The Runaway Villainess
Capitolo 1: The Villainess
says fuck it!
C’è una differenza tra l’ignorare tutto e l’essere ignari di
tutto.
-Non preoccuparti papà, arriverò solo in leggero ritardo
–disse la ragazza dai lunghi capelli blu scuro che diventavano bianchi alle
punte grazie alla sfumatura naturale che avevano i dolci boccoli della ragazza.
I suoi grandi occhioni avevano i colori e le sfumature di una nebulosa, la sua
pelle era bianca come il latte, le sue labbra carnose e di un rosso invitante,
le sue curve perfette per una seduttrice e il suo viso era la rappresentazione
di un angelo in terra- voglio solo dormire una mezzoretta in più prima di
andare alla festa
-L’istruttore vi ha tenuto parecchio…quell’uomo non sa come
regolarsi! –protestò l’uomo dai capelli grigi e occhi chiari davanti a lei-
bene…vedi di non tardare troppo. Sua maestà annuncerà una notizia sulle vostre
nozze, non vorrai mancare alle buone notizie spero
-Ovviamente no- sorrise lei tranquilla guardandolo uscire e
dando poi l’ordine ai servi di andare pure a riposarsi e di svegliarla in
trenta minuti di tempo.
Chiuse la porta a chiave nel secondo in cui entrò in stanza
e sciolse il legaccio della sua vestaglia da notte facendo volare il roseo
pezzo di stoffa sul pavimento e rivelando che sotto di essa era già semi
vestita e ci mise meno di un minuto a finirsi di preparare.
Indossava qualcosa che per la società in cui viveva sarebbe
stato uno scandalo visto il suo titolo nobiliare. Indossava pantaloni neri
aderenti in pelle, stivali alti con tacco in pelle con porta pugnali
all’interno, un corpetto in pelle aderente che copriva fino al collo ma
lasciava un triangolo libero sul petto, una giacca in pelle a maniche corte che
arrivava fino a metà schiena e si chiudeva solo due bottoni sotto il seno.
Aveva guanti neri in pelle, cintura porta oggetti e armi alla vita, un cappello
in pelle stile steampunk con piume, ingranaggi e un paio di occhiali protettivi
sopra a decorarlo, una cintura porta oggetti che si chiudeva sotto il seno e
sembrava solo una decorazione del corpetto, un porta armi per sotto l’ascella,
porta armi ad entrambe le cosce, dietro la schiena e in varie tasche nascoste,
infine aveva tre anelli porta oggetti già carichi di ogni cosa che le sarebbe
servita.
Prese gli ultimi oggetti e aprì la finestra della sua camera
facendo entrare l’aria fredda della notte. Si guardò indietro un’ultima volta
prima di mettersi lo zainetto di pelle sulle spalle, dare un’ultima occhiata
per oggetti e saltare dalla finestra sull’albero vicino e poi dall’albero a
terra. Evitò i soldati con estrema facilità e si introdusse nelle stalle per
cercare il suo amato destriero. Lo stalliere decise di uscire per parlare con
uno dei soldati proprio in quel momento e lei entrò senza problemi nella zona
più remota della stalla, zona vicina alla seconda uscita.
-Hey Nightmare, pronto per una corsa? –chiese con voce molto
bassa e gentile al cavallo nero come la notte con occhi argentei che subito
annuì lasciandola entrare nel suo recinto e controllando la posizione dello
stalliere mentre lei sistemava la sella che aveva preparato in anticipo e si
mise il mantello nero per essere meno visibili nella notte. Lo condusse piano
molto lentamente ed entrambi fecero il minimo rumore possibile mentre uscivano
piano dalla seconda uscita. Aspettarono di essere vicini al muro che circondava
la villa per fare qualcosa di più rumoroso. La ragazza salì in groppa al
cavallo e lo incitò alla corsa. Con maestria l’animale saltò senza problemi il
muro di sette metri di altezza e atterrò dall’altro lato- come sempre…il mio
Nightmare è il migliore!
Il cavallo fece un verso di approvazione e puntò verso la
foresta.
-Andiamo –disse lei concordando che era meglio muoversi.
