Aphys si alzava di malavoglia la mattina. Ma quel giorno
saltò giù dal suo letto e si sbrigò a lavarsi.
Sentì l’acqua correre lungo il suo corpo sensuale,
accarezzandole le dolci curve. L’acqua calda tuttavia non le dava lo stesso
calore che le dava l’abbraccio del suo Lynn. Il tocco di lui, le sue mani, i
suoi baci…il suo sangue…erano anni che li sognava, sognava di riaverlo sotto di
sé, di riaffondare i canini nel suo collo, di raggiungere l’estasi insieme a
lui. Erano anni eppure non le sembrava passato un giorno dall’ultima volta che
quel dolce nettare era sceso lungo la sua gola e che quel tocco l’avesse resa
docile agnello nelle sue mani. Uscì in fretta e si avvolse in un asciugamano
per guardarsi allo specchio. Era molto contenta della sua quarta, dei suoi
fianchi e in generale di essere bella. Si curava molto del suo aspetto per il
semplice fatto che voleva che lui la riconoscesse come donna e non solo amica
di infanzia, anche se aveva paura che lui l’avesse dimenticata. La pelle di lei
era bianca lattea, gli occhi rosso sangue, i capelli le arrivavano alle
ginocchia ed erano di un setoso nero notte. Lui amava le donne con capelli
lunghi, no per essere corretti, lui amava lei con i capelli lunghi. Sorrise
soddisfatta e si andò a vestire. Indossò la divisa bianca e nera, scese in
fretta per fare colazione, poi tornò in bagno per lavarsi i denti e per mettere
un leggero strato di trucco, non troppo però, lui odiava le donne truccate
eccessivamente, preferiva la bellezza naturale. Prese la borsa preparata il
giorno prima. Guardò la foto di lei con il suo Lynn che aveva incorniciato in
camera sua. Chissà com’era cresciuto…erano anni che non lo vedeva. Sapeva tuttavia
che era entrato nell’accademia a diciassette anni, due anni prima di chiunque,
che si era mosso subito a favore dei mostri della Restnom e che ora,
diciannovenne, aveva il comando del club dell’occulto, copertura per il suo
vero ruolo, il mediatore tra specie diverse. Sapeva che lui era speciale, l’aveva
sempre saputo.
Scese le scale di buon umore e guardò l’ora. Era un’ora in
anticipo rispetto ciò che doveva essere ma…potevate biasimarla? Era eccitata
all’idea di rivederlo, di poterlo stringere a sé e stavolta, visto che non
erano più bambini, di renderlo suo, di sedurlo e di catturarlo nella sua rete,
così da non lasciarlo mai più andare via.
-Mia figlia già in piedi? –chiese uscendo dallo studio il re
dei vampiri- come mai?
I capelli neri del re erano in ordine perfetto come sempre e
il suo aspetto severo era sempre lo stesso- sai bene che ci sarà il mio Lynn
con me in Università. Saremo anche nello stesso anno padre. Non vedo l’ora di
riaverlo sotto i miei canini…
Il re sorrise notando la collana con il lucchetto- cerca di
non fare una scena piccola, non vorrei dover intervenire per placare uno
scandalo. E cerca di non restare incinta prima della fine dell’Università,
sarebbe difficile per te finire gli studi dopo, anche se ammetto che un nipote
da quell’uomo non mi dispiacerebbe…
-Dillo che anche tu lo adori- sorrise lei
Il re annuì- salutamelo. Divertiti piccola e ricorda, sei
autorizzata a uccidere chiunque per salvare il tuo Lynn, solo dimmelo prima,
farò sì che non ci siano problemi. Buona giornata amore
Aphys sorrise entrando in macchina. L’anello con la
protezione per il sole e che le permetteva di sembrare una normale ragazza la
proteggeva dai raggi solari e le avrebbe permesso di farsi delle foto con il
suo Lynn. Tante foto con cui decorare la sua camera. Oh sì, era fiera della sua
collezione del suo piccolo Lynn, ma voleva ora la versione diciannovenne del
suo Lynn. Infondo avevano la stessa età i due, entrare nel suo anno era stata
dura, aveva studiato come una matta ma per lui avrebbe fatto di tutto e di
certo qualche notte insonne valeva la pena per stare ogni singola ora con il
suo Lynn, ne valeva eccome la pena.
