WitchandAngel : Capitolo 1: A b will always be a b

Capitolo 1: A b will always be a b

 The Beast Goddess

Capitolo 1: A b will always be a b

-Ottimo lavoro Ko Hunter! –disse qualcuno mentre lui passava.

-Oh sta andando a trovare la sua bella?

-Che altro? Dopotutto manca meno di un mese alla cerimonia no?

-Vero! –disse un’altra persona

Ko Hunter era un uomo di vent’anni dai capelli marroni scuri e occhi neri. Il suo nome derivava dalla tradizione della tribù di chiamare le persone con le iniziali dell’animale in cui si trasformavano. Hunter era Ko perché il suo animale era un orso Kodiak, ovvero uno dei più gradi orsi esistenti al mondo, secondo solo all’orso polare, ma di pochissimo.

Era il nipote del corrente capo tribù e il probabile futuro capo. Era estremamente popolare e il più forte tra quelli della sua età. Al secondo posto vi era la sua futura partner, Ti Jean, una biondastra dagli occhi verdi il cui animale era una tigre.

Hunter bussò alla porta della caverna della famiglia di Jean solo per venir accolto dalla madre di lei, scontenta e scorbutica come sempre- stamattina Jean non è uscita quindi ho pensato di portarle parte della preda che ho cacciato…

La donna allungò le mani verso il dinosauro che lui aveva sulle spalle ma lui la bloccò. Ruppe l’animale a metà e ne offrì la metà alla donna che ora lo guardava disgustata. Hunter posò la metà della preda sul tavolo e uscì leggermente scoraggiato.

Pe Nelly, la madre di Jean, era una pecora nella sua forma animale e lo detestava con tutto il suo cuore, quando la prima figlia si era risvegliata come tigre era estremamente felice, quando il primo e unico figlio maschio, il fratello minore di Jean di cinque anni circa, si risvegliò come una pecora non poté che mettere tutte le sue carte su Jean. Dopotutto Pe Nathan non era più una opzione. I due avevano qualcosa contro Hunter da anni, all’inizio erano gentili e amabili con lui, dopotutto era stato lui ad aiutarli quando si erano trasferiti nella tribù, ma quando lui propose a Jean di diventare partner…la famiglia si rivelò meno amabile di ciò che credeva. Ma andava bene, avrebbero capito prima o poi.

Uscendo vide nella grotta che dava sul dirupo Bell seduta a osservare la vallata sotto di sé. La ragazza era sempre sola e dalla morte della madre nessuno l’aveva vista per parecchio, risultato era che stava quasi morendo di fame. Era malata fin da piccola e non aveva mai risvegliato un animale. Era debole e fragile, inoltre pareva incapace di prendersi cura di sé. Sembrava un po’ stupida e non sapeva bene cosa succedeva intorno a sé. Era passato un mese dalla morte della madre e se non fosse che Hunter le avesse dato del cibo una volta, sarebbe morta. Dopo quell’evento la ragazza iniziò ad uscire ma era estremamente silenziosa e non sapeva come interagire con gli altri. Hunter ruppe una delle gambe dell’animale e lo poggiò di fronte alla ragazza. Lei si girò confusa a guardarlo.

Lui si passò una mano tra i capelli- vedi di mangiare di più. Non puoi continuare a saltare pasti…

Lei lo guardò andar via curiosa e recuperò la coscia notando lo sguardo di odio di Nathan che si mosse per rubarle il cibo. Purtroppo per lui Bell si mosse più in fretta e si chiuse nella propria caverna senza esitazione. Il risultato fu Nathan che sputò a terra e rientrò nella caverna con sua madre.

