Capitolo 2: So…he is my Tarzan
Iris continuò la sua giornata con Wolfe, allontanandosi solo
un paio di ore per andare a recuperare i suoi possedimenti visto che era stata
maritata a Wolfe quel giorno e per ciò non sarebbe più vissuta nella dimora dei
Silvestri.
Wolfe nel mentre era…tranquillo a guardare fuori dalla
finestra, dando l’impressione che aspettava che Iris tornasse.
La verità era che stava pensando alla sua nuova occasione.
Era tornato indietro.
Wolfe era al suo secondo giro di vita, ricordava ancora con
orrore come le nozze con Diana avessero distrutto la sua vita, sua madre era
sterile quindi i Dragon non potevano che affidarsi a lui come eredi e quando il
padre collassò per lo stress Wolfe, ancora incapace di gestire se stesso o
l’arciducato, fu raggirato da Diana e da Clayton.
Iris era qualcuno che nella sua prima vita non ricordava per
nulla, era la silenziosa sorella minore che se lo vedeva sorrideva e dava
biscotti o altro da mangiare. Non era cattiva e aveva sempre pensato fosse una
bella bambola.
Nella sua prima vita era solo curioso perché Diana urlava,
non aveva interesse in lei ma gli altri pensarono il contrario. In questa aveva
mostrato aggressione verso Diana e Iris si era offerta per aiutarlo…se poteva
dire la verità era incredibilmente felice che era Iris vicino a lui ora, specie
vedendola agire per metterlo a suo agio.
Iris cercava di fargli capire cosa fare senza dargli ordini.
Era sicuro di poter fare molto meglio con una moglie come lei a supportarlo,
non gli dispiaceva tenere la falsa che non capiva ora come ora, dopotutto era
per controllare meglio chi aveva intorno. Per esempio le maid che avevano
provato il suo letto dopo averlo manipolato per provare ad essere concubine.
-Sono tornata
Lui si mosse veloce e andò ad abbracciare Iris che rise
abbracciandolo indietro- ti sono mancata?
-Mancata
Lei sorrise tranquilla spendendo il resto della giornata a
sistemare le sue cose nella loro camera, Iris aveva richiesto di condividerla
con Wolfe per dar modo che lui si abituasse a lei e lord Dragon fu più che
contento di dire di sì alla cosa. Wolfe, che si fingeva idiota in quel momento,
ne approfittava per “casualmente” prendere l’intimo di lei per passarlo
-Grazie
Invece di sgridarlo, anche se era in imbarazzo, Iris lo
ringraziava senza problemi
-Dove?
-Dove? –chiese Iris
-Questo, dove Iris? –chiese Wolfe
-Dove va questo? –chiese Iris- nel mobile o su di me?
-Su Iris
-Oh…ehm…
E anche se imbarazzo…Iris spiegava sempre tutto con pazienza
e Wolfe poteva facilmente dire che sua moglie era molto permissiva e facilmente
imbarazzata. Anche se era decisamente il suo tipo fisicamente parlando…
Anche se ora era con una mente finalmente in grado di
comprendere, aveva faticato moltissimo all’inizio ad abituarsi alla civiltà,
aveva sofferto per la cosa ma non poteva che chiedersi se con Iris avrebbe
avuto un differente finale…
Era tradizione di quel mondo dormire insieme il primo giorno
di nozze per buona fortuna e Wolfe era “curioso” quindi Iris lo lasciò fare
come voleva venendo velocemente sorpresa da quanto “l’istinto” di Wolfe
funzionasse visto che era molto abile sotto le coperte.
-Iris è mia
-Si, sono tua moglie
Wolfe sorrise coccolandola pensieroso. Questo giro avrebbe
fatto tutto il possibile per vendicarsi di chi gli aveva distrutto la vita
nella prima vita.
Il giorno dopo Iris riuscì a convincerlo a mettere dei
pantaloni comodi e le maniere a tavola di Wolfe erano migliorate moltissimo. I
genitori di Wolfe erano davvero felici e Iris era onestamente una ragazza
d’oro. Wolfe inoltre era stranamente…abile a fare ciò che doveva fare come
uomo.
Come i genitori di Wolfe avevano scoperto ciò? Semplicemente
quando lord Dragon aveva parlato di figli, Wolfe aveva chiesto “Come farli” e
lord Dragon aveva spiegato
-Me fatto
-Con chi? –chiese lord Dragon
-Iris mia moglie, noi fatto –disse Wolfe tranquillo e ghignò
all’imbarazzo di Iris alla cosa
Lord Dragon scoppiò a ridere- decisamente mio figlio!
Sul perché lui sapesse farlo non ci pensarono molto, era
istinto dopotutto quindi poteva essere solo molto curioso, era un miracolo non
fosse inopportuno al di fuori della camera…
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