WitchandAngel : Capitolo 1: A Second Chance

Capitolo 1: A Second Chance

 The Queen is back

Capitolo 1: A Second Chance

La ragazza continuò a guardare lo schermo senza nemmeno battere ciglio prima di premere invio al suo messaggio. Sorrise bloccando poi il numero che aveva appena contattato e guardò fuori dalla finestra della propria camera.

Era tornata indietro.

Più guardava il proprio volto riflesso nello specchio più si sentiva strana…erano davvero decenni che non era così.

Era tornata a quindici anni, le mancava quell’anno e il prossimo per finire il Liceo e poter accedere a uno dei college. Al College ci sarebbe rimasta fino ai diciotto anni e poi avrebbe cercato di accedere all’Università di sua scelta.

Aveva un totale di quattro anni prima di dover iniziare i suoi studi e dopo…

Sei anni a Medicina e poi altri cinque per diventare Chirurgo Generale…

Nella sua prima vita aveva scelto le cose sbagliate, fatto cose sbagliate e pagato le conseguenze per il resto della sua esistenza. Aveva un fidanzato all’epoca, stava insieme con questo bulletto da tre anni e sotto la sua influenza aveva iniziato a trascurare i propri studi, dopo verso l’età di quindici anni lui la convinse a entrare nel mondo dell’alcol e perse con lui la sua verginità. Stette con lui fino alla fine del College, faticando a uscirne e poi venne rifiutata per cinque anni di fila all’esame di ingresso per l’Università che aveva scelto. Durante quei cinque anni si lasciò con lui, dopo anni di abuso e ferite emotive che nessuno avrebbe potuto mai guarire, entrò a Medicina e scoprì di aver talento ma dopo essere diventata una Chirurga Generale capì una cosa…era troppo vecchia.

Aveva sprecato troppo tempo. A ventitré anni era finalmente entrata in università e riuscì ad uscire come Chirurga Generale verso i trentaquattro anni. Era cinque anni troppo tardi. Le sue credenziali non furono mai eccelse e il suo talento era andato sprecato. Ci mise altri cinque anni per riuscire a splendere ma non ebbe mai successo vero e proprio.

Alla fine morì a settant’anni per complicanze dovute a uno scontro diretto con un ladro.

Ma era indietro ora. Era tornata cinquantacinque anni indietro…non poteva crederci ma non poteva che ringraziare gli dei della grazia…

Si guardò intorno e sospirò…la camera rosa…se l’era scordata. Perché adorava quel colore? Sarà stata influenzata all’epoca dagli altri ragazzini…ah…

-Katherine Morgana Lisette Stark, è pronto da mangiare! –urlò la madre dal piano di sotto.

Era correntemente in una settimana di vacanza a causa di lavori all’istituto. Aveva sette giorni per ritornare mentalmente a quindici anni e ricominciare, stavolta avrebbe fatto le cose per bene.

-Ka…oh, sei qui- disse la bruna dai capelli corti e occhi verdi guardandola stupita. La madre di Morgana era Daphne Kathleen Luise Stark, una Neurochirurga che aveva parecchia fama e talento. Suo padre posò il giornale che aveva in mano e guardò la figlia altrettanto stupito. L’uomo dai capelli biondi e occhi blu era Stephan Arthur Malcom Stark, un Cardiochirurgo con parecchia fama e talento. Lavoravano nello stesso Ospedale e si erano incontrati sul lavoro durante l’ultimo anno della specialistica della madre.

-Sei sveglia prima del solito –disse Arthur

Lei annuì sedendosi a tavola e accettando la colazione iper-salutare della madre. Un tempo avrebbe odiato la cosa ma arrivata a un’età in cui doveva preoccuparsi di cosa mangiava per cose ben più importanti della linea aveva decisamente iniziato a capire i benefici di quei piatti- grazie

La madre alzò un sopracciglio- ok…cosa vuoi?

-Ho deciso che università fare- disse Morgana diretta

I due genitori si guardarono temendo già il peggio. Cosa potevano dire? La figlia era una ragazza geniale rovinata da quel coglione del suo ragazzo.

-Prima dovresti mollare quel Thomson o come si chiama- disse il padre prendendo un sorso di caffè

-Gli ho mandato stamattina un messaggio e ho rotto con lui –disse lei mostrandogli il cellulare- ho bloccato il numero quindi non so cosa ha risposto

Il padre per poco non si strozzò e prese subito il cellulare- oh…

-Perché? –chiese la madre

-Mi voleva iniziare ai “piaceri” della vita adulta- disse Morgana giocando con la macedonia che aveva davanti. Quelle parole congelarono i genitori- non sono certa di cosa volesse dire ma non avevo una buona sensazione quindi ho rotto con lui. Inoltre ha iniziato a bere e fumare, non so se lo faceva prima ma lo fa ora davanti a me e non ho intenzione di prendermi un cancro ai polmoni…

La madre annuì mentre il padre stava leggendo i messaggi tra i due e si stava mentalmente segnando il ragazzo su una nuova lista nera. Che cazzo scriveva sto porco alla figlia?!

-Che Università vuoi fare? –chiese la madre togliendo il telefono di mano al marito, avrebbe visto come gestire il moccioso dopo. I due erano tipi molto razionali e rigidi, era un miracolo come Morgana avesse avuto modo di andare fuori le regole ora che ci pensava.

-Voglio andare a Medicina- disse lei attirando l’attenzione di entrambi i genitori- voglio essere un Chirurgo di Chirurgia Generale.

I due si guardarono, la figlia aveva sempre detestato ogni tipo di discussione su medicina e cose del genere. La madre sorrise alla cosa- vedremo come va, non puoi entrare a medicina così come sei, dovrai cambiare molte cose…

-Lo so- disse lei- ma farò del mio meglio

Arthur sorrise annuendo. Come padre, come non poteva esserne felice? Infondo era il loro lavoro, beh non la stessa specializzazione ma erano lì circa.

-Ah…possiamo rifare la mia camera? –chiese Morgana in imbarazzo- il rosa…credo mi stia iniziando a urtare alla vista

I due sorrisero- certo

****

La camera venne rifatta in meno di una giornata, dopotutto i genitori non avevano problemi di soldi. I muri rosa divennero bianchi, i mobili anche e il pavimento venne coperto da un marmo grigio chiaro. Era sempre una camera “principesca” ma era un bianco gentile e dava più l’idea di una donna matura che ci viveva dentro e non una ragazzina. Aveva un’enorme libreria, tra libri da leggere per intrattenimento e per studio, c’era di tutto e la maggior parte non lesse fino al suo ingresso all’Università.

I suoi genitori il giorno dopo tornarono a lavoro come solito, era un caos il loro orario ma non era tremendo, la sua vita le aveva insegnato che non era colpa loro…anche se in passato aveva però pensato differentemente.

Si sedette alla scrivania della sua camera iniziando a studiare seriamente. Era ancora in tempo per cambiare le cose. Aveva meno di tre anni per diventare idonea per la sua università di scelta e poi poter finalmente levare il suo rimpianto…

-Ah…questa roba non mi è servita in settant’anni di vita e sono certa non mi servirà mai –mormorò rivedendo il libro di storia. Aveva molto da fare…

 

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