Capitolo 3- Alice e la pausa per le storie.
Salimmo le scale ancora una volta, il degrado del secondo
piano era totale, le cose erano peggiorate, il sangue era ovunque sulle pareti,
si sentiva qualcuno piangere e qualcun altro singhiozzare.
Io e Raperonzolo ci guardammo, c'era qualcuno! Qualcuno
vivo!
-C'è qualcuno!
-Beh o quello o ci sono i fantasmi qui- risposi io- ma spero
che quel qualcuno non sia un medico
-Anch'io
Ci muovevano con calma- cerca nella stanza della guardia,
vedi se c'è qualcosa di utile, io vedo le celle
-Yes Boss- scherzò lei andando nella stanza accanto. Guardai
la prima cella, vuota. Apparteneva a una certa Merida, morta per colpa di una
freccia? Che stronzate si inventano...
-Speriamo loro siano vive
Sbarrai il suo nome. Mi avvicinai alla cella successiva, si
sentiva singhiozzare. Guardai dentro, sembrava ci fosse qualcuno, guardai la
cartella
Nome: sconosciuto
Soprannome: Belle
Cognome: sconosciuto
Età: 17
Storia: trovata in una vecchia villa, era ricoperta di
ferite e mal messa. Il dottor N sta sperimentando nuove cure su di lei.
Dottor N...
-Hey
-Sei un dottore? Per piacere lasciami sola
-Non sono un dottore, sono una paziente
-Lasciami sola
Aprii la cella- vieni fuori?
Una ragazzina con capelli biondi e un vestito rosso mi
guardava tremante, aveva gli occhi verdi
-Non sei un dottore!
Mi abbracciò- ora andrà tutto bene
-Chi sei?
-Mi chiamo Alice, con me c'è una ragazza, Raperonzolo,
stiamo scappando, vieni con noi?
-Io sono Belle, ti prego portami con te
-Ora raggiungi Raperonzolo, io controllo l'ultima cella
Lei annuì e si allontanò. Mi avvicinai all'ultima cella, si
sentiva piangere. Guardai la cartella.
Nome: sconosciuto
Soprannome: Cappuccetto Rosso
Cognome: sconosciuto
Età: 10 anni
Storia: abbandonata nel bosco, trovata vicino a una tana di
lupi. Il dottor N sta provando varie cure e sperimenta su di lei.
-Hey
Sentii solo piangere. Aprii la cella. Una bambina uscii
piangendo, aveva un cappuccio rosso in testa ma sembrava non avere le orecchie
normali, sembrava avere orecchie di lupo, sarà stato il dottor N?
-Hey piccolina, sono Alice, vuoi scappare con noi?
-Sono...sono Rossa....voglio scappare da qui...il dottore è
cattivo...
L'abbracciai. Sentii arrivare Raperonzolo e Belle.
-Chi sono loro? -si nascose dietro di me
-Sono Belle e Raperonzolo, d'ora in poi noi staremo sempre
insieme ok? Scapperemo da qui, troveremo un posto dove stare e cambieremo le
nostre vite.
-Alice...non mi lasciare...
Si era aggrappata a me con una facilità che mi stupì, la
presi in braccio- non ti lascerò mai per mia volontà fidati Rossa. Avete
trovato qualcosa?
Rossa si accoccolò a me.
-Tante cose utili, medicinali normali, bende e altre cose
che potrebbero servire- mi disse Raperonzolo, ora avevamo due zaini pieni e più
speranza di scappare.
-C'era anche il questa pistola- me la diede Belle- io non la
so usare, nemmeno Raperonzolo e non credo sia il caso di darla a Rossa
La presi e misi la sicura per poi metterla al mio fianco- va
bene, la so usare
-Ho anche trovato delle munizioni, sono in questo zaino- mi
passarono uno zaino, lo misi, senza posare Rossa
-Andiamo al piano di sopra? -mi chiese Belle
-Credo sia il caso di riposare qui per un po'- dissi con
calma- siamo camminando fa un po', facciamo una pausa, mangiamo qualcosa e
magari ci conosciamo meglio. Infondo uscite di qui passeremo il resto della
nostra vita insieme.
Ci sedemmo tutte in cerchio, avevano trovato dei dolcetti,
un paio di panini e abbastanza da poter mangiare per settimane. Dopo poco
iniziammo a parlare. Avevamo tutte gusti simili, la cosa ci piacque parecchio,
era divertente parlare con loro.
-Alice, non ci hai ancora detto cos'è successo per farti
rinchiudere qui- osservò Belle
Avevamo parlato anche di quello, la storia di come l'avevano
trovato era uguale a quello che avevano scritto.
-Beh...da dove cominciare? I miei erano dei bastardi, sempre
e solo lavoro, di me se ne fregavano altamente. Un giorno mio padre tornò a
casa ubriaco, picchiava mia madre, non lo sopportavo. Avevo sei anni. Rubai il
fucile di mio nonno, al tempo l'aveva lasciato a casa nostra, lo presi e
iniziai a sparare di nascosto nel bosco. Mi allenavo con delle bottiglie di
vetro, divenni presto brava. Una sera mio padre rientrò fuori di se, cercò di
violentarmi ma mi riuscii a liberare e scappare da lui, era fuori di se e se la
prese con la mamma, la stava strangolando. La vidi accasciarsi a terra, feci
ciò che mi sembrava giusto. Sparai, colpii mio padre alla spalla. Mamma era
furiosa, iniziò a urlare "sei impazzita? Potevi ucciderlo!" Prese un
coltello e cercò di colpirmi. Sparai, colpii alla testa e lei cadde a terra
priva di vita, papà era ancora vivo, mi avrebbe uccisa, lo aveva detto e stava
cercando di prendere il coltello, fui più veloce e gli sparai. Non
volevo...iniziai a piangere, avevo solo sette anni, urtai una candela che
incendiò le tende, corsi via da quella casa. Finii nel bosco e venni presa da
loro. Sono qui da dieci anni...
-Mi spiace
-Non avevo scelta! Erano stronzi! O li uccidevi o venivi
uccisa!
-Hai solo fatto ciò che dovevi Alice
Loro tre mi avevano consolato, Rossa mi abbracciò- tu ci hai
salvate Alice
-Noi non ti giudicheremo per ciò che hai fatto, anche se
secondo noi non hai fatto nulla di cui pentirti Alice- mi rassicurò Raperonzolo
-Siamo una famiglia ora no? Sono felice che ti sei
confidata- mi sorride Belle
Mi alzai- su continuiamo, forse c'è qualcun'altra viva al
primo piano
Continuammo a camminare, ma sapevo bene che oltre loro non
c'era nessuno.