WitchandAngel : Capitolo 14: Bitch, what?

Capitolo 14: Bitch, what?

Capitolo 14: Bitch, what?

C’erano regole da rispettare per rimanere una lady rispettabile, avere un buon comportamento, vestiario, dizione, aspetto e carattere erano le basi, avere poi una buona reputazione e famiglia erano altre cose importanti, ma soprattutto la reputazione era ciò che contava, quella e l’aspetto.
Genevieve non aveva una famiglia di alto rango o potere, non era ricca e il vestiario era quello che potevano permettersi, aveva un aspetto nella media, una dizione nella media, un comportamento nella media e un carattere abbastanza buono, se non si vedeva il vero carattere dietro la maschera. Per altri la sua esistenza era comunque abbastanza positiva. La reputazione era ciò che dovevi avere alta per avere un po’ di potere nel suo caso e lei l’aveva eccelsa.
Era una brava ragazza, dal cuore d’oro, con un buon carattere e desiderosa di aiutare tutti. In oriente sarebbe stata chiamata “White Lotus” ma era in realtà “Green tea”. White Lotus era un termine usato per descrivere un personaggio puro, gentile e casto, di norma veniva usato però per indicare qualcuno che si mascherava da tale nelle novel online. Green tea era un personaggio che si fingeva buono ma era in realtà uno stronzo.
Genevieve era entrambi i termini a parere di Aife. Aife non si considerava un White Lotus perché non fingeva di essere dolce e innocente con nessuno, se le davi ai nervi ti faceva la pelle e basta, non era una Green tea nemmeno perché non era il tipo da fingersi buona e dolce con chi le dava ai nervi, non avrebbe attaccato i principi al punto di traumatizzarli altrimenti.
Come si poteva buttare giù la maschera di una come Genevieve? Beh…
Rovinale la reputazione e la White Lotus diventava una Black Lotus, che era appunto il contrario di pura, dolce e innocente.
E quale modo migliore che mostrare chi era realmente?
Per questo motivo le voci iniziarono a spargersi su come la ragazza avesse le gambe molto facili da aprire.
Dopotutto stava diventando velocemente amica dei sette principi, almeno secondo lei, e aveva intrapreso conversazioni intime con più membri della scuola. Come potevano non credere a ciò?
Quando Genevieve sentì le voci di corridoio fu altrettanto veloce a cambiarle però.
Non le fu difficile trovare un gruppo di ragazze molto facili da impressionare e dar loro una storiella triste su come il principe Wolfe si fosse infuriato che lei aveva iniziato ad avere un’amicizia con Aife e come gli altri principi la stessero aiutando a trovare scusanti per incontrarsi di nascosto e coltivare l’amicizia. Aife non avrebbe preso posizione ma per sicurezza chiese quel gruppo di ragazze di non informare la diretta interessata e assicurarsi che nemmeno Wolfe o Sebastian o Mireille lo sapessero. Di fatto ci misero un paio di giorni per scoprire cosa lei avesse detto.
Alla risposta che fecero, ovvero che lei stesse stalkerando Aife e che Wolfe stesse provando a evitare problemi per la guardia che l’aveva difeso, protetto e salvato fin da quando erano piccoli.
Genevieve fu altrettanto veloce nella risposta, accusando quindi Wolfe di avere interessi intimi per Aife e forzando l’idea in tutti che le azioni di Wolfe non erano esattamente caste.
In tutto questo Aife rimase in silenzio, seguendo il piano di Wolfe e Sebastian ma non poteva che ammettere che Genevieve era parecchio abile nella manipolazione degli altri. Quel pensiero scaturì l’idea che la ragazza fosse un ex membro di qualche tipo di giornale, rivista, televisione o fosse famosa in qualche senso. Quello era un lavoro da professionista.
Sebastian era eccelso nel fabbricare scusanti, trovare modi di sbarazzarsi di persone come lei e cose del genere, ma era leggermente più lento nella realizzazione di questo rispetto a lei.
La conoscenza del gioco era stata messa in pieno uso, poco ma sicuro.
Nel mentre Wolfe e Sebastian cercavano un modo per distruggere la credibilità di Genevieve e lei cercava un modo per far piombare a zero i loro supporti, Aife aveva iniziato a muoversi con calma dietro le quinte.
