Capitolo 3: A child
-Potete fare silenzio?! –urla un uomo davanti alla clinica. Sono
diventata membro di questo branco da un paio di giorni e mi trovo benissimo
qui. Ho fatto amicizia velocemente e posso dire che nessuno è più estraneo per
me. Mi affaccio dalla finestra della clinica e vedo una delle guardie guardare
dei ragazzini disperato- vi prego…fate i bravi…
-Oh ma noi siamo sempre bravi –sorride uno dei ragazzini. A giudicare
dall’atteggiamento, quello è il capo del gruppetto. Ha capelli neri, occhi di
argento e all’incirca avrà otto anni come gli altri bambini.
-Merlyn…- prova disperato l’uomo
-Derek –chiamo io, il biondo dagli occhi blu mi guarda e mi
prega di aiutarlo. Oh povera me…- si può sapere che fai di prima mattina a
urlare qui di fronte?
-Ecco…- inizia lui ma…
-Hey le sue orecchie e la sua coda sono strane! –dice uno
dei bambini
-Tu…- inizia Derek ma io lo interrompo
-Questo è perché non sono una Werepanther ma una Werewolf-
dico io
-Una Werewolf? –chiede il bambino di nome Merlyn
guardandomi- la tua coda è strana
Muovo la coda di fronte a me- i werewolf l’hanno più pelosa
della vostra, vuoi provare a toccarla?
Lui annuisce e allunga la mano- morbida!
Io sorrido e mi abbasso alla sua altezza- il mio nome è
Astrid, tu come ti chiami?
-Merlyn- dice lui subito
-Merlyn, vuoi darmi una mano alla clinica insieme ai tuoi
amici? Così lasciamo il povero Derek a tornare al suo lavoro, sempre che voi
vogliate- dico io
Loro si guardano e Merlyn mi guarda- lavorare non è
divertente…
-Ho delle torte che vi aspettano se mi darete una mano e
farete i bravi- dico io- inoltre posso insegnarvi qualcosina sui werewolf se
volete
Merlyn sorride- sai come gestirci, mi piaci. Ok ti daremo
una mano, lo sfigato può sparire
Derek sospira- grazie
-Vieni a riprenderteli quando devi –rido io aprendo la porta
per i ragazzi e chiudendola con calma. Tanto è una giornata tranquilla- dunque
mie piccoli assistenti, prima di tutto dobbiamo metterci dei camici e sistemare
due cosette, dopo risponderò a tutte le vostre domande, che ne dite?
-Ok!
-Ma che bravi –sorrido io
Nemmeno un’ora dopo e tutto è in ordine. I bambini sono
sorprendentemente docili. Di fronte alle torte e una tazza di cioccolata calda
inizio a spiegare qualcosina sui werewolf.
-Per cominciare…in un braco di werewolf il capo branco si
chiama “Alpha”, la sua compagna o il suo compagno si chiama “Alpha Female” o “Alpha
Male”. Il braccio destro dell’Alpha è il “Beta”, lui si occupa di controllare
tutto per l’Alpha. Dopo il Beta in potere vi è il “Theta”, il medico del
principale del branco che ha potere decisionale. Dopo il Theta c’è il “Gamma”,
una specie di consigliere di guerra. Il “Delta” è un lupo specializzato nelle
ricerche, una specie di segretario per l’Alpha. Le “Labda” sono invece delle
infermiere sotto diretto controllo del Theta. Queste sono le principali diciamo
poi c’è l’Omega. Un Omega è un lupo che non ha più un branco per vari motivi –dico
io con calma
-Avevi un branco? –chiede Merlyn
-Si- dico io- uno molto cattivo con me purtroppo
-Che ruolo avevi? –chiede uno di loro
-Theta- dico io
-Perché non era un bel branco? –chiede Merlyn
-Era un branco molto cattivo, nessuno aveva la libertà di
fare nulla e l’Alpha era…una cattiva persona. La maggior parte del branco non
era di buone persone. Sono riuscita ad andarmene per pura fortuna a dirla
tutta- ammetto io
I bambini annuiscono e fanno altre domande sui werewolf
contenti di avere qualcuno che li ascolti. Derek viene a riprendersi la maggior
parte di loro, lasciandomi sola con Merlyn visto che suo padre è intrappolato a
lavoro per un altro po’, alla fine ho detto a Derek di dire al padre di
riprenderselo a casa mia e con la scusa mi sono rapita il bambino per un altro po’.