Mentre i due scappavano nel bosco, il timer dato dalla
ragazza ai servi iniziò lentamente a suonare. Purtroppo per loro, in quei
trenta minuti, lei era già arrivata al di fuori della capitale e stava correndo
a più non posso con Nightmare per raggiungere il confine prima che notizia
della sua fuga arrivasse al palazzo.
Ora vi chiederete, perché una ragazza di quindici anni circa
sta scappando nel cuore della notte conciata in quel modo su un cavallo che non
pare tanto normale? Per spiegare questo c’è solo una cosa che lei direbbe: che
non vuole morire giovane! Per chiarire, la ragazza in questione si chiama Aceline
Bellatrix Carillon, figlia dell’Arciduca del regno in cui si trovava e fiancé
dell’erede alla corona, il secondo principe Anthony, un biondo dagli occhi rosa
che ha recentemente iniziato ad avere un’infatuazione per una bionda dagli
occhi blu di comune origini chiamata Stella, figlia di una prostituta e di un
conte. Avete capito che sta succedendo? Ace si era risvegliata nel corpo della
cattiva di una dannata novel che aveva letto per passare il tempo tra un addestramento
militare e l’altro. Il fatto che lei fosse in origine un “maschio” era poi un
altro discorso…la storia prendeva davvero azione in un mese di tempo quando il
principe iniziava a tradirla con Stella e Ace iniziava ad essere la stronza di
turno che finiva per essere giustiziata così che il belloccio si prendesse la
sua amata puttana di basso rango.
Ma vadano a farsi fottere!
Aveva fatto la brava per anni, lasciando che tutto andasse
secondo la novel fino a oggi, il giorno in cui diventava ufficialmente conscia
che il suo fiancé si scopava un’altra e iniziavano i dannati problemi e visto
che lei alla sua testa ci teneva aveva mandato all’aria tutto da anni
organizzandosi per la grande fuga.
Tra lezioni di etichetta, quelle per essere regina, cucito e
cavolate varie da nobildonna, era riuscita a inserirsi un paio di lezioni di
scherma, caccia, lotta e altro che faceva in privato senza che nessuno sapesse.
Aveva iniziato a cacciare e vendere ciò che cacciava alla gilda ai confini
della capitale, dove la sua immagine era meno nota, così da potersi comprare
armi e cose necessarie che nessuno doveva scoprire che comprava senza dover
usare i soldi che stava faticosamente mettendo da parte da più di dodici anni
ormai. Ok che adesso aveva abbastanza da poter comprare una villa nella
capitale ma un conto era vivere a spese dei tuoi, un altro era vivere a spese
tue e mantenerti da sola. Più soldi aveva più tranquilla era per il suo futuro.
Era orribile dover fingersi donna quando si era un uomo di
coscienza ma dopo anni ci aveva fatto il callo, il fatto che si era rincarnato
nella propria fantasia sessuale…beh non è che poteva divertirsi con se stessa…
Nightmare era un cavallo della razza demoniaca, ovvero un
demone cavallo ma nessuno oltre lei l’aveva ancora capita come cosa quella, era
un animale che aveva l’aspetto di un cavallo più poteri demoniaci e l’appetito
di un carnivoro…vallo a spiegare perché i cavalli erano terrorizzati da
Nightmare allo stalliere…sai com’è, da cavallo a spuntino è un passo.
Ace l’aveva incontrato in un giorno di caccia e non poteva
che ringraziare gli dei del dono, grazie a Nightmare in venti minuti poteva
percorrere due giorni di corsa a cavallo.
Doveva dopotutto sparire dalla capitale entro dieci minuti e
doveva sparire dal regno entro un’ora se voleva evitare un blocco dalle truppe
e di macchiarsi la spada di sangue.
Ace sorrise accarezzando Nightmare- manca poco e potremmo
dire addio a quel dannato circo che chiamano corte
****
-Sua maestà buona sera- sorrise l’Arciduca padre della sua
fiancé
Il principe Anthony sorrise teso guardando il futuro suocero
parlare con suo padre. Erano settimane che aveva iniziato ad avere dubbi sulle
proprie nozze con Aceline, quella sera glielo avrebbe confessato e avrebbero
iniziato a lavorare insieme…magari poteva prendere la ragazza che lo stava
facendo innamorare come seconda moglie…
-Dove si trova sua figlia? –chiese il re, non era un mistero
che lui l’adorasse ad Aceline, sarebbe stato impossibile rompere le nozze e se
l’avesse fatto…addio corona.
