Capitolo 29: You are my wife

Code era incredibilmente gentile con Viola

-Vuoi mangiare fuori?

-Si

-Ok allora

Non aveva problemi a fare ciò che lei voleva e non gli dispiaceva spendere soldi su di lei

Cose come comprarle nuovi vestiti, libri, accessori o simili erano cose che faceva già prima che lei chiedesse

Adorava darle regali

Uscivano spesso a cena fuori

Non era perché lui non sapesse cucinare, era anzi uno dei suoi punti forti

Era più perché voleva farle vedere il suo pianeta, provare piatti vari e darle cose di lusso

Era più ego in pratica

Voleva che vedesse che aveva soldi

E che era in una posizione di potere nella sua razza

Non che a Viola fregasse ma lo trovava carino

-Che ne dici se andiamo all’ologramma?

-Al…cosa?

C’erano ancora cose difficili da tradurre però

Ologramma era un teatro dove in pratica vivevi film

Era un’esperienza interessante

E metteva in un certo tipo di situazione se sceglievi il film giusto…

Quanto sulla terra…

-Il gioco è ancora incorso?

-Si

C’era chi stava evitando di salire nella torre

A quanto pare un culto si era creato e non volevano lasciare il loro mondo

-Che succederà?

-Forzeranno la mano con giochi più pesanti dicono

-Uhm…

-Non è colpa nostra, siamo leggermente forzati no?

-Si, purtroppo si

Non poteva fare molto se gli umani non erano molto furbi…

Era meglio se iniziavano a farsi una relazione con un alieno, facevano un figlio e si levavano dalla relazione se avevano proprio problemi con la cosa

Inoltre non era necessario nemmeno avere rapporti visto che gli alieni avevano macchinari appositi quindi non era esattamente un “o fai o fai” tipo di situazione

Ma se erano stupidi avrebbero pagato conseguenze e…

-…?

-Per te

-Una collana? –sorrise Viola guardando il portafoto- una foto di noi due?

-Si… -disse Code in imbarazzo aiutando a metterla- ha un tracker, così posso venire da te se serve aiuto

-Sai che sembra molto più creepy se dici così?

-…?

Lei rise alla confusione di lui- sei dolce, grazie lo apprezzo molto

-Nulla, sei mia moglie, è normale che ti faccio regali –disse lui contento

 

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