WitchandAngel : Capitolo 17: She is so mean

Capitolo 17: She is so mean

Capitolo 17: She is so mean

Nel gioco vi erano un totale di ventuno eventi in cui Genevieve veniva bullizzata.
Il primo erano un paio di abusi verbali.
Il secondo era la distruzione di suoi effetti personali.
Il terzo fu il primo degli abusi fisici.
Ora ripetete la cosa fino all’evento 12, da lì iniziano: tentativi di stupro, spingere dalle scale e cose del genere.
Tutti questi abusi erano stati poi “causati” da Aife.
La verità era che Aife la riprendeva per comportamenti poco corretti e basta.
Non aveva controllo sulle sue seguaci e su cosa loro facessero.
Alla fine Aife venne condannata per nulla.
Peccato che io sia Aife ora.
La cosa comporta a zero problemi per me in futuro.
Problemi per Wolfe ma non per me.
Mentre i due sono a guerra aperta, io mi sto occupando di prepararmi per il gran finale.
In questo momento siamo alla fine dell’anno. L’anno prossimo sarà quello con più eventi e sarà quello in cui il gioco si concluderà.
Prevedo un anno di fatica.
-Destroyer sei sicuro delle coordinate? –chiedo io guardando il lago di fronte a me
“Quando lei si nascose qui non vi era un lago” dice lui nella mia testa.
-Deve essersi creato nel corso dei secoli –dico io- sarà dura recuperare la tua amica
“Non dovrebbe essersi fatta nulla, l’acqua non ci può sfiorare”
-Il che non previene però la presenza di cose che vogliono farmi fuori in acqua- dico io sfiorando il bracciale di Destroyer ed evocandolo.
La grossa spada di argento appare di fronte a me. La lama è incisa con rune di un’antica lingua, l’impugnatura decorata da un drago inciso e teschi. Una gemma rossa è al centro esatto dell’attacco tra l’elsa e l’impugnatura, la gemma ha una linea al centro e appena riprende coscienza si chiude con quelle che possono essere descritte come palpebre di argento. Si. Questo è l’occhio di Destroyer.
Estendo la mia mano e afferro l’impugnatura della spada.
“Pronto quando lo sei master”
Io sorrido e prendo una rincorsa prima di saltare nel lago con Destroyer nelle mie mani.
Apro gli occhi sott’acqua. Per fortuna la mia maschera ha un incantesimo per la respirazione sott’acqua
Mi guardo intorno e noto subito il fondale. Questa era una cittadina…
“Abbiamo compagnia” mi informa Destroyer
Guardo il grosso mostro-coccodrillo davanti a me e sorrido. Sarà un’interessante giornata.
****                
-Dov’è mia figlia? –chiese Damon quando vide Wolfe e Sebastian. Era raro per lui non vedere la figlia con Wolfe
-Sta tornando da una piccola commissione –disse Wolfe tranquillo.
Con loro erano presenti altri nobili di altri stati. Da quando si era scoperto il fidanzamento tra Aife e Wolfe in molti si erano presentati per far sciogliere la cosa. Quelli presenti non erano altro che nobili che volevano far sposare Aife con i propri figli, parenti o loro stessi.
Uno di loro fece una smorfia- i servi esistono per questo, perché disturbare quella povera lady?
-L’hai mandata sola? –chiese un altro principe di qualche stato poco importante che Wolfe avrebbe distrutto a breve se continuava a provarci con la sua Aife
-Non le servono guardie- replicò Wolfe
-Quando tornerà? –chiese Damon- volevo allenarmi con qualcuno di decente…
I poveri soldati si guardarono tra loro, che potevano farci? Damon non girava intorno a nulla. Si dice che anche quando si era sposato con la madre di Aife fosse stato sempre diretto sul fatto che voleva solo un erede e basta, donna o uomo che fosse e che dopo quello non l’avrebbe più sfiorata se lei non voleva…almeno non nascondeva nulla.
