Capitolo 31: Jerk

**Anni prima**

-Damon presumo? –chiese un uomo avvicinandosi

Damon si girò a guardare l’estraneo- lei sarebbe?

-Oh, mi scuso. Sono Henry Jackson- disse il biondo e dagli occhi blu offrendogli una mano

Damon odiava il contatto fisico a prescindere, stranamente quella volta aveva voglia di contatto fisico…strozzarlo vivo era contatto fisico no?

-Piacere tuo- disse Damon

-Vedi Damon…

-Chi ti ha chiesto di chiamarmi per nome? –chiese Damon

L’uomo aveva chiaramente almeno trent’anni, non aveva intenzione di dar retta a un moccioso del genere.

-Mi spiace…solo io sono un grande stregone e…

-Congratulazioni, ora levati –disse Damon diretto

-Ma…

-Papà! –chiamò Eve correndogli in braccio.

La bambina di sette anni era sempre la gioia di Damon. Nel secondo però in cui la bionda entrò negli occhi di Henry, Damon percepì una sete di sangue crescere in sé e come pensava…gli occhi di Henry non gli piacevano per nulla

-Chi è? –chiese Eve notando lo sguardo dell’uomo

-Sono un ami…- iniziò Henry

-Un pervertito e maniaco, non avvicinarti a lui –disse subito Damon

I genitori vicini sentirono la cosa e si girarono, notando subito come l’uomo guardava la bambina. Alcuni allontanarono i propri figli, altri chiamarono la polizia.

-Io non…

-Avvicinati a mia figlia e ti sgozzo –disse Damon diretto

-Questa è una minaccia? –chiese Henry, non sapeva moltissimo su Damon ma era sicuro di poter vincere contro di lui

-Io non minaccio, io prometto- disse Damon- è ho il brutto vizio di non mancare promesse mi dicono…

***

-Hanno suonato –disse Eve

-Puoi aprire tu tesoro? Sono leggermente impegnato qui…- disse Damon dal laboratorio

Eve, ormai sui dodici anni, annuì- ok!

Henry sorrise quando la vide alla porta- ciao Eve…

-Papà! Il pervertito maniaco è tornato! –urlò Eve

Si sentì un rumore nel laboratorio al piano superiore e qualcuno che correva.

-Donna, non sai che privilegio è essere mia moglie? –chiese Henry

-Lo so che pensi di insultarci chiamandoci con il nome del nostro sesso ma ovviamente io sono una puttana e sono fiera di esserlo- disse lei- mentre tu, se la memoria non mi inganna, sei una testa di cazzo, una piccola, patetica, testa di cazzo che non potrebbe paragonarsi a uno stuzzicadenti ma si comporta come se fosse una spada lunga due metri.

Damon arrivò poco dopo e Henry venne scagliato per la centesima volta dall’altro lato della città- dannato damerino…

Eve chiuse la porta ritornando a studiare tranquilla mentre l’uomo tornò a lavorare sulla sua maledizione.

Dopotutto Damon non era uno stregone bianco…

****

Stava riposando nella locanda quando sentì quell’orribile presentimento. Era un fastidio che non aveva mai provato e lui aveva incontrato persone che l’avevano spinto ad ucciderli a prima vista perché gli davano fastidio.

Era fastidio e pericolo. Pericolo non per sé ma qualcun altro.

Nightmare apparì percependo l’umore del proprio master e quello della propria Mistress- tutto bene?

-Non so perché ma voglio staccare ogni arto e torturare a morte qualcuno…

-Mistress Eve è anche agitata- disse Nightmare- sembra stupita, confusa, panico, rimorso, nostalgia e sete di sangue quella che sento…

-Le è successo qualcosa? –chiese lui in ansia

Lui scosse la testa- un incantesimo anti-stalker si è attivato

-Uno stalker? –chiese Damon sentendo uno strano senso di fastidio- perché mi suona famigliare?

-Credo che l’unico modo per scoprirlo sia incontrare la donna- disse Nightmare

Lui annuì- lo penso anch’io

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