WitchandAngel : dicembre 2015

Capitolo 3- Alice e la pausa per le storie,

Capitolo 3- Alice e la pausa per le storie.
Salimmo le scale ancora una volta, il degrado del secondo piano era totale, le cose erano peggiorate, il sangue era ovunque sulle pareti, si sentiva qualcuno piangere e qualcun altro singhiozzare.
Io e Raperonzolo ci guardammo, c'era qualcuno! Qualcuno vivo!
-C'è qualcuno!
-Beh o quello o ci sono i fantasmi qui- risposi io- ma spero che quel qualcuno non sia un medico
-Anch'io
Ci muovevano con calma- cerca nella stanza della guardia, vedi se c'è qualcosa di utile, io vedo le celle
-Yes Boss- scherzò lei andando nella stanza accanto. Guardai la prima cella, vuota. Apparteneva a una certa Merida, morta per colpa di una freccia? Che stronzate si inventano...
-Speriamo loro siano vive
Sbarrai il suo nome. Mi avvicinai alla cella successiva, si sentiva singhiozzare. Guardai dentro, sembrava ci fosse qualcuno, guardai la cartella
Nome: sconosciuto
Soprannome: Belle
Cognome: sconosciuto
Età: 17
Storia: trovata in una vecchia villa, era ricoperta di ferite e mal messa. Il dottor N sta sperimentando nuove cure su di lei.
Dottor N...
-Hey
-Sei un dottore? Per piacere lasciami sola
-Non sono un dottore, sono una paziente
-Lasciami sola
Aprii la cella- vieni fuori?
Una ragazzina con capelli biondi e un vestito rosso mi guardava tremante, aveva gli occhi verdi
-Non sei un dottore!
Mi abbracciò- ora andrà tutto bene
-Chi sei?
-Mi chiamo Alice, con me c'è una ragazza, Raperonzolo, stiamo scappando, vieni con noi?
-Io sono Belle, ti prego portami con te
-Ora raggiungi Raperonzolo, io controllo l'ultima cella
Lei annuì e si allontanò. Mi avvicinai all'ultima cella, si sentiva piangere. Guardai la cartella.
Nome: sconosciuto
Soprannome: Cappuccetto Rosso
Cognome: sconosciuto
Età: 10 anni
Storia: abbandonata nel bosco, trovata vicino a una tana di lupi. Il dottor N sta provando varie cure e sperimenta su di lei.
-Hey
Sentii solo piangere. Aprii la cella. Una bambina uscii piangendo, aveva un cappuccio rosso in testa ma sembrava non avere le orecchie normali, sembrava avere orecchie di lupo, sarà stato il dottor N?
-Hey piccolina, sono Alice, vuoi scappare con noi?
-Sono...sono Rossa....voglio scappare da qui...il dottore è cattivo...
L'abbracciai. Sentii arrivare Raperonzolo e Belle.
-Chi sono loro? -si nascose dietro di me
-Sono Belle e Raperonzolo, d'ora in poi noi staremo sempre insieme ok? Scapperemo da qui, troveremo un posto dove stare e cambieremo le nostre vite.
-Alice...non mi lasciare...
Si era aggrappata a me con una facilità che mi stupì, la presi in braccio- non ti lascerò mai per mia volontà fidati Rossa. Avete trovato qualcosa?
Rossa si accoccolò a me.
-Tante cose utili, medicinali normali, bende e altre cose che potrebbero servire- mi disse Raperonzolo, ora avevamo due zaini pieni e più speranza di scappare.
-C'era anche il questa pistola- me la diede Belle- io non la so usare, nemmeno Raperonzolo e non credo sia il caso di darla a Rossa
La presi e misi la sicura per poi metterla al mio fianco- va bene, la so usare
-Ho anche trovato delle munizioni, sono in questo zaino- mi passarono uno zaino, lo misi, senza posare Rossa
-Andiamo al piano di sopra? -mi chiese Belle
-Credo sia il caso di riposare qui per un po'- dissi con calma- siamo camminando fa un po', facciamo una pausa, mangiamo qualcosa e magari ci conosciamo meglio. Infondo uscite di qui passeremo il resto della nostra vita insieme.
Ci sedemmo tutte in cerchio, avevano trovato dei dolcetti, un paio di panini e abbastanza da poter mangiare per settimane. Dopo poco iniziammo a parlare. Avevamo tutte gusti simili, la cosa ci piacque parecchio, era divertente parlare con loro.
-Alice, non ci hai ancora detto cos'è successo per farti rinchiudere qui- osservò Belle
Avevamo parlato anche di quello, la storia di come l'avevano trovato era uguale a quello che avevano scritto.
-Beh...da dove cominciare? I miei erano dei bastardi, sempre e solo lavoro, di me se ne fregavano altamente. Un giorno mio padre tornò a casa ubriaco, picchiava mia madre, non lo sopportavo. Avevo sei anni. Rubai il fucile di mio nonno, al tempo l'aveva lasciato a casa nostra, lo presi e iniziai a sparare di nascosto nel bosco. Mi allenavo con delle bottiglie di vetro, divenni presto brava. Una sera mio padre rientrò fuori di se, cercò di violentarmi ma mi riuscii a liberare e scappare da lui, era fuori di se e se la prese con la mamma, la stava strangolando. La vidi accasciarsi a terra, feci ciò che mi sembrava giusto. Sparai, colpii mio padre alla spalla. Mamma era furiosa, iniziò a urlare "sei impazzita? Potevi ucciderlo!" Prese un coltello e cercò di colpirmi. Sparai, colpii alla testa e lei cadde a terra priva di vita, papà era ancora vivo, mi avrebbe uccisa, lo aveva detto e stava cercando di prendere il coltello, fui più veloce e gli sparai. Non volevo...iniziai a piangere, avevo solo sette anni, urtai una candela che incendiò le tende, corsi via da quella casa. Finii nel bosco e venni presa da loro. Sono qui da dieci anni...
-Mi spiace
-Non avevo scelta! Erano stronzi! O li uccidevi o venivi uccisa! 
-Hai solo fatto ciò che dovevi Alice
Loro tre mi avevano consolato, Rossa mi abbracciò- tu ci hai salvate Alice
-Noi non ti giudicheremo per ciò che hai fatto, anche se secondo noi non hai fatto nulla di cui pentirti Alice- mi rassicurò Raperonzolo
-Siamo una famiglia ora no? Sono felice che ti sei confidata- mi sorride Belle
Mi alzai- su continuiamo, forse c'è qualcun'altra viva al primo piano
Continuammo a camminare, ma sapevo bene che oltre loro non c'era nessuno.

Il mostro del natale

Quella che sto per raccontarvi è una storia riguardante Natale, starà a voi decidere se è vera oppure no. Era la notte prima di Natale, in famiglia si usava aprire i regali la vigilia ma quella notte la madre del piccolo J disse:
-“Tesoro, quest’anno Babbo Natale è in ritardo, va a letto così te li porta stanotte”
E J salì in camera ma presto gli venne una cattiva idea
“E se vedessi Babbo Natale quest’anno? E se gli dicessi grazie per i regali?”
Così scese dal suo lettino e si andò a nascondere nel soggiorno. Era notte tarda e tutti dormivano e J aspettava Babbo Natale. All’improvviso il fuoco nel camino si spense, la luce della luna illuminava abbastanza la stanza da far vedere cosa stava succedendo. Si vide della cenere cadere, J pensava trepidante
“Evviva ecco Babbo Natale”
Ma non fu quel simpatico vecchietto a scendere, ma un essere orripilante, con denti affilati e occhi rossi sangue. J urlò e i genitori scesero accendendo le luci terrorizzati dall’urlo del bambino. Appena la luce si era accesa la cenere venne risucchiata dal camino e qualunque cosa ne fosse uscito sparì. I regali erano stati messi sotto l’albero. J non si avvicinò più al camino, specie di notte. Che quello che aveva visto fosse solo l’immaginazione di un bambino o un mostro non lo scoprii mai, ma una cosa era certa, non aveva fatto altro che entrare, divorare i biscotti, mettere i regali e sparire nella notte. Che quella fosse la vera forma di Babbo Natale? O che fosse un suo costume per punire chi cercava di scoprirlo? Beh questo rimarrà un mistero. Io vi ringrazio per l’attenzione, buona giornata e attenti a che cosa scende dal camino.

