Capitolo 7: Boy, don’t call me Angel
Al decimo compleanno di Aife si presentarono parecchi nobili
di ogni nazione per provare a sedurla…non ebbero molto successo. Erano cinque
anni che Wolfe aveva iniziato a sedurre, a poco a poco, Aife e ormai era chiaro
a tutti che i due non erano semplici amici, nonostante ciò una discussione su
nozze non era stata portata avanti quindi nessuno osava pensare a loro come più
che amici.
L’abbigliamento di Aife era sempre abbellito
dall’Imperatrice che aveva imposto alcuni abiti sulla ragazza. Perché questo?
Perché doveva imparare a vestirsi come un’Imperatrice e visto che Aife non
mostrava segno di esserne infelice lei lo faceva. Aife semplicemente apprezzava
lo stile dell’Imperatrice e non voleva pensare a possibili secondi motivi
dietro i suoi doni. Non pensava nemmeno a secondi motivi quando Wolfe le
regalava costose composizioni di gioielli, e diceva in quel modo perché a ogni
compleanno le regalava un intero set, anello escluso per fortuna.
A dirla tutta ancora vi erano persone che non sapevano che
lei era la sua guardia e Aife aveva impedito a tutti di spargere la voce, al
dubbio presentato Aife aveva detto che era meglio che non si sapesse troppo,
dopotutto aveva bisogno di fronteggiare un evento in futuro e doveva essere
sconosciuto che era la sua guardia.
Wolfe le chiese i dettagli e Aife gli disse solo che ci
sarebbe stato un ballo ai loro sedici anni in cui avrebbe dovuto scegliere se
portare una guardia o una dama e non avrebbe dovuto avere armi con sé per
regola, quel ballo era una trappola mortale e se lei sembrava una semplice lady
di corte non avrebbero avuto problemi a uscirne incolumi.
Quando gli disse in quel modo Wolfe si congelò. Il ballo di
sangue…ah come poteva non ricordare quell’orrenda notte? Sebastian quasi venne
ucciso e parecchie dame furono stuprate dagli organizzatori del ballo. Alla
fine i tipi non vennero presi e lui aveva peggiori nemici da uccidere.
Quando Aife gli rivelò una cosa del genere si bloccò. Come
faceva a saperlo? Aife nella sua prima vita non andò a quel ballo, i fratelli
si portarono diverse dame o le proprie guardie, lei non era nemmeno mai stata
informata quindi…come faceva a saperlo? Quando le chiese come lo sapesse lei
gli sorrise e gli disse semplicemente “Perché sono qui per difenderti lo so”,
doveva ammetterlo, a quelle parole perse qualche battito.
Aveva indagato tutti i membri del ballo in segreto dopo la
conversazione con Aife e nessuno di loro sembrava anomalo. A dirla tutta
nessuno era fuori dalla norma eccetto Aife e visto che lei era cambia anche
altri erano cambiati intorno a lei. Più volte si chiese se lei fosse l’Aife
originale ma alla fine della fiera, a lui che importava? La Aife che gli era
vicina era questa, che lei fosse o meno la vera Aife non importava. Aife era
Aife, che fosse nata o meno non importava.
Aife aveva capito che Wolfe era anche anomalo così come
Sebastian e la sera del suo decimo compleanno decise di chiedere spiegazioni. Tanto
erano vicini di camera. Dopo aver dormito insieme la prima volta, Wolfe aveva
trovato il modo di infilarsi nel suo letto sera dopo sera dopo sera…a un certo
punto lei ha gettato la spugna e gli ha dato permesso di entrare e fare come
diavolo voleva, non aveva modo di vincere contro di lui. La cosa si rivelò
utile quando un assassino provò ad entrare dalla finestra…e si ritrovò il principe
a letto con Aife…l’assassino era alquanto sorpreso e confuso dalla presenza di
una ragazza con il principe. Come dargli torto? Entrambi avevano solo otto anni
all’epoca, chi poteva credere che il principe fosse così tanto precoce! Beh il
momento di distrazione gli costò un pugnale alla gola e venne prontamente
disarmato. L’assassino in questione non sapeva cos’era peggiore, il pugnale
della letale guardia imperiale Aife Lance Nightsword o lo sguardo di fuoco di
Wolfe Artù DeDragon. No anzi, decisamente il principe prendeva il premio…che l’aveva
interrotto durante un tentativo di seduzione o cosa? Se non lo pagavano nemmeno
ci stava lì! Quando poi provò a dire cosa aveva visto per salvarsi la pelle
ebbe la sfortuna di trovarsi davanti i padri dei due con due reazioni diverse,
furiose entrambe però: l’Imperatore era furioso per l’interruzione, proprio
quando suo figlio se la stava per fare doveva interrompere!? Damon era furioso
per le cazzate che questo stava provando a dire, chi diavolo osava infangare il
nome della sua bambina!? Nemmeno a dirlo…il tipo non è uscito vivo dalla
situazione, anche se non era più chiaro per cosa era stato condannato a morte…l’essere
un assassino e aver provato ad uccidere il principe pareva in qualche modo un
crimine minore in quel momento…
Aife aveva imparato molto in cinque anni a corte ma aveva
ancora difficoltà con i vestiti imperiali- Wolfe?
-Sì? –chiese il bambino di dieci anni uscendo dalla sua
camera già pronto per il letto. Guardò la bambina di dieci anni un secondo
prima di capire e avvicinarsi per allentare i legacci del vestito- dieci anni e
ancora hai bisogno di una mano
Lei sorrise- come potrei mai toglierti il piacere di levarmi
i vestiti di dosso
Lui la guardò infilarsi nel bagno per cambiarsi del tutto-
se vuoi ti cambio anche!
