The Emperor’s Daughter
Capitolo 1: Born to kill
Quando ero in vita ero una dirigente di un’importante
impresa ed ero molto amata. Ero single e avevo già scelto di lasciare tutto
alla mia sorellastra minore, contrariamente a ciò che si pensa, io e lei andiamo
molto d’accordo e mi vuole molto bene. Sono morta per troppa fatica e ho
assistito al mio funerale. La mia sorellina era la più disperata tra tutti e
molti miei colleghi sono venuti a portare omaggi. Sinceramente non ho rimpianti
e mi sono spenta molto tranquilla. Questo finché non mi sono risvegliata come
una neonata.
In questa vita sono una neonata, senza nome per ora, figlia
di una delle prigioniere di guerra dell’Imperatore. Il motivo per cui sono viva
è perché mio padre è in guerra ora, altrimenti avrei raggiunto ogni suo figlio
e donna che ha partorito un suo figlio, ergo morta. Mia madre è anche morta, di
parto ma non sarebbe rimasta in vita in ogni caso. Ho sentito parecchie
chiacchiere da quando ho aperto gli occhi e ho capito che quest’uomo è un
demone, almeno per percezione popolare.
-Principessa sta bene? –chiede la mia tata, una donna dai
capelli grigi e occhi castani, è un’anziana donna che conosce mio padre da anni
e che è benvista da lui
-Certo che la principessa non piange mai- dice sfottente una
bionda dagli occhi verdi, questa è una maid che vuole solo farsi mio padre e
diventare Imperatrice…visto il numero di morti che hanno provato a fare così
direi che non è messa bene.
-Silenzio tu –dice la mia tata
-Cosa? Tanto morirà quando l’Imperatore la vedrà- dice lei.
Stronza. Vediamo chi crepa prima
-Zitta- dice la tata
-Sua altezza è qui –avvisa una guardia. E le due tremano
inchinandosi. Ohi puttanella, non volevi fartelo?
L’uomo che entra è una visione erotica su due gambe. Alto
due metri, muscoloso, capelli ribelli bianchi con sfumature rosso sangue, occhi
rossi come il sangue e un viso da sogno. È un uomo molto affascinante, sexy e
sembra voler uccidere tutti.
Non degna di uno sguardo nessuno nella camera e si avvicina
alla culla per guardarmi. So il mio aspetto grazie alla puttana che ha fatto
cascare uno specchio nella culla, quasi facendomi male aggiungerei. Sono la
copia di mio padre e sembra che sia la prima dei suoi figli così simile. Non ha
figli in vita quindi non posso verificare la cosa.
Il suo sguardo è duro e assassino, se fossi una normale
neonata piangerei mai…Nah.
La sua mano mi afferra, male, e mi tira su per vedermi
meglio. La sua mano è circa metà del mio corpo, sono una neonata molto piccola
o lui è molto grosso…non credo che sapere le misure di mio padre sia qualcosa
che dovrei voler scoprire…
-Non piange- dice una voce seducente
Io lo continuo a guardare, più che altro curiosa di che
volto avrà nell’uccidermi. La sua mano va al mio collo ma anche se stringe io
non sposto lo sguardo. Sinceramente è più interessante lui che gli altri che ho
visto finora.
Dopo qualche secondo lascia la presa sul mio collo e mi
poggia piano nella culla.
-Alteria Scarlett. Questo è il tuo nome.
Oh, mi lasci viva? Grazie daddy~
Gli sorrido e noto uno strano cambio nel suo sguardo prima
che uscisse di corsa.
Dopo quel giorno, sono stata spostata da Winter Palace a
Imperial Palace, ovvero la residenza personale dell’Imperatore, su ordine di
lui. Dopo quello spostamento ha iniziato a venirmi a visitare più volte al
giorno, cercando sempre di farmi piangere e ignorando tutti eccetto me. La tata
ha informato l’Imperatore dell’attitudine della maid e dopo che mi ha graffiato
il braccio con le sue unghie finte, che non credevo esistessero in quest’epoca
ma a quanto pare mi sbagliavo, è stata mandata alla ghigliottina.
Qualche giorno dopo il mio secondo mese di vita mi ha
regalato un peluche a forma di drago nero con occhi rossi, simbolo del suo
trono. Non è “carino” secondo chi l’ha visto ma per me è carino, è morbido e ci
posso giocare, non è adatto a una bambina ma è molto prezioso visto che è un
regalo da lui.
E ora, al terzo mese, stavo facendo una passeggiata con la
mia tata per i giardini. Eravamo calme finché una delle donne nell’harem di
papà è venuta a dar problemi.
-Dammela! –urla alla tata- o osi rifiutare il mio ordine?
La tata mi porge a lei con braccia tremanti e la tipa mi
afferra in un modo che mi fa male. Mi dimeno mentre lei cerca di tenermi ferma
e nel farlo noto che siamo vicini all’ufficio di mio padre. Ok stronza, l’hai
voluto tu.
Inizio a piangere isterica e visto che di solito sono
silenziosa, la cosa terrorizza la tata.
-Sta zitta! –prova la tipa- oppure…
-Cosa sta succedendo qui!? –chiede la voce di mio padre
notandolo lo guardo con le lacrime che corrono ma ho smesso di urlare- vieni
qui
Allunga le braccia verso di me e io cerco di prenderlo. Yeah
sono in braccio a papà. Mi afferro a lui e mi mostro spaventata
-V…vostra altezza…
-Con che diritto osi prendere MIA FIGLIA in braccio quando
io stesso non l’avevo ancora presa? –chiede lui controllandomi.
Cavolo che lividi…e il volto di papà prevede guai. Il fatto
che ho già lividi così mi preoccupa comunque, quanto delicata sono? Beh…ho tre
mesi quindi…
-Nome –ringhia lui
-P…principessa Mary del regno di Syo –dice lei tremante
-Quanto ti hanno pagata? –chiede papà
-8…80.000 –dice lei
-Inviate al re di Syo una richiesta di resa del denaro e la
bara con la figlia dentro. Come motivo…tentato omicidio di un membro della
famiglia Imperiale –dice papà- e già che ci siete, avvisate che sarà guerra
-Sire la prego- inizia lei ma papà muove la mano e lei viene
trascinata via
-Uccidete ogni maid e parente di lei- ordina poi guardandomi
più calmo- non piangere. Sono l’unico che può farti piangere.
Io annuisco e gli sorrido
-Sire –dice la tata pronta a riprendermi
-Chiamate il medico- dice papà ignorando la tata e tenendomi
in braccio e dirigendosi verso le sue camere- muovete la culla in camera mia e
fatene preparare una nel mio studio
E i servi corrono per seguire gli ordini…
Aspetta posso fissare questo adone tutto il giorno? Grazie
tipa di cui non ricordo il nome, sei stata utile!
****
-Deve dormire nella culla? –chiede papà dopo essersi
cambiato e lavato, ciao muscoli…bella tartaruga
-No sire, l’importante è che non cada o venga schiacciata-
dice la tata prima di uscire
Papà mi corica piano sul letto e mi osserva curioso
-Sei uno strano esserino- mormora sfiorandomi il viso e
chiudendo le luci
Da quel giorno il 90% del mio tempo è stato monopolizzato da
mio padre.
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