-QueenofCreepy

Capitolo 4- Alice e un brutto passato

Capitolo 4- Alice e un brutto passato.
Il periodo in cui ero nata era un periodo orrendo per i miei genitori, non mi volevano, lo sapevo, mia madre aveva anche provato a abortire ma non ci riuscì. Appena fui nata mi mollarono alla nonna e tornarono a fare la loro vita. La nonna era dolce e gentile con me, mi crebbe come se fossi sua figlia, ma presto dovette andarsene e io scoprii l'inferno che poteva essere la mia vita in quella casa. Mio padre cominciò a bere e mia madre cadde in depressione, il nonno era andato con la nonna, quasi nello stesso momento, una cosa tenera...volevano stare insieme per sempre e se ne sono andati insieme per non separarsi mai. Non so cosa mi spinse...forse il coniglio? Sul fucile del nonno c'era un così bel coniglietto laccato di bianco o forse il matto? Già era così che il nonno aveva chiamato il mio pupazzo, era un elegante ragazzo con un grande cappello, da qui il nome Cappellaio Matto, diceva che nella nostra casa solo un Matto poteva restare. C'era anche un gatto, lo chiamavamo Stregatto, perché se dicevi Stre veniva da te e sembrava capire alla perfezione ciò che dicevi, inoltre spariva e appariva dal nulla. Erano i miei amici, vivevo con loro. Portai il Bianconiglio, il fucile, nella mia stanza e lo nascosi sotto al letto, insieme a Matto e Gatto. Intanto mio padre continuava a peggiorare e anche la mamma aveva cominciato a fare cose strane, usciva con altri uomini e donne, credo che tradisse mio padre, ma anche lui la tradiva. Un giorno quasi scoprirono cosa tenevo nell'armadio, così decisi di spostare i tre nel bosco, ironicamente non era lontano da dove eravamo state rinchiuse, erano proprio lì, nel bosco che circondava il manicomio, ad aspettarmi. Ora penserete, ma il gatto sarà morto, beh era uno strano gatto, ero certa che era ancora vivo. Quel giorno avevo dimenticato di rimettere Bianconiglio nel nascondiglio e l'avevo portato a casa, fu la mia salvezza. Appena scappai, mentre la casa bruciava nel fuoco, lo riposi nel nascondiglio e lì vicino svenni e venni portata nel manicomio. Dovevo solo ritrovarli. Appena capii dov'ero iniziai a pregare di ridarmi i miei amici, ma nulla, questo servì solo a incrementare l'interesse del dottore per me. Ogni tanto, quando nessuno mi guardava, mi arrampicavo sul muro morbidoso e guardavo dallo spiraglio, lo vedevo lì, il gatto era seduto all'entrata del manicomio e mi aspettava. Sapevo che si spostava quando non lo guardavo, lo sapevo e sapevo che sarebbe stato lui a portarmi dal coniglio e dal Matto. Ci eravamo addormentate, dovevamo andare al primo piano ma il sonno aveva preso il sopravvento. Rossa e le altre erano addormentate vicino a me, avevamo le mani strette insieme e in quel momento mi resi conto di una cosa, dovevo proteggerle, più le guardavo e più capivo quanto malato e orrendo fosse stato il periodo in cui erano rimaste qui, volevo ridar loro una vita. Presi il taccuino e la matita, girai pagina e iniziai a disegnare, una bella casetta in legno, circondata da campi vasti e un boschetto, un piccolo villaggio lontano dalla casa ma non troppo, un bel giardino, un'altalena...era la casa che avremmo avuto, l'avremmo costruita noi, eravamo abili a costruire cose, era uno degli esercizi che ci facevano fare. Girai pagina e iniziai a scrivere cosa avrei dovuto fare, prima tra tutte serviva un lavoro, avrei ucciso chiunque avesse cercato di riportarci indietro, anzi avremmo potuto dare fuoco al posto? Era questo che mi chiedevo mentre disegnavo e scrivevo, avremmo avuto un orto, così da non dover andare a comprare spesso il cibo, potevamo andare a pescare magari...qualche albero da frutto anche...feci un lungo elenco di cose e idee che volevo realizzare. Non mi accorsi che loro si erano svegliate e che stavano leggendo. Quando le sentii ridere capii che erano d'accordo.
-Sono idee buone ma- disse Raperonzolo
-Non sarà un po' troppo poco? Potremmo avere anche una scuderia! -scherzò Belle
-Oh una fattoria, così da non dover comprare tante cose al villaggio e non doverci allontanare da casa per troppo tempo- disse Rossa.

Ridemmo, eravamo già partite in quarta senza nemmeno chiederci se saremmo mai riuscite ad uscire da lì ma noi lo sentivano, sapevamo che saremmo uscite.

Capitolo 3: Mal canta a casa tua!

3 Mal canta a casa tua!
La terza prova è molto semplice, avevano detto, dovrete solo attraversare questo tratto di mare e raggiungere e tornare dall'isola lì davanti.
-Non mi torna- disse Mal, era troppo semplice
-Hai una brutta sensazione? -le chiese Serpy sedendosi accanto a lei
-Molto brutta- rispose lei
Minos prese i remi e si mise a remare
-Vuoi una mano?- chiese Mal
-Nah c'è la faccio- rispose Minos sorridendo
Mal guardò l'acqua- ricordate la storia di Ulisse?
Minos alzò le spalle, Serpy la guardò confuso.
-Ulisse si legò all'albero della sua nave per ascoltare il canto delle sirene, chi ascolta le loro voci cade in uno stato di trans che raramente viene sciolto. Stai attento Serpy, Minos ne è immune ma tu no.
Il ragazzo annuì. Per circa la metà del tragitto non accadde nulla, ma a metà successe la tragedia. Le voci delle sirene si fecero feroci e Serpy perse il controllo e si lanciò in acqua. Mal guardò Minos
-Tu sta qui, tornerò presto ma tu non avvicinarti all'acqua chiaro?
Lui annuì. Mal si levò la giacca e si gettò in acqua. Indossava un vestito nero aderente, che sfumava verso il bianco alla fine, per fortuna non era interamente bianco altrimenti si sarebbe visto tutto. Raggiunse in fretta Serpy che veniva trascinato dalle sirene, lo libero e lo spinse verso l'alto. Le sirene la circondarono cercando di romperle i timpani con le loro voci, infatti agli uomini le voci li facevano cadere in trans alle donne le rendeva sorde o peggio. Mal si tappò le orecchie e uscì in superficie
-Eh no avete rotto voi!
Si rituffò è sott'acqua mosse le labbra, le sirene la guardarono zittite, la sua voce era ben diversa dalla loro, armoniosa, dolce e così rilassante da far addormentare. Dopo poco risalì in superficie e Minos la tirò su. Mal guardò Serpy che non si muoveva, gli aprì la camicia e gli ascoltò il cuore, si mise a fargli la respirazione bocca a bocca e dopo poco Serpy riprese a respirare e sputò l'acqua ingerita. Mal lo abbracciò e lo strinse a sé
-Guai a te se mi fai spaventare ancora così.
Il ragazzo annuì in leggero imbarazzo, i serpenti erano attivi e, benché fosse stato un semplice modo per farlo respirare, lei l'aveva baciato comunque. Minos riprese a remare ridacchiando, non se l'aspettava nemmeno lui QUELLA mossa. Serpy si era messo in silenzio ad osservare Mal, era ancora bagnata ma sembrava non importarle, era impossibile non osservarla da dietro quelle lenti scure. Mal stava giocando con il ciondolo a forma di cuore spezzato.
-Ti hanno spezzato il cuore? -sfuggì a Serpy
-Non è per quello...era diviso a metà con un'amica...lei è morta tempo fa, da allora li ho entrambi io, per ricordarmi ciò che ho perso.
I due si guardarono, e ora che potevano dirle
-Non è un problema, la sento sempre con me, quindi non sto male o altro, mi manca si, ma invece di buttarmi giù questo mi spinge a combattere e lottare, non solo per me, ma anche per lei, questo mi spinge a fare di tutto
Ares guardò la ragazza- non aveva perso l'amico Achille?
Atena sospirò- somiglia a troppi eroi per dire di chi sia parente!

