Capitolo 5: A Family Reunion

Calista era meravigliosa quella sera. Come sempre del resto, ma in abiti eleganti per occasioni di spicco, la sua bellezza naturale era particolarmente notabile.

Era un evento organizzato per il compleanno di Calista, il suo sesto compleanno per essere precisi, e fu anche l’annuncio ufficiale del fidanzamento con Kay che la accompagnò per tutto il tempo. Entrambi erano felicissimi così come gli amici di Kay, le famiglie che avevano conosciuto Calista e ovviamente il padre di lei.

In molti non erano però felici del fidanzamento.

Calista era una delle più belle, talentuose e importanti nobildonne esistenti della loro età.

Era una GROSSA perdita per chi voleva sedurla.

Questo specialmente per i love interest che avrebbero dovuto avere a che fare con lei e le altre.

Nella storia vi erano un totale di 4 route:

La prima del Duca Jeremy Dreamays, fiancé di Calista, dai capelli biondi e occhi verdi.

La seconda era quella del Marchese Ludovic Crosser, fiancé di Ava, dai capelli rosa e occhi arancio.

La terza era quella del Conte Erik Thiefont, fiancé di Sophie, dai capelli blu e occhi blu.

L’ultima infine era di Derek Westays, un barone, fiancé di Isabella, dai capelli biondi e occhi rosa.

Vi chiederete come può un figlio di Duca sposare un’Arciduchessa? Beh come tutte le cattive del gioco, Calista nel gioco aveva dei problemi per essere “bella”.

Calista era considerata bellissima di aspetto, il problema era che aveva la personalità di un tappeto ed era manipolabile. Alla fine era solo una decorazione da muro e non una vera persona per molti quindi le due paroline dolci di Jeremy la fecero innamorare e la caduta fu orribile.

Sophie Thomas, figlia di un Marchese, aveva capelli castani molto ricci e occhi verdi. Aveva un corpo considerato “poco grazioso”. Per metterla in termini meno gentili…era chiamata “la porca” nel gioco. Era una donna molto formosa e con poca altezza tutto sommato. La cosa aveva rotto il suo spirito e un approfittatore come Erik fu veloce a sedurla per il potere e poi buttarla di lato al primo accenno di un interesse per un’altra.

Isabella Lir, figlia di un Conte, dai capelli neri ricci e occhi scuri. Era stupenda, alta e slanciata, molto magra…il problema era che aveva la pelle di una tonalità scura. Il razzismo purtroppo esisteva ovunque e in quel gioco soprattutto. Anche lei cadde vittima di Derek molto facilmente e altrettanto facilmente venne mollata.

Infine vi era Ava Dupont, figlia di un Duca, dai capelli platino quasi bianchi e occhi rossi. Era “disgustosa” a detta di tutti per il suo aspetto e portava degli occhiali a causa del suo albinismo che la resero solo più derisa dai suoi coetanei. Per Ludovic bastarono due paroline e fu fatta e anche lei finì per strada alla prima gonna che apparve.

Sophie era una cuoca eccelsa, Isabella era molto atletica e Ava era incredibilmente intelligente e talentuosa nello studio. Negli occhi di Calista poi erano bellissime, ognuna doveva solamente cambiare gli abiti che usavano, licenziare le maid abusive e avere fiducia in se stesse. Negli occhi di Calista non vi era nessuno più seducente di loro.

Per questo settimane prima aveva approcciato a un evento sociale le tre e le aveva rese facilmente sue amiche, aiutandole a selezionare un abito per il proprio compleanno. Dopotutto se Kay portava i futuri mariti lei doveva portare le future mogli no? Calista non avrebbe dato ai love interest un secondo del suo tempo. Inoltre aveva già iniziato a dare una mano alle ragazze per entrare nell’anno in cui erano Kay e i ragazzi. Evitare i love interest era importante quanto evitare la peste.

-Mi dispiace davvero per aver chiesto questo favore- disse Calista

I tre werebeast avevano percepito che aveva qualcosa in testa ma conoscendola non era un pericolo quindi avevano accettato. Avevano anche accettato di indossare i completi forniti da lei.

-Ethan Wood, ti presento la mia amica Sophie- disse Calista osservando la reazione dell’orso

Come si aspettava l’interesse di lui iniziò subito, dopotutto per la sua razza più che per le magre andavano per le formose…senza contare che Sophie indossava un profumo di dolci e poteva facilmente conquistarlo tramite il cibo.

La bruna indossava un vestito da sera stretto al petto e a campana lungo i fianchi, la cosa aiutava ad accentuare la sua naturale figura e con il trucco delicato e l’atteggiamento che aveva verso tutti aveva subito preso il cuore dell’orso che adesso aveva paura di venir rifiutato…peccato che Sophie amava gli orsetti peluche quindi probabilmente l’avrebbe accettato…

Calista stessa si rendeva conto di quanto basse fossero le sue intenzioni ma evitò di commentare.

-P…piacere- disse imbarazzatissima Sophie

-Piacere mio –disse lui tirando in fuori il petto e cercando di sembrare più “maestoso” -p…posso essere il suo accompagnatore stasera lady Sophie?

Lei annuì rossa accettando il suo braccio e rossa dandogli un pacchetto- per…lord Ethan

Lui aprì il pacchetto e sorrise contento. Un orso ama sempre cibo- cos’è?

