WitchandAngel : Capitolo 1: Survive is the first rule

Capitolo 1: Survive is the first rule

My dead boyfriend

Capitolo 1: Survive is the first rule

Avete idea di quanto ci metterebbe una apocalisse zombie a prendere piede nel nostro mondo? Mettendo i minimi standard, alias infettabile solo tramite contatto di saliva e morso, mettendo che gli zombie sono estremamente lenti e mettendo che non sono le creature più furbe al mondo, mettendo anche che il virus si attiva in chiunque muoia…poco più di un paio di mesi.

Uno zombie è un umano privo di capacità mentali normali con una malattia infettiva che ne compromette i comportamenti, come la rabbia ad esempio o il morbo della mucca pazza. Questi esseri hanno un solo desiderio, nutrirsi. Se sei in mezzo a tutto questo hai solo una regola da seguire: Sopravvivere.

Tutto cominciò circa due…forse tre anni fa, difficile dirlo quando ogni giorno diventava un continuo corso di sopravvivenza avanzato con la penalità che si moriva davvero.

In molti giochi e film non veniva mai detto quando tutto sarebbe finito, perché certo magari tra milioni di anni questo mondo sarà privo di zombie e gli umani ripopoleranno la terra post-apocalittica…ma nel mentre? Nel mentre c’è il sopravvivere e il cercare di morire per un motivo naturale.

Per fare questo c’erano delle regole semplici:

1 Sopravvivere è la più importante cosa da fare

2 Evitare posti con grandi popolazioni, molta gente significa molti zombie

3 Evitare grossi gruppi o aiutare gli sconosciuti, non si sa mai quanto questi possano spingerti sotto il tram per salvarsi la pelle, grossi gruppi significa anche fermarsi più volte per salvare parente o amico di tizio, significa anche più liti, meno cibo e altre risorse.

4 Di notte si cerca di stare in zone sicure e si dorme a turno o in un luogo particolarmente sicuro se si è soli, la visibilità è limitata in quelle ore di buio e l’attenzione deve essere posta alle stelle

5 Il silenzio è vitale, ogni rumore attira gli zombie, meno rumore si fa meglio è. Quindi evitare mezzi di trasporto rumorosi è una priorità.

6 Le risorse sono la seconda cosa più importante dopo la propria sicurezza, cibo e acqua sono ciò che tengono in vita. Un corpo non può vivere senza ossigeno, senza rifugio, più di tre giorni senza acqua e più di tre settimane senza cibo, questo ovviamente parlando del migliore corpo con il miglior stato di salute.

7 Cercare di mantenere sempre un kit medico provvisto di tutto, non si sa mai quando si ha un’emergenza o una ferita da curare sul posto.

8 Non fermarsi. Fermarsi in un posto per troppo tempo tende a dare un falso senso di sicurezza e questo comporta che in caso di emergenza si è sprovvisti dei riflessi che servono a reagire

9 Mai fidarsi di qualcuno troppo aperto o gentile. La gente impazzisce nelle situazioni di emergenza

10 Mai perdere la voglia di lottare e mai lasciarsi sottomettere a qualcuno perdendo noi stessi perché in quel caso si è morti per davvero.

Il problema di questo universo era che l’apocalisse zombie non era partita a random. Durante un ora del giorno di colpo il cielo si era oscurato per un paio di secondi, una cosa del tipo “se chiudevi gli occhi la perdi”, che in pochi notarono e che nessuno veramente diede il peso dovuto. Fu allora che il virus che si attivò nel corpo umano e non. Il fatto era quello, TUTTI quanti erano già infetti dal virus, da lì le possibilità di trasformarsi in zombie erano 50/50. Se non ti trasformavi eri però ancora a rischio di finire come il pranzo di qualcuno. Questo voleva dire che si era immuni? No. Non trasformarsi inizialmente significava solo che si era abbastanza forti mentalmente per sopprimere l’iniziale attacco e creare un primitivo sistema di resistenza contro il virus. Il problema era che il dannato virus mutava nel secondo in cui aveva preso possesso di un corpo trasformandolo in uno zombie. Non solo era impossibile sapere se qualcuno sarebbe diventato un morto vivente ma si aveva ancora il 50% di possibilità che qualcuno si trasformasse accidentalmente anche dopo il primo contatto. La cosa era evitabile con una quarantena di almeno mezza giornata ma in un tempo di crisi chi aveva il tempo? Senza contare che alcuni nel mondo si erano svegliati con famigliari trasformati in zombie con l’unica opzione di attaccarli, difendersi o farsi mangiare…la situazione era fuori controllo anche perché il virus aumentava le capacità fisiche del proprio host. Una bambina di tre anni poteva ora sollevare il peso di un carrarmato se il virus era abbastanza resistente nel corpo di lei e lei aveva avuto il tempo di evolversi. Senza contare che cose come sangue e rumore erano un bel invito a cena per uno zombie.

Cosa voleva dire ciò? Che i neonati che piangevano sempre, animali che facevano rumore o donne nel loro periodo erano i primi a venir abbandonati nei gruppi di sopravvivenza.

