The Occult Club
Capitolo 1: Otto strani amici
-Tyler non devi se non vuoi- disse una voce
-Sta tranquillo una buona volta…ti serve sangue e siamo
bloccati qui per almeno un’altra ora…bevi e basta…
-Tyler…Grazie…
-Di nulla A…
***
La sveglia suonò come solito prima che Tyler potesse
ricordare il nome del suo amico di infanzia. Tredici anni prima aveva un amico
di infanzia, non ricordava il suo nome, il suo aspetto…non ricordava
assolutamente nulla di lui a parte che gli aveva donato il suo sangue e che era
il suo migliore amico…ricordava anche che poi visto che si era dovuto
trasferire per mantenere il suo segreto sul fatto che era un vampiro Tyler non
l’aveva più rivisto. Tyler era umano, aveva diciannove anni, capelli biondi e
occhi verdi, era un bel ragazzo, troppo timido per interagire con le ragazze,
troppo debole e strano per andare d’accordo con i ragazzi. A Sei anni aveva
come migliore amico un vampiro, grazie a lui aveva scoperto il mondo dei
“mostri” e sempre grazie a lui aveva imparato a riconoscere le varie specie. Il
suo quoziente intellettivo era al di sopra della norma, questo lo aveva portato
ad entrare due anni prima del previsto nell’Accademia Restnom. Era una
università specializzata che permetteva a ogni specie di studiare lì, ma solo pochi
umani sapevano della loro esistenza…di fatto…lui era l’unico studente a
saperlo. Nella scuola non c’erano molti mostri e gli studenti in generale erano
meno di duecento, gli insegnanti sapevano dell’esistenza dei mostri, erano
preparati a loro e c’erano classi apposite per loro oltre le normali classi. Ma
nessuno in quella accademia si aspettava che un umano di soli diciassette anni
riconoscesse subito la presenza di loro nella scuola, la cosa suscitò su di lui
molte attenzioni dal mondo dei mostri connessi nella scuola e gli permise di
approfondire le sue conoscenze in materia appena il consiglio fu sicuro della
sua buona fede ovviamente. Visto la sua incapacità di fare amicizia con umani,
la scuola gli permise di aprire un “Club Dell’Occulto”, non faceva veramente
nulla di “occulto” il club, ma era un club dove ogni mosto, o quasi, della
scuola si iscriveva così da non sentirsi solo, il nome “occulto” era uno
stratagemma per tenere i figli di papà lontano dal club, bastava nominare il
“demonio” o “riti magici” che nessuno si avvicinava alla classe del club. All’inizio
per le creature non umane era strano avere un Umano a capo del Club e che per
giunta non li giudicasse mostruosi, anzi che li trovasse addirittura
interessanti…ma ci voleva poco per trovare Tyler simpatico e diventargli amico.
Tyler era diventato il rappresentante umano della scuola per provare la
socializzazione con i mostri e sembrava cavarsela alla grande. Di fatto aveva
sette migliori amici a scuola, alias i sette che erano con lui nel club, e
nessuno di loro era umano, anche se ne avevano l’aspetto.
Salì sul treno e controllò il suo riflesso nel vetro, i
capelli biondi in ordine, gli occhi verdi allegri, la divisa bianca e nera
della scuola in perfetto ordine, controllò che nella borsa a tracolla avesse
tutto e sorrise appena vide l’unica cosa che gli era rimasta del suo amico di
infanzia scintillare al suo collo quando tornò a guardare il suo riflesso. Una
collanina in oro bianco non era esattamente il top per essere maschio per la
scuola in cui andava, ma quella era speciale. Era a forma di chiave con una
corona come decorazione e una incisione che diceva “Per sempre”. Ricordava che
la frase si concludeva con il lucchetto che aveva il suo amico in cui diceva
“Nostro”, Per sempre nostro. Era una delle poche cose che aveva in mente…ma non
capiva perché aveva scordato il resto, lavoro di un vampiro non era…anche
perché il suo amico l’aveva reso immune a ogni tipo di controllo mentale
donandogli una piccola parte di sangue, proprio per ringraziarlo per essere suo
amico l’aveva fatto, ricordava anche che delle volte borbottava che avrebbe
dovuto evitare di farlo così da potergli cancellare i momenti imbarazzanti
dalla testa…comunque…chissà che fine aveva fatto. In quei tredici anni aveva
sempre riavuto il sogno…sempre più vago ma…sempre nei suoi sogni. Sapeva che
non l’avrebbe mai dimenticato e che grazie a quello avrebbe ritrovato l’amico
di infanzia.