Non vedeva Tyler da anni. Purtroppo vista la posizione del
padre non poteva liberamente andare a trovarlo quando voleva. Il padre di lui
era un militare devoto, nobile d’animo, cosa che il padre di lei trovava
davvero nobile per un umano, purtroppo però non aveva moglie, non più almeno, e
quindi Tyler studiava a casa da solo, da privatista. Si ricordava le lunghe ore
che lo spiava studiare attraverso la finestra, era così dolce e innocente. Si ricordava
anche che Tyler aveva detto che spesso il padre lo portava alle basi militari
con lui e lo addestrava, una volta le aveva fatto vedere come era bravo al tiro
al piattello con un fucile vero. Suo padre non era di certo bravo con i
bambini, a dirla tutta era pessimo. Era abituato ad addestrare soldati lui,
figlio unico che con i bambini non aveva esperienza e la moglie era morta
troppo presto per poterlo aiutare. Per sua fortuna però Tyler era il figlio
perfetto, capiva lo sforzo del padre per cercare di mantenerlo e crescerlo e
non aveva mai chiesto o fatto niente per dar noie al padre. A dirla tutta, l’unica
volta che richiese una cosa era il permesso di continuare a vedere lei. Il
padre sapeva bene che i mostri esistevano, non era facile per lui accettarlo ma
non si oppose. Non si era mai opposto a Tyler perché sapeva che lui era un
bravo bambino e soprattutto che non avrebbe mai fatto nulla di avventato. Erano
sempre insieme una volta, ma poi si dovette trasferire e non lo vide o sentì
più. Ma ora…aveva un’ottima scusa per passare tempo con lui.
Praticamente sprizzava cuori da ogni poro.
Un pensiero la colpì. E se si fosse trovato una ragazza?
Strinse le mani in pugno. Eh no. Nessuno le avrebbe rubato
il ragazzo. Aveva rubato di Tyler il primo morso, il primo bacio e anche la sua
prima volta sarebbe stata con lui. Lui sarebbe stato solo e solamente suo. Si a
costo di ipnotizzare l’intero mondo. Tyler sarebbe diventato suo marito. In un
modo o nell’altro.
Aphys si poggiò al finestrino dell’auto. Perché non poteva
semplicemente rapirlo e tenerlo chiuso in camera sua per il resto
dell’eternità…di certo l’avrebbe soddisfatto in ogni campo…
Era fortunata ad avere un corpo del genere, infondo ogni
vampira era di natura sexy, anzi ogni mostro in generale era molto sexy per un
umano. Ma non si sarebbe di certo trascurata, avrebbe curato se stessa affinché
nessuno avrebbe mai superato lei. Voleva essere l’unica ragazza che Tyler
avrebbe mai visto, perfetta in ogni aspetto così che lui non la dimenticasse…
Sospirò. Sembrava disperata ma lo era veramente. Tyler per
ciò che ricordava era la più meravigliosa forma di vita mai esistita e persino
dal preside stesso, noto per sopportare poco persino i nobili della sua razza,
aveva parlato e parlato delle doti del suo Lynn. Aveva leggermente chiesto
informazioni al preside. Tyler era lo stesso. Aveva sempre avuto un amore per
la conoscenza, era sempre super gentile e sempre un gran cuore…in più sapeva
che era immune ai poteri degli altri mostri. Questo voleva dire che il suo
sangue si era perfettamente mescolato con quello di Tyler.
Sorrise aveva speranza di essere ancora nel suo cuore.
Poteva farlo innamorare di lei…
E se…lui fosse già innamorato di lei?
