Capitolo 7: I’m his, he is
mine
Al suo undicesimo compleanno, Renée ricevette la prima festa
di compleanno della sua vita.
Era particolarmente felice di avere persone che tenessero a
lei.
-Contenta? –chiese Damon
-Molto –disse lei
Lui sorrise rasserenandosi.
Era importante che lei costruisse buone memorie.
Renée…non se ne fregava molto.
Sinceramente era più contenta del gesto.
Era la prima volta che qualcuno le dava attenzione…
Era felice della cosa.
-Torno subito- disse Damon allontanandosi con altri ministri
-Cielo com’è attraente…
-Dovrei rimuovere un paio di bottoni?
-Questa gonna non è troppo lunga vero?
-Dannazione quella succube è già sul piede di guerra…
-Dovevo mettermi un altro colore…
-Cavolo perché non ho un seno più grosso
Purtroppo quelle oche giulive non erano per nulla gradite.
Renée aveva ogni senso potenziato, forse persino superiore a
quelli di Damon, il che le dava idea di cosa ogni persona dicesse o facesse…il
che non era aiutato da una certa skill di lettura del pensiero.
Le sue abilità di passare inosservata erano poi parecchio
più forti di quelle di un normale demone ombra…
La cosa la rendeva perfetta per osservare le troiette che
volevano prepararsi ad interrompere la sua serata con Damon.
Renée era molto ma molto abile anche a usare determinati
elementi.
-Volevo allenarmi quindi…- mormorò muovendo la mano e
facendo volare una donna per terra, in una maniera poco cortese. La povera
vittima era caduta in un modo che poteva essere imbranataggine quindi non
sospettarono azioni esterne.
Passò una buona ora a dar fastidio.
Vini che volavano da soli sulle donne, vento che le faceva
volare giù dai loro tacchi o toglieva loro le extension…
Damon si accorse di qualcosa che non andava molto in fretta.
Un soldato come lui non poteva non accorgersi e quando vide
le vittime un pensiero suonò nella sua mente.
Girò gli occhi e vide la sua piccola gemma divertirsi a
distruggere la serata delle oche giulive di torno.
Gli veniva da ridere.
-Scusate un secondo… -disse ai ministri tornando da Renée e
prendendola di sorpresa in braccio.
-Damon!
Lui rise- buona tu…
-Non ho fatto nulla…
Lui guardò il gruppetto a terra- certo…se fossi più grande
ti avrei punita mia cara…
-Punita? –chiese lei
-Troppo piccola per capire…rimani nelle mie braccia per il
resto della serata, non posso mica stare a guardare mentre rovini qualche
confetto –disse lui divertito
-Non ho fatto nulla…- disse lei
Lui le diede un colpetto al sedere senza che nessuno se ne
accorgesse- buona o ti punisco sul serio…chiaro?
Per il resto della serata Renée non osò alzare il viso dal
petto di Damon. I capelli coprivano le orecchie altrimenti avrebbero notato un
forte rossore…
Nessun commento:
Posta un commento