-No grazie
-Valeva la pena provarci- disse lasciandosi cadere sul letto
di lei.
Lei ridacchiò infilandosi sotto le coperte con lui- ormai
converrebbe più trasferirti qui, tanto siamo sempre a dormire in un letto
Lui annuì tranquillo- vero…
-Ti…devo chiedere una cosa- disse Aife guardandolo negli
occhi e lasciandosi accarezzare il viso dalla mano di lui. Dal loro primo bacio
Wolfe era riuscito a rubarne molti altri e stava pensando a rubarne un paio
quella sera.
-Uhm?
-Sei davvero un bambino di dieci anni? –chiese Aife
Wolfe si bloccò. Quella domanda non era qualcosa a cui
pensava di dover mai rispondere- cosa ti fa credere il contrario?
Aife alzò le spalle- qualsiasi cosa…io rimarrò al tuo fianco…anche
se tu non sei il vero Wolfe…
Lui sospirò e si scompigliò i capelli cercando di capire
come spiegarsi- questa…è la mia seconda vita.
Quando incontrò gli occhi di Aife non vide dubbio o altro,
lei sembrava averlo già capito. Non vide segni negativi alla confessione, solo
curiosità, cosa che lo invogliò a parlare.
-Io sono nato come Wolfe una volta prima di questa- disse
lui calmo- ho vissuto come Wolfe fino alla mia morte per mano di una donnaccia
che aveva sedotto i miei fratelli. Quando mi sono risvegliato ero di nuovo
Wolfe, ma avevo cinque anni e non venticinque. Tu eri…
-Morta- disse Aife- Aife Lance Nightsword nella tua vita
originale muore poco dopo la fine dell’anno accademico, umiliata dalla donna
che ha conquistato i principi e forzata fuori dalla sua dimora…lo so.
-Tu…
Lei sorrise- beh sapere che tu sei sai quella vita renderà
più facile salvarti, Sebastian è anche come te?
Lui annuì confuso. Non era troppo…calma? –tu…anche…?
Lei sorrise- non sono di questo universo
A quella confessione gli occhi di Wolfe si illuminarono. La prima
sensazione che ebbe nel vederla fu di vedere un angelo…
-Quindi…mentalmente sei un venticinquenne? –chiese conferma
Aife
Lui annuì comprendendo subito l’errore fatto. Addio tentativi
di manipolazione senza che lei se ne accorgesse…
Lei ridacchiò- beh questo rende molto meno innocenti certe
tue azioni…
Anche se aveva detto così però non mostrò segno di esserne
delusa o arrabbiata. Si riaccoccolò al suo petto tranquilla e si lasciò
coccolare tranquilla.
-Va…davvero bene? –chiese Wolfe incerto
-Non è un problema per me- disse lei tranquilla
C’erano due tipi di reincarnazioni: i Transmigrator e i
Reincarnator. I primi erano quelli come Aife, chi entrava nella vita di qualcun
altro a un punto causale, i secondi erano coloro che o iniziavano la vita da
zero o ritornavano nella propria vita in un punto passato casuale. In pratica? Lei
era un Transmigrator, Sebastian e Wolfe erano Reincarnator. Il che in pratica
dava ai quattro parecchio potere su come gestire il futuro…
Lui sorrise- sei proprio il mio angelo
Lei fece una smorfia- non chiamarmi angelo grazie
-Dea? –provò lui
-Se vuoi avere possibilità di portarmi a letto evita- rispose
lei
Lui ghignò- oh? Quindi la signorina vuole finire a letto con
questo principe?
-Non sei l’unico più grande dell’età che mostra- replicò lei
-E quanti anni avresti tu? –chiese Wolfe curioso, non che
importasse ma era curioso.
-Mai chiederlo a una donna –disse lei subito spostando lo
sguardo
-Eri sopra o sotto la soglia di nozze massima? –chiese Wolfe
La soglia di nozze era l’età massima in cui una ragazza si
riusciva a sposare, per quel mondo le donne dopo i venticinque anni erano
considerate vecchie, gli uomini andavano massimo fino ai trenta prima di essere
vecchi ma se si aveva un titolo alto e parecchi soldi…tutto diventava inutile.
-Sopra- disse lei.
Wolfe la bloccò sul materasso con una mossa abbastanza
forte- quanti?
-Cosa stai…
Prima che potesse finire la frase Wolfe la baciò abbastanza
aggressivamente
-Quanti? –richiese lui
Lei lo guardò confusa- anni?
-Uomini
-Ora ti seguo anche meno- disse lei ma capì che il ragazzo
era geloso…probabilmente.
-Quanti uomini ti hanno avuto? Se eri sopra l’età di nozze
eri di sicuro sposata e…
Lei ruotò gli occhi- stai spendendo troppo tempo con i tuoi
fratelli…
Lui la guardò confuso
-Sono morta vergine e single –rispose lei- ero sposata al
mio lavoro, molto felicemente anche.
-Oh…
Lei rise- mi lasci andare ora?
Lui si spostò- scusami io…
Lei ridacchiò coccolandosi a lui- geloso mi dicono
-Ho perso tutto nella mia prima vita- ammise lui- ora sono
parecchio possessivo di ciò che considero mio…
Lei sorrise- e io sono tua?
Lui la baciò- tu sei mia e io sono tuo mia cara…
Ciò che non aggiunse fu che avrebbe disintegrato qualsiasi
cosa avesse provato a sottrarla a lui…
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