-Hey Astrid- mi dice lui- se eri sposata…eri marchiata
giusto? Mi puoi dire cos’è successo?
-Non sono argomenti che un bambino dovrebbe sentire –dico io
sedendomi con lui sul divano del salotto.
-Non è un problema…so come nascono i bambini e so cose che
non dovrei sapere- ammette lui con uno sguardo alterato- e poi, hai promesso di
rispondere alle mie domande…
-Vero –ammetto io- quando un werewolf entra in una relazione
e vuole marchiare il proprio partner gli morde un punto del collo che chiamiamo
dolce punto. Se sono due werewolf, sarà il dominante dei due a farlo. Io sono
stata morsa dal mio ex marito. Dopo si deve completare la cerimonia e si può
fare in tre modi: mordendo di più il marchio, scambiando sangue con il proprio
partner o…
-Facendo sesso- dice lui e sorride quando lo guardo-
sbagliato?
-Corretto piccola peste- ridacchio io- così ci si considera
sposati per i werewolf. Il marchio ci collega al nostro partner mentalmente,
emotivamente e fisicamente. Possiamo sempre sapere cosa l’altro fa, come sta,
cosa pensa e cose del genere. Se il partner tradisce l’altro proverà dolore
fisico. Solo un Alpha può rimuovere forzatamente il marchio, altrimenti si deve
aspettare che qualcun altro marchi il partner dominante o una decisione comune
di separazione.
-Il tuo non fu decisione comune vero? –chiede lui
Io scuoto la testa- il mio ex-marito era un idiota. Non si
rese conto che quando sentii l’eccitazione dal suo lato mi sarei collegata. Aveva
trovato la sua mate prima.
-L’anima gemella giusto? –chiede lui
Io annuisco- ma è solo una cotta il primo incontro. Più tempo
spendi con essa più i sentimenti crescono, essere marchiato però annulla gli
effetti del mate quasi del tutto. Era nel pieno possesso delle sue capacità
mentali quando mi ha tradita.
Lui fa una smorfia- che stronzo
-Già –dico io- quando scoprii che aveva una mate decisi di
non dormire con lui per un paio di mesi. Alla fine andò in missione di nuovo e
in qualche modo trovò il modo di tornare da lei e farsela.
Lui mi guarda- non è tutto vero?
-Come ho detto, possiamo sentire cosa il partner prova
sempre. Quando mi sono accorta che era eccitato, ho controllato cosa stesse
facendo. Ho sentito la loro conversazione per filo e per segno. Lei aveva già
un partner che avrebbe sposato, il suo Alpha, e disse che era disposta solo a
una botta e via, lui disse che non era un problema e che era solo intrigato all’idea
che avrebbe fatto quelle cose con qualcuno oltre me. Quando lei gli chiese se
io ero d’accordo lui disse che lo ero e anche se non lo fossi stata ero troppo
innamorata per fare qualcosa contro di lui. Ha anche detto che l’unico motivo
per cui mi ha sposata era il mio ruolo da Theta e la mia posizione nel branco,
altrimenti mi avrebbe mollata anni fa. Lei sembrò leggermente irritata dalla
cosa ma lo stesso lo fece fare come gli pareva a letto…ora che ci penso,
probabilmente lo fece per farmi capire che lui mi tradiva, non sembrava
divertirsi quanto lui sotto le coperte…non che lui sia mai stato un granché
sotto le coperte in generale. Ho divorziato prima che lui tornasse e sono
scappata prima che l’Alpha mi forzasse come sua moglie.