Minos attraccò la barca e aiutò Mal a scendere. Erano di nuovo i primi, di nuovo i migliori, forse perché erano ancora uniti?

Capitolo Finale: Addio manicomio

Capitolo 5- Addio manicomio
Eravamo spaventate, l'ultimo piano era pieno di sangue, le celle erano spalancate e dentro c'erano dei corpi. Facemmo ciò che ci pareva giusto, controllammo la sala delle guardie e prendemmo tutto ciò che era necessario, poi buttai della benzina sulle scale di ogni piano, l'edificio era vecchio e il fuoco avrebbe preso subito sulla carta da parati. Ci guardammo e continuammo a camminare, mentre la candela che avevamo lasciato cadde a terra e diede fuoco a quell'incubo, al nostro incubo. Passai dal bosco e recuperai le mie cose. Camminammo per giorni, senza trovare una persona viva, poi uscimmo dalla città, avevamo rubato un auto e con quella ce ne andammo. Guidai per giorni, senza dormire, per avere il maggior distacco possibile da quell'incubo, arrivammo, dopo circa una decina di giorni, in un piccolo cottage abbandonato e malmesso, chiedemmo al villaggio vicino se era abitato, ci dissero che era disabitato. Lo "prendemmo" noi. Ognuna diede il massimo per sistemare l'edificio e far sì che fosse abitabile. Dopo la prima settimana era già diventato casa nostra. Ci vivevamo e ci prendevamo cura le une delle altre. Io avevo preso un po' il lavoro del "padre" di famiglia e allo stesso tempo di "madre" e "sorella". Mi occupavo di tutte, avevo imparato a cacciare, ero brava e riuscivo anche a guadagnare con il mio lavoro di scrittrice. Anche le ragazze trovarono un lavoro, Raperonzolo divenne parrucchiera, Belle aprì una libreria e Cappuccetto aprì una scuola. Erano cose che il villaggio aveva perso, ma ora aveva ripreso. Io lavoravo con tutte, le aiutavo come potevo e nel tempo libero scrivevo. Pubblicai molti libri sulla psicologia, mi piaceva, divenni brava e riuscii a farmi un nome nel settore. Cambiarono molte cose dalla fuga, ma nulla cambiò me o le altre. Volevamo fuggire e fuggimmo. Le altre avevano superato il trauma, mentre io...ogni tanto rivivo quel momento, mi chiedo "E se questo fosse solo il sogno eterno in cui quel l'incubo mi ha spedito? Se sono morta? Se sono ancora lì?" Ma anche così...voglio rimanere in questo posto, con la mia vita e loro.
Questo è quello che chiedo.
****
-Allora?
-Nulla...sono andate via- disse l'agente al collega
-Merda...quelle psicopatiche dove saranno andate...
-Mi spieghi perché le cerchiamo?
-Sono delle assassine psicopatiche amico.
L'agente passò al secondo una cartellina.
Nome: Rossa
Età: 10
Storia: ha ucciso e divorato la nonna, la madre e il padre, si pensa sia stata lei a mangiarli. Ha ucciso un lupo e da allora ne indossa le orecchie e la coda. Le sue vittime ammontano a 98
Nome: Raperonzolo
Età: 17
Storia: orfana a seguito di un incidente ha scoperto il piacere nel soffocare la gente, le prime vittime sono state i bambini in orfanotrofio, soffocati nei suoi lunghi capelli. Le sue vittime ammontano a 248
Nome: Belle
Età: 17
Storia: ha ucciso le sue sorelle, stanca dei loro continui abusi su di lei, ha sviluppato una passione per il veleno, sia nel cibo che negli oggetti. Le sue vittime sono 308.
Nome: Alice
Età: 17
Storia: ha ucciso i suoi genitori nel sonno, ha dato fuoco alla casa, ha ucciso sedici coppie che l'avevano ospitata, ha dato fuoco a ogni casa e bruciato i corpi e le prove. Quando è stata messa nel manicomio criminale ha urlato "i giochi sono ancora aperti". Ha probabilmente liberato le altre ragazze contenute nel manicomio e con loro ha fatto fuori il personale dell'edificio. Ha una passione per i coltelli da cucina e le armi da fuoco. Le sue vittime ammontano a 600

Le 9 rose di storie

Le 9 rose di storie:
Categoria:  fantasy world

8 Rosa di Specchi: Finale No sense (Che novità!)

8- Rosa Di specchi
Apro gli occhi, dove sei guardiana? Perché mi hai lasciato qui così, senza dirmi nulla? Ehi ma il giardino è così strano, era così tetro? Sembra un luogo pieno di rancore e tristezza.
-Guardiana?
La mia voce è ovattata, manca quasi.
-Hey guardiana?
Sento ridere
-Guardiana?
-Non dovresti fidarti degli sconosciuti sai?
Ride
-Chi parla?
-Sono io la guardiana
-La guardiana aveva un tono gentile!
-Forse un tempo, perché non segui il sentiero? Forse scoprirai cos'è successo alla guardiana
Faccio come mi ha detto. Mi infilo nel roseto, le spine fanno male ma il mio corpo vuole continuare. Lo seguo fino ad una bara in vetro. Sento che dentro c'è qualcuno che batte per uscire. Nella bara c'è una ragazza bionda con occhi rossi, piange petali di vario colore, indossa un vestito ricoperto di rose.
-Chi è?
-Il mio corpo mortale, puoi liberarmi? Un lettore mi imprigionò li secoli fa e da allora che piango
-Lettore?
-Vi chiamò così a voi che leggete le storie delle rose
Busso sul vetro, la ragazza smette di piangere e mi guarda, mette una mano sul vetro e dice qualcosa. Mi serve una chiave, torno indietro e cerco sull'altare, una chiave di vetro a forma di rosa è apparsa dal nulla, la prendo e torno dalla ragazza che batte sul vetro, vuole uscire. Metto la chiave nella serratura e lei scuote la testa, la apro lei urla e colpisce qualcosa dietro di me con la chiave, un'ombra cade e sparisce nel nulla, il giardino torna a essere rigoglioso e rilassante.
-Grazie per avermi liberata, ma tu chi sei?
-Un visitatore
-Oh capisco, quella creatura ti ha usato per rivivere le sue storie, solo chi ha un cuore può viverle.
-Quale era il suo scopo?
-Non devi saperlo, ora va, torna al tu mondo, il giardino ti saluta e ti dice addio, al prossimo sogno viaggiatore
Svengo, o cado nel vuoto forse? Non distinguo più nulla. Mi alzo di botta dal letto, ho il cuore in gola, che cos'è stato? Un sogno? Deve esserlo per forza, un sogno senza senso! Guardò le coperte, ci sono dei petali di rose e una collana a forma di chiave, la stessa del sogno, se era un sogno, e un forte odore di rose segna la camera.
-"Grazie"
Sento un fruscio e un bacio delicato si poggia sulla mia guancia. Mi guardò intorno e sorrido, beh forse non era esattamente un sogno.

