WitchandAngel : Capitolo 2: The Second Male Lead Role

Capitolo 2: The Second Male Lead Role

Capitolo 2: The Second Male Lead Role

-Il mio povero bambino…papà scherzava, non ti manderà lì! –dice con decisione la donna dai capelli scuri e occhi chiari. Mia madre, Stephanie Black, è la mamma chioccia per eccellenza.

-Cosa?! Ho già deciso e lui ha accettato! –protesta mio padre, Jason Black, dai capelli scuri e occhi scuri.

Prima che i due litighino fermo mia madre- ho già deciso di andare, non preoccuparti. È mia la scelta.

-Dove andrai però? –chiede lei ricordando che c’è più di un reparto in quella zona

-Quello di ricerca medica- dico io

-Sul mio cadavere! –dice subito mio padre- scordatelo Alexander, non ti…

-Hai detto che mi vuoi spedire lì e ho accettato, scelgo io dove- dico io diretto

-Non farai niente in quel reparto! –dice subito lui scattando in piedi e alzandosi verso di me

Io rimango fermo e dritto mentre lui si mostra aggressivo- la mia laurea è medicina. La mia carriera è mia.

-E come faremo con l’azienda ah? Che pensi di fare

-Per quello hai la tua preziosa Kirsten no?

-Che c’entra tua sorella in questo? –chiede lui furioso

-Cosa non c’entra? Ogni volta che faccio qualcosa è sempre un paragone a lei. Cosa vuoi da me? Sono un laureato in economia come lei? No. Io voglio fare il medico ma tu non vuoi metterti in testa che quello è nel mio DNA come nel tuo ci sono numeri e grafici –dico io diretto

Lui mi guarda- tu…

-Cosa? –chiedo io guardandolo con sfida- perché pensi che in tutta la mai vita io non ti ho mai preso in considerazione? Sei padre di Kirsten, non considerarti mio padre visto che non lo sei mai stato una singola volta. Ti importa solo di ciò che interessa a te e non di ciò che io voglio fare o desidero perseguire! Il nonno è l’unico che mi ha mai capito

-Alexander…

-Andrò nel reparto di ricerca, vedrai che almeno a qualcosa sono utile… -dico io andando a mangiare qualcosa prima di salire in camera stanco

Qualche ora dopo la figlia che non torna mai a casa è venuta a rompere. La rossa dagli occhi chiari mi guarda pronta a urlarmi contro ma dopo poco capisce che non sono dell’umore.

-Altra lite con papà…? –chiede notandomi calma

-Nulla di nuovo no? –dico io tranquillo finendo di fare i bagagli

-…vai alla sede fuori città…? –chiede lei stranita- non…

-Non mi sono opposto –dico io- andrò nella casa di nonno dopotutto

-…papà lo fa per il tuo bene Alex, lui dopotutto è…

-Quello che è il mio bene mio padre non può saperlo Kirsten –dico io diretto- non siete stati nella mia vita per molto tempo e non potete capire il 90% delle cose che faccio. Dopotutto sia tu che lui mi accusate senza nemmeno chiedermi cosa è successo e perché è successo

-Allora parlami! –dice lei

Io le sorrido e lei capisce il problema. Come posso parlarle se lei non c’è mai? –non c’è bisogno che rimani per darmi l’addio, puoi tornare a lavoro tranquilla

-Alex… -lei sospira- come se ti volevo salutare…

Io sorrido- aggrotta meno le sopracciglia e dormi di più, stai invecchiando prima del tempo

-Idiota! –mi urla lei uscendosene subito ma posso vedere che è più rilassata.

Il mio ruolo nella storia è di esistere come il supporto di Jessica. Dopo che ho esaurito quel ruolo…non sono nulla. Nella storia dopo che Jessica si sposa, io finisco in rovina perché il suo caro fiancé, il CEO Jeremy Stones, non vuole rischi di rivalità…alla fine ho distrutto la mia famiglia per una troia…

Mi passo una mano tra i capelli e mi guardo allo specchio per la prima volta oggi. Come c’era da aspettarsi, sono decisamente un male lead…sexy e attraente. Peccato per quest’orribile tinta bluastra…domani andiamo da un parrucchiere va…

Perché li hai tinti così Alex? Amavi così tanto il tuo colore naturale e…

Una foto del nonno mi capita sotto gli occhi. Uguali…

Ah…dannazione…va tutto bene…non piangere…non piangere. Non è nemmeno tuo nonno cazzo…suppongo…non mi sia ancora passato il suo lutto…

*****

-Sei troppo severo con lui –disse Stephanie al marito

-Non capisce ciò che sto facendo per lui, lui…

-Gli manca il nonno –disse Stephanie- ti ricordi almeno che giorno era ieri?

-Quando ha fatto l’incidente con la macchina nostro figlio? –disse Jason continuando a guardare i file di lavoro

-Era l’anniversario di morte… -disse Stephanie

Il movimento di Jason si bloccò- cosa…?

-Tuo padre è morto ieri…ricordi? –chiese Stephanie calma- sai che emotivamente Alex non è mai calmo quel giorno…

-…cazzo…

-E non importa cosa sia successo, non è da lui guidare e bere insieme –disse Stephanie- credo qualcuno gli abbia fatto o detto qualcosa quel giorno o lui…

-Ormai quel che è fatto è fatto –disse Jason calmandosi- non posso cambiare la mia scelta e…

-E poi ti chiedi perché Alexander considera solo ciò che suo nonno diceva… -disse la moglie alzandosi incavolata

Il giorno dopo solo Stephanie salutò il figlio che sarebbe sparito per un paio di mesi. Dopotutto la figlia e il marito non avevano mai tempo per Alex, troppo presi dal lavoro.

 

 

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