Capitolo 20: The Festival
Ogni ragazza dell’Accademia usava il Festival come mossa per
vincere sulle altre e diventare la “regina” della scuola. Il festival avveniva
solo una volta nella loro intera carriera scolastica, la cosa non poteva di
certo essere poco vistosa no?
Angelica era leggermente in ritardo sui preparativi, avendo
altre cose di più importanza da fare come futura moglie del sovrano, si era
addirittura scordata di comprare un vestito
Kyle per fortuna le mandò un meraviglioso abito color
argento con un nuovo set di gioielli e scarpe con gemme per l’evento.
Non solo erano abbinati ma Angelica era bellissima quella
sera.
Lasciando stare che Marienne si era presentata in un
vestiario più appariscente e sembrava una bambina vestita con i vestiti della
madre, il risultato era quel che era.
-Sei bellissima mia regina- sorrise Kyle facendo un
baciamano ad Angelica
Lei sorrise- il mio futuro marito ha un buon occhio
-Ovviamente –sorrise lui- l’ho sempre avuto
-Modestia…
-Con una dea al mio fianco non posso esserlo –sorrise lui
conducendola fuori dall’Accademia con un sorriso
Il festival era un bellissimo evento, pieno di luci,
bancarelle e giochi
Vi era cibo che non molti nobili avevano mai provato
Vi era musica
Danze non così ristrettive
Era un bellissimo luogo dove creare memorie indimenticabili
Le ragazze erano belle
I ragazzi dovevano vincere qualcosa per loro, era una
sottospecie di prassi
-No
-Posso riprovare?
-Andiamo sai chi sono?
Con scarso successo per alcuni nobili figli di papà ma
dettagli…
Kyle guardò la bancarella e poi la sua fiancé. Le piaceva
proprio quella pantera bianca eh?
-Quanto per un giro?
-Principe…- iniziò Angelica ma il sorriso di Kyle la bloccò
facendola zittire
-Non sono così inetto eh –disse tranquillo guardando il
gioco. Semplici coltelli da lancio eh? I suoi amici lo osservano interdetti,
dopotutto un principe cosa dovrebbe sapere di difesa?
Quando era ancora vivo soffriva di depressione e tendenze
suicide, per varie ragioni non aveva modo di prendere medicazioni per questi
due disturbi e non poteva smettere di avere brutti pensieri. Ricordava ancora
il volto dei suoi quando vennero colpiti dalla notizia, non era normale che un
bambino di quattro anni venisse diagnosticato con depressione cronica o quel
che era, sinceramente non aveva mai realmente dato retta a cosa gli cercavano
di spiegare. Sapeva che non era normale e questo gli bastava. A cinque anni
iniziò a giocare con coltelli, sua madre non ne fu entusiasta ma suo padre lo
istruì subito nel lancio dei coltelli. Perché dare armi a qualcuno che è stato
diagnosticato con tendenze suicide? Perché lo faceva sentire vivo. Era strano
ma giocare con armi o cose pericolose lo teneva stranamente calmo. Se stava
male si ritrovava nel cortile posteriore a lanciare coltelli contro il tiro a
segno o a sparare a vecchie lattine. Non aveva tendenze per ferire altri ed era
considerato solo un pericolo per se stesso e non gli altri. La terapia non
funzionava e la lasciò perdere prima di avere sette anni, i suoi non credevano nei
terapisti a prescindere e lui sembrava cooperare perfettamente con le sue
problematiche quindi non serviva sprecare soldi in cose che peggioravano il suo
umore. Era vero, se non fosse morto accidentalmente avrebbe probabilmente
vissuto una lunga vita. Attività come videogame, studio o giocare con armi lo
calmava, adorava anche stare in cucina con la mamma e spendere tempo con suo
padre a caccia. Poteva vivere depresso perché non voleva essere depresso…non
credo di riuscire a spiegarlo purtroppo ma delle volte si chiedeva se la sua
fosse una vera diagnosi o meno o magari era semplicemente nato con quei sintomi
e poteva viverci per quello. Anche se ora non sentiva quelle sensazioni, nei
momenti più bui gli piaceva giocare con i coltelli o altre armi. Per questo la sua
mira è ancora perfetta.
La sua guardia tremò leggermente quando guardò i centri
perfetti che aveva fatto. Non dovrebbe sapere come fare una cosa del genere…oh
beh.
-Che premio vuole sua maestà? –chiese il tipo
Lui guardò Angelica- volevi il peluche della pantera bianca?
Lei annuì e arrossì quando glielo passò- grazie…
Come diavolo poteva Kyle scegliere quella poco di buono
della protagonista invece che Angelica? Le sue reazioni sono reali, dolci e
l’affetto che prova è tangibile…si vede che chi ha tutto non può capire cosa
significa non avere nulla. Sentirsi amato è una delle cose più belle che puoi
sentire in vita tua, Kyle è cresciuto circondato da amore, non poteva capire
però chi come lui che non poteva sentirne spesso. Sapeva che i suoi genitori lo
amavano e quelli attuali anche, ma la sensazione era diversa con Angelica. Per
loro era amore di famiglia, lei non aveva motivo per amarlo se non scelta
personale. Ogni suo sorriso è sua scelta, ogni abbraccio è sua scelta…lei ha
deciso di amarlo e lui non avrebbe lasciato che ciò vada in vano. L’avrebbe
fatta sentire amata, voleva che si sentisse amata e che fosse felice, dopotutto
il suo mondo era diventato più colorato con lei intorno e non poteva che
provare il forte desiderio di volerla monopolizzare.
Le sorrise sfiorandole il viso e mettendole una mano sul
fianco conducendola con calma verso la prossima bancarella…voleva viziarla e
mostrarle che con lui avrebbe avuto ogni cosa che desiderava
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