Non sono mai riuscito a capire se le belle persone abbiano una tendenza innata a far crescere le rose o se siano le rose nel loro crescere a rendere belle le persone.
(Roland A. Beowne)

La rosa parla di amore silenziosamente, in un linguaggio che comprende solo il cuore.
(Anonimo)

Ma chi non osa afferrare la spina non dovrebbe mai desiderare la rosa.
(Anne Brontë)

Preferisco avere rose sul mio tavolo che diamanti sul mio collo.(Emma Goldman)

Se Zeus volesse donare un regno ai fiori, la rosa regnerebbe su tutti.
(Saffo)

È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
(Antoine de Saint-Exupéry)

Ma lei era di quel mondo dove le più belle coseHanno il peggior destino,E rosa, lei ha vissuto quel che vivono le roseLo spazio d’un mattino(Francois de Malherbe)

È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
(Antoine de Saint-Exupéry)


Grazie per aver letto le mie rose, grazie di cuore a tutti voi, grazie grazie mille.

Capitolo 6: I FINALI

Capitolo 6: la scelta finale

Lo guardai, era solo un gioco, non sarebbe durata no, non valeva la pena, perché soffrire inutilmente?
-Non posso, sei solo un gioco! Non funzionerà mai tra di noi!
Fu allora che sentii qualcosa rompersi. Lo schermo del mio pc si frantumò e una mano mi afferrò e trascinò dentro il gioco. Quando riaprii gli occhi ero legata nella sala del castello di Herobrine, rotto finita lì? Ero intrappolata nel gioco e quello purtroppo non era che l'inizio. Lo vidi mentre distruggeva le vite dei miei amici, li aveva trascinati dentro al gioco come aveva fatto con me e purtroppo non ero la sola ed essere sua prigioniera.
Bad End-Prigioniera del gioco
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Lo guardai, era così ovvio! Dovevo solo dirglielo.
-Vieni nel mio mondo! Se fossi qui con me sarebbe tutto più facile
Lui sorrise e l'immagine si distorse un fulmine colpii la linea e fu allora che vidi il mio errore. Herobrine era uscito dal gioco e niente avrebbe fermato quel mostro, avevo condannato l'umanità e il mondo intero, avevo seguito il cuore e mi ero fatta imbrogliare, come ero potuta essere così stupidamente ingenua?
Bad End-Mondo Condannato
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Era così ovvio, mi voleva imbrogliare!
-Devo pensarci su ok?
Scappai e corsi via, chiamai i miei amici e gli confessai tutto, decidemmo insieme la scelta più difficile che potessimo fare, avremmo distrutto quel mondo, intrappolando quel mostro lì dentro per sempre. Fu dura riuscire a distruggere il mondo, c'era qualcosa che lo impediva, ma alla fine ci riuscimmo, cancellammo tutto. Finì così. Non parlammo più di quella partita e cancellammo ogni video è traccia di ciò che era successo, volevamo dimenticare e forse un giorno ci riusciremo
Normal End- Fine del gioco
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Guardai la telecamera era tempo di finire, ma non avrei detto cosa avrei scelto al mio pubblico. Chiuso il server, i miei amici pensarono l'avessi distrutto, ma non era così. Continuai la mia vita e continuai a giocare, ma avevo il mio gioco prediletto, non avrei di certo rinunciato a giocare solo per un banale inconveniente. Beh con questo ho detto tutto. Buonanotte miei ascoltatori.
Fermo la registrazione, apro Minecraft e mi collego con il server.
Caricamento....
-Hey Misty, bentornata nel mio castello, hai passato una bella giornata? Mi sei mancata oggi.
Sorrido, non è che iniziata...

mane- rispose rifendon eohe e omune
n'.
!
sto, Light non mi ha parlato per due settimane- rispose rifendo

? End- Nessuna intenzione di finirla.

Capitolo 5: Herobrine è gentile

Capitolo 5: Herobrine è gentile

Misty era incantata dal castello di Herobrine e dai suoi modi gentili e cortesi, era bello per lei parlare con lui, discutevano e avevano tanto in comune.
Per essere il re dei malvagi era molto gentile con lei e la cosa di certo non le dispiaceva, la faceva ridere e si divertivano a parlare.
-Eh sul serio? Non ci credo!
-Giuro! Non puoi capire che è successo dopo quando mi hanno scoperta, dico solo questo, Light non mi ha parlato per due settimane- risposi ridendo
-Ma guarda, e io che pensavo di essere crudele!
-Gli ho solo bruciato la casa con della TNT, vabbè vi aveva messo 7 giorni di Minecraft per farlo ma dettagli-rido io
-Avrei voluto vederlo, chissà che faccia aveva quando l'ha vista bruciare!
-Non te lo puoi nemmeno immaginare, sembrava gli stessi uccidendo davanti la famiglia!
-È matto eh?
-Oh si decisamente!
-Scusa devo andare a sistemare due o tre scocciature, sentiti libera di fare ciò che vuoi mentre sono via, se vuoi tornare a casa c'è un passaggio segreto nel terzo salone, vieni e vai quando più preferisci
-Allora a dopo
Herobrine sparisce in un turbinio di pipistrelli, beh meglio filare va. Seguendo un po' l'istinto un po' i cartelli trovo l’uscita che porta a un portale. Lo attraverso e mi ritrovo vicino alla torre di Pisa.
-Misty!
-Hey ragazzi è bello risentirvi!- dico allegra io
-Accidenti eravamo in pensiero!-mi dice Light
-Herobrine è apparso poco fa- mi informa Tiger
-Che voleva?
-Ha solo riso dicendo “fissato di costruzioni” ed è sparito, non prima di aver quasi ucciso Light- risponde Dragon
Io ridacchio, colpa mia, forse non avrei dovuto dirgli le mie malefatte- oh mi dispiace
-Tranquilla succede se hai un mostro come nemico!- ride Light
Passiamo il resto della giornata a costruire e esplorare. Verso sera, sera nella vita reale, i ragazzi si sconnettono e io decido di fare una visita al mio nuovo “amico”...non ci credo che definisco Herobrine mio amico. Rifaccio la strada al contrario e entrò nel castello.
-Herobrine?
Mi appare dietro le spalle facendomi prendere un’infarto
-Sei tornata
-Non volevi che tornassi?
-Non credevo che tornassi.
-Diciamo che ero curiosa di sapere che altro avevamo in comune
-Beh che ne dici di andare sul balcone? Ho fatto delle modifiche e vorrei che tu le vedessi
Saliamo sul balcone e mi sfugge un Wow
-Avevi detto che amavi le stelle no?
Ha creato una perfetta riproduzione delle costellazioni, di tutte le costellazioni e di tutti i pianeti conosciuti
-È bellissimo
-L'ho fatto per te
-È stupendo davvero
Nessuno aveva mai fatto una cosa così dolce per me e chissà quanto ci ha messo a farlo...
-Sono felice che ti piaccia
-Non puoi nemmeno immaginare quanto sia felice di questo regalo
-Posso chiederti una cosa?
-Certo
-Rimani con me, qui per sempre
-Io...


