WitchandAngel : dicembre 2020

Capitolo 11: First the material


 


Capitolo 11: First the material

-Siamo arrivati –disse Hook tranquillo aiutando Roxane a scendere dalla nave

Roxane sorrise- stabile e sicura eh?

In un’isola a forma di teschio, Hook aveva la sua base.

Tante case singole per i suoi uomini e le loro famiglie, animali che erano tenuti dalla ciurma, bambole che camminavano in giro e si occupavano di tutto…

Era un bel posto.

Lui sorrise- non male eh?

-Molto bella- disse lei seguendolo sull’isola e ascoltando le varie cose sull’isola con interesse

Avevano bambole fatte da alchimia e magia…ma non protesi normali?

Questo mondo aveva sia cose superiori al suo di origine sia cose inferiori…

Era stranamente divertente da vedere

-Comunque pensi possiamo fare anche qui la cosa della cucina? –chiese Hook

-I piatti dici?

-Si- disse lui contento

Se c’era una cosa che i pirati amavano oltre i soldi, i tesori, l’avventura, l’alcol, le belle donne (o uomini) …beh tante cose, era il cibo.

Cibo buono era difficile da avere sulla nave in mezzo al mare

Per ciò le idee di Roxane su come migliorare i loro pasti erano state molto apprezzate

Piatti più vari e cibi di alta qualità con pochi problemi di conservazione?

Era una santa solo per quello…

Se contavano poi le protesi…

Hook sorrise. La sua sirena era ovviamente la sua benedizione.

“-Sei sicura di sapere chi sono?”

Glielo aveva chiesto la loro prima notte che l’aveva avuta nel suo letto

“-So tutto di te”

La risposta seguente lo fece zittire

“-Sei nato da una locandiera e un uomo della marina, avevi molto a cuore diventare un soldato da piccolo finché non hai scoperto quanto corrotto fosse quel mondo. Tuo padre ha perso una gamba in servizio e tua madre fu quasi violata da un altro soldato. Hai provato odio per tuo padre perché disse che era colpa di lei se succedeva perché li aveva sedotti. Sei stato rapito da Peter a sei anni e sei diventato suo nemico a otto. Sei diventato un pirata a nove anni circa sotto un uomo che al tempo era il più pericoloso e temuto, tuo padre era sparito dopo che aveva ucciso tua madre in un colpo di ira quell'anno in cui Peter ti aveva rapito...l'uomo che ti fa da padre tuttora è il pirata che ti ha cresciuto e poi dato la sua ciurma, lo visiti una volta al mese e cerchi di starci più tempo possibile. Odi la marina più di tutto il resto per quanto corrotta e ingiusta sia e speri di ritrovare tuo padre naturale per dargli una lezione. Quando hai perso la mano per uno dei mocciosi eri disperato perché la sinistra era la tua mano debole e la destra era la mano che tua madre stringeva sempre, il pirata che ti ha cresciuto ti ha aiutato a riprenderti e diventare ancora più abile con la sinistra...vuoi che continuo? -chiese guardandolo- posso andare nel dettaglio se è ciò che vuoi...”

Quel mondo era un gioco nel mondo originale di Roxane…

La cosa non l’aveva comunque divertito. I ragazzini protagonisti, quella era divertente.

-Comunque ho chiesto per i vari materiali che volevi –disse Hook tranquillo

-Ottimo –sorrise lei- così inizio a lavorare su Jack

Hook arrossì, dopotutto lui si chiamava James Jackson Hook no?

Jack era un suo nickname…

Lei che di solito lo chiamava Hook o capitano, chiamarlo così intimamente…gli piaceva

Peccato lei si riferisse alla mano-protesi e non a lui ma dettagli…

 

 

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Capitolo 1: This World

 ABO World

Capitolo 1: This World

Dopo un’apocalisse intorno a duemila anni prima, il mondo aveva tre razze, o sessi, principali che andavano oltre il semplice “maschio e femmina”.

La prima razza era la più forte: Gli Alpha.

Gli alpha erano i “maschi” della razza, le donne erano in grado di mettere incinta i propri partner ma non potevano rimanere incinta, gli uomini erano uomini normali. Erano più forti, veloci, fisicamente superiori e atletici rispetto alle altre razze.

Qualcuno avrebbe aggiunto anche un “Hanno l’ego più grosso di ciò che posseggono tra le gambe” ma era poco necessario ciò.

La seconda era quella in maggior numero: i Beta

I beta erano maschi e femmine che potevano mettere e essere messi incinta. Erano fisicamente superiori alla terza razza, gli Omega, e inferiori alla prima, gli Alpha. Erano immuni ai feromoni di ambedue le razze ma potevano venire intimiditi dagli Alpha se usavano i loro poteri o essi erano in “calore”.

Infine vi erano gli Omega. Gli omega erano le “femmine”, i maschi erano in grado di rimanere incinta e non potevano mettere incinta altri, le donne erano donne normali, solo molto fertili. Erano fragili, delicati, timidi e fisicamente inferiori alle altre razze. Erano anche molto deboli quando sedotti da un Alpha.

