The daughter of the Archduchess
Capitolo 1: I will not let
you kill me
Dicono che tra tutti se c’è qualcuno che ti proteggerà
sempre è la tua famiglia. Beh non credo che si riferissero alla famiglia di
sangue nel mio caso visto che mi vogliono morta.
C’è una tradizione nella nostra famiglia che nessuno deve
mai scoprire. Si hanno sempre due figli, si crescono entrambi fino all’età di
cinque anni, si controlla chi dei due ha più poteri, e si sacrifica l’altro per
quello favorito.
Nel mio caso però non fu fatta nessuna prova. I miei
favorirono subito Elly, mia sorella maggiore dai capelli bruni e occhi verdi, a
me che avevo capelli quasi bianchi e occhi viola. Mi chiamarono Emily e mi
trattarono come una schiava. A cinque anni mi trascinarono nella nostra serra e
diedero fuoco al posto uccidendomi così ma non morii. Quando stavo per morire i
miei poteri si attivarono e mi permisero di tornare indietro nel tempo fino al
giorno prima della cerimonia. Mia sorella maggiore di un anno quel giorno mi
lasciò in pace, così come i miei, una specie di grazia prima di uccidermi.
Sapevo che mi avrebbero sacrificata? Sì.
Ho provato a scappare? No…fino all’ultimo ho sperato che mi
avrebbero risparmiata dalla morte…
Chiedere di essere amata era davvero così tanto grave?
I miei genitori erano conti, mia sorella probabile fiancé
del principe…io un pezzo scartabile. Per dirla tutta, i miei genitori non
avevano mai avuto intenzione di amarmi. Non avevano mai avuto intenzione di
rendermi felice…ero sempre un pezzo degli scacchi che avrebbe portato mia
sorella alla vittoria…
Ma questa volta non li lasciai uccidermi. Mi lasciai
trascinare di nuovo nella serra ma una volta dentro non stetti ferma. Il fuoco
si alzò come prima ma non avevo paura stavolta.
Potevo sopravvivere.
Alzai una mano mentre i miei genitori mi guardavano confusi
e feci esplodere il muro della serra che dava su un precipizio e mi lanciai nel
vuoto da lì.
Chiusi gli occhi sentendo i miei poteri avvolgermi per
proteggermi e poi sentii l’acqua gelida del fiume alla base della nostra
dimora. Alzai la testa per prendere fiato mentre la corrente aumentava di
forza. Aprii gli occhi per guardare i volti dei miei genitori e di quella
puttana di mia sorella un’ultima volta mentre venivo trascinata via.
Se non muori nella cerimonia non funziona e questa
situazione farà sorgere domande.
Non mi importava morire nel fiume sinceramente, volevo solo
rovinargli la festa.
La corrente mi sballottò per ore finché non persi
conoscenza.
Mi andava bene così…questa è una bugia…
Voglio una famiglia. Voglio essere amata. Voglio qualcuno
che mi voglia bene…
Non è giusto…
****
-Arciduchessa! –chiamò una guardia correndo verso una donna
dai lunghi capelli argentei, occhi viola e corna lunghe e ricurve nere. Lei era
l’arciduchessa Roze Annabelle DeDragon, la più potente arciduchessa del regno
dei demoni. Aveva tre figli maschi, Alaric, Kyle e Cedric, e un amorevole
marito di nome Aaron Stephan DeDragon, dai capelli neri e occhi rossi. Aveva
perso l’abilità di avere figli dopo la nascita di Cedric cinque anni prima e la
cosa l’aveva devastata leggermente tanto da chiudersi in casa dopo la nascita
di Cedric e non uscirne più fino ad allora- abbiamo trovato un’umana…sembra in
fin di vita
Qualcosa le strinse il cuore- portatemi da lei
Quel giorno aveva avuto una predizione. Avrebbe trovato
qualcosa in quella zona e aveva deciso di fare una passeggiata, uscendo fuori
per la prima volta in cinque anni. Quando si avvicinò alla riva il cuore le si
fermò e il tempo rallentò. Davanti a lei vi era una bambina di cinque anni
circa, malnutrita, chiari segni di abusi, ferita, tremante, bagnata e i vestiti
erano semi bruciati ai bordi ed erano chiari stracci. Le condizioni erano
inumane.