Calcolando poi che la cosa era successa a livello mondiale…beh, nessun posto era salvo, antartico compreso. Senza contare che il virus mutava più tempo rimaneva intoccato. Questo portava a diversi “ranghi” di zombie e la cosa ovviamente comportava a un’elevata crescenza della difficoltà che si incontrava nell’affrontare i morti, con poi l’aggiunta di minacce secondarie come acque infette, cibo scarso, animali mutanti e piante contaminate…

Ma stiamo correndo troppo. Torniamo di fatto al giorno dell’inizio dell’epidemia.

Cahira Zoe Silvester è sempre stata una ragazza timida dai lunghissimi capelli neri e occhi color argento. Il suo fisico era slanciato e aveva le curve giuste. Era una delle più belle, dolci e timide ragazze della sua scuola. Aveva tuttavia il suo lato segreto, amava praticare arti marziali, da qui il corpo magro e slanciato, e aveva il porto d’armi con cui andava a sparare ogni fine settimana.

Quando l’apocalisse partì lei era a scuola con i suoi amici e il suo fidanzato Chris. I cancelli della scuola crollarono in meno di due ore e un infetto contagiò il corpo studentesco.

Cahira riuscì a sopravvivere recuperando una katana dall’ufficio del preside, fanatico del mondo orientale che teneva armi del genere come decorazione d’ufficio…ma iniziamo dal primo istante…giusto per farvi vedere che la ragazza sa sopravvivere…anche se per futuri eventi io stesso metterei in dubbio questa sua dote.

-E quindi nel 1980 in Francia…- continuò il professore, l’occhio di Cahira cadde sulla finestra e su cosa stava avvenendo fuori.

Un uomo batteva contro il cancello della scuola, si concentrò su di lui e notò una cosa…era senza un braccio e sembrava avere qualcosa che gli trapassava il petto. Una delle guardie si era avvicinata e quello lo aveva morso. I professori vicini si erano messi ad urlare appena la guardia, con un grosso morso al collo, si era rialzata e stava attaccando i professori

Cahira si alzò di scatto

-Ms Silvester, c’è qualche problema? –chiese il professore

Lei indicò fuori e come tutti gli studenti non si mosse.

L’interfono iniziò a suonare. Lei aveva già recuperato la sua borsa nel mentre e aveva preso di corsa i corridoi, una sensazione istintiva le diceva di correre via da quella stanza

- “A tutti gli studenti, c’è un’emergenza in corso. I morti viventi sono arrivati, ripeto, abbiamo zombie nel campus. Chiamatela apocalisse o ciò che vi pare. Mantenete la calma e…”

Si sentirono dei colpi e una porta che cedette

- “No ti prego! AH!”

Un urlo acuto si unì a quello degli studenti che correvano ora per i corridoi. Cahira incontrò sulle scale per salire Chris, il biondo fidanzato dagli occhi azzurri, Marcus, il bruno migliore amico del ragazzo, Jess, la bionda-finta fidanzata di Marcus, Loren, l’amica di Jess, e Thomas, il ragazzo di Loren, entrambi mori.

-Mio dio Cahira, stai bene? –chiese Chris stringendola

-Si…non abbiamo tempo- disse lei subito- dobbiamo andare nell’ufficio del preside ora- disse avviandosi su per le scale

-Non è meglio uscire? Ci sono zombie! –disse ovvia Loren

-Se vuoi farti mangiare va pure. In questo momento siamo disarmati e senza la minima idea di dove si fermi questa epidemia. Io salgo a prendermi un’arma e a usare il telefono per vedere se c’è qualche opzione…

Loren sbuffò- fa come vuoi. Io e Tommy andiamo dai professori loro sapranno che fare. Jess vieni?

Jess guardò prima Loren poi Cahira- io resto con Cahira…

-Come sempre…con i perdenti- disse lei correndo giù per le scale con Thomas

-Si farà ammazzare- disse solo Cahira seguita dagli altri su per le scale

-Magari si salva- provò Marcus

Cahira si fermò vicino a una finestra e indicò la zona separata dove si trovava la sala professori. Molti studenti, con ora aggiuntisi Loren e Thomas, battevano alla porta- rumore attira e poi…

La porta cedette e un ragazzo venne morso da un professore trasformato

-I professori non sono la SWAT. Non hanno armi per salvarti da zombie- disse lei

Da fanatica che era di apocalisse, Cahira non era esattamente…nervosa. Lei e la sua famiglia avevano avuto più volte vari incontri in zone non proprio normale con catastrofi, per sua fortuna era alquanto preparata per ogni evenienza…o per meglio dire era paranoica

-Cahira!

-NON urlare- disse lei irritata, lei e Chris non erano in un bel periodo e onestamente parlando si sarebbero dovuti mollare tempo prima, era solo troppo facile per lei cedere a occhi docili e comportamenti dispiaciuti da parte di Chris…per meglio dire, era facile che lui la manipolasse a stare con lui per un altro po’

Un’apocalisse che avrebbe rotto per sempre le chance di Chris di manipolarla…era un’interessante spettacolo da osservare…

 

 

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