Capitolo 33: You can’t kill me
Saki era nel panico in quel momento
Era già stata venduta al clan vicino
Era già stata data a loro
Era già promessa in sposa a quel coglione
E ora venivano anche attaccati!?
Prima del matrimonio non li avrebbero aiutati
Erano in grossi guai ora
-Raven, come puoi farci questo!?
Poteva sentire le urla del padre
Raven era figlio di una puttana che il padre si fece
Non avevano sangue in comune
Nei suoi occhi
Lui era un parassita
Un errore
Qualcosa che non doveva esistere!
Lei era chi meritava di essere figlia
Era figlia della prima moglie
Non di una concubina
Nemmeno di una serva
O una puttana come Raven
Meritava di…
-Trovata…
Saki si girò a guardare Raven spaventata
Era coperto di sangue e dietro di lui poteva vedere cadaveri
Tanti cadaveri
-Raven…tu…
-Non sei più come ricordavo e puttana? –chiese lui divertito
Una volta era così narcisista e superba
Ora tremava e sembrava non avere forze contro di lui
Ma quello era solo una farsa. Di fatto la donna lo attaccò
con vigore
-Non sei mai stato mio rivale Raven! –disse lei colpendolo
ancora e ancora
Raven sorrise- vuoi uccidermi?
-Ti ucciderò!
Lui scoppiò a ridere colpendola al petto e facendo sentire
un crack
-Non puoi uccidermi
In quel momento, le meridiane di Saki vennero disintegrate
La sua vita come coltivatrice era per sempre finita…
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