Capitolo 2: Well…the dad
likes me…enough not to kill me at least.
-Sei troppo paranoico Leo- dice
mio fratello spostando la pedina degli scacchi- ho problemi con lui, lo
ammetto, ma mai mi potrebbe uccidere
Io sospiro- Ale, non voglio
perdere altri membri della famiglia. Sei stato sempre al mio fianco quando io
ero in pericolo da piccolo e tuttora mi sei vicino, l’ultima cosa che voglio è
che qualcun altro nella mia famiglia muoia
Lui si blocca- Leo…va bene. Starò
attento, anche se sinceramente non penso vi sia bisogno, sarò più attento a ciò.
Io sorrido- ottimo
-Ora che ci penso, non è periodo della corte in questo
momento nell’accademia? –chiede Sarah Voltaire, bionda con occhi verdi, la
moglie di mio fratello e una delle più dolci dame che conosco. Non ama il ruolo
di imperatrice e spesso scherza su come dovrebbero lasciare il posto a me e
andarsene in pensione. Nel gioco lei mi lasciò il ruolo perché il dolore di ciò
che era successo la spinse poi a togliersi la vita…evitiamo anche questo. Quel
dannato nipote che ho lo prenderò a calci…
Sarah a dirla tutta è più una madre che una sorella
maggiore, mi ha sempre trattato come se fossi figlio suo e di Alex, Alex anche
spesso mi tratta come se fossi suo figlio.
-Si. Siamo alla seconda settimana- confermo io
-Hai già scelto una partner? –chiede Alex intrigato
-Ho donato una rosa a tutti la prima settimana- dico io
-E la seconda? –chiede Sarah
-Una collana alla figlia dell’Arciduca Flamel –dico io
tranquillo
Alex sputa il thè che stava bevendo- vuoi morire?!
-Finora non ho ricevuto attentati quindi mi ritengo
fortunato –dico io
-Tra tutte le lady proprio la figlia del killer vai a
sceglierti!? –chiede lui
Sarah mi guarda con occhi sognanti- l’amore è così forte che
persino la vita pare essere di minor importanza…
-Cambia obiettivo –dice Alex- ti presento tutte le lady che
vuoi e…
Io scuoto la testa- non voglio. Ho intenzione di continuare
a corteggiare Lady Flamel.
-Perché!?
-Perché è l’unica con cui posso vedermi creare una famiglia-
dico io, oltre che ad essere l’unica che può far infuriare la protagonista più
di tutte le altre donne…
Ciò che non sapevo al momento era che il padre della ragazza
era fuori dalla porta ad ascoltare ciò che dicevamo. Per mia fortuna pare che
la mia difesa della figlia gli abbia dato ulteriore motivi per avermi in simpatia.
-Inoltre non è forse la più perfetta delle lady? Lady Flamel
ha classe, bellezza, intelletto, talento, cuore…è praticamente la perfetta dama
da avere come moglie e nel caso in cui davvero mi mollaste il trono, sarebbe la
migliore scelta come Imperatrice
-In effetti è una buona idea- commenta Sarah- ma sarà
pericoloso tesoro…
-Lord Flamel è pericoloso- commenta Alex
-Beh se avessi una figlia come lei sarei anch’io pericoloso
–dico io tranquillo- inoltre Lord Flamel non è male come dicono, mi ha sempre
aiutato e mi ha istruito lui su come difendermi. Averlo come suocero non sembra
una brutta idea, dopotutto è un uomo di onore e di cui essere orgogliosi…sinceramente
la invidio per avere un padre del genere…
-Leo…
-Non è che non ho sentimenti per nostro padre- dico io- non
lo ricordo molto…non ho memorie con lui che passano brevi periodi di
tempo…onestamente mi sei più tu padre che lui Alex…
Lui sospira e mi sorride- va bene…lascio a te la scelta
ma…fammi sapere se ti serve una mano in qualcosa ok?
Io annuisco- beh…ti lascio gestire l’Impero…
-Dove vai? –chiede lui
-A gestire il mio Arciducato –dico io- e vedere se il
gioielliere ha finito il terzo regalo per Lady Flamel…
-…Tu sei matto
-Lo so –sorrido io
***
-Bentornato a casa Lord Flamel- disse il maggiordomo
guardandolo- ha avuto modo di parlare con l’arciduca?
-No, era in riunione con sua maestà –disse lui contento
-E…?
-Ho sentito un’interessante dibattito di due ore su come mia
figlia sia perfezione fatta donna e come chiunque mi avrà come suocero dovrebbe
gioirne e sentirsi orgoglioso e onorato della cosa- disse l’uomo
particolarmente contento.
-Oh…- disse il maggiordomo sorridendo- ottime notizie non
crede my lord?
-Lo sono –disse lui contento- mia figlia?