Quando gli Omega andavano in calore, una volta al mese, gli Alpha venivano attratti e potevano rimanere a letto per settimane. Gli Alpha mordevano gli Omega per calmare la cosa per un paio di mesi e marchiarli come “impegnati”. Si potevano in caso usare degli inibitori se non si aveva un’Alpha per attutire la cosa ma era meno efficace.

I Beta costituivano la maggioranza della popolazione, gli Alpha erano i secondi in maggioranza e gli Omega erano in minoranza rispetto a tutti.

-Sei sicura cucciola di voler entrare nel programma militare? –chiese la donna dagli occhi color noce.

La bruna dagli occhi noce era Hope, una Omega, madre della bionda dagli occhi ghiaccio che aveva di fronte.

-Si non avrò problemi- disse la ragazza legandosi gli stivali in pelle.

-Ma…

-Hope se vuole andare lasciala fare- disse il padre piegandosi un po’ per passare dalla porta- sta attenta e picchia chiunque ti stia sul cazzo ok?

Il gigante di due metri e sessanta, capelli neri e occhi ghiaccio era il padre della ragazza, Jackson…un Omega credeteci o meno.

Jackson e Hope erano molto giovani quando decisero di provare ad andare a letto insieme. I genitori di entrambi non pensarono a nulla quando lo vennero a sapere, dopotutto erano due omega no? Beh il fatto che Hope rimase incinta e il figlio era di Jackson diceva quanto poco ciò contasse.

Jackson era un Omega e Hope anche, rifecero entrambi i test mille volte durante la gravidanza di Hope, nessuno si aspettava però che Jackson fosse un rarissimo mutante Omega. Di norma erano solo qualche mutazione genetica come un colore anomalo di occhi o capelli, chi si aspettava che la sua fosse che era in grado di rendere incinta una donna?

Il bello? Entrambi divennero sterili dopo aver avuto quella figlia.

La diciottenne Hope e il diciassettenne Jackson ottennero le loro nozze prima del solito e una figlia altrettanto presto. Il corpo di Jackson crebbe durante quel tempo e divenne più simile a quello di un alpha e il suo senso di protezione lo portò a diventare altrettanto territoriale e pericoloso.

-Jack…- lo provò a rimproverare Hope

-Cosa? Gli Alpha sono inutili e teste di Cazzo, ok tesoro? –disse Jackson- trovati un beta o un omega, gli alpha sono utili solo come sacco da box

La bionda dagli occhi ghiaccio sorrise angelicamente- come se potessi farmi battere da un sacco di pulci troppo cresciuto

-Brava mia figlia! –disse Jackson ridendo e dandole una scatolina

-Cosa sono? –chiese lei

-Guanti per allenamento in pelle, non rovinarti le mani per pestarli ok?

-Sul serio da dove sei Omega tu? –sbuffò Hope ridendo piano

-Disse… -mormorò Jackson spostando gli occhi

Lei gli lanciò un’occhiataccia prima di stringere la figlia- fa del tuo meglio cucciolotta e se ti senti sotto pressione torna a casa, mamma ti proteggerà ok?

-Si…- sorrise lei uscendo con le valigie

-Buon viaggio! Fa attenzione a non farti male!

-Credi si troverà bene? È una normale ragazza… -mormorò Hope dopo un po’ al marito

Jackson sorrise- è nostra figlia, ovvio che si troverà bene…

Come se la figlia di due omega potesse essere normale…

 

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Capitolo 1: Fated meeting

 Black Marriage

Capitolo 1: Fated meeting

Stava camminando per il centro della Francia di sera, la città era stranamente silenziosa con una meravigliosa luna piena, imboccò una via secondaria e si ritrovò in un immenso giardino di rose. Si mosse con calma, godendosi la brezza profumata della sera; il rumore dei suoi passi, unito allo scorrere dell'acqua di qualche fontanella, erano gli unici rumori. Era una calda primavera…lei indossava un meraviglioso abito da sera bianco, senza spalline, che le lasciava spalle, collo e braccia scoperte, ai piedi aveva delle scarpe d'argento con i tacchi alti, in mano la sua borsa, i lunghi capelli caramello erano legati in una complicata acconciatura, gli occhi verdi erano velati da una leggera tristezza. Era scappata dalla festa di fidanzamento, del suo fidanzamento, aveva visto il suo ragazzo con un'altra e l'aveva mollato lì di punto in bianco, sotto lo sguardo stupefatto di amici e parenti. Al collo portava un vecchio medaglione che le aveva lasciato una pro-zia lontana, c'erano le iniziali VB scritte in rosso e intrecciate da delle rose nere, probabilmente la B era per Black, ovvero il suo cognome, ma la V non le ricordava nulla, lei si chiamava Lily, forse era il nome di qualcuno o forse di un'altra famiglia. Aveva ventisei anni, era ancora vergine e forse per quello lui l'aveva tradita. Si sedette sul bordo della fontana e si guardò riflessa nell'acqua, era triste ma non si sarebbe messa a piangere, non ne valeva la pena.

Si asciugò una lacrima prima che le rigasse il volto e le ricordasse quanto dolore le aveva provocato quell'uomo. Come aveva potuto pensare che fosse quello giusto? Come era potuta essere così ceca?

