WitchandAngel : Capitolo 5: The Real Estate Agent

Capitolo 5: The Real Estate Agent

Capitolo 5: The Real Estate Agent

La cucina era una bellissima stanza…un tempo

L’odore di chiuso era molto presente così come la sensazione di freddo che permaneva nell’abitazione

-Che odoraccio…- mormorò cercando un bicchiere da un mobile e lavandolo sotto l’acqua del rubinetto, l’acqua scura non era propriamente invitante quindi fece attenzione a non sporcarsene le mani. Pensò a versare qualcosa dal frigo ma come si avvicinò vide, o meglio sentì, un pungente odore di marciume che la fece optare per mettere acqua dal rubinetto e andarsene in quella che era una semi fuga

-Oh sei veloce- disse Diana contenta- hai lavato la tazza?

-Si –disse Amelie guardando la stanza in cui si trovavano- gli altri?

-Chi sa, Greg sarà a fumare da qualche parte, Jeff, Thomas e Karl credo si sono andati a inculare a vicenda o simili, non mi interessa onestamente- disse lei diretta

Amelie…non rispose alla situazione, era…abituata ormai al carattere di Diana.

La donna rimase in silenzio persa nei suoi pensieri e Amelie fece lo stesso guardando la stanza

Come tante altre cose nella casa, vi era poco da vedere.

Nella stanza che forse era un soggiorno vi era un tavolo semi coperto da un telo e qualche altro mobile di poco valore.

La casa era vuota e deserta, i vetri oscurati e i teli erano ovunque, peggiorando solamente la sensazione di vuoto che si provava…

-Amelie, tesorino, cosa ne pensi di Greg?

La domanda di Diana la riportò con l’attenzione sulla donna- …non voglio lavorarci più per lui

-Vero? È un coglione e merita il peggio –concordò la donna per poi sorridere- senti ho un’idea

-Idea?

-Si, qui ci deve essere uno scoop vero, se trovi qualcosa dimmelo e insieme lavoreremo per prendere un lavoro migliore, così possiamo sbarazzarci di Greg una volta per tutte

-Uno scoop tipo?

-Non lo so…che il killer vive ancora nella casa? Sarebbe Meraviglioso se fosse così, sai quanti soldi faremo? Ovviamente devi tenere tutto segreto a Greg o ti puoi scordare che lo potremo mollare

-…ok…vedrò se trovo qualcosa

-Fantastico! A dopo allora, su muoviti, intanto mi rifaccio il trucco –disse lei allegra uscendo dalla stanza

-Il killer ancora qui… -mormorò Amelie rabbrividendo

Se il killer era lì loro erano MORTI ecco cosa sarebbe successo.

Specie visto che il dannatissimo Greg non aveva detto nulla a nessuno su dov’erano…

Riprese la mappa guardando dove si trovava.

In quel momento era nella stanza centrale. Se ripercorreva dall’ingresso a dentro forse…poteva trovare qualcosa…

Più per zittire Diana che altro…

Ci pensò un secondo e tornò sul retro guardando fuori un secondo e non notando nulla di strano…eccetto una nota attaccata al muro vicino alla porta.

-L’agente immobiliare? –chiese leggendola velocemente.

“Hey Greg, ti aspetto in casa al piano di sopra, la porta sul retro è aperta ma per qualche motivo la luce non funziona, vedo se riesco a rimetterla in funzione. A tra poco”

-La luce non funziona…ma…- Amelie guardò la lampada sul soffitto chiaramente accesa e funzionate- la luce…funziona…l’ha riparata lui o…

Si calmò velocemente dandosi dell’idiota, era ovviamente paranoia causata da Diana che non sapeva star zitta e avrebbero visto l’auto del tipo se c’era no? Però…guardando fuori c’era una vecchia auto mezza rotta ma sembrava più una carcassa abbandonata che un’auto funzionante…

-Calma, sei paranoica…

Ritornò a guardare la nota e poi la mappa. Forse era il caso di controllare la casa per calmarsi…si era decisamente il caso.

Era all’ingresso sul retro e aveva solo una porta che portava a una sala più grande che poteva prendere. Da quella stanza aveva due opzioni solamente, un vicolo cieco a Sinistra che aveva solo una porta di ingresso e niente vie di fuga oltre quella visto che le finestre erano sbarrate e oscurate come in tutta la casa, e l’altra che portava a una sala più grossa con due porte in totale oltre quella da cui proveniva. A destra vi era un altro vicolo cieco che forse era un vecchio studio o simili, a sinistra portava a una stanza con un arco che portava a un’altra sezione della casa e una scala che scendeva.

Tentennò e decise di scendere nel sotterraneo.

Secondo la mappa vi erano quattro stanze principali, tutte collegate tra loro e una quinta che era un vicolo cieco.

Se però la bloccavano in una stanza e chiudevano le porte…

-Ah Amelie sei scesa per rilassarti anche tu? –chiese Jeff tranquillo

-Si

-Greg è fuori che fuma credo, Thomas è da qualche parte al secondo piano mentre Karl sta provando a far funzionare una fotocamera che ha trovato in casa su ordine di Greg. Per quanto riguarda Diana…beh segui l’odore di puttana e la trovi penso –rise Jeff

Amelie annuì ignorandolo e cercò per le stanze trovando una chiave di piccole dimensioni in un angolo della stanza centrale, sembrava “dimenticata” da tutti…

-Tutto ok? –chiamò Jeff

-Si –disse nascondendola in fretta- torno su se ti servo

-Ok –disse lui tornando a giocare con qualcosa che aveva recuperato da un angolo della casa

Tornata al punto dov’era superò l’arcata e si ritrovò in             un’altra zona della casa. Attraverso la porta inferiore arrivava a un’altra stanza con un arco e superata quella a aveva quattro opzioni: le scale per salire, una porta che portava al centro della casa e da cui poteva tornare alla stanza con l’arco, una porta che portava in cucina a destra, una porta che portava all’ingresso in basso e delle scale per il piano superiore.

Dopo un veloce sguardo per la zona salì le scale per il secondo piano.

La mappa era alquanto ovvia nel dire quanto fottuta fosse se finiva bloccata in una delle stanze con una sola entrata o uscita onestamente. Per esempio al secondo piano poteva prendere la porta di fronte alle scale, andare nella stanza accanto a quella porta e poi in quella dopo e non poteva più uscire senza tornare indietro. Oppure poteva scendere il corridoio e prendere la prima porta alla sua destra, trovando una camera da letto con bagno privato, la seconda porta che portava a una camera vuota, la terza che portava alle scale del piano superiore o l’unica a sinistra per un’altra stanza.

Salendo le scale aveva solo una porta come opzione che portava poi a un’altra stanza.

Era abbastanza basilare orientarsi per certi versi ma era un caos sperare di uscirne vivi se inseguiti da qualcuno che sapeva la posizione delle stanze.

Riscese al primo piano e qualcosa le stonò mentalmente. Perché aveva una chiave per una porta se tutte le porte erano ancora munite di chiave ed erano tutte aperte?

Si guardò intorno trovando esattamente…nulla per rispondere alla sua domanda…

Almeno non finché inciampando per le scale del primo piano non notò una parte mancante che mostrava che ci fosse qualcosa sotto le scale.

Sorpresa delle sorprese, al primo piano vi era lo stanzino di Harry Potter come stanza segreta…il che le faceva venire in mente che la mappa della polizia non segnalava la cosa…qualcuno pareva averci passato tanto tempo senza uscire lì dentro…

 

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