Capitolo 20: Don’t leave me
Calista sapeva essere spietata delle volte
-Dov’è Calista? –chiese Sophie
-Sta visitando una famiglia di conti- replicò Ethan
tranquillo
In un mondo dove la posizione sociale era tutto…
-Ha capito conte?
-Si…si…my lady…
Il potere di Calista era invincibile
La famiglia che governava non osava andar contro il potere
dell’arciducato del padre di Calista
Da quando avevano scoperto che la figlia del demonio era un
demonio forse peggiore…
Nessuno diceva no alla ragazzina di quattordici anni
-Felice di vedere che ci capiamo Conte…
-Si…
-Non deluda le mie aspettative…non ho problemi a distruggere
ciò che è un impiccio…capisce vero?
Il sorriso innocente, gli occhi assetati di sangue…
-Si…Si capisco!
Calista sorrise uscendo dall’abitazione del conte accompagnata
da Kay
-Dove vuoi andare ora? –chiese Kay aiutandola a salire sulla
carrozza
-Che ne dici di un appuntamento in centro? –sorrise lei
-Tutto ciò che vuoi –sorrise lui
I due futuri arciduchi avevano già preso mano nella propria
posizione sociale, nemmeno a dirlo nessun nobile era contento della cosa
Specie visto che l’Arciduchessa era più interessata a
giocare rispetto al padre
Nel mentre i due giocavano con le teste dei nobili e li
terrorizzavano
Le altre cattive stavano giocando con quella di Blanche
-Ops…che sbadata- disse Sophie con un sorriso mentre il vino
che aveva rovesciato macchiava il vestito di Blanche
-Tu! –disse Blanche alzandosi di scatto pronta a tirare uno
schiaffo a Sophie
Lei sorrise lasciandosi cadere a terra velocemente e
fingendosi spaventata
-Che…Lady Sophie! Sta bene!? –chiese subito un professore-
ms Blanche! Come osa aggredire una nobildonna!?
-Lei è chi…lei mi ha! –iniziò Blanche- il vino! Mi ha
versato il vino addosso e…
-Vino? –chiese il professore- lady Sophie non beve alcol
Ethan che era entrato nella stanza corse dalla sua fiancé-
che lei hai fatto!?
Blanche indietreggiò incerta di che dire
Perché stava andando così?
Sophie venne tirata nelle braccia di Ethan che controllò che
stesse bene
-Non lasciami sola… -disse lei con gli occhi lucidi
Lui la strinse- non ti lascio più sola, mi spiace, è colpa
mia…
Lei sorrise accoccolandosi a lui, Calista aveva ragione…manipolare
i ragazzi era facile…
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