7 Rosa d'oro e d'argento: gemelli/legame

7- Rosa d'oro e Rosa d'argento
Io e la mia gemella siamo stati sempre "legati". Il nostro era un legame particolare, qualcosa di più di un semplice rapporto fraterno. Io e lei eravamo divisi, i nostri genitori si erano separati e ci avevano allontanato alla nascita. Io e lei però sapevamo l'esistenza l'uno dell'altra, senza averne la certezza, ci demmo appuntamento in luoghi segreti e cominciammo a vivere di nuovo come una famiglia. Era dura, io scappavo da papà e lei da mamma, cercavamo sempre una via di fuga per vederci. Un giorno lei venne con un livido sul braccio, mi disse che era stato il fidanzato della mamma, fu allora che prendemmo una decisione, saremmo scappati, via, insieme. Facemmo le valigie, prendemmo soldi e il necessario, presi l'auto di papà, la guidai verso il nord, poi la scambiammo alla prima stazione di benzina con una moto e continuammo così, scambiando il mezzo e nascondendo le nostre tracce. Ci rifugiammo in una piccola casetta immersa nel bosco, il villaggio che ci aveva accolti era un villaggio che pensava "fatti i cazzi tuoi che campi cent'anni" quindi non ci fecero domande sul perché fossimo scappati o su chi eravamo. Cambiammo nomi e pagammo un uomo che cancello ogni traccia della nostra esistenza prima dei nuovi nomi. Mia sorella divenne una pasticciera e io entrai in polizia, presto cominciammo a avanzare di carriera e a guadagnare di più. Dei nostri genitori non sapevamo più nulla e non ci interessava, non volevamo essere separati e avevamo deciso che ci saremmo rifatti una vita insieme. Fingemmo di non essere gemelli, non ci somigliavamo molto e fu facile fingere di essere semplici fidanzati. Non volevamo realmente stare insieme come coppia, volevamo solo stare insieme e quello ci parve il modo migliore per farlo. Ci sposammo con rito civile. Avevamo entrambi il nostro simbolo sull'anello di matrimonio, una rosa d'oro per me e una d'argento per lei. Vivemmo allungo, nessuno ci trovò mai. Adottammo una coppia di gemelli e continuammo le nostre vite in pace. Era questo che volevamo, fu una vita
D'oro e D'argento

Ben tornato mio caro, tutto bene? Sembri stanco...forse è meglio che ti riposi ora, su dormi un po', tra poco tutto questo sarà finito e io tornerò a essere ciò che ero...

