo al marito, era un Duca ricco
che l’avrebbe tenuta nel lusso e non doveva lavorare, con il cavolo avrebbe
dato lui problemi. Cavolo gli avrebbe dato un’amante volendo, era felice della
cosa.
Joanna nella sua prima vita aveva dovuto fare più di tre
lavori per mantenere se stessa e la sua famiglia, era morta per troppo lavoro e
le cose finirono come finirono con lei in quel mondo.
Non vedeva l’ora di non fare nulla se non ciò che proprio
doveva. Lo sposo, che incontrò prima delle nozze così che potessero
organizzarle come lei voleva, era estremamente diretto in ciò che si aspettava
da lei: voleva che lei fosse fedele; voleva che lei non inventasse scuse e
avesse da lui almeno un erede entro dieci anni di nozze; doveva curarsi della
propria immagine pubblica; doveva aiutare con la gestione della casa e dei
servi, del ducato ci avrebbe pensato lui così come delle loro industrie; doveva
rispettare i suoi impegni e non stressarlo con inutili storie; doveva
partecipare come sua partner per tutte le feste future e doveva organizzare
party con una frequenza di cinque all’anno minimo.
Niente più e niente meno. Aveva una paghetta per “star
buona” di oltre mille monete d’oro, con dieci monete d’oro compravi una villa
nella capitale, al mese e doveva andare a far compere almeno due volte al mese
minimo. Poteva spendere il resto del suo tempo a fare nulla per ciò che il
marito voleva.
Lei fu più che lieta di accettare quei termini, veniva
servita e riverita dai servi, non doveva lavorare, la pagavano e doveva solo
fare da lecchina al dio in terra del marito? Il marito era estremamente
attraente per di più quindi non era nemmeno lontanamente un problema dormire
con lui le cinque volte al mese che lui aveva imposto, onestamente avrebbe
provato ad aumentare quel numero se possibile.
Era il suo sugar daddy e l’avrebbe tenuto come tale al 100%.
-Non hai imposizioni? -chiese lui aspettandosi qualcosa
Joanna ci pensò e annuì dopo un paio di minuti- un
appuntamento al mese insieme al di fuori dei party o impegni ufficiali,
qualsiasi cosa andrà bene da una passeggiata insieme in giardino a un’uscita a
teatro
-Solo?
-Si
-Non hai imposizioni per amanti o simili?
Ciò che Joanna non sapeva era che una delle candidate prima
di lei era stata Hope che era partita con un assurdo dialogo di come gli uomini
erano schiavi delle donne e come lui era un mostro a pensare ad avere altre
donne, quando lui non aveva nemmeno aperto bocca sull’argomento amanti in
generale…
-Dovrei? -chiese lei confusa- voglio dire…mio marito ha il
potere decisionale sulla cosa e non vedo perché dovrei creare problemi di
fiducia prima ancora che mio marito abbia deciso se ne vuole o meno, inoltre da
ciò che so lei è troppo impegnato per avere il tempo per avere amanti
-…
Il fatto che era vero non era rassicurante però ma il fatto
che lei si fidasse per semplice “non sembri il tipo quindi sono tranquilla” gli
dava una buona sensazione.
Il contratto venne firmato e le nozze organizzate da Joanna,
a sorpresa di tutti però lei chiese parecchie opinioni al marito durante ogni
fase di preparazione. Anche minuscole cose come il cibo o il vino da servire
-Perché me lo chiedi? Sono le tue nozze
-Sono le nostre nozze, so che è uno dei pochi eventi in
totale controllo della donna ma voglio che tu ti senta a tuo agio durante tutta
la cerimonia, dopotutto ti sposi una sola volta no?
