WitchandAngel : Capitolo 10: I love that smile

Capitolo 10: I love that smile

Capitolo 10: I love that smile

Alexander si aspettava uno schifo del genere ma l’ammonto di vestiti rosa era irritante ora come ora. Non aveva in odio il colore prima ma alla sessantesima dama in rosa che ci provava spudoratamente…

-Tutto bene? –chiese Richard contento, almeno una dama doveva…

-Se vedo un altro fottuto abito rosa do fuoco al castello

-…

No non stava andando per nulla bene…non che potesse biasimarlo onestamente, era davvero dura distinguere dama da dama visto che erano molto similmente acconciate…

Stava sul serio per dare fuoco a qualcuno se continuavano a mettere il seno in mostra e flirtare come delle…

-…?

Notò quasi immediatamente l’anima di Azalea nella sala e i suoi occhi cercarono chi era. La dama era facile da trovare, unica vestita in nero. Era un lungo abito nero aderente ricoperto di pizzo. Aveva maniche lunghe e un corpetto stretto. Era priva di decori priva di gioielli e con un’acconciatura altrettanto semplice e spoglia.

-Cosa?

-Abiti neri che cosa significano? –chiese Alexander

-O lutto o per indicare che non è sposabile –disse l’ex sovrano seguendo l’occhio- oh lei…

-Qualcosa non va con lei?

-No, la sua famiglia è solo una di quelle che vuoi evitare. È figlia illegittima e quindi viene trattata come fosse una serva della sorella, l’hanno portata qui perché hai minacciato di uccidere tutti quelli che non portavano i figli, legittimi e non.

Oh sì aveva fatto qualcosa del genere…

-Sebastian, la dama in nero… -chiese all’uomo al suo fianco

-Lei è Lady Evelyn, la figlia illegittima del marchese…

-Fa venire il padre e la famiglia- disse Alexander tagliando corto il discorso.

Lui annuì dando l’ordine.

Il Marchese fu felicissimo di avvicinarsi con la sua moglie e la botte della figlia legittima. La dama che aveva interessato Alexander seguì il padre, infelice come poche.

-Saluto vostra maestà –disse il marchese

-Ha una bellissima figlia Marchese- disse diretto Alexander

Evelyn guardò la sorella ma quando alzò gli occhi era su di lei che quelli di Alexander erano posati.

Si sentiva…in leggera soggezione. Come una preda di fronte al predatore e non capiva perché avesse quella strana sensazione di mancanza…

Era come se avesse aspettato di rivederlo ma non aveva mai incontrato il re prima no…?

Non si era mica innamorata a prima vista…

Il Marchese non parve notarlo- lei è mia figlia Mariana…

-La dama in nero è? –chiese Alexander non correggendo l’errore

-Una schiava- disse la Marchese con un sorriso

Evelyn voleva ucciderlo al commento. Schiava? Era pur sempre nobile dannazione…

-Non sarebbe un problema comprarla dunque –disse Alexander con un sorriso chiaramente cattivo

Evelyn alzò un sopracciglio con una strana sensazione in corpo.

-Ovviamente no! –disse il Marchese- anzi la regalo a vostra maestà…ora riguardo mia figlia…

-Non sono interessato ai maiali- disse Alexander mentre una guardia accompagnava Evelyn al suo fianco. La guardò inchinarsi e le alzò il mento con un dito. La voce fu un sussurro ma abbastanza perché la ragazza capisse- non abbassare il capo di fronte a niente e nessuno, me compreso…

La ragazza annuì impercettibilmente.

-Evelyn…giusto? –chiese Alexander

-Si vostra maestà –disse lei

-Ottimo…ho deciso di farti mia moglie –disse lui con un ghigno.

A quelle parole la sala lo guardò sotto shock. Le proteste volevano affiorare ma chi osava andare contro l’uomo che si mormorava avesse ucciso gli dei che gli andavano contro?

-Come può sposare quella serva?! –urlò irritata la marchese

-Ottimo- disse Alexander- portate i tre alla ghigliottina…

-Lei è figlia di una mera serva! Non è adatta a…- disse il marchese

-Le donne non sono giocattoli che ti scopi nel parco- disse Alexander innervosito- sono esseri pensanti e con diritti, il fatto stesso che voi pensiate così mi dà solo un motivo in più per sterminare la famiglia…non ti spiace vero?

Evelyn non osò controbattere e annuì di istinto. Onestamente era più…in vena di stare accoccolata e piangere perché l’aveva lasciata sola…e non capiva nemmeno lei il perché…

-Ottimo- disse Alexander- trascinateli fuori…ora per piacere buttate fuori questo dannato circo…se vedo un altro fottuto abito rosa faccio diventare la sala rossa con il sangue altrui…

Evelyn lo guardò alzarsi e una serva l’accompagnò nel castello.

Alexander l’andò a trovare poco dopo che lei si era cambiata- trovi il castello di tuo gusto?

-Sire! Si… -disse lei in imbarazzo

Lui sorrise- so che non era la più dolce delle proposte…

-No! Per me è un onore e…

Lui le baciò la mano e si inginocchiò- Evelyn, vuoi sposarmi?

Un re che si inginocchiava era…lei annuì mentre le veniva da piangere- mi spiace, sono contenta lo giuro solo…

Lui sorrise stringendola- magari le nostre anime erano sposate in una vita passata

Lei si strinse di più a lui- quindi saremmo al nostro secondo giro…?

-Potrebbe essere

-Allora…spero davvero abbiamo avuto una buona vita nelle prime nozze e ne avremo una ancora più bella nelle seconde- gli sorrise lei mentre lui le asciugava una lacrima

L’anima sembrava riconoscerlo e lei era immediatamente diventata molto affettuosa, era davvero contento.

-Da domani sarai mia moglie per tutto il regno. Faremo le nozze per bene in futuro ma voglio sposarti almeno su carta il prima possibile e…

-Allora…oggi va bene no?

Lui sorrise- se non ti dispiace sposarti stasera

-Non mi dispiace! Sarei contenta! –disse lei rossa

Evelyn era più timida di Azalea…ma era comunque la sua piccola creaturina che gli dava felicità e amore

-Allora andiamo –disse lui prendendola in braccio stile sposa incurante che le maid e i servi li guardassero tra lo stupito e il divertito. Firmò e autorizzò i documenti davanti a lei e la notò sorridere mentre lo faceva, erano di nuovo insieme finalmente…e stavolta si sarebbe occupato di lei ancora meglio di prima.

 

Capitolo 9      Lista Capitoli     Capitolo 11

 

Nessun commento:

Posta un commento

I hate it here

I hate it here Trama: Quando l’angelo posto a controllare chi entra nel paradiso ha una personale vendetta contro il paradiso, non potevi as...