Intanto Hunter tornò nella sua grotta, una grotta al secondo piano della zona, che gli dava un’ottima vista su tutta la zona e vicino alla casa della sua partner. La grotta l’aveva scavata lui stesso creando una stanza grande, dove aveva già preparato un letto per sé e la sua futura partner, una più piccola dove dormiva lui e una centrale dove potevano cucinare pasti e stare un po’ insieme. In futuro avrebbero di sicuro avuto un piccolo o una piccola in quella dove lui ora dormiva. Si accese un fuoco e cucinò l’animale su di esso prima di divorarlo. La sua caverna era molto vuota ora come ora, un tempo aveva ossa e pietre colorate dentro ma Jean non sopportava quel tipo di decoro e se ne era sbarazzato, inoltre l’inverno era finito da poco quindi si era risvegliato dal letargo e aveva finito il cibo. Avrebbe dovuto far di nuovo scorta…

Aveva chiesto al prete di preparare una bella cerimonia per lui e Jean e non vedeva l’ora di averla come partner.

La cerimonia era qualcosa che in pochi facevano, era un gesto che avrebbe legato i due e che avrebbe impedito ad altri di mettersi tra di loro. Avrebbero passato il resto della loro vita insieme.

Nella tribù era normale avere figli da più partner, di norma nessuno stava insieme con nessuno, lui stesso era il quinto figlio della madre e non era nemmeno lontanamente il favorito. La madre l’aveva cresciuto fino ai tre anni prima di spedirlo nella cava comune dove finivano i bambini, gli anziani e chi non poteva aiutare in giro. Non aveva rapporto con la madre e il padre era morto anni prima. Aveva dei fratelli in passato ma aveva rapporto solo con due di loro, i maggiori, gli altri figli della madre non erano di suo interesse. Aveva anche un fratello minore che avrebbe dovuto risvegliarsi quell’anno. Il fratello maggiore si chiamava Or Thomas, capelli neri e occhi scuri, era un orso nero e in quel momento era in viaggio per scambiare sale con un’altra tribù; la sorella maggiore era Or Mia, una bruna con occhi verdi, anche lei orso e lei cacciava con lui nel gruppo di caccia della mattina. Aveva un buon rapporto con loro due, per gli altri figli e la madre…non vi era molto sentimento.

Era normale però. Le donne facevano figli con chi trovavano forte o bello, lui era di fatto molto desiderato nella tribù, così come lo era Jean. Chi non voleva il figlio di un forte combattente come loro due? Ma presto si sarebbero messi insieme in maniera esclusiva e chi mai avrebbe rotto la promessa alla dea? Era davvero un peccato…

Se Hunter non vedeva l’ora di prendere Jean come partner, la donna era tutt’altro che contenta.

La vent’enne era appena rinata in se stessa dopo una vita di fatica e sacrifici. Hunter era un bravo compagno ma chi voleva viverci con lui di nuovo! Era insopportabile quanta attenzione ponesse su di lei e cercasse di aiutarla! Inoltre non avevano avuto nessun figlio in anni e anni insieme, era chiaramente lui il problema! A cosa serviva prenderlo come partner ora? Avrebbe rotto la promessa, fatto passare la giornata in cui la cerimonia si poteva tenere e iniziato a vivere di nuovo. Dopotutto la cerimonia si poteva fare una sola volta all’anno. Aveva tutte le intenzioni di avere una marea di figli con altri, magari avrebbe preso anche qualche bella donna a servirla, e poi avrebbe ritirato Hunter nel suo Harem personale. Come poteva lasciarla dopotutto? Lei era perfetta!

-Buongiorno Jean, ti abbiamo lasciato un po’ di carne! –disse Nathan contento di vedere la sorella anche se si era conciata stranamente. Di norma indossava solo il pezzo di pelliccia intorno alla vita per evitare di stare scomoda come tutti, quel giorno si era messa anche una sottospecie di top.

La ragazza lo guardò impassibile- un po’?

-Anche metà cuore! –disse Nathan guardando la sorella di malumore

-Non dovreste lasciarmi tutto il cuore? Sono io che caccio eppure avete il coraggio di rubarmi il cibo? –chiese lei afferrando la carne in malomodo e mangiandola di malumore. Doveva ritornare in quel periodo in cui ancora tutto era arretrato eh? Aveva vissuto per oltre settant’anni come partner di Hunter prima che lui morisse, a quel punto lei poteva avere altri a letto ma a che uso?! A quel punto aveva gettato tutta la sua giovinezza!