Con un sospirò guardò l’ora sul cellulare, era troppo presto
persino per vivere quell’ora…ma voleva fare un po’ di ricerche sulle razze
prima di scuola. Posò lo sguardo sulla foto dello sfondo del suo cellulare, il
club al completo di quell’anno. C’erano: Tyler, con i suoi diciannove anni,
umano e leader del club; Merlion, vent’anni, demone dai capelli neri e occhi
neri, che era il suo braccio destro; Phoenix, diciotto anni, una fenice dai
capelli rossi e occhi ambrati; Leif, diciotto anni, un licantropo dai capelli
castani e occhi verdi; Lionel, ventuno anni, demone dai capelli bianchi e occhi
rossi; Kay, diciannove anni, elfo dai capelli grigi e occhi verdi; Jay,
vent’anni, mostro marino dai capelli castani e occhi neri; e infine Draco,
ventuno anni, la versione maschile di un mostro rettile che veniva chiamato al
femminile Medusa, biondo con occhi ambrati.
I suoi amici, a differenza sua, erano super popolari e
avevano un’ottima socializzazione con il resto della scuola…lui che era umano
non riusciva a fare due chiacchiere con gli umani…
-Lo sapevo che ti trovavamo qui- sorrise Merlion venendogli
incontro all’ingresso della scuola- sei sempre il solito stacanovista Tyler
-Lo so…ma il direttore mi ha detto che un vampiro si unirà a
scuola, non è fantastico?! –chiese emozionato lui
-Sei probabilmente l’unico che dirà mai quella frase amico
–rise Phoenix
I ragazzi avevano una specie di “turno di guardia” su Tyler,
non lo potevano lasciare solo perché…alcuni umani lo bullizzavano e parecchio anche,
specie per il suo interesse nei mostri. Questo non lo capivano, Tyler era il
più gentile e pacifico umano che esistesse, certo delle volte era noioso,
opprimente e troppo curioso ma non avrebbe mai fatto male a una mosca. Persino
il re dei demoni lo trovava un umano interessante
-Ah T papà ci ha chiesto di portarti a cena da noi qualche
volta- disse Lionel. Era il fratello maggiore di Merlion e entrambi erano figli
del re dei demoni- non ho ancora capito come diavolo fai a trovarlo simpatico
il nostro vecchio
-Vostro padre è fantastico! L’ultima volta mi ha raccontato
come si torturano i demoni traditori- disse sognante Tyler
-Ok…tu inquieti e se te lo dico io…-commentò ridendo Draco-
non avrei mai pensato di dirlo ma mia madre vuole anche parlare con te, dice
“perché non puoi essere così educato e carismatico come il tuo amico umano?!
Non avevo mai pensato di trovare un umano così amichevole, quindi vedi di
invitarlo a cena qualche volta!”
