Capitolo 33: Dubbi di Ethan
Era nel suo ufficio quel giorno, Amethyst era in laboratorio
o ad allenare i soldati, in ogni caso non era con lui quando la lettera arrivò.
Per fortuna aggiungerebbe Ethan.
La lesse con estrema calma e sentì bene la rabbia aumentare
insieme alla paura, la paura di perdere Amethyst
“Al nuovo re,
Beh direi che ti stai ambientando bene eh? Ho ricevuto
notizia della scomparsa dei nobili, presumo sia stata una idea della tua
ragazza perché dubito che tu abbia il cervello per pensare così avanti.
Infondo né tu né il re prima avete molto cervello
Le decisioni idiote che ha preso tuo padre mi hanno dato
molti alleati nella tua corte, alleati che ora non ho più grazie alla tua
War-Maiden…troppo buona per un idiota come te…
Non girerò intorno al soggetto della mia lettera. Voglio la
tua War-Maiden, alias la tua ragazza.
Non mi interessa sapere nulla sul tipo di relazione che
avete, sinceramente? Non potrebbe interessarmi di meno se tu la ami o la vuoi
solo per il suo potere.
Voglio i suoi draghi. Voglio completare la collezione e lei
è ciò che mi serve.
Chiamalo ultimatum se vuoi, ma questo è l’ultimo avviso che
ti darò.
Consegna la ragazza o io dichiarerò guerra al tuo regno.
Ho saputo che stai cercando il fratello di lei…
È vivo.
Si trova qui se ti interessa.
Buona serata, aspetto la ragazza.
Malcom”
Ethan semi distrusse il suo ufficio prima di calmarsi e
decidere cosa fare
Dirlo a Amethyst era la cosa giusta ma…l’avrebbe persa?
La madre non era ideale…
Quindi…il padre.
Bussò alla porta della camera del padre trovandolo a leggere
annoiato un libro datogli probabilmente dalla moglie.
-Possiamo parlare?
-Certo. Cosa succede? Problemi con il lavoro?
-No…leggi- disse dandogli la lettera di Malcom
Aspettò con calma che il re leggesse tutto e notò che anche
il padre non aveva preso bene la lettera
-Cosa dovrei fare? –chiese Ethan
-Dovrai parlarne con Amethyst, è una sua scelta…ma nel
frattempo aumenta la sicurezza
Ethan annuì- sapevo l’avresti detto
-Mi spiace Ethan, ma non sono molto di aiuto in queste
condizioni –disse l’ex re
-Non importa. Vado a sistemare la cosa- disse lui alzandosi-
chiama se ti serve qualcosa
Il padre lo vide uscire e sorrise- pare che tu stia
crescendo
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