-A un tea party invitata da alcune colleghe di accademia-
disse il maggiordomo- pare che la corte di Lord Demon l’abbia resa molto
popolare…
-L’avete già…
-Sa già che deve rimanere all’attenta a tutto, dopotutto è
sua figlia –sorrise l’uomo
Jonathan Flamel sorrise sedendosi nel suo studio e
sospirando piano.
Leonhardt…era un interessante soggetto fin da piccolo.
Era eccelso in ogni cosa che faceva e sempre poco prone a
parlare più del dovuto. Era diventato un arciduca all’età di 10 anni, doveva
gestire uno dei territori più grossi dell’Impero e non aveva smesso nemmeno gli
studi…era eccelso e dotato di enorme forza di volontà. Ricordava ancora quando
decise di allenarlo, era un debole ragazzino di meno di dieci anni ma non osò
mostrare protesta per nulla che gli veniva fatto. Veniva buttato a terra e colpito?
Non protestava e si rialzava pronto per riprenderle finché non avrebbe saputo
come incassare senza cadere. L’essere figlio dell’Imperatore non gli aveva mai
dato nessun tipo di privilegio e aveva sempre ignorato chi non era lì per
“Leon” e non “Principe Imperiale Leonhardt”. Era un ragazzino che lo aveva
colpito con la grinta che dimostrava.
“-Non c’è bisogno che ti alleni, come figlio
dell’imperatore…” gli aveva detto una volta
“-Al diavolo l’Imperatore- fu ciò che gli ringhiò contro
rialzandosi da terra- io sono Leonhardt, non sono solo un fottuto burattino che
chiunque può controllare a piacere. Chi ho come padre non è altro che mera
sorte! Non ho intenzione di nascondermi dietro un titolo che non ho preso con
le mie mani! Non imbroglio, non ho mai imbrogliato e non ho intenzione di
lasciare che altri mi facciano vincere perché sono figlio di uno con corona in
testa!” all’epoca rimase particolarmente colpito dalla grinta del bambino che
aveva appena cinque anni.
L’Imperatore era un uomo impegnato ma ciò non voleva dire
che non aveva occhio su suo figlio minore.
“-Voglio chiederti un favore Jonathan”
“-Cosa?”
“-Voglio che addestri mio figlio a combattere…”
“-Alexander?”
“-Leonhardt”
“-Come mai sire?”
“-Se devo essere onesto…tra mio figlio maggiore avuto
dall’Imperatrice e quello avuto anni e anni dopo dall’assassina devo
ammettere…Leonhardt ha più la grinta di un Imperatore di quanto Alexander
potrebbe mai sperare di ottenere”
“-Ha meno di cinque anni”
“-Ed è già al livello di studi di un quindicenne- sorrise il
vecchio dai capelli neri e occhi rossi- mio figlio maggiore è un ottimo
principe, ma sarebbe fuori luogo sul trono e lo sa anche lui. Mi ha chiesto di
toglierlo dal trono ma ho rifiutato. Leonhardt sarà piccolo ancora per quando
morirò. Non ho molto contatto con lui ma posso vedere che il suo carattere è
quello di qualcuno che non verrà mai piegato da altri nobili, non necessita di
una moglie adatta al trono, necessità però dell’abilità per tenere a bada chi
gli andrà contro…”
“-Lo addestrerò…se lo riterrò degno di ciò…”
Poteva ancora ricordare il sorriso del sovrano quando gli
disse un “non ho dubbi che in futuro me lo vorrai rubare come figlio, ma non
dimenticarlo, è e sarà sempre un Demon”
Jonathan ridacchiò- il vecchio bastardo aveva visto giusto…
Ricordava anche il funerale dove Alexander era completamente
crollato nelle braccia della moglie per supporto mentre Leonhardt tenne la
schiena dritta. Le critiche furono zittite da una semplicissima frase.
“Sono ANCORA il principe imperiale Leonhardt Noir Damon
Demon, se avete tanto da bisbigliare alle mie spalle venitevi a far vedere in
faccia! Solo perché ho dieci anni non vuol dire che non possa condannarvi a
morte! Ricordatevi chi tra noi è al comando e chi può finire alla
ghigliottina!”
Nessuno osò far critiche quando Leonhardt divenne Arciduca
Imperiale, erano terrorizzati dalle conseguenze della cosa e non perché sua
madre era una nota assassina. Il ragazzo aveva talento immane sia con mente che
con corpo. Un genio del suo calibro che in pochi mesi dal titolo aveva già in
controllo tutto e si era reso immune da solo, la protezione della corona era
una mera aggiunta ad essere onesti.
Potere sociale, politico, monetario, fisico…
-Un eccelso partito…- mormorò guardando il ritratto che
aveva sulla scrivania di sua figlia al suo ultimo compleanno. Doveva trovarle
un marito che poteva davvero proteggerla- …va bene…ho deciso…
***
-Bentornato Lord Leonhardt- dissero in coro le guardie
guardandolo scendere dalla carrozza
Leon annuì iniziando a camminare per i corridoi del castello
del fratello per raggiungere la corte dove avrebbe passato due ore di noia
pura…beh stavolta c’era una cosa che l’avrebbe divertito.