Capitolo 2: è una gentile Malefica mortale

2 È una gentile Malefica mortale

Mal si sedette tranquilla alla mensa del campo, aspettavano l'inizio della seconda prova, ne avrebbero affrontato almeno tre al giorno e il gruppo più scarso si sarebbe sciolto e avrebbe avuto una ricollocazione e un addestramento più ostile. Minos si era lanciato, quasi letteralmente, sui cibi vegani e si stava riempendo un enorme piatto, Serpy si era preso un panino e cinque bibite di cinque gusti diversi, Mal aveva preso solo un frappè alla fragola e beveva quello con calma.
-Cinque bibite? -chiese Minos sedendosi con un vassoio strapieno
-Bevono anche loro sai?- disse Serpy indicando i serpenti che aveva per capelli- tu piuttosto, quanto cavolo mangi?! Cioè non si direbbe che ingurgiti tutta quella robba!
Minos intanto si stava già ingozzando- sono un Minotauro!
-Non è una scusa!
-Beh Serpy, o si abbuffa di verdura o sbrana qualcuno, cosa dici sia meglio?
-Mhm...la verdura credo
-Eh? Io avrei detto qualcuno, possibilmente qualcuno che odi così te lo levi dalle scatole
-Si ma poi ti rimane sullo stomaco!
-Beh...tanto lo elimini
Minos si mise a ridere- che argomenti interessanti trattate voi!
Mal rise e anche Serpy mentre i serpenti sibilavano.
-Io vado a fare il bis- disse Minos alzandosi
-Di già?! -esclamò Serpy guardandolo stupito- meglio che lo blocco prima che si sbrani anche qualcuno
Mal li guardò dal loro posto, erano carini quei due. Lei si era cambiata, ora aveva delle calze alte a righe nere e grigie, una minigonna nera, degli stivali con il tacco e i lacci neri, una maglia grigia e un foulard nero intorno al collo, aveva cambiato i vestiti ma i gioielli non li cambiava mai, li indossava sempre.
-Hey piccola, mi aspettavi?
Mal guardò annoiata il ragazzo che si era avvicinato, era un semplice famiglio, che cavolo voleva? O meglio chi lo aveva mandato
-Che vuoi?
Lui la prese con forza per un braccio
-Hey! Mollami!
Tutti si erano accorti del famiglio, dei e mostri compresi, ma più si provava ad allontanarlo più lui respingeva tutti
-Mal!
Lei aveva adocchiato un coltello da carne "meglio di niente" penso.
Mosse la mano. Il coltello si sollevò e la raggiunse colpendo il famiglio al collo e facendolo cadere. Mal riprese a respirare, il famiglio l'aveva stretto il collo. Aveva creato una specie di barriera...chiunque l'avesse mandato gli aveva dato istruzioni ben precise
Il famiglio si rialzò- mi hai fatto male
Mal indietreggiò, le serviva un'arma. Sentiva delle voci di sottofondo, qualcuno la chiamava. Mise una mano sulla spadina d'argento che indossava come gioiello.
-Un'arma un po' misera non credi?
Gli occhi di Mal si colorarono di un leggerissimo rosso- mi basta per un semplice famiglio
Un vento strano cominciò a soffiare intorno a lei, muovendo i suoi vestiti e i suoi cappelli come se fosse circondata dal vento. Spostò la mano libera verso il famiglio.
-Elimina ciò che mi ostacola
Dietro il famiglio si creò un varco nero da cui apparì una spada che trapassò il famiglio, ma subito fu seguita da una terza e una quarta e una settima. Mal lasciò la spadina, e il varco si chiuse. Il famiglio cadde a terra, subito bloccato dal Minotauro e Ares che avrebbero subito indagato a riguardo, Mal svenne per lo sforzo, subito presa al volo da Serpy. Minos guardò il malissimo il famiglio.
-Ora sì che sbranerei qualcuno
Mal allungò una mano bloccandolo, era ancora incosciente eppure aveva capito le sue intenzioni. Minos e Serpy, rinunciando a ammazzare il famiglio, portarono Mal in infermeria.
-Mi ha fermato senza saperlo
-È una gentile, Malefica, mortale- i due si girarono verso il dio della guerra Ares- se tu avessi colpito il famiglio avresti macchiato il tuo onore
Mal dormiva tranquilla, ma la mano era vicina alla spadina, come se fosse pronta a combattere anche da dormiente.
Ares tirò fuori la spada- vediamo se
La puntò contro Minos e subito una spada lo sfiorò alla gola, Ares sorrise e rimise la lama a posto, la spada scomparve.
-È conscia di ciò che avviene intorno a lei pare
Minos e Serpy la guardavano, aveva le mani pronte a stringere l'elsa.
-È una combattente- commentò il Minotauro- voi due tornate all'arena, stiamo noi con lei
I due, a malincuore, si allontanarono.
-Allora...anche il prode Ares ha sentito che questa ragazza è speciale?
Ares si sedette accanto a Mal- si l'ho vista combattere, ha uno stile che conosco bene, l'aveva uno dei miei figli e ha anche la sfrontatezza di Ares
-Non provare a prenderti lodi non tue Dio di Guerra, ha l'intelligenza di Atena la fanciulla- disse Atena entrando
Mal aprì gli occhi e si alzò di soprassalto- dove sono Minos e Serpy?
-All'arena perché? -rispose il Minotauro
Mal balzò giù dal letto, aveva ancora le scarpe addosso, e si mise a correre verso l'arena, inseguita dai tre. Correndo prese al volo una spada e uno scudo, si muoveva velocemente. Virò e con un balzo saltò sul muro dell'arena. Gli dei erano entrati e videro cosa l'aveva allarmata, i suoi due compagni erano messi alle strette da Cerbero e i morti di Ade. Mal di lanciò e con lo scudo bloccò l'artigliata di cerbero.
-MAL!
Lei sorrise- occupatevi dei soldati, al cagnolino ci penso io
I due annuirono e si lanciarono sui soldati di Ade.
Mal strinse la spada e spinse via la zampa- non osare mai più toccarli
Cerbero con un balzo di diresse dai due, Mal fu più veloce con la spada e lo scudo lo fece ribaltare e sbattere contro il muro. Cerbero allora, dopo essersi dimenticato dei due, cominciò a ringhiare con le sue tre teste. Mal teneva gli occhi più che sul suo avversario sui suoi compagni di squadra, tanto che il povero Cerbero, povero si fa per dire, cominciò a richiedere attenzione da Mal, la quale, sbuffando, lo guardò annoiata.
-Sai vero che sei un cagnolino monello?
Le tre teste di Cerbero si guardarono, ma diceva sul serio? Il mostro a tre teste l'attacco, ma ogni attacco che le lanciava veniva parato o deviato con maestria. Cerbero allora l'attacco con le tre teste, le due laterali vennero bloccate dalla spada e lo scudo ma quella di mezzo riuscì a morderla alla spalla.
-Mal!
Il sangue cominciò a colare dalla ferita. Il mostruoso cane indietreggiò, non doveva ferirla così facilmente.
Mal si mise a ridere- oh...davvero interessante- aveva gli occhi di un forte rosso sangue. Lasciò che il sangue colasse sulla sua lama ma invece di toccare il suolo quello si fermava sulla spada finché la lama non ne era stata ricoperta, anche lo scudo era strano, apparve l'incisione di una testa di leone. Il sangue smise di uscire e la ferita si rimarginò.
-Non dovresti ferirmi...ogni ferita mi fortifica
Era più veloce di prima e con un colpo aveva già scaraventato il mostro al muro dell'arena. I soldati risorti di Ade avevano smesso di attaccare Serpy e Minos e come tutti fissavano la ragazza e il cane a tre teste.
-Zeus, quello è lo scudo di Ercole! Ma era sparito con uno dei suoi discendenti! -disse Atena dagli occhi azzurri
-E quella spada era dei figli del sangue, coloro che entrano e escono dal mondo dei morti a loro piacere! -la riconobbe Ade
-Sommo Zeus ci dica chi sono i genitori di quella mortale! -chiese Ares
Zeus non rispose. Ma indicò la ragazza che combatteva con coraggio- guardatela, quella fanciulla combatte con coraggio, il suo valore non cambierà se voi conoscete oppure no l'identità dei suoi genitori.
Mal mise ko il gigantesco cane. Si girò- Attenti!
I morti di Ares provarono a attaccare Minos e Serpy che senza nemmeno girarsi a guardare i morti li infilzarono e si diressero verso Mal, mentre gli altri soldati se la filavano.
-Sei stata mitica! -disse Minos sorridendo
-La spalla? -chiese invece Serpy avvicinandosi
-Un piccolo taglio, Nulla di grave- minimizzò lei
-Un taglietto che ha perso abbastanza sangue da uccidere qualcuno- rispose lui
-Oh non è grave
-Niente storie andiamo in infermeria- impose lui deciso
-No- Mal indietreggiò- non ci torno là
Serpy e Minos si guardarono per poi sorridere con aria complice e iniziare a inseguirla- vieni qui!
Mal prese la ricorsa e scavalcò con un salto il muro dell'arena, inseguita dai due.
-Achille dal piè veloce- commento Venere- Zeus chi sono i suoi?
-Non importa dei immortali, lo scoprirete, prima o poi- rispose il sommo Zeus osservando la giovane, era così tanto fragile e forte allo stesso tempo e un così ingrato compito l'attendeva...

Capitolo 2: uno strano cattivo

Capitolo 2: Uno strano cattivo

Lucy lo raggiunse all’ingresso, si era messa una minigonna nera, una maglia attillata bianca che lasciava le spalle scoperte, delle calze alte e degli stivali con il tacco, aveva una borsa nera firmata e lo raggiunse sorridendo, leggermente truccata
-Scusa l'attesa
-Tranquilla, stai benissimo
-Grazie, andiamo?
Avevano programmato di fare un giro in centro, avrebbero fatto le cose dei normali adolescenti e sarebbero stati nei luoghi più visibili della città per attirare il nemico allo scoperto.
Dopo un paio di ore
-Cosa porta un ragazzo a diventare un poliziotto?
-Mio padre era un militare, è morto in guerra con onore e come lui anche gli altri membri della mia famiglia, e tu?
-Mia madre era un avvocato dell’accusa
-Segui le orme anche tu quindi
-Non c'è molta scelta no? Infondo è quello che si aspettano tutti e poi non mi socialiste come lavoro
-Già, infondo è divertente fare l'eroe
Sembravano una giovane coppietta, si trovavano bene insieme, andavano molto d'accordo.
Nel frattempo da qualche parte...
-Non è bellissima?
K si rigirava la foto di Lucy tra le mani
-Sembra un angelo non è vero?
I suoi sottoposti guardavano il loro capo con terrore negli occhi, era una ragazza K, Catherine si chiamava, era vestita da uomo, ma aveva delle curve che attiravano molti sguardi. Era sadica, matta, ninfomane e maniaca. Si era innamorata di Lucy, la figlia dell'uomo che le dava la caccia, era ossessionata da lei. Quando l'aveva vista la prima volta aveva avuto il cosiddetto colpo di fulmine, aveva cominciato a pedinarla e a scattarle foto. L'intera parete del suo ufficio era ricoperto di foto di Lucy, ovviamente ignara del fatto che la fotografassero.
-Sapete che voglio? Una sua foto!
-Si signora- risposero i ragazzi uscendo di fretta e furia. Tutto per non starle vicino
K aprì il grosso libro sulla scrivania e si mise a sfogliare le foto di Lucy, ne aveva a centinai, era una vera ossessione per lei. Aveva recuperato anche alcuni suoi oggetti, una spazzola, un paio di mutandine, uno spazzolino...erano cose abbastanza comuni e personali, ma per lei erano sacre così come qualsiasi cosa toccasse la ragazza. K aveva trent'anni, era molto bella ma così matta e malata mentalmente che nessuno le si avvicinava. Soffriva di doppia personalità, infatti al lavoro era Katherine, o K per abbreviare, ma in giro era Catherine, una cara amica di Lucy. Guardò le foto sorridendo sadicamente
-Sei solo mia vero Lucy? Mia mia! –Rise- vedrai quando mi libererò di tuo padre potremo stare insieme per sempre
-Capo abbiamo un problema
***
-Scusa un attimo- Lucy prese il cellulare- Pronto?
Jonathan le prese il cellulare e mise il vivavoce, erano tornati a casa.
-Sono Catherine
-Oh ciao Catherine, tutto bene?
-Chi è il ragazzo con qui eri pomeriggio?!- la voce di Catherine era alterata, Jonathan sentiva di averla già sentita, ma dove?
-Un vecchio amico di infanzia, era venuto in città e io l'ho accompagnato in giro
-Solo amico?
-Si, quasi un “custode” potrei dire, nulla di più di ciò che so essere è
-Oh menomale, pensavo non avessi detto alla tua migliore amica che eri fidanzata- la voce si era calmata-come stai tesoro del signor White?
Jonathan sbarrò gli occhi, era così che K aveva definito Lucy
-Bene- Jonathan le fece segno di chiudere- ora vado a farmi una doccia calda notte
-Notte cucci
Chiuse la chiamata- che c'è Jonathan?
-La voce della tua amica...nulla è solo una mia sensazione...è meglio andare a dormire, io sbrigo del lavoro, se hai bisogno chiama
Lucy gli diede un bacio sulla guancia e sparì in camera, Jonathan bussò alla porta del capo
-Dimmi Jonathan
-Credete che K sia una donna?
-Si, in effetti l'analisi sulla voce di K ha rilevato una tonalità femminile- il capo lo guardava preoccupato- perché lo chiedi?
-È solo una mia paranoia, scusate il disturbo
-Le tue paranoie se tengono Lucy al sicuro, non saranno mai un disturbo
-Potreste controllare una delle amiche di vostra figlia? Una certa Catherine, non ditelo a Lucy, potrebbe essere una falsa pista
-Va bene, do subito l'ordine
-Grazie capo, buona notte
Jonathan raggiunse la sua stanza e si toccò la guancia dove poco prima Lucy l'aveva baciato, che diavolo stava succedendo al suo “nessuna mi interessa?” Una ragazzina lo stava facendo uscire di testa ecco cosa...