Sentì dei passi e si girò. Un uomo di circa Venticinque anni, alto, con occhi color sangue e capelli color pece la osservava meravigliato. Lei lo guardò, era un uomo molto attraente, aveva un’aura intorno a sé di pericolo, lo poteva sentire, ma la cosa la stava solamente attirando a lui, non le era mai successa una cosa così. Lui la guardava, sorridendole gentilmente, era una donna bellissima, chiunque la stesse facendo soffrire era davvero un idiota perché era chiaro che avesse avuto un anello al dito per parecchio tempo, in più lo percepiva, lei era ancora "inviolata", cosa che per quell'epoca era assai rara.

-Mi scusi…non volevo interromperla- si scusò lui subito

-No…non importa. Devo sembrarle patetica ora- sorrise imbarazzata lei cercando di nascondere gli occhi leggermente rossi, odiava piangere, era la cosa che le dava più fastidio, specie di fronte a chi non conosceva.

-Per nulla, so bene cosa si prova a perdere chi si ama così. Purtroppo mi è già successo- ammise lui

-Mi spiace- disse lei guardandolo ne era attratta, non tanto dall'aspetto perfetto, ma dai modi di fare, dalla voce e dai suoi occhi, quei occhi così innaturali…ma come sapeva per cosa soffriva? Era così ovvia?

-Posso farle vedere il giardino? Il modo migliore di non soffrire e pensare ad altro- le offrì la mano, sul medio della mano destra portava un anello molto bello e raffinato con due iniziali V.K, anche essi intrecciati da delle rose, era molto simile al suo ciondolo.

-Va bene- gli diede la mano, fredda come mai aveva sentito le mani di qualcuno, lui la tirò su e la condusse per il labirintico giardino di rose

-Ha freddo?

-Un po'-disse lei. Lui si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle, con un movimento così naturale che sembrava essere qualcosa che faceva spesso con lei- grazie

-Di nulla- le sorrise lui, nel farlo la luna illuminò il ciondolo-quel ciondolo…

-Un regalo di una mia antenata, non ho idea di chi siano le iniziali...il suo anello? Sposato?

-Nemmeno fidanzato, anch'esso è una eredità di famiglia- sollevò appena la collana con la mano destra, facendo sfiorare l’anello al ciondolo. Un leggero bagliore provenne da essi, la luna pensò lei, lui invece sorrise aveva trovato qualcosa di interessante da fare alla fine. Tolse la mano prima che potesse essere sospetto il contatto prolungato

-Sono simili- notò lei sorridendo

-Si vede che era destino che la incontrassi allora- disse lui sorridendole- posso chiederle il motivo di quello sguardo triste?

-Ho lasciato il mio ragazzo, mi aveva tradita...non sopporto essere tradita, non importa che sia un bacio solo o un mese intero, non ho nemmeno idea da quanto quei due si vedevano ma da come si comportavano direi che era parecchio. Non sopporto che mi credano stupida e giochino alle mie spalle o che qualcuno mi menta credendo che io sia troppo stupida per capire la verità

-Su questo concordiamo. Io stesso ho lasciato la mia ragazza per un suo tradimento. È di qui?

-Io? No, torno da una cittadina italiana, ma sono di origine inglese e ho vissuto poi in Francia fino ai cinque anni e Inghilterra da quando ne avevo dodici anni, lei?

-Sono di una città chiamata Spookville, un luogo in Transilvania

-Transilvania? Eppure non ha l'accento di quella zona

-Sono nato a Londra, ho studiato a New York, in Germania, in Italia e in Spagna...ho anche vissuto un po' ovunque per lavoro, il mio accento è andato perso tempo fa.

-Viaggiate molto allora, tornate mai a Spookville?

-Sempre, ogni mio viaggio mi riporta a casa, ma diciamo che non è bello abitare da solo in una grande casa, ti fa sentire...

-Sperduto

-Già, sperduto

-So cosa provate- disse lei sorridendogli- anch'io sono molto sola

-Lei invece?

-Sono un bel mix di lingue, parlo: francese, tedesco, italiano, rumeno, portoghese, spagnolo, inglese, giapponese, coreano, arabo, greco, latino...poi conosco tanti dialetti e parlo altre lingue ma ora come ora non mi vengono i nomi in mente

-Però, molto acculturata, ama le lingue?

-Per nulla, le detesto, ma è stata una bella sfida personale per me, sono abbastanza strana vero?

-No, invece la trovo strabiliante, io parlo anche moltissime lingue, imparate però per necessità, lei invece le ha imparate per sua volontà...ammirevole davvero.

Lei sorrise, si sentiva a suo agio con quel perfetto estraneo- ha una bellissima voce, suona qualche strumento?

-Violino, pianoforte, chitarra e basso, lei?

-Chitarra, flauto traversale e dolce, arpa, pianoforte, violino, basso, batteria, tromba, sintetizzatore e tastiera.

Lui le si avvicinò sorridendole ancora, l’avevano istruita a dovere come c’era da aspettarsi dalla famiglia che portava il ciondolo da generazioni- sorprendente davvero, ama la musica?