Vedete, l’anno in cui entrarono nella grotta, quando aveva tredici anni, lei recuperò Destroyer.
Destroyer era la spada del primo re dei Demoni, Lord Diamond Night, che creò al tempo una pacifica relazione con gli umani quando prese il trono al posto del padre e nell’Impero in cui erano salì al trono la famiglia Imperiale DeDragon. Il motivo per cui nacque una relazione così pacifica fu grazie alla gemella del primo Imperatore DeDragon, questa donna lo aiutò a salire al trono, conquistare territorio e fece salire al trono il re dei Demoni del tempo, creò poi una relazione ancora più forte tra le due famiglie dando alla luce un figlio per il re dei demoni in questione. E dando alla luce un erede maschio sotto altro cognome diede modo ad entrambe le famiglie di sentirsi assicurate, se qualcosa fosse successo e una guerra fosse nata, quell’erede poteva prendere ambedue troni, ergo nessuno dei due avrebbe tentato di far nulla. Il primo re dei Demoni lasciò il trono a un altro demone nato dalle nozze con la regina e lasciò che il trono continuasse la sua discesa. Destroyer però non accettò il nuovo sovrano e rifiutò di servirlo, chiamandolo non degno poiché non era un erede ai suoi occhi. Generazione dopo generazione nessun re dei Demoni riuscì a prendere Destroyer e alla fine la spada si levò di torno per trovare il proprio master, come aveva scelto Diamond avrebbe scelto qualcuno nuovo. Purtroppo il re dei Demoni attuale provò a forzarsi sulla spada e alla fine, non riuscendosi, la buttò in una grotta e la sigillò con la magia per impedirle di fare nulla…nemmeno a dirlo Destroyer non era contento della cosa come non lo furono gli altri oggetti dedicati al servire il primo re dei Demoni. La grotta in cui fu rinchiuso piano piano iniziò a guadagnare ogni tipo di tesoro e alla fine nel gioco sarebbe stata svuotata dalla protagonista e la spada sarebbe rimasta lì a marcire per sempre visto che lei non poteva levarla di lì.
Dopo la grotta aveva passato l’anno a trovare le zone dei tesori nascosti che avrebbe preso il primo anno e gli anni successivi continuò a cercare zone nascoste. Ora che il gioco era iniziato e gli occhi di tutti erano su Wolfe e Genevieve, lei si decise di dedicare alla ricerca di zone che nel gioco non venivano nominate.
-Dovrei tornare entro domattina –disse a Wolfe con calma
-Sta attenta- disse lui tranquillo, era più abile nella lotta di quando era piccolo grazie a lei, avrebbe potuto combattere tranquillamente qualche assassinio, inoltre dopo averle chiesto la mano e averla ottenuta, il padre di Aife aveva avuto modo di addestrarlo il più rigidamente possibile, doveva essere per lo meno in grado di combattere per una ventina di minuti contro Damon per essere considerato un partner decente per Aife. Alla fine della fiera, Damon era stato abbastanza abile nel renderlo un tremendo avversario, nulla in confronto di Aife o del futuro suocero, ma comunque poteva essere il terzo più potente…
Aife si infilò l’anello con l’abilità di contenere oggetti e sistemò gli abiti neri stile ninja che aveva creato per se stessa- starò bene…non sono incapace.
-Mai sostenuto ciò –disse Wolfe tirandola in un bacio veloce- mi mancherai, fa in fretta…il letto è freddo senza di te…
Lei ridacchiò- vedrò di sbrigarmi…
Da quando si erano messi insieme l’anno prima le cose erano progredite…normalmente tutto sommato. Wolfe non voleva rischiare figli nel mezzo del casino per prendere il trono e Aife non aveva assolutamente intenzione di diventare un bersaglio ambulante, quindi le notti di passione erano state minimizzate a pochi giorni al mese.
“Pronta master? Sarebbero due giorni di viaggio per normali esseri umani”
Aife atterrò con un balzo fuori dalle mura dell’Accademia e si sistemò la maschera che le copriva il volto.
“Normali umani appunto” concordò Aife “dirigimi, abbiamo da recuperare il resto delle cose entro quest’anno, ho una brutta sensazione sull’ultimo anno di gioco”
“Come desideri master”


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