WitchandAngel : Capitolo 2: As the Youngest daughter

Capitolo 2: As the Youngest daughter

Capitolo 2: As the Youngest daughter

-Diciotto!?

-Si my lord

-Dannazione…che ha combinato per essere spedita qui?

-Nulla

-Nulla?

-Si…

-Allora perché diamine mi mandano una moglie ora? -chiese Leon

-Hanno problemi di soldi my lord

-…dei santi…

Leonhardt Blue, arciduca dell’arciducato Blue, era un affascinante venticinquenne dai capelli e barba bluastra, occhi di un intenso blu e un volto simile a vichinghi nordici. Era alto e molto ma molto muscoloso, cosa che inquietava di norma chiunque lo guardasse. Aveva un buon cuore e…un particolare stile di vita a letto.

Non pensava sarebbe andata bene ma…

-Se non la sposo io chi è il possibile…

-Sono tutti dai 40 ai sessant’anni…

-…dammi i documenti

Non aveva il cuore di mollare Giselle in mano a un perverso uomo con il doppio dei suoi anni. Già la loro differenza lo faceva sentire un po’ restio a dir sì, avevano dopotutto sette anni di differenza.

Così sposò la più giovane delle figlie di quell’idiota e…

-Io sono Giselle, è un piacere

-P…piacere mio…

Trovò una bambolina come moglie.

La ragazza era magra e gli arrivava appena alla spalla come altezza, aveva un buon fisico e curve evidenti, era davvero molto bella. I lunghi capelli biondo-castani erano legati in una coda e gli occhi noce le davano l’aspetto di una cerbiatta.

Era davvero adorabile…e decisamente inadatta ad essere intorno a un mostro come lui…

-Ti accompagno in camera…questo è tutto ciò che hai?

-Si, non ero esattamente amata a casa- disse Giselle

-Che intendi?

-Beh…

Giselle fu onesta e gli raccontò tutto e…il sangue di Leon bolliva di rabbia. Non era modo di trattare una figlia a prescindere da chi la madre fosse.

-Sei al sicuro qui

-Si

I giorni successivi Leon scoprì in fretta che aveva una creaturina coccolosa e adorabile in giro per casa. Giselle era sempre pronta a spendere tempo insieme, lo cercava per fare passeggiate e adorava mangiare insieme a ogni pasto.

Onestamente…non gli dispiaceva spendere tempo insieme

-Ah…anche i cani qui sono più grandi della norma

-L’aria qui è più difficile da respirare, ci sono più animali pericolosi e molti dei nostri cani sono in parte lupi in realtà visto il mix che gira di DNA -disse Leon

-Anche tu?

Lui sorrise- sono più un leone che un lupo no?

-Un bel leone -sorrise lei- un leoncino che vuole coccole

Lui sorrise sistemandole i capelli. Per ora non ci aveva dormito ancora insieme, nemmeno nella stessa camera…il motivo? Non voleva che lei si spaventasse e scappasse…

-Giselle

-Si?

-Sono felice che sei qui

-Anch’io

Il segreto che Giselle voleva conoscere…

-Cosa c’è dietro quella porta?

-Per ora nulla che puoi vedere

-Come mai?

-Perché sono un uomo con pazienza

-…?

Era legato più al letto che alla tomba…

Leon aveva un leggero…interesse diciamo per un tipo di esperienza a letto. Gli piacevano cose come corde, imbavagliare, giocattoli…era alquanto nel bdsm e la cosa poteva inquietare in quell’epoca.

Nella novel era descritta come una camera di tortura a letto perché volevano rendere la pratica “negativa”

La cosa divertente era che Leon non era necessariamente il dominante dei due, non gli sarebbe dispiaciuto nemmeno venir legato o a far a turni.

Voleva solo divertirsi con la moglie

Problema era che l’epoca era estremamente…casta, lasciando stare legare…già farlo a gattoni era sacrilegio

Pressoché ogni forma che non fosse la classica donna coricata e uomo sopra di lei era considerata blasfemia per gli standard dell’etichetta nobiliare…

Giselle, che nella prima vita era parecchio in quel mondo, era più che lieta di infilarsi in quella dannata “stanza delle torture”

Cavolo si sarebbe infilata a giorno uno ma…

-Vuoi altra torta?

-Grazie

Leon era pressoché convinto che lei era fatta di vetro.

Era evidente che la trovasse di suo gusto e aveva capito di essere per lo meno attraente per lei, il problema era che aveva paura di spaventarla via ad avvicinarsi subito

-Hubby

-!

Quindi Giselle aveva deciso di giocare sporco

-Giselle cosa…

-Un bacio della buonanotte -sorrise lei innocentemente

Lui si sfiorò le labbra in imbarazzo ma sorrise- buonanotte anche a te

-Non mi dai un bacio?

-Mi farai impazzire -mormorò lui baciandole la fronte

Se lui non avrebbe fatto mosse, le avrebbe fatte lei. Dopotutto non era mica il tipo di donna che si doveva far fare la corte, era il tipo che faceva la corte e la proposta onestamente parlando…

 

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