Capitolo 3: She is a
child!
-Un caso? –chiese Aphria calma
I ministri non potevano chiedere miglior sovrano di lei
onestamente. Era responsabile e devota al lavoro, proponeva idee che sembravano
folli ma che funzionavano e aveva un ammonto di supporto da sovrani e nobili
esteri che altri si potevano solo sognare. Forse nemmeno Aphrio era ai suoi
livelli…
-Si, due persone in corte –disse il primo ministro
-Falle entrare- disse Aphria sedendosi sul trono e ignorando
gli effetti speciali di quando si sedeva sul trono. Che poteva farci? Per
fortuna a meno che non cambiasse fortemente le proprie credenze, non sarebbe
peggiorata la crescita…
Chi si presentò davanti ad Aphria era una donna dai capelli
castani infuriata, un uomo dai capelli grigi infuriato, una ragazzina dai
capelli biondi pallida e due uomini sopra i trenta dai capelli biondi.
-Di cosa si tratta? –chiese Aphria avendo già una pessima
sensazione
-Un semplice malinteso –disse il biondo con un sorriso-
maestà è così bella oggi che…
-Maestà la prego di punire questo mostro! Mia sorella minore
è stata violata da lui e ora vi è la possibilità che vi nasca un figlio fuori
nozze! –disse la bruna subito
-Lei mi ha sedotto! –corresse il biondo
Sorella minore…
Aphria guardò la ragazzina bionda e il suo viso si scurì-
quanti anni ha la ragazza?
-Lei è d’età da marito –disse il vecchio- ha 14 anni…
-…
-Maestà sono una famiglia caduta di conti, ovviamente hanno
osato sedurre mio figlio e la situazione si è risolta con ciò, non vedo perché
dovrei avere qualche tipo di punizione per ciò – disse il padre del biondo
Aphria si alzò dal trono e prima che chiunque potesse
muoversi…
-AH!
La spada del soldato più vicino a lei aveva tranciato le
mani del porco- osi toccare una bambina e presentarti dandole la colpa in mia
presenza?!
-Io…
-GUARDIE! –urlò Aphria facendo scattare tutti- trascinateli
in cella e perseguite la loro abitazione, voglio ogni singolo millimetro
investigato ora! Di che famiglia erano?
-Duchi
-Rimosso! –disse Aphria- non accetterò nobiltà nel genere
nel mio regno! Chiamate il medico di corte, nome?
-Milla… -disse la ragazzina bionda
-Fate visitare lady Milla e controllate che stia bene, dopo
che l’investigazione sarà finita mi assicurerò che i possedimenti del Duca
passino in mano vostra
-Ma se non è incinta… -iniziò il Conte
-A prescindere- disse Aphria- e spero per sua figlia che non
abbia a che fare con bambini alla sua età, lei stessa è una bambina
-Si… -disse lui sotto shock
-Grazie –disse la castana con gli occhi lucidi- non so come
potrò mai ripagarla
Si aspettava una risposta meno…a loro favore.
-Nome? –chiese Aphria guardandola
-Justine Devil, figlia adottiva del conte –disse la bruna
guardandola
Occhi verdi brillanti e capelli castani ricci- che
istruzione hai ricevuto?
-Sono stata educata per aiutare mio padre nella gestione del
nostro terreno –disse lei confusa
-Domani mattina alle sette ti voglio trasferita nel
castello, lavorerai come mia segretaria e assistente personale
Justine la guardò stupita e si inchinò subito- grazie!
Il Primo ministro guardò la scena e capì. La loro famiglia
era ora in pericolo di vendetta da parte della famiglia del duca, era ovvio che
Aphria la proteggesse…però poteva anche essere un buon talento, pareva una
ragazza responsabile…
-Justine… -disse il padre confuso, erano qui da meno di un
minuto…aveva bisogno di tempo per prendere tutte le notizie…
Un’ora dopo il conte era in lacrime che ringraziava la
regina appena capì l’ammonto dell’aiuto datogli grazie alla spiegazione del
primo ministro.
-Fa con calma. Se sbagli fa nulla, pensa a imparare –disse
Aphria con calma quando Justine iniziò a lavorare a castello. Il primo ministro
fu piacevolmente stupito dall’ammonto di talento che la bruna aveva per il
ruolo
-Sua maestà è più generosa di ciò che pensavo –disse Justine
-Ha lo spirito del principe Aphrio dopotutto –sorrise il
ministro tranquillo
Aphrio…il figlio che il padre di Alexander aveva adottato
come suo…
Aphrio era adottato. Era il figlio del migliore dei generali
militari che il precedente re aveva, morì in battaglia per salvargli la vita e
lui prese la moglie come concubina e il figlio come proprio erede per
sdebitarsi, la regina era buona amica della donna e non finì mai di
ringraziarla per aver aiutato a proteggere il proprio amato. Alexander era
cresciuto sapendo la cosa ma non fregandosene molto, era sempre stato del
parere che Aphrio era miglior re del re stesso.
