Capitolo 55: You are not
an Angel!
Angy li fece sedere a un lungo tavolo. Schioccò le dita e
delle cameriere con corna e coda entrarono in sala servendo quello che poteva
essere il più ghiotto banchetto che potesse essere immaginato. Angy sorrise
guardando alcuni iniziare ad abbuffarsi mentre altri, più furbi, evitarono di
cadere in tentazione.
-Non avete fame? –chiese Angy dolcemente
-Io preferirei mangiare te angelo- sorrise uno di loro
Angy sorrise in imbarazzo- mi spiace ma non sono sul menù.
Scusatemi devo parlare con il capo del piano
Angy si allontanò nella stanza accanto. Tre.
Una sedia si mosse
Due
Passi
Uno
-Hey Angelo, quando ti dico che voglio te…non sto facendo
una richiesta- disse il tipo di prima
Angy finse di indietreggiare e lo costrinse a seguirla nella
stanza. La porta si chiuse e la coda di Angy gli trapassò la gola- ops…my bad.
Angy si ripulì la coda dal sangue e fece cadere il corpo del
morto facendogli fare un forte tonfo. Si teletrasportò nella stanza dopo mentre
i concorrenti che non avevano toccato cibo si alzarono per vedere cosa era
successo. Guardò Dimitri- tocca a te. Quelli che mangiano. Sai che fare…
Lui sorrise- oh se amo quando giochi sporco
Angy sentì le urla e sorrise piano. Fuori sei.
-Ehm Demy- chiamò uno di loro- ci serve il tuo aiuto
-Oh cielo…- disse lei guardando i corpi fingendosi
sconvolta- povere anime in pena…
-Sai chi può essere stato? –chiese uno di loro
-Lord Dimitri ovviamente- disse lei
-E chi sarebbe?
-Vi porto da lui- disse lei facendo loro strada- state
attenti a ciò che fate…Lord Dimitri ha un carattere molto…forte
Attraversarono un corridoio di specchi- non guardatevi allo
specchio. È un consiglio- disse Angy
Alcuni annuirono cercando di concentrarsi solo sulla figura
di Angy che camminava davanti a loro, tuttavia uno di loro decide di guardarsi
allo specchio- figa come sempre…
Angy sorrise- le regole vanno sempre rispettate…
Una mano nera dalle unghie lunghe e affilate la afferrò per
il collo. L’altra mano uscì tenendosi dalla cornice. Una donna uscì per metà
dallo specchio, denti affilati e un sorriso matto- Le regole dell’Angelo vanno
seguite…- l’altra mano afferrò la donna per le spalle- ora sei mia!
Prima che chiunque potesse dire o fare qualcosa il
concorrente fu tirato negli specchi che poi divennero neri. Angy continuò a
camminare come se nulla fosse- andiamo, prima che finisca con lei e cerchi
altre vittime
Sette in meno. Avanti con gli altri diciotto.
Angy aprì una porta e prese una lampada a olio, l’accese e
entrò nel corridoio nero, illuminato solo dalla luce della lanterna- seguite i
miei passi e state in silenzio. Non fiatate quando sentite un rumore e restate
nella luce.
Per un paio di minuti nessuno disobbedì alle regole, ma a un
certo punto una voce chiamò qualcuno- vieni…vieni a giocare…
Angy sorrise notando che alcuni si erano fermati- nella
luce. Non sentite le voci.
Alcuni ripresero a seguirla, affrettandosi a mettersi nella
luce della lanterna. Angy si fermò- pare che ancora ci sia chi non ubbidisce
alle regole…
Una luce si accese per alcuni secondi mostrando un essere
gigantesco con mani molto grandi e solo una bocca sul viso, un’enorme bocca,
sul suo petto c’erano varie facce che provvedevano a fare la voce che si
sentiva. La luce andò via e si sentì solo l’urlo dei cinque che avevano fatto
l’errore di fermarsi. Angy continuò a camminare, subito seguita dagli altri.
Fuori dodici, restavano tredici da eliminare.
Angy aprì la porta a fine del corridoio e uscì con calma
seguita dagli altri. Angy spense la luce e guardò i rimanenti del gruppo-
cercate di rispettare le regole o verrete puniti…seguitemi e non prendete nulla
dal tavolo o dal forziere. Non parlate con nessuno e non guardate nessuno…
Angy cominciò a camminare attraverso un’immensa sala piena
dei più appetitosi piatti e con un enorme forziere pieno di tesori. La stanza
era la tentazione pura. Angy sorrise notando la difficoltà di alcuni di loro a
restare concentrati.
-Hey bellezza, perché non ti fermi con noi? –chiese una
delle succubi che erano nella sala
-Andiamo principessa…non vuoi nemmeno guardarmi? –chiese un
Incubo, la versione maschile della Succube.
Alla fine della sala Angy aprì la porta, sentendo delle urla
dietro di sé. Guardò indietro e vide i demoni cibarsi dell’anima dei
concorrenti caduti nelle loro mani, le statue tagliare le mani a chi aveva
preso i tesori e il cibo attaccare chi aveva provato a mangiarlo. Angy si girò
e tornò a camminare con i cinque rimanenti.
-Bene! Andiamo siamo quasi arrivati alla sala del trono
–sorrise Angy aprendo i portoni. Davanti ai due troni c’era Dimitri
-Vedo che solo cinque di loro sono rimasti vivi…che peccato-
sorrise Dimitri
-Non sei il padrone del piano- disse uno di loro- non ha
senso. I padroni dei piani sono sempre…
-I più attivi? –chiese Dimitri- già. Sono una piccola
marionetta a dirla tutta…vero, my Queen?
Angy si andò a sedere sul trono più piccolo, quella della
regina. Accavallò le gambe- non sono la padrona del piano, sono una delle
marionette di Mr House. Preferisco pensarla così…il mio nome qui è Ms Curse.
-Mr House e Ms Curse…bella coppia eh? –rise Dimitri- che
vuole che faccia mia regina?
Lei sorrise ai ragazzi- semplice…uccideteli
Dalle tenebre uscirono mostri di ogni genere, tra i quali
molti erano creepypasta conosciuti o esseri provenienti dai film horror o libri
conosciuti da Angy.
-Tu…sei un demonio! –urlò uno di loro indietreggiando
-Oh…e vi siete accorti di questo solo ora? –sorrise Angy-
non ho mai detto di essere un angelo…persino il nome con cui mi sono
presentata, Desdemona, significa figlia del demonio o falso angelo…avete cinque
minuti di vantaggio sui miei sudditi. Buona fortuna…vi servirà
Angy sorrise guardando i cinque correre via inseguiti poi
dai mostri. Dimitri la guardò- sembri poco allegra
-Lo sono- disse Angy- non era abbastanza divertente…potrei
provare una cosa come Saw l’enigmista la prossima volta…o andare totalmente
pazza e iniziare a fare sfide semi-impossibili…non lo so…
Dimitri scoppiò a ridere- tu sei matta
-Mai negato la cosa- sorrise Angy
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