-Mi rilassa- ammise lei lasciandolo avvicinare

-Anche a me rilassa molto, lei ha una voce meravigliosa- si complimentò lui- balla?

Scosse lievemente la testa imbarazzata- se mi guidano si, da sola non tanto

-Potrei insegnarle volendo- disse lui di impulso- ama leggere?

-Moltissimo, lei?

-Anche, ho un'immensa libreria a casa

-Cosa fa come lavoro?

-Sono uomo d'affari- disse lui vago-mi occupo di varie cose, lei?

-Sono una scrittrice

-Scrittrice? Di che genere?

-Non credo sia il suo tipo di libro

Lui si fermò e la guardò sorridendo, era poco più alto di lei e la differenza d'altezza li rendeva una bella coppia- mi metta alla prova

Lei si lasciò avvicinare- scrivo storie Fantasy, gialli, horror, Noir e d'avventura...

-Sono i miei generi preferiti- disse lui sincero

-Tratto di cose come Vampiri, sangue di lupo, "mostri" di vario genere, fate, assassini, detective...

-Vampiri e sangue di lupo, ci crede in queste cose?

-Credo che non esista solo ciò che vediamo- rispose lei

-Bella risposta- si complimentò lui prendendole la mano con un gesto istintivo. Lei sorrise in imbarazzo.

-Non le ho nemmeno chiesto il nome...mi spiace, che maleducata che sono- disse lei all'improvviso

-Mi chiamo Dark V. White Dragon, il nome di questa bella scrittrice è?

-Lily A. Black Cadence- rispose lei mentre lui le baciava la mano, non sapendo che lui leggeva molti dei suoi romanzi- puoi chiamarmi Lily se vuoi…

-Allora chiamami pure Dark, mia Lily- rispose lui- vorrei rivederti…

-Anch'io-rispose lei, non notando i canini di lui- ma ancora per dire addio è presto, la notte è giovane

-Su questo, mi trova d'accordo.

 

 

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Lady Warrior: The God Like Cheat

Lady Warrior: The God Like Cheat

Trama:

Rinata in un mondo di arti marziali, meditazione e mana, Lyen si prepara ad intraprendere un lungo e difficoltoso cammino con un unico scopo, vendicarsi di chi, nella sua prima vita, aveva ucciso la sua famiglia. Decisa a sotterrare il nemico in un mare di dolore, come può fare tutto come si deve e non imbrogliare nemmeno un pochino? Dopotutto, non è colpa sua se lei ha più anni di esperienza di ciò che dovrebbe…

Categoria: new life, fantasy world, Cultivation world

Storie connesse: Lista 

Lista dei capitoli:

Capitolo 1: Not this time

Capitolo 2: The Princess in the Clan

Capitolo 3: She is smart

Capitolo 4: Not a toy

Capitolo 5: A pet

Capitolo 6: I like her

Capitolo 7: Still not enough

Capitolo 8: Very Delicate yet

Capitolo 9: Let's cheat

Capitolo 10: Hard and Lethal

Capitolo 11: Sixteen...

Capitolo 12: You will never win

Capitolo 13: Game over

Capitolo 14: New Head

Capitolo 15: A letter

Capitolo 16: They want to punish me?

Capitolo 17: You will be destroyed

Capitolo 18: She is not so sweet

Capitolo 19: Let's kill it

Capitolo 20: I'm interested

Capitolo 21: The Bet

Capitolo 22: Let's train them

Capitolo 23: Adopting by blood

Capitolo 24: Oh, what a twist

Capitolo 25: I am evil

Capitolo 26: Dear idiots

Capitolo 27: Now you see it

Capitolo 28: Take Over

Capitolo 29: Can do worst

Capitolo 30: We can kill them

Capitolo 31: Not done yet

Capitolo 32: Be Grateful

Capitolo 33: You can't kill me

Capitolo 34: End of my revenge

Capitolo 35: Lady Warrior: The God Like Cheat

Better Without Love

Better Without Love

Trama:

Rinata come penultima vittima di un pazzo psicopatico che adora uccidere giovani donne e rispedirle poi alle famiglie, Elaine gioca di astuzia e finge di aver perso la memoria, riuscendo quindi a farsi “raggirare” e “credere” di essere la moglie del pazzoide. Mentre si diverte a fingersi la moglie perfetta e devota, il pazzoide decide di non catturare altre vittime e rimanere al fianco della sua “mogliettina”, problema è che il regno, il padre di Elaine e i protagonisti della storia in cui Elaine si è reincarnata non hanno intenzione di lasciarlo in pace…

Categoria:  fantasy world, new life

Lista capitoli:

Capitolo 1: Faking memory lost

Capitolo 2: Energetic Husband

Capitolo 3: Protagonist, are you trying to get yourself killed?!

Capitolo 4: A whole new world

Capitolo 5: I like him

Capitolo 6: Shh…

Capitolo 7: The Protagonist is stupid

Capitolo 8: I can't really be ok with this...

Capitolo 9: I hate him

Capitolo 10: The Prince

Capitolo 11: You can't say so

Capitolo 12: Oh lord

Capitolo 13: Father

Capitolo 14: We can

Capitolo 15: First Move

Capitolo 16: Sister

Capitolo 17: I can’t know that

Capitolo 18: She is a liar, isn't she?