-Una tragica storia… -mormorò Aphria guardando i libri
alchemici che aveva scovato
Non ci voleva molto a capire che qualcosa in quella famiglia
reale era corrotta, non voleva pensarci ma…
-Salvare una vita sacrificando una parte di sé…se poi quel
sacrificio viene scoperto da chi è stato salvato e qualcuno sta usando quel
segreto per manipolare chi l’ha salvato…posso vedere un’orribile scenario…
Stare a corte le faceva davvero male, per qualche motivo si
sentiva totalmente diversa da com’era di solito ora…
-Meglio visitare il campo militare…ho un favore da chiedere
Soldati di ogni età erano sempre in allenamento lì. Alcuni di
loro avevano servito sotto o al fianco del padre di Aphrio, altri erano stati
sotto Aphrio stesso…erano uomini fedeli che avrebbero dato la vita per il
principe perduto.
-Sua Maestà! –notò subito il generale quando la vide
arrivare. Il vecchio Damian era un uomo dai capelli bianchi e occhi argento,
aveva servito con il padre di Aphrio fin da quando erano entrati insieme nelle
truppe, la morte dell’uomo e poi del figlio l’aveva devastato e avrebbe voluto
morire in battaglia piuttosto che vedere i figli della vipera al trono…e poi
Aphria era apparsa a corte- cosa la porta qui
Gli occhi dei soldati erano tutti su di lei e su cosa voleva
fare, dopotutto era l’unica della famiglia che ricordava loro chi avevano
venerato per anni…erano parecchie le pressioni lì
-Ho un favore…no un ordine da dare al generare Damian Black
e a chi lui considererà adatti –disse Aphria con calma passandogli un pilo di
fogli
-Questo!
-Voglio un’indagine approfondita di ogni nobile di questa
lista, indagando le tasse ho scoperto delle incongruenze e la cosa non verrà
ammessa sotto il mio governo, non ho intenzione di avere nobili buoni a nulla
nella mia nazione –disse Aphria calma e tranquilla
Se si rendeva nemica dei nobili sarebbe stato difficile
salire a potere e la cosa era di suo interesse, inoltre dare a soldati del loro
livello una missione così degradate era…cattivo.
La cosa non venne vista così però dai soldati che avevano
visto il governo di Aphrio. La prassi era la stessa…
“Osano imbrogliare sotto mio comando!? Credono che solo
perché sono un figlio di generale non sappia come metterli a posto?!”
-Sarà fatto mia regina- sorrise lui guardandola- mi ricorda
il principe Aphrio
-Sr… -disse uno dei suoi soldati
-Non sarebbe strana la cosa- ammise Aphria
-…?
-L’alchimia è una delle forme di conoscenza più forti
esistenti, lo sapeva generale Damian? –chiese Aphria
Non aveva contatto con la milizia ma da ciò che Ludovic le
diceva erano un gruppo di idioti senza etichetta o cervello…non dubitava che
era un’esagerazione ma di sicuro un argomento difficile poteva innervosire
chiunque inoltre erano altamente religiosi e l’alchimia era già un tabù non
poco pesante in quel regno
-Si…?
Dove voleva andare a parare?
-Darò accesso alla biblioteca reale a lei e i suoi generali
più vicini, troverete lì parecchio aiuto per libri di famiglie nobili e simili…
-Grazie sua maestà per la sua…
-Ho letto di recente che con l’alchimia non puoi riportare
in vita i morti…ma puoi comunque far nascere un erede da essi, non è un’interessante
nozione? Il prezzo è la vita del partner del morto però…nel caso in cui un uomo
muoia la donna che darà alla luce un bambino pagherà il prezzo, nel caso la
donna muoia l’uomo pagherà il prezzo…
Damian assottigliò gli occhi mentre Aphria si allontanò
velocemente per lavoro
-Sr…?
-Investigate quando lady Althea è morta! –disse subito
Damian- intanto iniziamo a fare il nostro primo ordine di sua maestà. Dopo aiutatemi
con la ricerca di quell’argomento nella biblioteca
-Yes Sir!
Onestamente Aphria poteva fare il due più due da sola ma
preferiva fingere di non aver capito e starsi zitta. Era più semplice che farsi
questioni su chi era e cosa era…
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