-Non ha riposato molto a causa dell’istruttore, dovrebbe
arrivare in mezzora di tempo –disse l’Arciduca
-Quella poveretta, non le danno mai tregua…
Il principe fece una smorfia, avrebbe avuto problemi a
dirglielo prima del ballo quindi poteva solo aspettare fino alla fine del
ballo…sospirò e continuò a conversare con alcuni nobili.
-Padre, vorrei presentarti una mia amica, lei si chiama
Stella- disse Anthony poco dopo.
Il re guardò la bionda e annuì. Non gliene fregava
moltissimo di questa donna, voleva solo vedere la sua futura nuora…
Ma la mezzora finì prima di ciò che loro pensavano e di
Aceline non vi era traccia.
Il panico non si diffuse finché un’ora completa non passò e
nessuna notizia arrivò finché un servo della famiglia non corse con una lettera
in mano e un volto pallido- My Lord!
-Che succede? –chiese l’Arciduca mentre l’Arciduchessa
impallidì
-Non è un servo di casa vostra? –chiese il re notandolo- è
successo qualcosa?
-Lady Aceline…è sparita –disse l’uomo pallido
-Cosa!?
Il servo si fece coraggio e avanzò con la lettera- era sul
letto di lady Aceline, indirizzata a sua maestà…
-Un rapimento? –chiese l’Arciduchessa poggiandosi alla sua
serva per evitare di cadere
Il re guardò la lettera e indicò al proprio maggiordomo di
prenderla- leggila ad alta voce
L’uomo annuì- “Per il tempo che questa lettera giungerà a
corte, io sarò ben fuori dalle grinfie di questo regno. Per farla breve, sto
scappando da questo regno” –quelle parole congelarono tutti perché “Lady
Aceline” era la più devota, nobile e onorevole lady dell’intero regno- “non
scappo senza motivazione ovviamente…”
-Continua- ordinò il re notando l’esitazione del maggiordomo
- “Il mio fiancé, principe Anthony, ha più di una donna con
cui ha un’intima relazione alle mie spalle. Non solo, costoro sono anche state
“onorate” dalla sua grazia. Per quanto buona e pacifica io possa essere, non
accetterò mai un uomo con figli come mio marito” –lesse il maggiordomo- “in
allegato lascerò a sua maestà la lista delle nobildonne che hanno perso la loro
purezza con il mio ex-fiancé, per quanto riguarda le non-nobili posso solo dar
vaghe descrizioni di ciò che mi è capitato di vedere. Una dovrebbe essere a
corte oggi stesso e vi è stata già presentata probabilmente, il suo nome è
Stella, ha capelli biondi e occhi blu. È la figlia di una prostituta e di un
Conte di basso rango, hanno una relazione da settimane” –gli occhi di tutti si
puntarono sulla bionda al fianco di Anthony che si guardò intorno confusa e si
strinse ad Anthony confusa- “come credo potrete capire, ne ho le tasche piene di
questa relazione quindi…l’abbandono. Perché scappare dal regno se una semplice
rottura del fidanzamento aiuterebbe? Perché non mi fido di chi mi mettereste
accanto dopo…non sono stupida, mai stata, mai sarò. Non diverrò la pedina di
nessuno, quindi nonostante lei voglia avermi come nuora…ciò non avverrà. Può
ringraziare il suo figlioletto per ciò. Cordiali saluti- Aceline Bellatrix
Carillon” è tutto –disse il maggiordomo
Anthony era sbiancato- padre non è…
Il re lo guardò furioso, così come mezza sala, e senza
troppe misure gli tirò un ceffone- ti metto come erede al trono ed è così che
mi ripaghi!?
-Io non…non ho mai tradito Aceline e…- iniziò lui ma venne
solo ricolpito dal re
Stella indietreggiò ma una guardia l’afferrò- i…io non
c’entro! È stato il principe a cercarmi e a interagire con me!
-Stella! –disse Anthony incredulo
-Gettateli entrambi nelle prigioni! Insieme a chiunque sia
in quella lista! –disse il re- mandate un messaggio, chiudete i confini!