Capitolo 19: Fangirl

Capitolo 20: A Novel Plot

Capitolo 21: This is...

Capitolo 22: I can see the bug

Capitolo 23: There will be blood

Capitolo 24: I can do it

Capitolo 25: Need Just...

Capitolo 26: We can block the plot

Capitolo 27: Fake it

Capitolo 28: Stop it!

Capitolo 29: This makes sense

Capitolo 30: I am so sorry

Capitolo 31: Should have know it

Capitolo 32: A Little Bad

Capitolo 33: The Crown is now without an heir

Capitolo 34: Keep it a secret

Capitolo 35: Better without Love

Capitolo 10: Can I sleep here?


 


Capitolo 10: Can I sleep here?

-Ok calmi –disse Hook vedendo i pirati agitate

Nicholas guardò verso la porta da dove sua sorella era sparita con Roxane- capitano non che metta in dubbio le abilità di Rox, ma è sicuro che…

-Vedremo –disse Hook altrettanto curioso

Protesi che erano come un arto…

Quello era qualcosa che tutti i pirati sognavano.

-Nicholas –chiamò Rox uscendo prima- hai recuperato un manichino di allenamento?

-Si è qui –disse lui confuso

-Natasha come le senti? –chiese lei girandosi

La ragazza che tutti avevano visto zoppicare per mesi camminò tranquilla sulle scale per salire dove tutti erano fermi ad aspettarla. La lunga gonna bloccava la visione delle protesi ma era di nuovo alla sua altezza naturale e non stava traballando come solito per equilibrio.

-Sembra di riavere le mie gambe –disse lei con occhi lucidi- non le sento fragili e si muovono come voglio

-Bene…vuoi provare ciò che ti ho detto? –chiese Rox tranquilla

Lei annuì slacciandosi la gonna.

-Hey ferma! –urlò Nicholas viola però sotto la gonna Natasha aveva un paio di pantaloni- mi vuoi far prendere un…colpo…

Hook guardò le gambe con più attenzione- queste…non somigliano nemmeno lontanamente a ciò che pensavo…

Le gambe che Natasha aveva ora erano parecchio diverse. Dal ginocchio in giù vi era una struttura di metallo che ricordava la forma di una coscia e un piede con dentro un lungo pezzo di metallo che formava un apparente tacco…

-Questa…è la spada che ti era rimasta! –la riconobbe subito Nicholas

-Si, chi l’avrebbe detto eh? La mia spada mi tiene in piedi –sorrise lei

-Beh mamma ti ha fatto camminare due volte pare –rise lui con gli occhi lucidi

-Devo solo muovere così giusto? –chiese Natasha a Roxane mostrando il movimento e sentendo un leggero “click” quando lo fece una volta.

-Si- disse lei- e poi tira un calcio al manichino a distanza

Lei annuì confusa ma lo fece. Chi si aspettava che la lama nella protesi si prolungasse e decapitasse il manichino per il calcio. La sorpresa la fece finire con il sedere a terra mentre la lama si rimise a posto e la sicura riattivò.

-Cosa cazzo!?

-Aspetta…che diamine?!

-Sono armi!? –chiese Hook guardando le protesi- sono armi per combattere!

-Si –disse Roxane- visto che ha entrambe le gambe ho potuto fare questa modifica e Natasha è molto atletica di suo quindi non avrà problemi a imparare ad usarle

-Adesso posso usarle… -disse lei stranita sfiorandole

-Attenta alla manutenzione- disse Roxane- è come ti ho già detto, devi tenerle protette come faresti con una spada, attenta all’acqua e simili, lucidale e controlla che non ti fai male alle ginocchia nel mentre ok?

-Si –disse lei subito

Roxane sorrise- bene…ora chi mi fa da cavia per la prossima protesi?

-Io!

Hook scoppiò a ridere guardando i suoi uomini- contenti di averla nella ciurma eh?

-Contento di avermi nel tuo letto? –replicò Roxane facendo arrossire il capitano

Nicholas scoppiò a ridere- a quanto pare il capitano ha trovato pane per i suoi denti eh?

-Zitto tu –disse Hook

Roxane gli prese la mano- posso dormire con te stanotte…?

-…- lui la strinse- perché sei una sirena…dannazione…

La ciurma scoppiò a ridere serena. Quello era l’inizio di un ottimo futuro per loro…

 

 

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Capitolo 35: Lady Warrior: The God Like Cheat


 


Capitolo 35: Lady Warrior: The God Like Cheat

-Mamma così?

-Fa circolare di più l’energia Eren –disse Lyen guardando il moro dagli occhi argento

-SI!

-Levi, attento al movimento della spada- disse Lyen

-Si mamma –disse il moro con occhi argento

Lyen aveva tre figli in totale, i due maschietti Levi e Eren, e una femminuccia chiamata Mikasa, una mora con occhi argento con abilità eccelse

Aveva avuto questi figli da suo marito, Raven

Anche se i due erano sposati, Raven non aveva potere nel clan al di sopra delle sue abilità come comandante.