-Il mio branco anche vorrebbe vederti- disse Leif- papà
pensa che sia molto onorevole che un umano riesca a fare amicizia con le teste
calde che sono i suoi lupi, me compreso, e gli fa piacere averti intorno, dice
che gli ricordi un cucciolo di tigre…
-Un cucciolo? –rise Tyler
-Non vale però anche io lo voglio portare a casa- disse Jay-
anche se poi devo tenerti lontano dalle sirene ogni volta…scusa per le mie
sorelle
-Non è mica colpa tua- rise Tyler- sono io che avrei dovuto
evitare di chiedere loro di cantare…strano che non mi abbiano ipnotizzato però
-Già, beh a meno che in te non ci sia sangue di qualche
specie è praticamente un caso su mille che non funzioni l’effetto della loro
voce…ah mia mamma vuole averti a pranzo qualche giorno…e dovrò tenerti lontano
dalle mie sorelle elfe yeah…-sospirò melodrammatico Kay
Tyler era così. Era semplice. Era diretto. Era sincero. Non
aveva mai nascosto loro nulla…a parte il suo amico di infanzia, non era
sfiducia ma…era un suo segreto, una cosa solo sua. Tyler non aveva una vera
famiglia…era orfano di madre e il padre era un militare sempre fuori stato. Era
cresciuto da solo e, a parere dei genitori dei ragazzi, era anche cresciuto
bene. All’inizio per loro era strano, persino un invito a cena era difficile da
fare, non perché fosse umano ma…un mostro che ti invita a cena? Poteva suonare
come se lui fosse la cena, per non parlare del pericolo di dire o fare qualcosa
che avrebbe spaventato il ragazzo…eppure Tyler non aveva mai mostrato paura
verso nessun tipo di mostro. La prima volta che era andato a cena dai genitori
di Leif, due dei fratelli avevano preso a litigare e si erano finiti con il
trasformare davanti a lui, persino Leif era in ansia per la sua reazione ma lui
era rimasto tranquillo e li guardava curioso, tanto che alla domanda “ehm…stai
bene?” di Leif lui aveva detto “Questa è la cosa più figa del mondo! Vedete in
bianco e nero? Potete parlare la lingua umana? E…” ed era partito a
mitraglietta tanto che il padre di Leif era scoppiato a ridere e gli aveva
scompigliato i capelli dichiarandolo “l’umano più simpatico che avesse mai
incontrato”. Era questo che piaceva ai genitori dei ragazzi e ai ragazzi di
lui, era se stesso, non importava la circostanza. I genitori dei sette si
conoscevano e spesso finivano per parlare di Tyler…e così che l’argomento del
bullismo era saltato fuori. Nessuno di loro si aspettava che un ragazzo tanto
gentile e aperto mentalmente fosse così tanto solo o preso di mira, tutto
perché non rispettava i canoni umani. La cosa dava parecchio fastidio agli
adulti che lo avevano conosciuto, in tre anni che era in quella scuola aveva
conosciuto e fatto amicizia con ogni studente non umano e nessuno di loro aveva
mai e poi mai dubitato delle sue buone intenzioni. Era sempre allegro, non
importava quanto gli avessero fatto male o chi l’avesse preso in giro, non
smetteva mai di sorridere. Non aveva mai reagito alle provocazioni, eppure non
era certo uno stecchino, certo non era palestrato come i mostri, che tra
parentesi avevano fisici muscolosi per natura, ma non era certo debole, anzi
riusciva a alzare molto più peso dei normali ragazzi della sua età e di aspetto
era anche molto attraente. Non riuscivano proprio a capire perché lo odiassero
tanto i bulli. Una delle motivazioni era il club, non se la prendevano con gli
altri membri perché loro erano armadi ambulanti di muscoli, specie quell’anno
che erano tutti maschi, e le ragazze che erano state nella scuola erano anche
abbastanza forti e attraenti e nessuno ci si era mai messo contro, sarebbe
stato suicidio lottare con chi era il doppio di te no?
-Tyler che fai dopo scuola? –chiese Lionel
-Allora…pensavo di fare qualche ricerca sui vampiri. Poi
avrei da parlare con il consiglio riguardo una festa che vogliono organizzare
con le famiglie di mostri e quelle umane qui a scuola. Però sono libero
tecnicamente…- disse lui giocando con la collanina
-Si può sapere chi te l’ha data sta chiave? –chiese ridendo
Merlino- sei ossessionato dal tenerla con te e ti spaventi se non la trovi
-Me l’ha regalata la persona che mi ha introdotto nel vostro
mondo- sorrise lui
-Non ci hai mai detto chi era questa persona ora che ci
penso. Hai praticamente detto solo che eri a conoscenza di tutto, niente
spiegazione –disse Draco guardandolo
Tyler rise- diciamo che questo non posso dirvelo- allo
sguardo degli altri fece l’occhiolino e si mise un dito sulle labbra- è il mio
segreto questo, non posso dirlo se non ci sarà anche quella persona qui
-Parlando di persone. Quando si aggiungerà il succhiasangue?