Trovate lady Aceline!
L’arciduchessa aveva perso i sensi, l’arciduca stava ora
organizzando le truppe per trovare le donne che avevano avvelenato la relazione
della figlia e i soldati erano alla ricerca di Aceline…
Peccato per loro che lei non fosse più nel confine del
regno…
****
Ace sorrise guardando l’alba che splendeva davanti alla
distesa verde che la separava dal confine con il nuovo regno che avrebbe usato
come tappa nel suo viaggio.
-Andiamo Nightmare- disse Aceline tranquilla.
Avevano percorso otto settimane di viaggio in una notte. I
soldati avrebbero controllato il regno prima di provare a seguirla fuori. Ci
avrebbero messo almeno un mese per controllare ogni angolo di quel regno…in un
mese poteva andare dall’altra parte del mondo.
Nightmare annuì galoppando in una maniera più docile verso
le porte del regno. Se proprio volevano, potevano continuare a correre per un
altro paio di settimane senza che lui si stancasse, il bello di essere un
cavallo demoniaco.
-Alt! –disse una guardia- chi vuole entrare nell’Impero deve
mostrare un pass o pagare la tassa…
Impero? Era certa fosse un regno…interessante sviluppo…
-Posso pagare la tassa? –chiese Ace mostrando il proprio
volto- sto scappando dal mio regno…
-Un fuggiasco- disse il soldato guardandola- motivo?
-Un perverso, traditore, egoistico membro della famiglia
reale vuole forzarmi a sposarlo –disse lei fingendosi spaventata- non voglio
essere moglie numero ottantuno…
L’uomo guardò la fragile e indifesa quindicenne e sentì una
fitta al cuore- scenda da cavallo miss, l’aiuteremo in questo regno. Il mio
nome è Matthias, ti guiderò nel regno, posso chiederti due domande nel nostro
ufficio?
Ace guardò l’uomo dai capelli e occhi castani e annuì
incerta. Che cazzata si doveva inventare ora?
-Non temere- disse Matthias gentile- ho una figlia della tua
età, sei al sicuro…
Ace annuì scendendo da Nightmare- può stare in vista? Non
gli piace avvicinarsi ad estranei e non gli piace lasciarmi sola…è un cavallo
guardiano
-Rari –commentò Matthias annuendo- può aspettarti alla
porta…Tom
-Va tranquillo –disse l’altra guardia dando ai due la
libertà di allontanarsi
Ace venne fatta sedere nell’ufficio delle guardie dove
Matthias le fece delle domande per darle una carta speciale di soggiorno- per
restare permanentemente o per uscire e entrare a piacere è meglio se trovi
impiego qui…
-C’è una gilda di avventurieri qui? –chiese Ace
-Si- disse lui subito- ma…
Lei sorrise- so come usare incantesimi, fare pozioni e le
armi. Potrei anche solo iscrivermi per avere il permesso…no?
Lui annuì rasserenato, era una ragazza con la testa sulle
spalle e poteva solo compatire la sua fortuna avversa. I nobili perversi erano
i peggiori, qualche vecchiaccio a corte voleva ora prenderla come moglie? Che
disgustosi esseri esistevano in quel mondo- farò rapporto al nostro Imperatore
riguardo la cosa, nessuno potrà cercarti fintanto che rimarrai nella zona
dell’Impero…ah già che ci sono…prendi questa mappa dell’Impero. In questo
momento ti trovi in uno dei regni satellite dell’Impero, sei qui sul confine
sud. Vi sono un totale di ottanta regni satellite ai confini quindi puoi
gironzolare senza problemi, all’interno non vi è un singolo centimetro di terra
che non appartenga all’Impero…
“Cavolo, chiunque era Imperatore era un guerrafondaio o
cosa?! Questa sembra la cartina di un continente intero!”
-Grazie mille per il tuo aiuto- disse Ace abbassando la
testa in un inchino
-Non preoccuparti, se trovassi difficoltà in qualsiasi cosa,
vieni a cercarmi o chiedi aiuto a una guardia dicendo che sei mia conoscente-
disse lui con un sorriso- non sei la prima fuggiasca che aiutiamo, non temere.
Ti troverai bene qui.
Ace sorrise sollevata- grazie di cuore
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