I figli di Lyen erano chi poteva ereditare il clan in futuro

Quindi i tre gemelli di 7 anni si allenavano più di molti altri membri del clan della loro età

Ma non era un peso o obbligo, era una loro scelta.

-Mikasa, attenta all’uso della tua energia, la tua lama è affilata e puoi ferirti se la aumenti di più- disse lei

-Si!

Lyen sorrise.

I suoi figli erano eccelsi

Raven era stupito di quanto i tre bambini fossero abili nella coltivazione, con la ragazza che era particolarmente portata

Con tre ragazzi così abili

Tutti si aspettavano liti e gelosia ma…

-Levi, attento a come posizioni le gambe

-Si lo so, attento piuttosto a non cadere sulla spada Eren

-Non sono un idiota –replicò lui

-Se lo dici tu –disse Levi

-Ragazzi no liti o mamma si arrabbia

-Si –risposero i due alla sorella

I tre erano molto vicini e collaboravano in tutto e per tutto

Era impossibile che litigassero per un ruolo

Era più probabile che avrebbero usato la loro posizione per supporto.

-Come va? –chiese Raven guardando la moglie

-Stanno facendo progressi…anche se ora stanno giocando al solito –disse lei divertita

-Sono bambini –disse Raven

-Anche vero –confermò Lyen guardandolo- come mai hai quell’espressione?

-Quale?

-Quella che avevi quando mi hai messo incinta- replicò lei bevendo un sorso di thè

Lui divenne viola- sei tremenda

-Lo so –disse lei

-Pensavo…

Lei lo guardò

-Che ne dici di un altro figlio…? –chiese lui prendendole la mano sinistra e sfiorando l’anello

Lei ridacchiò- quello dipende dalla tua spada mio caro

-Allora vedrò di riprendere l’allenamento –sorrise lui baciandole la mano

Dopo il finale della sua prima vita…questo finale era un paradiso che non sperava di poter avere e che aveva tutta intenzione di tenere sicuro e protetto.

~The End~

 

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Capitolo 35: Better without Love

Capitolo 35: Better without Love

-Guarda chi c’è? –chiese Elaine

-Papà!

-Bravo piccolino, è papà! –disse lei contenta vedendo Alaric prenderlo in braccio

-Ti sono mancato piccola peste?

Il bambino afferrò la cravatta di Alaric e iniziò a giocarci

Il piccolo in braccio ad Alaric era il loro primo figlio: Alexander Demon

Il moro dagli occhi ghiaccio era il primo bambino della coppia, nato poco dopo le nozze veloci dei suoi genitori.

C’era chi criticava il bambino per essere stato concepito pre nozze

Alla cosa nessuno diede peso onestamente.

Era il figlio di un Arciduca che era Arciduca in più reami

La madre era figlia del più potente generale e cavaliere ereditario del loro regno

Era una bellissima donna che aveva passato anni in inferno a causa del famoso killer del loro regno, il principe

Il sovrano aveva deciso di prendere un lontano cugino di Edward come erede

Un onesto ragazzino per fortuna.

Elaine era diventata nota come Arciduchessa Elaine Demon

Perché? Beh per iniziare erano sposati

Poi vi era il fatto che il cognome di Alaric portava più peso di quello di Elaine

Vi era anche il fattore eredità…

Era normale che cambiasse cognome no?

-Come è andata oggi? –chiese Elaine

-Tutto normale…con il ventesimo nobile che si è venuto a pagare il perdono –disse lui seccato dalla cosa

Che doveva dire?

Ogni nobile che l’aveva ingiustamente accusato ora strisciava a chiedere perdono

Era…patetico

-Tu invece? Non ti sei stancata troppo vero? –chiese lui preoccupato

Lei sorrise- papà è passato a trovarci e verrà a cena

Lui annuì- il bebè?

-Il piccolo Alex non dà problemi e lo sai- rise lei

-Quello in arrivo –disse Alaric

Elaine era rimasta incinta di nuovo prima che Alex compisse un anno

-Ha scalciato un po’ ma è stato bravo –disse Elaine

-Sicura sia maschio? Potrebbe essere la nostra principessina

-Uhm vedremo

-Alex che dici, la vogliamo una sorellina?

-Sorellina! –disse lui alzando le braccia al cielo

-Vedi? Alex vuole una sorellina- disse Alaric

-Uh, e tu non l’hai istruito dandogli caramelle per fare così –rise Elaine

-Forse… -disse lui seguendola in cucina.

La loro vita era perfetta così per lui, non poteva chiedere altro. E per quanto riguardava l’inizio…vi erano cose che era meglio non chiedere o indagare.

~The End~

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Capitolo 9: I like you

 



Capitolo 9: I like you

Aveva quasi finito il progetto per Natasha quindi…doveva solo convincere il capitano a darle il ruolo…dopotutto era una bella rossa con parecchio seno e lui un uomo adulto…

Cosa? La chiamava sirena? Bene! L’avrebbe sedotto…

Il fatto che lui era il suo tipo era solo coincidenza…

-Capitano~

-Cosa vuoi? –chiese lui fissando i documenti e non dandole uno sguardo

Roxane ruotò gli occhi e chiuse la porta dell’ufficio di Hook- andiamo capitano non può darmi attenzione due minuti?