-Arciduchessa? –chiese una delle sue guardie
Lei mosse la mano- portatela nella carrozza, mandate
qualcuno a chiamare un medico veloci!
I capelli erano ricoperti di fango e sangue, era un miracolo
che fosse viva. Il soldato tirò su la bambina e fece una smorfia
-Che succede? –chiese l’Arciduchessa
-Non pesa niente- disse lui abituato a tirare su il piccolo
Cedric
L’Arciduchessa fece una brutta espressione prima di annuire-
portiamola a casa, nessuno avvisi soldati umani, me la vedrò io
I soldati annuirono portando la piccola fuori dalla zona e
inoltrandola nel territorio dei demoni ancora di più. Segnando il destino della
loro famiglia.
***
Aaron guardò i figli giocare nel soggiorno. Il maggiore era
Alaric, aveva sette anni, capelli neri e occhi rossi con corna argentee come il
padre, il secondo figlio era Kyle, aveva sei anni, capelli argentei e occhi
rossi, con corna nere, infine vi era Cedric, cinque anni con capelli neri e
occhi viola e corna argentee.
-Avete visto vostra madre? –chiese allentando la cravatta,
era appena tornato da corte e da un’interminabile giornata con l’Imperatore,
aveva solo voglia di coccolarsi sua moglie e giocare con i suoi adorati bambini
-My lady è uscita- lo informò il maggiordomo Damian, dai
capelli neri e occhi rossi
-Uscita? –chiese stupito Aaron- e dove…
Una guardia entrò di corsa- dov’è il dottore?
Damian sparì subito per chiamarlo e riapparve- sta arrivando
-Che succede? –chiese Aaron, l’agitazione del soldato aveva
attirato l’attenzione dei bambini ora preoccupati
-Per rispondere, eravamo fuori con l’Arciduchessa quando
abbiamo trovato una bambina gravemente ferita- disse subito la guardia
Aaron lo guardò- una…
-Dov’è il medico? –chiese la voce della moglie entrando in
casa seguita da delle guardie. Una di loro portava in braccio la bambina
avvolta in un mantello, un mantello che stava diventando rosso molto
velocemente
-Qui my lady- disse lui arrivando e notando il mantello-
nella stanza degli ospiti veloci!
Aaron guardò i soldati muoversi e fermò la moglie- che è
successo?
-Abbiamo trovato una bambina in riva al fiume, sembra che
sia scappata da qualche situazione di vita o morte, ha segni di abuso, è
denutrita e ha segni di bruciatura sui vestiti- disse lei veloce prima di
seguire il medico.
Aaron guardò i soldati e chiese una spiegazione con calma da
loro. Intanto i figli si guardarono tra loro confusi, che stava succedendo?
****
Roze uscì dalla stanza e lasciò delle maid per cambiare e
lavare la bambina.
-Come sta? –chiese Aaron- eri lì da ore…
-Il medico ha dovuto curarla con parecchie pozioni, è un
miracolo che sia in vita- disse lei sedendosi- le sue condizioni suggeriscono
che è stata abusata per anni, non ha mai visto un caso peggiore di questo
nemmeno in guerra
-Mamma che può esserle successo? –chiese Alaric
avvicinandosi
-Non lo sappiamo amore- disse lei abbracciandolo- ma
sospettiamo fosse una schiava
I suoi figli stettero zitti e per una volta senza litigare.
C’erano sempre liti tra i tre e non riuscivano mai a star calmi. Alaric era un
genio della spada e parlava sempre prima di riflettere, oltre a tentare sempre
di fare una bella figura e di essere un perfetto fratello maggiore negli occhi
dei fratelli minori, cosa che non funzionava molto purtroppo e lo rendeva
difficile da sopportare ai fratelli, Kyle era un genio e l’unico suo interesse
erano i libri, voleva passare tempo con i due fratelli ma non riusciva a
trovare argomenti in comune e quando parlava sembrava un sapientone che voleva
farli sentire inferiori, infine Cedric era nella norma come sua abilità e si
sentiva parecchio inferiore ai due maggiori, cosa che non aiutava a creare una
relazione tra loro.
-Pensi che…- iniziò Aaron
-Arciduchessa! –chiamò una maid correndo fuori- venga a
vedere!
Roze si alzò di corsa e entrò nella stanza come un fulmine
prima di bloccarsi. Aaron la seguì e vide per la prima volta la famosa bambina.
