Capitolo 13: No one suspect me
Raven, tornato in forma Shinigami e quindi invisibile a
occhio umano, osservava una Desdemona distrutta e piangente cercare di
rispondere alle domande della polizia che era intervenuta sulla scena.
“Un Oscar dovrebbero darti” pensò lui guardandola
-Ci potrebbe dire che è successo? –chiese gentilmente
l’agente che, caso volle, era lo stesso che era stato due mesi a controllarla
con le telecamere e che, come tutti gli agenti addetti al caso, era convinto
che la ragazza fosse solo vittima di un’ennesima sfortunata morte
-Non ne sono sicura- singhiozzò Demy- mamma stava come
solito facendo la bambina…
-Ha fatto così molto dalla morte di suo padre? –chiese
l’altro agente compatendo la ragazza
-Lo ha sempre fatto, papà calmava queste sue indole e mamma
calmava quelle di papà…sapevo che con la morte di uno dei due le cose sarebbero
state molto più dure in casa ma non pensavo avrebbe raggiunto questo livello-
la voce di Demy era interrotta a tratti da lacrime, cosa che stava sinceramente
impietosendo gli agenti non sicuri su come calmare la povera ragazza- mamma ha
sempre speso enormi somme che io non ho avuto intenzione di lasciarle spendere,
non sono mio padre, non sono sicura di poter lasciare le mie proprietà con
l’attuale guadagno in futuro e intendevo ridurre spese inutili per cercare di
prevenire eventuali miei futuri errori
L’agente annuì- Mimy non ha gradito?
-Era furiosa- disse Raven entrando in quel momento con il
thè, tornato poco prima con un corpo umano- scusate l’intrusione ma se
possibile vorrei dare anch’io la mia testimonianza
-Certo- disse l’agente accettando la tazza
-Mimy era violenta? –chiese di istinto l’altro
-Quando Demy le ha tolto le carte era furiosa e ha provato a
colpirla, mi sono messo in mezzo parando il colpo come ho fatto oggi quando
l’ha attaccata. Era paranoica e a mio parere pazza. Era convinta che io fossi
un mostro il 70% delle volte che mi vedeva, Demy la calmava e aveva chiesto
nuovi medicinali per le illusioni della madre. Personalmente era finzione ma
penso sul serio che fosse matta, avrebbe fatto tutto ciò che poteva per i soldi
Demy si accoccolò a lui- forse avrei dovuto darglieli…
-No signorina! –si alzò l’agente sorprendendo Demy- lei
cercava di essere responsabile e sappiamo bene che lei amava sua madre
profondamente. La morte della signora non è colpa sua
Demy gli sorrise grata- grazie
Lui le sorrise- le cose andranno meglio, la polizia sarà al
suo servizio signorina
Lei annuì- grazie mille, se servirà mai aiuto finanziario
potete chiedere pure, so che la polizia non ha il miglior equipaggiamento e
vorrei che la sicurezza della città migliorasse
***
Demy si lasciò cadere sul divano- finalmente finita
-Quei funerali erano molto commuoventi, quasi pensavo che ti
interessassero i tuoi- rise Raven
-Sono stata brava? –chiese lei
-Da Oscar principessa- disse lui
-Non mi serve l’Oscar- disse lei- mi serve una nuova villa,
ho già iniziato a costruirla e ho intenzione di trasferirmi e demolire questa
casa
-Perché? –chiese lui
- “Il doloroso ricordo dei miei non mi permette di vivere in
questa casa” –disse lei- o meglio ho bisogno di una zona migliore per
continuare indisturbata il mio lavoro
Lui annuì ancora in forma umana- altre cose in mente nella
nuova villa?
-Ho messo otto stanze segrete e ventuno corridoi segreti
dietro ai muri- disse lei- la scusa era per la mia protezione visto che verrò
aggredita per il mio ruolo, i costruttori erano entusiasti nel lavorare per me,
i corridoi segreti saranno fatti da persone di fiducia e in caso non lo
fossero…
Raven sorrise- me ne occuperei io
Demy si alzò e si stiracchiò- aiutami su, dobbiamo iniziare
a impacchettare tutto…ho anche intenzione di bruciare molte cose che erano dei
miei genitori…
-E poi?
-Poi…manderemo un invito a Undici a giocare con noi- sorrise
lei- vorrei fare un contratto con Army
Raven la guardò- rimarrò il tuo preferito?
Lei gli diede un bacio sulla guancia- nessuno potrà mai
sostituirti amore mio
Lui sorrise- allora perché no?
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