-Deve impedire che i due si sposino! –disse uno dei nobili
nella riunione
-Se suo fratello prende ancora più potere potrebbe…- iniziò
un altro
Jonathan stava guardando pronto allo show, di norma si
sarebbe infuriato ma aveva sempre apprezzato il modo di gestire le cose del
futuro genero, inoltre non sapevano che lui era nella sala di già.
Alexander era indeciso se urlare “ma glielo lascio pure, già
solo per non dovermi subire voi ogni santo giorno ne varrebbe la pena!” fosse o
meno una buona idea…
Le guardie fuori dalla porta guardarono Leonhardt pronti ad
annunciarlo ma lui si limitò a muovere una mano e con del vento spalancò la
porta aperta facendo sbiancare e zittire i nobili che rompevano ogni dannata
volta. Le vecchie generazioni erano sempre più sicure che lui era davvero
figlio del precedente sovrano, erano troppo simili per non esserlo, questo era
anche perché loro supportavano il minore per il trono sul principe. Era un
peccato che vi fossero quattro idioti della nuova generazione che erano a
supporto del figlio…era davvero ovvio che avessero poche esperienze.
-Ma che bello, vedo che sapete ancora come sparlare alle
spalle degli altri. Cos’è? Vi mancano le palle per dirmelo in faccia? Andiamo
non vi ammazza mica nessuno…oh aspetta sarebbe un insulto a uno della famiglia
Imperiale e Arciduca Imperiale su quello…beh se volete che vi faccia uccidere
insieme a sette generazioni della vostra famiglia… -nessuno di chi si lagnava
osò fiatare- come pensavo…che coraggio dalla nobiltà di questo impero. Mi
chiedo…se venissero a minacciarvi con una spada che fareste? –un sorriso
crudele apparve sul volto di Leonhardt- la mia età non significa che non sia
disposto a macchiarmi di sangue…ricordatevelo.
-Stavamo solo puntando al fatto che…- iniziò uno- se due
arciducati si sposano…
-Senza contare che Lady Flamel è assolutamente inadatta al
ruolo di Arciduchessa! –disse un altro
-Che cosa ve ne fregherebbe? –chiese Leonhardt guardandoli
divertito- sono cazzi miei e dei Flamel chi o cosa sposiamo, a voi che
cambierebbe se io e mia moglie diventiamo l’arciducato più potente? Lo prendete
nel culo a prescindere da chi io abbia come moglie…inoltre non dovreste stare
attenti a cosa dite? Né io né Lord Flamel amiamo che si accusi o insulti la
nostra famiglia…se io ho intenzione di sposare la figlia…cosa vi fa pensare che
io non vi faccia fuori per averla insultata?
-Non può farlo!
-Scordi chi è mia madre? –chiese Leon calmo- che ne pensi
Jonathan?
Jonathan sorrise- che qualcuno vuole perdere quella testa
molto…non è forse vero?
-Lord Flamel…da quando…
-Dall’inizio –disse Leonhardt lasciando tutti di stucco-
cosa? Siete così rincoglioniti da esservi scordati di controllare se il padre
dell’altra parte involta fosse o meno in sala? Allora la state chiedendo in
ginocchio la spada al collo eh…
Jonathan sorrise rimanendo poggiato al muro al fianco di
Leonhardt- vedo con piacere che la parlantina è peggiorata
-Ovvio, ho un figlio di puttana come istruttore- disse
Leonhardt a tono
Jonathan sorrise- sei fortunato che mi piaci abbastanza da
non strozzarti
-Se mi strozzi non hai un genero decente da dare a tua
figlia
-Vero –disse Jonathan divertito
Alexander guardò lo scambio e alzò gli occhi al cielo
-Tutto bene sire? –chiese un nobile vicino
-Si…sto cercando dov’è il cavallo volante…- mormorò lui. Suo
fratello e il killer erano troppo affiatati per essere nei guai solo perché
corteggiava la figlia…ovviamente…
-Sire non può permettere che mi parli così! –disse un nobile
provando a creare lite tra i due fratelli
-Allora può uscire dalla sala- disse Alexander senza darci
peso
-Ma…se esco mi ritirerò dal consiglio! –disse l’uomo
-Che dio ti benedica, ora levati dal cazzo- disse Leonhardt
con un sorriso- pensi davvero che non possa trovare un sostituto in meno di 24
ore? Ora che hai deciso…
-Ma non ho deciso…
-Beh ho deciso io –disse Leonhardt- GUARDIE!
I soldati si mossero subito trascinando fuori il nobile
ancora sotto shock. Leonhardt fece segno a una guardia di avvicinarsi e cinque
minuti dopo il soldato tornò con un nobile- vi presento il rimpiazzo, ora
possiamo muoverci? Devo controllare che il mio gioielliere abbia finito il
regalo per la mia dama…
Jonathan sorrise, decisamente…un interessante partito.
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