Strinse il lucchetto e nel farlo le unghie lunghe sfiorarono
la catenina d’argento come le unghie. Era il loro per sempre quello. Se aveva
la chiave…se la portava come lei sempre…aveva speranza…
Tuttavia…
Gli umani avevano deciso di rendere il suo adorato principe
un manichino per i loro scherzi. Bullismo a discapito del suo adorato Lynn…non
poteva permetterlo, non l’avrebbe permesso. Scherziamo? Il suo adorato e
prezioso Tyler vittima di due bulletti da strapazzo? Oh, lasciate che lei ci
mettesse sopra mano, avrebbero avuto qualche incubo in più e qualche mese di
scuola da passare in ospedale.
****
Tyler era molto allegro quel giorno e le ore passarono in
fretta fino alla pausa. Era pieno di energie e il sorriso non lasciava le sue
labbra. I suoi amici del Club quando si erano svegliati non l’avevano trovato.
Dopo un momento di panico, usando il potente olfatto di Leif, avevano rincorso
il suo odore fino all’ufficio del preside da cui lo videro uscire tutto allegro
al solito. Ormai l’amicizia tra i due non stupiva nessuno. Il preside aveva in
grande stima Tyler e la cosa non poteva che essere ben presa da tutti gli altri
mostri. Dopo averlo recuperato e sgridato il biondo per averli lasciati senza
avvisare si diressero in classe a subire le lezioni. Purtroppo delle otto ore
che avevano da fare, avevano solo due classi insieme. Purtroppo però le classi
erano lontane e in quel momento di pausa, Tyler era solo, dall’altro lato della
scuola, preda facile dei bulli. Era un miracolo ora che ci pensavano mentre
correvano da lui, come i bulli non fossero ancora stati espulsi o peggio vista
l’amicizia che legava Tyler e il vampiro o peggio Tyler e il regno dei mostri
in generale, non si sarebbero stupiti se qualcuno avesse “accidentalmente”
sbranato i bulli.
Tyler intanto si era messo a camminare verso la biblioteca.
Forse avrebbe ritrovato qualche cosa che non ricordava sui vampiri. Oppure
poteva esercitare l’altro suo hobby…infondo non ricercava su quell’argomento da
un paio di settimane visto quanto era emozionato per l’arrivo di un vampiro
nella scuola. Sorrise fermandosi e mettendo una mano sul petto. E se fosse il
vampiro che stava aspettando? Non si ricordava molto ma sapeva che a prima
vista l’avrebbe riconosciuto. Riprese a camminare tranquillo e allegro. Avrebbe
rivisto un vampiro della sua età. I dati corrispondevano a ciò che ricordava
del suo amico di infanzia e visto che non ricordava di che sesso fosse…tutto
poteva essere.
-Hey sfigato- la voce del capo dei bulli lo fece tornare
alla realtà e si fermò. Ed eccoli i due responsabili per il suo malumore. I
cugini James, bruno occhi verdi, e Lucas, castano con occhi neri. Erano due
anni più grandi di lui ma di livello mentale erano mocciosi- come mai così
allegro?
Tyler sorrise educatamente- James, Lucas, bello incontrarvi.
Posso esservi utile?
Lucas fece scrocchiare le nocche- avrei qualche idea su come
farti perdere il sorriso sfigato…
***
Aphys scese dall’auto e sentì un senso di fastidio. Non
erano gli studenti che la fissavano ma qualcuno che infastidiva il suo
Lynn…notò altri mostri correre verso un lato preciso della scuola. Senza farsi
notare più di tanto, utilizzando la velocità vampira, raggiunse prima di loro
il punto e ciò che vide le fece attivare i canini per uccidere. Ma si seppe
controllare. Tyler era a terra sollevato per il collo della giacca da due
ragazzi. Lo riconobbe subito come il suo Lynn…e il sangue le ribollì quando
vide il ragazzo che lo teneva provare a lanciargli un pugno. Non l’avrebbe
permesso
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