Aveva lunghissimi capelli di un colore molto simile a quello della moglie, era
coperta di bende e chiaramente mancava parecchio peso, però la somiglianza con
la moglie era parecchia. Aveva conosciuto la sua adorata moglie quando aveva
cinque anni e lei quattro, ricordava il suo aspetto come se fosse ieri perché
speravano di avere un giorno una figlia identica a lei…perché un’umana era così
simile a sua moglie?
-Quanti anni ha? –chiese Aaron al medico
-Cinque- disse subito lui- dovrebbe essere nata nello stesso
periodo di lord Cedric. Dovrebbe svegliarsi in un paio di ore.
Aaron annuì, potevano spacciarla per figlia loro se non
fosse stata umana…si bloccò subito, perché aveva pensato ad adottarla?
Roze si sedette sulla sedia al fianco del letto e prese la
manina della ragazza- starò io con lei, amore puoi vedere i nostri figli?
Aaron annuì lasciandola sola e uscendo con gli altri.
***
Quando aprì gli occhi si ritrovò in una stanza mai vista e
sentiva male ovunque.
-Piano, non muoverti o ti farai male- disse una voce dolce
femminile che la fece girare di scatto verso la sua sinistra a guardare la
donna che aveva parlato. Si bloccarono nello stesso momento a guardarsi. Viola
nel viola. Quanto era raro quel colore in quel mondo? Com’era possibile che
un’umana avesse un colore demoniaco che già nella razza dei demoni era
rarissimo? –vuoi acqua?
Emily annuì piano e bevette tre bicchieri di acqua tanta la
sete che aveva- grazie…
Roze le sorrise- posso chiedere il tuo nome?
-Emily…Emily Dambel…- disse lei
-Famiglia di conti? –chiese lei stupita e l’espressione si
complicò quando la bambina annuì. Perché la figlia di un conte era in quelle
condizioni? Il conte in questione era anche molto ricco…
-Mi puoi dire che è successo? –chiese Roze piano
-…
-Sei al sicuro- le promise Roze
Emily guardò la mano che la stringeva e poi la donna prima
di iniziare quella che fu una storia che fece congelare il sangue nelle vene
della demone- non voglio tornare lì…
-Non tornerai lì- disse subito Roze- chiamo delle maid per
cambiarti e farti portare da mangiare, puoi rimanere qui buona per un po’?
Emily annuì guardando le maid entrare, i sorrisi delle
demoni presenti erano dolci e pieni di compassione, sentimento a cui non era
abituata visto che le serve nella precedente casa la trattavano malissimo.
Roze uscì dalla stanza e raggiunse il marito che era con i
figli e il dottore
-Allora?
Roze scoppiò a piangere tra le braccia del marito, cosa che
terrorizzò l’uomo e i figli, la donna non era tipo da piangere.
-Roze? –chiese il marito facendola sedere
-La volevano sacrificare- disse Roze piangendo e cercandosi
di calmare- è la figlia di un conte, la volevano uccidere così che la sorella
maggiore avesse più poteri e potesse diventare la fiancé del principe…l’hanno
abusata ogni singolo giorno per farle desiderare la morte Aaron, si è salvata
appena perché una delle finestre è esplosa nella serra in cui l’avevano messa a
bruciare viva ed è saltata nel precipizio di sotto nel fiume…se non l’avesse
fatto…
I figli si congelarono. Non capivano molto ma capirono una
cosa. I genitori della ragazza volevano ucciderla per favorire un figlio. Si
guardarono tra loro e non poterono che ringraziare di non essere nella famiglia
di lei. La madre stava continuando a dire cosa la bambina le aveva detto e ogni
abuso fatto stava raggelando i bambini, come potevano essere i demoni i cattivi
se gli umani erano così? Loro certo avevano liti su liti ma non si odiavano a
morte o cercavano di far male all’altro. Aaron guardò la moglie anche in pena,
come si poteva cercare di uccidere un proprio figlio? L’idea non gli poteva
mettere più brividi e farlo arrabbiare di più. Cosa avrebbero dato loro per
avere una figlia dopo Cedric…
-Ha i miei occhi- disse poi di colpo Roze- ha occhi viola
come i miei
Aaron annuì alzandosi con la moglie- andiamo a vederla su…
Lei annuì seguendolo piano.
-Mamma –disse Cedric prendendole la gonna per fermarla-
possiamo venire?