Quel pomeriggio avrebbe rotto le cose con Hunter. L’avrebbe capita, l’amava dopotutto.

Questa era una vita datale dalla dea! Non poteva sprecarla! Dopotutto lei che era rinata era di sicuro la preferita della dea! Non avrebbe preso partner perché non aveva intenzione di irritare la dea tradendo!

Mentre lei programmava di vivere nel lusso e fare il minimo, Hunter era impegnato a cacciare qualche preda in più con sua sorella Mia. Doveva riempire la grotta dopotutto!

Era davvero un peccato che la sua felicità sarebbe stata rotta quella sera…

-Sei sicuro di voler sposare Ti Jean? –chiese Mia preoccupata mentre tornavano

Hunter annuì- si

-Non sono sicura lei sia un’ottima scelta…- ammise Mia. Loro due non condividevano che la madre ma entrambi erano finiti con il vivere nella cava comune quando la madre aveva trovato un nuovo partner. Era normale. La madre ti manteneva fino ai tre anni, poi venivi tenuto in casa, se eri il figlio del partner attuale, altrimenti venivi spedito nella cava comune con tutti gli altri. Non era cattiveria, ma toglieva parte del rapporto madre e figlia che avrebbero altrimenti avuto. In quel momento la loro madre era con un nuovo compagno a badare alla figlia che avevano avuto da poco. Per ora vivevano insieme ma chissà cosa avrebbe fatto tra un paio di anni.

-Perché mi dici sempre questo? –chiese lui sospirando- lei mi fa felice

-Non so –ammise lei- ho sempre avuto la sensazione che ti stesse usando…non voglio vederti soffrire Hunter

Lui sorrise- starò bene…

Videro Jean aspettarlo in piazza e Hunter subito sorrise contento- possiamo parlare?

-Si, ho cacciato delle prede e…- iniziò lui offrendole un dinosauro

-Grazie- disse lei contenta. La nutriva sempre dopotutto.

Il resto del branco fece una smorfia alla scena. Ti Jean era potente ma era pigra come ogni felino, cacciava raramente e se lo faceva era solo per sé stessa e la sua famiglia, oltre quello prendeva cibo da Hunter…non tutti l’avevano in buona luce ma nessuno osava rompere la fantasia di Hunter.

-Di nulla, dopotutto saremo partner eterni a breve e…- iniziò lui tutto eccitato

-Voglio…evitare la cerimonia- ammise Jean

Hunter si congelò- tu…cosa? Perché? Avevi promesso che…

-Non voglio un partner eterno…voglio avere figli da più uomini e tu…- iniziò lei.

Mia al fianco di Hunter si infuriò, così come chiunque avesse sentito. Hunter riprese la preda e la passò un secondo alla sorella prima di tirare un pugno allo stomaco di Ti Jean e farla volare a terra trasformandosi subito nella sua controparte animale. Un orso era un avversario temibile di norma, in un mondo dove questo animale esisteva solo come controparte di un essere “umano” era ancora più pericoloso. Hunter era già alto di suo ma l’orso era ancora più grosso e soprattutto pesante. Era quasi due metri e circa 680 kg al momento, in futuro sarebbe cresciuto come cresceva di poteri. Ti Jean non si trasformò e prese il colpo, lo capiva che poteva odiarla ora ma si sarebbe calmato.

Dopo averle urlato per un po’ Hunter si ritrasformò, prese le sue prede, la pelliccia che portava intorno alla vita, e tornò nella sua grotta. Ti Jean si ritirò nella propria grotta, ferita ma contenta. Si sarebbe sistemato tutto ora.

Bell guardò la scena dalla sua caverna e scosse la testa, non era affar suo. Uscì tranquilla dalla sua grotta con un cesto per cercare qualche erba e pianta. Non poteva fare molto anche volendo…

Dopotutto…una puttana era sempre una puttana nei suoi occhi.

 

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