-Qui- disse Aife entrando nella sua uniforme modificata da guardia. L’uniforme che Aife si era creata l’aveva resa se possibile ancora più attraente negli occhi degli altri. Indossava una canottiera nera con sopra una giacca bianca da ufficiale con decori di oro che arrivava fino al polpaccio come lunghezza, la giacca era stretta in vita da una cintura nera e si abbottonava solo fino a poco sotto la cintura. Al collo aveva un foulard bianco al posto della cravatta. Indossava una minigonna di un argento color jeans, calze alte dello stesso colore che arrivavano fino alla coscia e lasciavano un po’ di spazio libero tra loro e l’orlo della gonna, stivali con tacco alto bianchi che arrivavano fino al ginocchio con decori di oro e argento. Le due katane regalatele dal padre erano come sempre a x sul basso della sua schiena. I lunghi capelli biondi erano lisci e lasciati ribelli, cosa che dava ancora più risalto alle sue curve.
-Bentornata –disse Wolfe- trovato ciò che ti ho chiesto?
Lei annuì e mosse la mano verso la zona vuota dell’ingresso e fece apparire il lungo mostro coccodrillo della lunghezza di un sottomarino e altrettanto grande- penso che andrà bene
Wolfe alzò un sopracciglio, che cacchio aveva combinato questa volta?
Sebastian si sistemò gli occhiali- si dovrebbe bastare- che diavolo ci avrebbero fatto era qualcosa che toccava a lui scoprire.
Tutti guardarono inorriditi quella bestiaccia e persino l’Imperatore fu leggermente impaurito da quel coso. Com’è che la sua guardia non gli portava a casa roba del genere? Anzi no perché diavolo qualcuno dovrebbe volere una cosa del genere?
-Ne ho altri quattro nell’anello- disse Aife tranquilla- questo era il più piccolo
Sebastian si trattenne dal ridere all’espressione degli altri presenti. Quella ragazza era una sorpresa dietro l’altra.
Damon colpì la pelle dell’animale con un pugno- decente resistenza…possiamo farci un paio di armature
-Ne vuoi uno papà? –chiese Aife
-Nah, dopo mi sa che proverò a cacciarne uno –rispose Damon tranquillo- sembra un tipetto aggressivo
-Sapevo che lo dicevi- mormorò completamente rassegnato l’Imperatore
-Ne ho uno vivo nell’anello se vuoi provare- disse Aife
-Questa è mia figlia! –disse lui ridendo
-Per piacere vallo a combattere fuori dal palazzo ok? –chiese l’Imperatore rassegnato, che diavolo aveva di sbagliato quella famiglia!?
-Che vestiti indecenti- commentò una delle lady che era venuta con i propri partner. Il marito di quella la voleva strangolare ma che colpa ne aveva? Nel secondo in cui Aife aveva messo piede nella sala la testa pensante di parecchi dei maschi era andata da nord a sud…
-Grazie –disse Aife- detto da una con quello scollo lo prendo come un complimento- la donna rimase a bocca aperta e Aife sorrise cattiva- tesoro bocca chiusa, non è momento di prendere nulla e di far venire nessuno
Mentre alcuni la guardavano stupiti altri si trattennero dal ridere, nel mentre i soldati di Aife erano il coro di risate più forte che esistesse.
-Tu piccola…
-Piccola cosa? –chiese Aife- sono un soldato mia cara, non sono fatta di confetti, cuoricini e fiori. Io uccido come lavoro…
-Un consiglio spassionato- disse la donna- se non modifichi la tua condotta verrai mollata e…
-Un consiglio spassionato- disse Aife- succhia meno cazzi e inizia a pensare con la testa, sembro forse il tipo che lascerebbe il marito ad altre? La mia lama è più veloce di ciò che credi cara e non ho problemi a sporcarmi di sangue, sia esso di mio marito, dei miei nemici e di una puttanella che non sa chi ha contro…
Wolfe sorrise seguendola verso il campo di addestramento. Aife non era il tipo di ragazza che chinava la testa e la cosa piaceva a molti uomini poiché l’idea di avere qualcosa di inottenibile era sempre allettante. Purtroppo per loro, lui non aveva nessun problema ad eliminare la concorrenza con fiumi di sangue…



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