Capitolo 3: Prodigy
-Non è nulla di che…
A un anno di età Alteria Scarlett era considerata un genio
indiscusso e invincibile.
I tutor assunti dall’Imperatore erano in lacrime
-Non sappiamo che insegnarle
-Vi pago per fare le statuine? –chiese Alaric sospirando
Sua figlia era un talento al di fuori della normale norma
dei bambini, non che lui lo sapesse.
Quando Alaric era piccolo anche lui era anomalo e più maturo
della sua età quindi pensava questo fosse normale. Dopotutto aveva ucciso
qualcuno la prima volta a cinque anni.
Alteria per lui era solo un giovane esempio del sangue
dell’Imperatore, nulla più o meno. Sua figlia era normale
-Papà sono ottimi tutori, non sgridarli così
A parte un po’ della pronuncia dovuta ai denti e l’età,
Alteria funzionava come un normale adulto
Il che era inquietante per tutti eccetto Alaric, ma Alaric
era Alaric quindi…
Alteria aveva cominciato le lezioni poco dopo il suo
compleanno e aveva velocemente distrutto l’autostima dei suoi tutori
La bambina aveva, senza ombra di dubbio, un immenso talento
nell’imparare le cose. Specie matematica, lettura o cose che comunque erano
considerate noiose
-Daddy…ah…disturbo?
-No vieni qui piccola, hai finito con i tutor? –chiese lui
prendendola in braccio contento
Lei annuì guardando gli omoni nella stanza, erano i generali
di Alaric giusto? Dopotutto suo padre voleva di nuovo far guerra…era
ossessionato a quanto pare
-Riprendete- disse Alaric tranquillo, ora con Alteria in
braccio
In quell’ultimo periodo Alaric spendeva il più tempo
possibile con lei, limitando le visite ad altre donne a zero. Alteria era più
che abbastanza per renderlo contento e la sua lussuria era sparita dalla
nascita di lei, il che era strano ma non un problema.
Non voleva altri figli poco ma sicuro.
-Sire…
-Qualche problema?
-…
Nessuno avrebbe detto nulla su ciò.
-Quindi dovremmo portarli verso il porto di Nox
-Se lo facciamo avremo la cittadella sotto assedio!
-Sarebbe meglio evitare lo stretto, è rischioso per noi e…
Stavano litigando su cosa fare da ciò che poteva capire
-Non sembra difficile… -disse Alteria confusa
-…
I generali la fissarono increduli sul perché si intrometteva
-Dici? –chiese Alaric- tu che faresti?
-Sire!
Lui lo zittì con uno sguardo e lasciò che Alteria prendesse la
mappa
-Daddy non sarebbe più facile se li attirate qui?
-Perché?
-Lo stretto non resisterebbe molto sotto la pressione dei
nostri soldati, le loro navi sono il doppio delle nostre quindi sarebbe più
semplice bloccarli qui e far collare le navi con sassi o frecce di fuoco, se
provano a tornare indietro li uccidiamo e non possono andare avanti per la
dimensione delle navi –disse Alteria innocentemente
-…
Era un genio militare, questo venne preso subito da tutti i
generali sotto Alaric.
-Ma ciò ci bloccherebbe in caso loro vengano anche da dietro
-Questo sarebbe vero…se non fosse che le nostre navi sono
molto più svelte delle loro. Basterebbe tenere delle navi in zona a osservare
il retro e dar segnale quando una nave nemica approccia. A quel punto l’altra nave
sarà crollata e dovremo solo ripetere il passaggio finché non finiamo la guerra
-Ma le carcasse
-Questo posto ha una zona molto profonda che divora le navi
come se fossero granelli di sabbia. Sarà dura recuperare tesoro da lì ma si
possono rimuovere navi senza nessun problema –disse Alteria- tre o cinque delle
loro dovrebbero essere a malapena visibili nel passo dopo che verranno
abbattute
Alaric sorrise- che ne dite?
-Un genio…
Alteria sorrise tranquilla lasciando al padre la
conversazione e facendosi un pisolino nelle sue braccia
I generali però non smisero di osservarla. Se aveva
quell’inventiva e conoscenza a quell’età, all’età del padre cosa avrebbe
inventato? Quello…era di sicuro un segno che doveva essere erede
Era la loro speranza di vittoria suprema…
Visto che i tutor servivano a poco o nulla, Alaric teneva
Alteria con sé dandole modo di mostrare il proprio talento davanti ai suoi più
fidati confidenti…e ricevendo lodi sul prodigio che era nato dal proprio
sangue.
****
-Buon compleanno principessa Alteria
Al secondo compleanno, la principessa era già nota come
giovane prodigio. Aveva speso due anni con Alaric, a parte quando era in
guerra, e nessuno osava sfiorarla o insultarla.
La bambina era molto più furba di un adulto dopotutto
-Grazie
Era anche un angelo in terra ma dettagli
-Tesoro, ho il tuo regalo –disse Alaric prendendola in
braccio
-Dov’è? –chiese lei curiosa
-Per ora posso farti vedere solo il disegno, purtroppo è un
po’ distante da qui
-…?
Il secondo regalo che Alaric le fece fu un palazzo di pari
dimensione di quello in cui lui dormiva. Il palazzo era stato realizzato
basandosi su disegni che Alteria aveva fatto. Di fatto era un meraviglioso
castello in stile medievale con molte torri, passaggi segreti e simili che
aveva visto nella sua prima vita.
Non si aspettava di riceverlo come regalo, servitù compresa
nel prezzo…
-Che ne pensi?
-Che è stupendo ma preferisco dormire con papà –disse lei
tranquilla
-Oh ma è solo per giocare, rimarrai comunque nel mio
palazzo- rise lui come se fosse ovvio
-Quindi cos’è?
-Una casa delle bambole ovviamente!
-…
Suo padre aveva uno strano concetto di “casa delle bambole”
a quanto pare…
La tata divenne anche la Head Maid del nuovo palazzo,
stranamente però era Alteria chi lasciarono a comando…
A quanto pare due anni erano bastati per dimenticare che lei
aveva…due anni…
E nessuno aveva ancora chiamato alla possessione del
demonio…probabilmente suo padre era considerato il demonio quindi lei era
“giustificata” per certi versi nei loro occhi…
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