-Hai un minuto –disse lui girando la clessidra sul tavolo- cosa c’è?

Sul serio così fiscale deve essere?

Si piegò in avanti per abbassarsi al suo livello, facendo aumentare lo scollo nel mentre e far cascare di più l’occhio sulla sua quinta- sempre così cattivo capitano?

Hook deglutì cercando di non guardare- parla in fretta…

-Perché sei così freddo con me? Non ti piaccio? –chiese innocentemente Roxane

-Sono un cattivo, ho da fare

-Posso aiutarti!

-Ma se non sai nemmeno impugnare una spada- rise lui

-Dipende, di che spada stiamo parlando capitano? –chiese lei divertita

Lui la fissò…no il suo cervello stava iniziando a funzionare male…si, non aveva sentito quel che aveva sentito…

-Mi ha detto che tornerò dai ragazzi giusto?

-Si donna hai capito

Lei sorrise- Ma capitano loro sono ragazzini…mentre io sono una donna a tuo dire... pensi davvero che dei ragazzini sappiano cosa farci con una donna?

Lui rise- perché tu sai cosa farci con un uomo?

Lei sorrise mentre lui beveva un sorso di vino per calmarsi- Sono vergine capitano

Per poco non lo fece strozzare- perché diamine me l’hai detto?!

-Qualche problema? –chiese lei divertita

Questa era una dannatissima sirena! –dovresti dirlo SOLO al tuo partner!

-Capitano perché mai questa reazione? –chiese lei davvero divertita, era tenero

-La mia reazione è normalissima!

-Lo è?

-Lo è!

-Uhm mi chiedo se lo sia solo per questo mondo…dal mondo da cui provengo le donne sono meno legate alle V card, molte l’hanno data e non si ricordano nemmeno chi l’ha presa. Le mie compagne di studi hanno già avuto più uomini di ciò che posso dire di conoscere, considerando conoscente anche la sua intera ciurma capitano, inoltre le gonne e gli scolli sono molto più…la gonna più lunga che ho mai visto è sopra il ginocchio, la più corta a mala pena copre il sedere…

Lui la guardò confuso mentre qualcosa iniziava a fare due più due nella sua mente

-Qualcosa non va capitano…?

-Non capisco di che parli Rox

-Ah…è semplice. I ragazzini da cui vuole che io ritorni...mi hanno rapita dal mio mondo

-COSA?! –l’uncino di Hook finì con il conficcarsi nel tavolo a causa del colpo che lui gli diede- Non ne sapevo nulla!

Anche lei allora…

Hook non era originario di quel mondo, quando aveva sui sei anni Peter lo rapì dal suo mondo di origine e bloccò su quel mondo, alla fine era diventato il peggior nemico di Peter verso i suoi otto anni quando capì che mostro fosse quel coglione volante.

Pensare che stava per rispedirla in quel…

Roxane gli prese la mano- posso dimostrarle che non sono di questo mondo se vuole…

-Come? –chiese lui distratto dall’uncino conficcato, dannazione ora doveva smontarlo di nuovo…

Roxane non era docile agnellina ma aggressiva pantera quindi portò la mano di uncino sotto la sua gonna e sotto l’intimo- in questo mondo...non sono lisce le vostre donne vero capitano?

Hook si girò molto piano a guardarla. Si era scordato della sirena ma la sensazione…

Lei sorrise alzando la gonna- l’intimo che porto è diverso dal vostro non trova?

Lui deglutì cercando di calmarsi…una fottutissima sirena…

-Capitano vuole vedere anche quello di sopra? Se si mi dovrà aiutare con i lacci del corsetto...non esistevano nel mio mondo quindi temo avrò bisogno di una mano…-sorrise lei sganciando l’uncino dal tavolo

-…

Al diavolo il contegno! L’uncino affilato fu veloce nel rompere direttamente i vestiti

-Capitano…?

Quella era una miglior risposta di ciò che credeva

-Non volevi mostrarmi? –chiese Hook prendendo una decisione, se la sirena lo voleva ammaliare bene…si doveva subire allora il vecchio capitano

Lei annuì incurante facendo cadere gli abiti, cosa che parve sorprenderlo- dopo dovrai farmi portare un cambio…

-In cabina –disse lui mettendole il suo giaccone e aprendo il passaggio diretto dal suo ufficio alla sua cabina

Lei ridacchiò precedendolo- agli ordini capitano…

****

Hook rimase sdraiato con la sua “sirena” accoccolata al petto.

-Devi imparare a sganciare i reggiseni capitano –rise Roxane tranquilla

-Uhm…sono peggio dei corpetti quei cosi…-mormorò lui- e con l’uncino è difficile

-Se ti consola uomini con due mani hanno problemi quindi…

-Prima hai detto del tuo mondo…

-Del fatto che i medici riducano o aumentano il seno? Della chirurgia alla spada o del cambio di sesso?