-Una torta al miele… -disse in imbarazzo Sophie- spero le piaccia ma non deve forzarsi di…

La torta fu divorata molto velocemente- buonissima

-… -Sophie scoppiò a ridere- se lord Ethan vuole potrei fargliene un’altra

-Davvero? –chiese lui con gli occhi luminosi

-L’ho fatta io dopotutto, non è un problema- disse Sophie più tranquilla, avere qualcuno gentile con sé era davvero bello

-… -Calista lo fissò allontanarsi leggermente per sedurre questa cuoca.

-Noah- chiamò Calista

-Si?

-Lei Isabella Lir, Isabella lui è Noah Stone –disse Calista presentandogli la sua dama in un abito dai colori chiari che accentuava quanto slanciata fosse e accentuava anche la sua carnagione.

-Un piacere –disse lei allungando la mano

Noah si era incantato e lei iniziò a sentirsi leggermente rifiutata ma il leone si riprese in fretta afferrandola per la vita e tirandola più vicina per baciarle la mano- questo leone sarà il suo cavaliere stasera mia signora

-…- Seriamente?

Isabella arrossì per com’era guardata- sarà un piacere

-Di sicuro per me lo è –sorrise lui incurante di come si stava comportando. Com’era bella quella sua dama?! Chi osava avvicinarsi a lei veniva divorato. I leoni erano territoriali e lui aveva deciso che lei era sua. Inoltre gli ricordava una giraffa e le giraffe erano belle quindi…

-…

-Liam Cavalier, lei è Ava Dupont –disse Calista arrendendosi

Lui guardò l’albina con interesse, in abiti così chiari la dama sembrava una dea della luna- è un onore

-T…tutto mio –disse lei rossa- mi spiace…il mio aspetto

-Una dea come lei non deve scusarsi –sorrise lui

E le sue tre amiche erano state propriamente date in pasto ai werebeast…doveva preoccuparsi?

I tre erano più che felici di aver accettato il favore e velocemente misero le tre dame a loro agio, andando addirittura a presentarle alle proprie famiglie che le accolsero allegramente. Tre dame così belle ed educate come potevano non piacere? Di conseguenza la famiglia delle ragazze era in lacrime. Qualcuno oltre loro vedeva quanto le loro figlie erano belle…erano contenti come non mai e furono più che amichevoli con i werebeast iniziando un’ottima relazione con essi di affari. Magari se riuscivano potevano fare un contratto di nozze no? La felicità delle bambine era la prima cosa che importava a loro.

Kay rise- beh…e io che pensavo sarebbero rimasti single a vita

Era passata un’ora e i tre erano felicemente impegnati a bloccare le umane a loro.

-Non sono così male come partiti –disse Calista

-Meglio di me? –chiese lui stringendola a sé

Lei sorrise- tu non sei un partito, tu sei mio marito caro. C’è differenza

Lui sorrise contento e si piegò leggermente per baciarla come faceva sempre, incurante che per gli umani così tanto contatto era considerato “oltraggioso”, a Cal non importava e a lui importava solo se a lei importava.

-Che bestia- disse Jeremy con una smorfia- nemmeno la decenza di evitare tali comportamenti in pubblico, credo proprio che le voci su quanto bestie siano i werebeast siano vere…

I tre idioti con lui iniziarono anche a commentare sulla cosa mentre fissavano quelle che erano le loro fiancé nel gioco. Purtroppo le ragazze si infuriarono a quei commenti.

-Dopotutto non lo sai? Le bestie sono bestie- disse Ludovic

-Ho sentito anche che la maggior parte di loro ha cavolate come tradizioni –disse Erik

Derek rise- che educazione incivile

-Come osi? –chiese Ava

-Come se tu fossi questo bel vedere –disse Isabella

-Le tue maniere non sono di certo più cortesi, non vedo perché dovresti insultare qualcuno di buona famiglia e buona educazione che non si sta comportando in maniera scorretta- disse Sophie

Il fatto stesso che le tre erano disposte a litigarci diede loro parecchi punti negli occhi dei werebeast presenti

-Che fegato complimenti –disse Calista giocando con il ventaglio

-Lady Calista, è bellissima stasera- disse subito Jeremy provando a farle il baciamano e finendo a terra con la guancia rossa

-Ah…pare che la mia mano sia scivolata- sorrise Calista giocando con il ventaglio che aveva colpito il volto del love interest e guardandolo come se fosse spazzatura- certo che hai del fegato per insultare il mio futuro marito di fronte a me…

-My lady…

-Taci, chi ha dato a un Duca, un Marchese, un Conte e un Barone che sono sul punto di cadere il diritto di chiamarmi per nome o insultare i miei ospiti? –chiese lei gelida

In quel momento solamente i werebeast ricordarono il nickname che la famiglia di Calista aveva “The Imperial Death”. La famiglia di Calista era nota per parecchie cose tra cui elevato controllo di mana, possedere parecchio mana e avere zero problemi a distruggere anche una famiglia Imperiale se è ciò che essi volevano. Suo padre aveva di fatto causato più di una rivoluzione per pura noia. Invocare la loro ira era invocare la collera divina. La famiglia IMPERIALE non osava sfidare i Bourbon e loro ora iniziavano? Che coraggio…

-Noi…volevamo solo

-Volevate? –chiese lei sorridendo e assottigliando gli occhi- e chi vi ha chiesto cosa volevate?

Purtroppo per tutti, Calista era una bambola di porcellana che sapeva come incenerire il nemico…e nessuno le insultava il suo fiancé e la passava liscia se lei era presente…

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