Merlyn sta in silenzio prima di aprire bocca- la donna che
mi ha dato alla luce aveva fatto una botta e via con papà. Mi diede alla luce e
mi mollò a mio padre senza dargli modo di dire nulla. Papà l’avrebbe sposata se
avesse voluto e l’avrebbe tenuta come una regina conoscendolo ma lei rise
dicendo che papà non era un uomo ricco e che non aveva un ruolo abbastanza
decente per lei. Non abortì solo perché papà la pregò di non farlo. Si rifiutò
di apparire come mia madre nei documenti e mi mollò a lui. Papà non mi disse
mai nulla crescendo ma lo scoprii da lei quando tornò…papà è il braccio destro
di Richard ora, quando lo divenne ero più piccolo e lei ritornò per prendersi
una posizione elevata. Papà provò a bloccarla dall’incontrarmi ma lei iniziò a
urlare e…Richard mi disse poi com’erano andate le cose con la mia nascita. Papà
tuttora rifiuta di parlarne…non credo si fidi delle donne da allora. Richard l’ha
bandita dal branco quindi non dovrebbe tornare più…
Io gli sorrido- quella donna è stata una stupida,
abbondonare un figlio come te è stata una vera idiozia a mio parere
-Ti piacciono i bambini? –chiede lui contento
-Molto. Avrei sempre voluto averne ma sono felice di non
averne avuti dal mio ex…sarebbe stato impossibile scappare da lì altrimenti-
dico io con un sorriso
Lui mi guarda- saresti una brava madre
Io ridacchio- non puoi dirlo con un sola mattinata e un pomeriggio
insieme a me
Già, un pomeriggio, alla fine ha mangiato a casa mia per
pranzo e vista l’ora, non sarebbe male farli cenare qui questi due maschietti.
-Di certo sei più simpatica delle tipe che girano intorno a
mio padre di solito- dice lui contento- e cucini meglio
Io ridacchio- dici?
Lui annuisce convinto- mio padre è un buon partito sai? Ha un
lavoro stabile, è buono con tutti, ha un buon cuore, ha un bel carattere, è
popolare…
Io ridacchio mentre lui continua a dare una mano al padre. Questo
bambino è adorabile. Alla fine ho deciso di invitarli per cena e mi sono messa
a cucinare con la mano di Merlyn. Sentiamo il campanello e io sorrido- sarà
pronto tra poco, perché non inviti tuo padre dentro?
Lui corre contento fuori.
****
Guardo la porta estremamente in imbarazzo. Speriamo che mio
figlio non abbia creato troppi problemi alla poveretta. La piccola peste mi
apre la porta contento- papà, entra su
Non dovresti invitare…oh lasciamo stare, sono troppo stanco
per riprenderlo…
-Astrid ha detto che possiamo cenare qui
-Non vorrei disturbare…- inizio io
-Nessun disturbo- dice una voce melodiosa uscendo da quella
che presumo sia la cucina- tu devi essere il famoso super-papà
Alzo lo sguardo da mio figlio verso una creatura
estremamente affascinante. È alta più o meno fino alle mie spalle, credo che i
werewolf siano più piccoli come dimensioni rispetto a noi, è magra ma ha curve
abbastanza visibili, lunghe gambe, pelle molto chiara, lunghi capelli platino
che le arrivano fino al ginocchio, due grandi occhi di un violetto brillante,
due orecchie da lupo tese in ascolto e una folta coda che sembra richiedere
attenzioni. Ha due labbra rosse che invitano a un bacio. È davvero da mozzare
il fiato…
Lei sembra anche essersi persa a guardarmi e qualcosa le
passa un secondo per gli occhi guardandomi. Cos’è questa sensazione?
-Ehm…- nostro figlio…che diavolo ho appena pensato?! Mio
figlio mi richiama sulla terra.
-Io sono Aidan Noir Panther
Lei sorride- uhm…direi che sei una pantera nera di sicuro
Io rido piano- non ho scelto io il cognome
-Beh, ti calza a pennello –sorride lei tendendomi una mano-
Astrid Iridescent Nova.
Io stringo la sua mano e il desiderio di non lasciarla
andare si fa subito presente. Ha una mano piccola e delicata…ok non sto
immaginando le sue mani su di me…no…cielo non ho questi desideri da prima che
nascesse mio figlio…
-Perché non andiamo in cucina? –chiede lei con un sorriso-
la cena è quasi pronta e non mi dispiacerebbe compagnia…
-Volentieri –dico prima di pensare e le mie gambe la stanno
già seguendo…ok…il mio corpo sta reagendo in maniera strana oggi…e mio figlio
sorride in maniera creepy…
Ha un bel sorriso però questa Astrid…
Nessun commento:
Posta un commento