-Quello…preferivo non saperlo –disse lui cercando di capire e fallendo la logica del suo mondo

-Io sono naturale e naturale donna –disse Roxane calma- quindi attento a figli…

-Quelli non saranno mai non voluti e lo sai –disse lui coccolandola- Non capisco come faccio a piacerti…con tutte queste cicatrici…nel nostro mondo muscoli e cicatrici non sono…popolari

-Io trovo sexy muscoli e cicatrici...-sorrise Roxane sfiorando l’uncino- e questo se lo scambi con qualcosa non tagliente puoi usarlo per farmi avere molto piacere…

-…Sei una sirena –disse lui baciandola

-La tua

-Cos’eri nel tuo mondo?

-Un ingegnere e dottore di protesi, penso posso chiamarlo così…ho fatto un dottorato in pratica

-Un che?

-Un dottorato, indica che ho studiato quasi due decenni un campo particolare di lavoro e sono un'esperta in esso. Il mio campo è ingegneria quindi posso costruire macchinari e mezzi di trasporto più complicati, posso ad esempio aiutare con la nave e le riparazioni o modifiche...

-Ho notato –annuì lui contento della cosa

-Sai cos’è un dottore di protesi?

-Chi fa gambe di legno e uncini?

-Nel vostro mondo si –confermò Roxane

-Nel tuo?

-Nessuno che ha perso mano o braccio o gamba gira con uncini o gambe di legno da secoli capitano –rise lei

-Allora come fanno?

-Costruiamo un nuovo arto ovviamente- rispose lei

Lui la guardò intrigato

-In teoria…posso farti una nuova mano…se avessi il mio laboratorio sarebbe meglio ma posso adattarmi a ciò che è disponibile qui –disse Roxane

-Puoi… -Hook si guardò l’uncino…una nuova mano era…

-In una settimana forse avresti ottenuto l’arto se avessi il mio laboratorio…inoltre devo vedere com’è il materiale che posso procurarmi…e…vorrei provare prima a fare le gambe per i tuoi uomini, hai una donna anche a cui hanno mozzato entrambe i mocciosi no? Gambe sono più semplici rispetto a mani, se sperimento con quelli dovrei riuscire meglio con la mano

-Ti fornirò tutto ciò che ti serve, dimmi cosa e te lo procurerò- disse lui subito

-Penso costruirò nuovi strumenti per sicurezza…domani chiederò dei volontari per le protesi va bene? –chiese lei

Lui annuì coccolandola- certo…

-Bene…perché ho quasi finito una cosina per Natasha- disse lei chiudendo gli occhi stanca- domani…ti faccio vedere

Lui sorrise baciandola e coprendola meglio. Protesi che avevano attualmente una funzione più utile…forse poteva sperare di…

L’uncino che aveva alla mano splendeva nella luce della candela, forse poteva…tornare a combattere con la sua mano portante e non quella che aveva dovuto imparare ad usare…

 

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Capitolo 34: Keep it a secret

Capitolo 34: Keep it a secret

Quello che successe dopo fu molto ma molto lento per gli occhi di Elaine

Suo padre entrò e la strinse

Alaric la fece portare in una zona più protetta

Edward era stato bloccato a terra

I soldati catturati

Luise era stata curata giusto per tenerla viva

E per la prima volta in parecchi mesi Elaine era di nuovo visibile al pubblico

-Elaine! –disse Edward provando a liberarsi

La sua bambola era lì!

E solo ora la rivedeva e…

Era cresciuta

-Che ti ha fatto…perché non sei come dovresti essere…?

Elaine rimase vicino ad Alaric mentre Ludovic dava l’ordine di portare via i prigionieri

-Elaine va tutto bene mi farò rilasciare e ti aiuterò a tornare come dovresti essere ok?! –chiese Edward

-Elaine! Dovevi morire! Morire! –urlò isterica Luise- il mio braccio…

-Alaric –disse Ludovic- grazie io…

-Lady Elaine- disse il sovrano guardandola e faticando a riconoscerla

Era passato poco ma Elaine era davvero cresciuta tanto

-Io…

Elaine diede al padre l’anello- ci sono documenti contro Edward e Luise. Ho anche bambole che hanno ripreso i due nell’atto di uccidere diverse vittime

Ludovic annuì stringendo l’anello- starò attento a farne più copie

Alaric guardò Elaine insicuro

Cosa fare ora?

Era certo che la cosa della memoria fosse…

Ma non potevano non…

-Papà…io e Alaric…siamo insieme da parecchio –disse Elaine piano al padre- quella notte mi ha aiutato a scappare, Edward stava per farmi del male e quest’idea era l’unica soluzione che avevamo…

Ludovic annuì ascoltando la storia della figlia

Alaric non osò fiatare ma si rilassò

Da come Elaine l’aveva messa, loro due erano amanti e si amavano

Questo gli bastava

-Inoltre…sarebbe il caso che convalidassimo un matrimonio –disse Elaine

-Matrimonio? –chiese Ludovic

-Sono incinta- disse Elaine diretta

Alaric la guardò e svenne sul posto

-…

-E lui era il cattivo… -mormorò Elaine guardando due bambole cercare di far riprendere il futuro padre

 

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The Vampire’s Second Wife

The Vampire’s Second Wife Trama: Nerezza Daeva Dimitresque è la bellissima seconda moglie di un potente vampiro che continua a cambiare...