Capitolo 33: The Emperor cares

Phely non aveva interesse nel andare dietro ogni piccola cavolata che Elly faceva

Il suo futuro marito però aveva parecchio tempo e interesse nella cosa

Alexander Noir Wolfe Nightmare era un uomo con poco tempo libero

La maggior parte del suo tempo era speso a lavoro

Governare un Impero era impegnativo

Poi spendeva tempo con i suoi figli

E ora con la sua futura moglie

Doveva anche avere energia la notte per la sua fiancé quando rimaneva a dormire

Ciò non voleva dire che non aveva il potere o il tempo di vendicare la sua amata dagli abusi passati

Aveva una lunga lista da fare e doveva iniziare da qualche parte

Quindi perché non iniziare dai piccoli insulti nella scuola

Era territorio neutro ma non era una normale circostanza

Di norma potevi litigare

Era il figlio del sovrano? Ancora litigabile

Non c’erano molte punizioni sulla cosa

Ma Phely era un caso particolare

Amphelicia DeDragon era la futura sovrana, Amphelicia Nightmare, ovvero sua moglie

L’Imperatrice

Era solo una fiancé ora

Ma il suo ruolo sociale era severamente più importante di quello di normali nobildonne

Qui un insulto a lei era un insulto all’Imperatore

Quindi era qualcosa che nessuno poteva “chiudere un occhio” sopra

-Imperatore…non crede sia un po’ troppo

-Come sarebbe troppo? –sorrise lui guardando l’ambasciatore

Avevano insultato la moglie di un drago

Tra tutte le razze nell’Impero dei demoni proprio un drago dovevano infastidire

Una delle razze più protettiva verso i proprio partner

Non solo quello

Ma era la partner dell’Imperatore!

L’uomo più vendicativo esistente!

-Dopotutto era una semplice…lite tra…

Lo sguardo dell’Imperatore non gli permise di continuare

Non era una semplice lite

-Dopo ciò che le hanno fatto in passato, dovrebbero essermi grati di non aver fatto guerra

-…

I nobili di alto grado avevano sentito le voci su cosa la famiglia di origine aveva fatto e voleva fare a Phely

Non potevano commentare nulla senza venir uccisi

Dopotutto avevano ora a che fare con un uomo che non accettava scusanti

-Voglio ciò che domando o farò guerra- disse l’Imperatore divertito

Se accettavano vinceva, se rifiutavano vinceva

Non potevano vincere contro un demone come lui

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