Capitolo 4: In casa di Herobrine

Capitolo 4: In casa di Herobrine

Mi guardavo intorno.
-Sono sul soffitto del Neder! Avete presente? Quello sopra la Bedrock!
-Che?! Ma lì si può andare solo con il bug degli alberi!
-Grazie Genio, lo sappiamo bene Light! Ma come cavolo ci è finita la Misty?!- dice Tiger
-Misty che vedi la su?- mi chiede Dragon con più calma
-C'è un castello, in stile gotico, molto ma molto inquietante, avete presente? Tipo castello di Hogwarts, solo più oscuro-rispondo io
-Ok Misty, arriviamo tu...
-Ragazzi? Ragazzi? Oh merda, che è successo ora?!
La connessione è apposto e la stanza di chat è attiva, ma allora perché non li sento?!
-Perfetto, dispersa, sola e in un luogo dove non me ne posso andare!
Un cartello appare dal nulla
“Vieni da me”
-Ehm...no grazi...
Appare un altro cartello
“Non voglio farti del male”
-Se dai scuse prima che ti vengano chieste sei colpevole lo stesso
“Ti prego”
Sul serio? Il signore del male e di tutto ciò che è oscuro mi sta chiedendo di entrare nella sua casa spettrale?
-Beh di certo non voglio aspettare quei tre qui da sola- sospiro- va bene fammi strada
Una stradina di rose mi indica una scalinata
-Oh...carino
“Grazie”
Mi muovo piano e guardo intorno
-È tutto così ben fatto, non riesco a credere a quanta cura ci sia nei dettagli qui
Persino la collocazione delle foglie sembra stata fatta apposta, anche il corso d'acqua? Ma l'acqua non può essere messa nel Neder! Come diavolo ha fatto? Ah già è il signore oscuro del male, non dovrei stupirmi di ciò
-Beh...neanche Light avrebbe così tanta abilità e lui è il migliore
Herobrine appare sulla cima della scalinate
-Ciao
Di nuovo le scritte in chat?
-Mi hai spaventato
-Mi spiace, ti piace il castello?
-Da fuori è molto bello- so che me ne pentirò- posso vedere com'è l'interno?
-Si! Ehm...sì sarei molto felice di mostrarti il mio castello
Sembra quasi in imbarazzo a stare solo con me, che carino, aspetto cosa cavolo ho appena pensato?
Lo seguo dentro il castello, come quello del famoso Harry Poter, anche l'interno è uguale
-L'hai costruito tu?
-Blocco per blocco
-Wow complimenti è davvero fantastico
-Lo dici sul serio? Grazie
Molto timido, che carino, e smettila di pensare che lui sia carino! Cosa succederà ora?



Capitolo 2: Un nuovo amico

                                         02
                               Un nuovo amico
Ore 8:00 liceo superiore “Scacco Matto” ora di chimica…
-Bene ragazzi, scegliete un partner e iniziate gli esperimenti assegnati
Siamo dispari e io sono sola come al solito.
Bussano alla porta- Signor professore per lei dalla segreteria- l’assistente scolastico da un biglietto al professore e se ne va
-A quanto pare abbiamo un nuovo studente entra pure
Entra un ragazzo con occhi celesti e capelli neri. Le ragazze in classe cominciano a spettegolare…le odio, meglio leggere cosa devo fare sono pur sempre la prima della classe
-Come ti chiami?
-Il mio nome è Andrea...Andrea Key
Non è possibile! Avrò sentito male…
-Vediamo dove ti puoi mettere Signorino Key- guarda la classe per vedere dov’è un posto libero, ma Andrea si avvicina a me, io guardo ancora il libro di chimica
-Questo posto è libero?
-Si- rispondo secca io. Si siede. Il professore ci dice per la millesima volta le regole del laboratorio. Non lo ascolto mai.
Andrea si avvicina a me.
-Sai chi sono?
Non rispondo
-Sai i tuoi occhi cremisi sono meravigliosi
Alzo lo sguardo e lo guardo negl’occhi, gli sorrido divertita- Sei il secondo che me lo dice
-Chi è stato il primo?
-Un libro…molto particolare...ma tu dovresti saperlo visto che il libro eri tu…
-L’hai capito vedo.
-Su cominciamo l’esperimento, prima finiamo prima potrò uscire
-Dimmi cosa devo fare
-Passami quel Baker e accendi la piastra poi…
Cinque minuti dopo…
-Finito- mi alzo e consegno al professore il resoconto dell’esperimento.
-Come sempre ottimo lavoro signorina Lock.
Esco. Odio stare in classe, ma stavolta anche qualcun altro esce, Andrea ha infatti finito e mi a seguita
-Perché stai correndo via?
-Perché mi stai seguendo?
-Non rispondere a una domanda con una domanda- dice lui sorridendo
-Io rispondo a ciò che mi pare con quello che mi pare- ma che diavolo gli prende a questo
-Hey novellino stalle lontano se non vuoi essere maledetto
La conosco quella voce.
-Chi sei te di grazia?
-Jonny Cliton-si presenta il ragazzo biondo dagli occhi verdi che mi ha rovinato la vita allungando la mano verso Andrea che ghignando gliela stringe, facendogli male
-Andre “Demonio” Key- si presenta con uno strano ghigno che ha davvero qualcosa di demoniaco- sono ateo, adoro fare del male e sono un peccatore nato, qualche problema con questo caro?
Jonny ritira la mano ridacchiando nervoso- n-nessuno
-Ottimo- risponde lui sorridendo maleficamente, io mi allontano piano e lui mi segue
-Demonio? –gli chiedo guardandolo sorridendo
-Sono un demone dei libri, demone che si lega solo alle Streghe
-Oh sono stata beccata?- rido io
-Beh direi di sì- risponde lui mettendomi un braccio intorno alle spalle che toglie subito appena vede il mio sguardo da “non ti allargare troppo”
-Sei quindi il mio famiglio?- gli chiedo io osservandolo meglio
-Esatto, scusa il ritardo- dice lui
-Beh meglio tardi che mai
Ore 12:00, casa di Paige Lock
-Ah capisco- guardo l'auto ancora parcheggiata davanti alla mia villa- ancora qui
-Mi occupo io di lui se vuoi- sorride malefico lui
-Non ucciderlo, fallo solo scappare via
Alfred mi saluta con un inchino- signorina bentornata
-Paige cara!- stavolta è una donna a venire a rompere le scatole insieme al tipo?
-Sparite- dico secca io
-Su cara facci entrare a casa nostra- dicono loro
-L'avete voluto voi- guardo Andrea- cacciali
Lui gli poggia una mano sulle spalle, ha un ghigno da sadico che mette i brividi- non vi conviene fare storie, l'ultimo che Paige mi ha chiesto di far sparire non si sa più che fine ha fatto miei cari, volete forse raggiungerlo?
I due lo guardano terrorizzati come se avessero visto il demonio in persona e scappano urlando
-Codardi- commenta ridendo Andrea
-Il famiglio immagino- dice Alfred squadrandolo come se fosse il fidanzato della figlia- molto bene- che non gli piace direi
-Lui è Andrea Key, il mio famiglio, su entriamo, qui c'è chi ci osserva