La cosa aveva preso alla sprovvista tutta la famiglia ma
Julian finì per trovare del piacere in quel tipo di decisione. Cose come
scegliere la torta, decidere la musica, scegliere i colori…erano piccolezze che
le donne facevano perché le nozze erano la prima cosa che potevano fare come
volevano di solito ma stavolta aveva una scelta anche il marito. La cosa rese
le nozze molto più costose del previsto, Julian era lì a vedere le opzioni e
sceglieva spesso la più costosa se quella gli piaceva di più, e nessuno ebbe
nulla da ridire sulle nozze troppo o troppo poco femminili. L’unica cosa che
Julian non poté vedere pre-nozze fu il vestito da sposa di Joanna o il make-up
che lei aveva deciso per quel giorno.
Quando il padre la portò giù dalla navata Julian fu davvero
emozionato per tutto, erano anche “sue” quelle nozze e onestamente gli era
piaciuto parecchio avere voce in capitolo in esse. Poteva vedere i fiori scelti
da entrambi, poteva provare il cibo che anche lui adorava e così via…era bello.
Era confortante e non vi erano stati “che diamine di colore è quello” tipo di
momenti. Era anche contento che l’atmosfera fosse così rilassata nel party dopo
le nozze.
-Joanna
-Si?
-Sono lieto di aver accettato la proposta di nozze di tuo
padre- disse lui bevendo un sorso di vino
Se quella che aveva accanto era davvero ciò che avrebbe
avuto per il resto dei suoi giorni era sicuro che fosse una buona scelta, non
voleva molto onestamente oltre che una donna comprensiva e per ora lei lo era.
Era bella e molto dolce, cosa che di sicuro a lui non
dispiaceva.
Guardare l’anello di nozze che lei portava al dito mentre
chiacchierava allegra con le sue amiche lo rendeva stranamente contento, era
onestamente allegro durante l’intero processo di nozze e dopo nel viaggio in
carrozza.
-A tutti sono piaciute le nozze- sorrise Joanna
-Ti sei divertita?
-Si, tu?
-Si -disse lui onesto
Era sicuro sarebbe stato il solito strazio a cui era
abituato ma era stato piacevole. Le nozze dei cugini erano state completamente in
rosa o tonalità di esso ed erano un pugno negli occhi.
-Come mai rosso comunque?
-Non ti piaceva? -chiese lei confusa, avevano scelto insieme
mesi prima…
-No al contrario, solo mi ero scordato di chiederlo -disse
lui
-Rosso -disse lei sfiorandosi i capelli- nero -indicò i suoi
capelli e i propri occhi- ed oro come i tuoi occhi
Lui la fissò- quindi noi due?
-Si, non è colpa mia se sono una perfetta combinazione
Lui sorrise alla cosa- suppongo il rosso mi doni
-Si, moltissimo ma non vedo l’ora di vedere come starà
questo vestito sul pavimento della tua camera- scherzò lei
La battuta lo prese alla sprovvista ma lo fece ghignare-
sono certo che starà alla perfezione lì, perché non proviamo appena torniamo?
-Si…ah…va davvero bene provarmi a prendermi in braccio?
-Si, sembra divertente -ammise lui
Lei aveva proposto la cosa, di farla varcare le porte di
casa per la prima volta mentre lui la portava in braccio e l’idea gli dava uno
strano senso di vittoria quando ci pensava. Era la moglie che aveva conquistato
e trascinato nella sua tana…una cosa del genere era stato il suo pensiero.
Quando lo fece, a parte la sorpresa dei servi, si sentì
stranamente eccitato per la nottata che lo attendeva e in generale per la vita
che avrebbero avuto. Finora di sicuro la moglie era perfetta.
Quella sera i due furono molto attivi e per la prima volta
nei suoi ventisei anni di vita Julian si svegliò dopo mezzogiorno, cosa che
prese come segno che aveva scelto la donna perfetta per sé.
Dall’altro lato Joanna aveva tutte le intenzioni di tenere
il marito a sé e di comportarsi da perfetta moglie trofeo, dopotutto lui era
chi pagava e la teneva a far nulla no?
Nemmeno a dirlo, Joanna aveva iniziato a creare caos nella
propria vita senza nemmeno rendersene conto…
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