–chiese Leif, era noto che tra licantropi e vampiri non correva esattamente buon
sangue, anche con i membri che ormai avevano lasciato l’università aveva avuto
problemi a farli andare d’accordo, ma per amore dell’amicizia e del bene che
volevano a Tyler, non c’erano state grosse liti
-Non chiamarli succhiasangue- mormorò Tyler- non mi piace
come termine
-Sembrerebbe quasi che sono i tuoi preferiti tra le specie
di mostri- rise Jay osservandolo entrare la biblioteca del club, quella con i
libri sui mostri. Osservò di striscio il lato con i mostri del mare come lui,
non si era mai curato di studiare la sua specie e come risultato Tyler era più
informato di lui sulla sua specie, cosa che faceva di Medusa, sua madre, la più
grossa fan del ragazzo, quando lo portava a casa era sempre molto allegra e le
sirene nella sua famiglia circondavano Tyler come se fosse lui quello con il
potere attrattivo
Tyler sorrise- non ho preferiti…- “ma” avrebbe aggiunto
“sono i vampiri che mi hanno dato accesso a questo universo e per quella
persona sono ora circondato nel mondo che mi appartiene” -comunque non so, il
preside mi chiamerà quando arriva
-Perché siamo qui? –chiese Phoenix guardando un libro sulle
fenici come lui, anche chiamati mostri di fuoco- credo tu sappia ogni libro a
memoria ormai T
-Probabile- ammise lui posando un libro che aveva tirato fuori-
Kay l’hai letto il libro sulla tua specie? Quello sulle legende Elfiche?
-Ehm…no- ammise Kay
Tyler sospirò- non capisco come faccia a non interessarvi.
Il vostro mondo è così…avete la fortuna di essere nati in un universo unico,
avete poteri e abilità che nessuno nel mondo umano avrà mai e possedete una
enorme conoscenza. Dovreste solo allungare la mano e sareste estremamente
potenti. Eppure nessuno di voi sembra minimamente interessato alle vostre razze
originali…Merlion e Lionel non si interessano ai demoni, Phoenix non si
interessa ai mostri di fuoco e alle fenici come lui, Leif non ha interesse nei
licantropi, Kay negli elfi e Jay nei mostri marini- guardò i ragazzi- trovo che
sia un vero peccato che voi non vi interessiate alla vostra razza. Le leggende,
le storie e tutto ciò che potreste conoscere solo leggendo uno di questi libri
vi darebbe una conoscenza superiore a quella di molti della vostra razza…lo
trovo davvero un peccato non conoscere le storie dei vostri avi
I ragazzi si guardarono e poi sospirando presero un libro a
caso dalla sezione con la loro specie. Tyler sorrise sotto i baffi, alla fin
fine anche lui era in grado di far studiare quei vagabondi.
Prese un libro dalla sezione dei vampiri e si mise a
leggere. Non erano cose che non sapeva a dirla tutta.
Sapeva dei canini che uscivano solo per tre motivi: voglia
di mostrarli/per difendersi/attaccare, sete di sangue e sete di tipo sessuale.
Aveva conosciuto con il suo amico di infanzia tutti e tre
gli stati a dirla tutta. Era capitato che il suo amico avesse sete dopo quel
primo morso e Tyler non gli aveva mai rifiutato il collo, era capitato che
qualcuno lo facesse arrabbiare o minacciasse Tyler e il suo amico era subito
pronto a sbranare l’avversario e una volta era capitato che Tyler si stesse
cambiando in camera e all’amico erano spuntati i canini.
Tyler ridacchiò al ricordo, cosa che attirò gli sguardi
curiosi degli amici che però non fecero domande. Tyler era sempre così infondo.
Un passo attirò l’attenzione di Tyler. Il morso per i purosangue
era uguale a un rapporto sessuale…- fantastico a cinque anni…
-Tutto bene Tyler? –chiese Draco notando lo sguardo di
imbarazzo di Tyler
-Ehm? Si tutto bene- disse lui “Ho solo preso la verginità
del mio migliore amico di cui non ricordo nemmeno il sesso. Che vuoi che sia?
Sono solo il suo primo morso…”
Stava rileggendo cos’era un Lynn per un vampiro, alias il
partener perfetto, l’anima gemella se si voleva. Quella con cui avrebbe
condiviso il sangue e l’eternità. La persona che avrebbe sempre amato e che
avrebbe sempre protetto.