Lei lo guardò e poi sorrise- certo caro
Aaron guardò la bimba sul letto e si congelò sugli occhi,
era così raro vederne di viola che rimasero di stucco quando Cedric li aveva
ereditati, vederne su un’umana era raro e conosceva i due nobili che erano i
genitori, avevano occhi castani loro.
-Emily, lui è mio marito Aaron- disse Roze presentando il
marito e sedendosi al fianco della bambina- io sono Roze
Lei annuì piano guardando i due. Aaron fece per dire
qualcosa ma venne intercettato da Cedric che aveva afferrato la mano della
bambina- hai gli occhi come mamma!
La bambina guardò il piccolo demone altrettanto interdetta
dagli occhi viola del bambino- non ho mai visto occhi viola…
-Io e mamma siamo gli unici qui! –disse lui con un sorriso-
quanti anni hai?
-Cinque- disse lei- sono nata al mese dei fiori di luna…
-Anch’io! –disse lui contento- il ventesimo giorno del mese
di fiore di luna!
-Io anche –disse lei stupita- nel cuore della notte, a
mezzanotte
-Io verso le undici- disse lui sorridendo- sono più grande
di te quindi sono il fratello maggiore
Roze guardò il marito che annuì prima di parlare-
Emily…vorresti essere adottata?
La ragazza la guardò- io…posso?
Roze annuì- vorresti?
Lei annuì iniziando a piangere- non voglio tornare lì…
-Rimarrai con noi tranquilla- le assicurò Alaric prendendole
la mano- io sono Alaric, sono il tuo fratellone e lui è Kyle.
-Sarai felice qui- le sorrise Kyle avvicinandosi
Aaron uscì poco dopo per dirigersi di urgenza a corte e
chiedere subito all’Imperatore una mano per aggiungere la bambina all’elenco
della sua famiglia. La sua data di nascita corrispondeva con quella di Cedric,
fu facile metterla come sua sorella gemella minore e nessun demone si oppose
alla cosa.
Quel giorno Emily Dambel sparì dalla vista di tutti e nacque
Amphelicia DeDragon, il cui nome significava amante dei viaggi, dell’affetto e
della libertà.
Mentre nel mondo umano la famiglia Dambel cercava il
cadavere di Emily per poterlo sacrificare, nel mondo dei demoni la famiglia
DeDragon si adoperava per far integrare la bambina, cosa che si rese
estremamente facile per loro. Cedric l’aveva presa subito come sua gemella,
Alaric aveva subito preso a fare il fratello maggiore e Kyle aveva iniziato a
parlarle di libri che aveva letto. I modi di fare di Alaric non la
infastidivano e la cosa rese felicissimo il demone, Kyle era sempre preso come
un sapientone e di solito non andava a genio ai fratelli ma visto che
Amphelicia non conosceva molte cose e lo ascoltava con interesse, spendendo
volentieri tempo con lui per leggere libri o studiare qualcosa, cosa che rese
Kyle molto contento, infine Cedric si sentiva meno solo e giocava con lei con
estrema felicità. Ci volle una settimana prima che Amphelicia potesse alzarsi
dal letto e due mesi prima che fosse in perfetta salute. Prese velocemente peso
per fortuna e le ferite si rimarginarono senza lasciarle cicatrici. Il medico
fu anche in grado di eliminare vecchie cicatrici e sistemare alcune ossa rotte,
diede anche una dieta molto calorica per farle riprendere peso e esercizi per
riprendere un po’ le forze nei muscoli lesionati. Per sentirsi parte della
famiglia? Ci misero meno di tre giorni.
Quando si riprese del tutto fecero fare un quadro di
famiglia. Roze era seduta su una sedia, Aaron le teneva una mano sulla spalla e
teneva l’altra sulla spalla di Alaric al suo fianco. Kyle era poggiato
all’altro lato della sedia e Cedric e Amphelicia erano seduti sui gradini
vicino alla madre. Quando una copia del quadro fu consegnata a palazzo, come
richiesto dall’Imperatore, molti demoni faticarono a credere che non fosse
figlia di Roze e Aaron quella, le mancava solo le corna e sarebbe stata
perfetta.
Non vedo l'Ora di leggere il seguito gia sal primo capitolo amo questa storia
RispondiEliminabellissimo non vedo l'ora del prossimo capitolo
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