6 Rosa Viola: Magia/Confusione

6- Rosa Viola
Era particolare per me la vita, ero nato in una famiglia in cui la magia era tabù, ma veniva praticata costantemente, non se ne doveva parlare eppure la facevamo, eravamo stregoni buoni, ci occupavamo di varie cose, tra cui le anime delle persone morte. Fu proprio un'anima a crearmi problemi, si legò a me e cominciò a confondere i miei ricordi, nella mia testa tutto avveniva nello stesso istante. Quando riuscii a liberarmene il problema continuò a peggiorare. Cominciai a sentire i ricordi sparire o rompersi nella mia mente. Ben presto cominciai a dimenticare, dimenticai chi ero, chi erano le persone accanto a me, che cosa facevo, dimenticai tutto, tranne i miei poteri e quell'anima. Era una ragazza di quattordici anni il fantasma che mi aveva creato problemi, continuavo a pensarla, nemmeno io sapevo perché. Il mio corpo cominciò a dimenticare le cose, a camminare, a alzare le braccia e ben presto a respirare e far battere il cuore. Morii così, senza sapere più nulla di me stesso, ma appena morto vidi la ragazzina piangere, quel fantasma che voleva avermi con se. Era legata a me, non so ancora come ma da quando sono morto i ricordi piano piano stanno tornando e forse un giorno capirò cosa mi è successo. Per ora mi devo accontentare di guardare la sua sagoma ornata di rose
Viola

Bentornato, non sembri molto allegro, forse la prossima rosa ti aiuterà? Oh sono due una d'oro e una d'argento, ma la storia è solo una. Su forza vai, ti aspetterò qui. Infondo manca poco alla mia rivincita...

Capitolo 3: ma che bello

 

Capitolo 3: ma che bello

Durante due settimane di Herobrine non si è saputo più nulla, intano però la nostra Misty continua ad essere accompagnata, nel server ovviamente, da qualcuno ovunque per paura che il nostro cavaliere oscuro torni alla carica.
-Light dove la mettiamo la torre di Pisa?- stiamo discutendo da ore su quali monumenti italiani fare e dove metterli
-Qui accanto al Colosseo- dice lui
-E si sai sono giusto a due passi- scherza Dragon
-Facciamo l’arco di trionfo? –chiede Tiger
-Quello è in Francia! So che fai schifo a scuola ma questo lo sanno tutti! –dice Dragon seccato
-E allora? Voglio fare anche altri monumenti! E guarda che so che non era italiano!
-Ci crediamo tutti guarda- dico io- però potremmo fare monumenti da tutto il mondo, tipo il Big Bang o qualche chiesa gotica, o magari una bella polis greca o romana!
-Misty sei un genio- dice Light- faremo tutte le più belle opere monumentali del mondo!
-Dire monumenti no eh? –chiede Dragon, per lui meno si parla meglio è
-Potremo fare più isole, tipo l'isola italiana, quella francese, quella inglese- inizia Light- sarà una meraviglia!
-Io l’ammazzo prima della fine della serie- mormora Tiger
-Ti aiuto a seppellire il cadavere- lo informa Dragon
-E io vi dò un’alibi se volete- mi offro io
-Grazie eh- commenta Light- vi amo anch'io
-Certo certo- rispondo io
-Oh si sai ti amo- replica lui sarcasticamente
-Attento che il corteggiatore di Misty ti ammazza- lo avverte Tiger- sai quella dell’incudine me la sono segnata, se lo prendo...
-Si certo lo farai proprio fuori- dico io sarcastica- tu che ti fai uccidere persino da un cane!
-Lupo! E non è colpa mia se lo erroneamente colpito ed erano ventimila! –si difende lui
-Era due...comunque avete notato che il numero di lupi è aumentato? –chiede Light- se non erro sono gli occhi di Herobrine i lupi no?
-Non ne ho idea- dico- comunque io adoro i lupi e non ci ho fatto tanto caso
-Sicura che non patteggi per lui?- chiede Dragon
Io mi sto zitta e scrivo un bell’insulto a Dragon
Gli altri se la ridono.
-E dai scherzavo! –dice lui
-Spero tu muoia male!- tanto abbiamo cambiato modalità quindi ritornerebbe in vita comunque
C'è un forte lag e quando il gioco si riprende Dragon non c’è e in chat appare la scritta Dragon è stato ucciso da Herobrine.
-Ahahahaha- mi metto a ridere- ben ti sta!
-Cretina!- replica lui
-Attento a ciò che dici, il suo ragazzo si arrabbia facilmente- dice Tiger
-Mamma mia se ci godo! Quanto ti sta bene- lo so sono crudele- avvolte davvero è utile Herobrine
Dragon scrive cose poco carine in chat ma noi ci mettiamo a ridere
-Dai sai che ti adoro- dico lanciandogli un fiore
In chat appare una scritta da Herobrine
-“Sta attento alle spalle amico”
-Credo parli con te Dragon- gli dice Light ridendo
-“Era riferito a tutti”
-Direi che siete tutti e tre nei guai- dico io sorridendo
-Non ridere- mi dicono loro
-Non sto ridendo!- dico io
C'è del lag e il mio personaggio viene tippato in un'altra zona
-Oh Merda, dove cazzo sei?!
-Misty stai bene?
-Non mi fa tippare da te!
-Misty? MISTY? MISTY?!



The Vampire’s Second Wife

The Vampire’s Second Wife Trama: Nerezza Daeva Dimitresque è la bellissima seconda moglie di un potente vampiro che continua a cambiare...