Capitolo 19: A letter to you
Vi era da dire che Serenity non era troppo stupida
Per cominciare, era sicura di poter ancora vincere Jeremy e
il trono
Da popolana ovviamente il suo peso non era propriamente
utile
Era anche coinvolta in uno scandalo di quel tipo con Jeremy
e Kyle
Non era in un buon inizio
Ma poteva migliorare
Per questo fece visita a una famiglia che sapeva l’avrebbe
accolta: gli Stones
Gli Stones erano una famiglia Granducale che aveva parecchio
potere nel regno
Erano infelicemente privi di figlie femmine
Volevano il trono
E sapevano sempre cosa stava succedendo a palazzo
Il capostipite era Derek Stones, un uomo privo di scrupoli
che aveva sposato tre donne pur di avere una femmina
I risultati erano solo figli maschi purtroppo
Le mogli erano di poca importanza
I figli erano ignorati come non mai
Dopotutto un maschio non può sposare il principe
Non potevano dargli potere sulla corona
Per questo Serenity era tranquilla
-Mi adotti la prego
Sembrava una cretina, lo sapeva
Aveva l’aspetto di qualcuno che era troppo stupido per
capire il mondo
Questo le dava ottime probabilità di essere presa per scema
La cosa la rendeva manipolabile
-Adottarla? –chiese l’uomo curioso
Sapeva chi lei era, sapeva anche quanto…furba fosse…
-Amo veramente il principe Jeremy ma con il mio corrente
stato non posso sposarlo…
-E sei venuta da me?
-Si…
-Perché?
-Jeremy ha provato a farmi imparare dei nomi di alcune
famiglie nobili, aveva menzionato poche senza figlie femmine e il vostro nome
mi è rimasto in mente- mentì lei
Lui sorrise- capisco, ama davvero Jeremy?
-Si!
-Beh allora chi sono io per ostacolare questo amore…l’adotterò
signorina…?
-Serenity –sorrise lei- grazie mille
-No cara, grazie a te…
Quando Kyle ricevette la notizia da una delle sue spie per
poco non scoppiò a ridere
-Dovremmo intervenire?
-Lasciatelo fare- disse lui tranquillo- sono cazzi del regno…
-Altezza…
-Il Granduca si è invitato una tigre sotto le spoglie di un
coniglio…lasciagli pagare il prezzo di questa scelta- sorrise Kyle tranquillo,
dopotutto non era il suo di funerale
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