La sua lettura venne però interrotta quando il preside
entrò. Alzò subito gli occhi prima ancora che lui fosse in zona visiva e gli
fece segno di far silenzio, gli altri si erano addormentati. Il preside della
scuola era un vampiro. Aveva capelli bianchi e occhi rossi, portava sempre un
elegante completo nero, aveva una figura alta e l’apparenza elegante. Si
aggiustò gli occhiali e gli sorrise facendogli segno di seguirlo.
Tyler posò il libro e con calma uscì dalla stanza senza
svegliare nessuno. Appena furono fuori portata d’orecchie il preside lo
condusse nel suo ufficio.
Il preside Dimitri era un vampiro dell’alta nobiltà, ben
noto per la sua conoscenza e la poca accettazione di estranei nella sua vita.
Era un uomo che odiava aprirsi e si fidava poco delle persone che non fossero
della sua razza, ma Tyler era l’eccezione che faceva la regola. La conoscenza
del ragazzo superava di gran lunga quella del vampiro, cosa che lo rendeva una
delle più piacevoli persone con cui conversare. Aveva avuto i suoi dubbi su
Tyler, lo doveva ammettere aveva avuto molta paura di lui, ma per il ragazzo
era un dono naturare riuscire a conquistare chiunque avesse davanti. Aveva modi
di fare gentili, ottime maniere ed era molto intelligente. A dirla tutta il
preside lo aveva come studente preferito da parecchio tempo ed era più che
fiero di sapere che i risultati accademici del ragazzo rispecchiavano a pieno
le sue aspettative per lui.
Intanto la sua assistente versava davanti a loro le bevande:
Thè nero per il preside, infuso di erbe per lei e cioccolata calda per Tyler,
unica bevanda di cui andava ghiotto. A dirla tutta Tyler, nonostante il fisico
magro e muscoloso, era parecchio goloso di dolci. La sua assistente, Natasha,
aveva capelli corti rossi e occhi verdi, era una strega. Lavorava per lui da
secoli ormai e sapeva quanto anche lei si fosse affezionata al ragazzo. Chi non
poteva? Gli umani erano di solito pessima compagnia per i mostri. Ma se non
avesse saputo di meglio avrebbe scambiato Tyler per un millenario di qualche
razza.
-In mattinata dovrebbe arrivare la nuova studentessa. Si
tratta della figlia del re dei vampiri- disse il preside con calma sorseggiando
la bevanda con estrema- vorrei affidartela se possibile.
-Conti su di me- sorrise Tyler
-Sicuro? –chiese Natasha seduta accanto al ragazzo di fronte
al preside- i vampiri sanno essere davvero pericolosi
Il preside la guardò- cosa vorresti dire?
-Solo che un vampiro è attratto dal sangue del sesso da cui
sono attratti, specie se umani- disse Natasha
-Questo è vero- disse Tyler- ma è raro che un vampiro,
specie purosangue, morda un non puro. Eccetto se questo è il proprio Lynn
Il preside sorrise- come sempre molto preparato
Tyler sorrise- devo pur sempre conoscere con chi avrò a che
fare. Non vorrei insultare nessuno per errore
-Sei sempre super attento- sorrise Natasha- non c’è da
stupirsi che tu piaccia tanto alla comunità mostruosa
-Concordo- disse il preside- volevo discutere con te di
alcuni nuovi argomenti proposti dal governo vampirico, non so se hai avuto
tempo…
Lui annuì- la proposta di aprire il territorio a altre
razze? L’ho letta mi è stata mandata appena prima che uscisse
-Non sapevo avessi conoscenza con qualcuno all’interno della
corte- ammise il preside, quel ragazzo non smetteva di stupirlo, come non
sapeva come facesse a essere immune alla lettura del pensiero non sapeva
effettivamente chi l’avesse introdotto nel mondo die mostri e dove si fermasse
la sua conoscenza effettiva
Tyler sorrise enigmatico- vecchie amicizie
Era strano in effetti. Ma qualcuno dalla corte gli mandava
continue informazioni sulla politica vampira. Era un piccolo ricordo, ma sapeva
che il padre del suo amico di infanzia era qualcuno di molto importante a
corte. Ma purtroppo non ricordava chi…
Però una cosa era sicura…se l’avesse incontrato avrebbe
ricordato tutto. Lo sentiva
Nessun commento:
Posta un commento