WitchandAngel : Capitolo 3: Bulli KO

Capitolo 3: Bulli KO



Capitolo 3: Bulli KO

Afferrò il polso del tipo, fregandosene dell’attenzione di tutti quelli che stavano a guardare, dei mostri arrivati e del corpo docente.
-Che cazzo…puttana mollami- disse Lucas
-Lascia il ragazzo- disse fredda, era fortunato che non voleva che il suo Lynn si sporcasse del lurido sangue di quei miseri mortali altrimenti i muri sarebbero stati tinti di un bel rosso cremisi.
-Chi ti credi di essere?! –chiese James pronto a colpirla- non mi dispiace spaccare un faccino come il tuo
Aphys lo guardò annoiata e strinse la presa finché Lucas non fu costretto a mollare Tyler e inginocchiarsi per il dolore. Come James provò ad attaccarla lei gli tirò un calcio al fianco e lo fece volare contro una colonna. Lasciò la presa su Lucas che strisciò indietro. Lanciò un’occhiataccia agli umani presenti che subito se la filarono, probabilmente ipnotizzati dagli occhi di lei, ma non i mostri del club e il corpo docenti facente parte del mondo mostruoso. Si girò a guardare Tyler, sotto lo sguardo curioso e spaventato di tutti. Era una vampira nobile cosa poteva volere da un umano come lui?
Era cresciuto. Era ora più maturo. Quei occhi smeraldo erano gli stessi, quel biondo oro spettinato era lo stesso. Quel fisico però…cavolo persino con i vestiti che nascondevano i muscoli era chiaro che ne avesse. Sentì i canini riaffiorare per altro motivo e faticò a cacciarli indietro. Si sapeva infondo, i canini uscivano per sete, e lei aveva fatto colazione da poco, per volontà, e dicerto non era quello il caso, o per eccitazione sessuale. Si sfiorò la collana senza pensarci e notò che quella di Tyler era fuori, probabilmente quando quel bulletto l’aveva afferrato per il collo. Aveva ancora la chiave. L’aveva ancora…l’aveva ancora nel cuore
Tyler l’aveva riconosciuta appena l’aveva guardata negli occhi. Era indubbiamente una bellissima ragazza, il corpo seducente, l’aria di potere. Gli occhi erano gli stessi rubini di un tempo, così come i capelli erano lo stesso cielo notturno, molto ma molto più lunghi di ciò che ricordava fossero ma era normale, era cresciuta. Era però ora una bellissima donna. I ricordi riaffiorarono subito alla mente. Il tempo insieme. I giochi fatti. La fatica a farla rilassare intorno a lui. Il morso. Il padre di lei che aveva paura che lui l’avrebbe cacciata. L’amicizia. Le volte che si appartavano perché lei bevesse il suo sangue, cosa che lo eccettiva parecchio anche a quell’età. Infondo si sapeva, alcuni umani erano eccitabili dal morso di un vampiro, specie se volontario. Notò il lucchetto e sorrise in un modo che nessuno eccetto lei gli aveva visto fare. Un sorriso di chi conosceva qualcosa che gli altri non sapevano con un mix di perversione dovuta al ricordo dei morsi di lei. A dirla tutta nessuna ragazza aveva mai attivato il suo interesse, non importa di che razza, bellezza o stile. Nessuna gli interessava per il semplicissimo fatto che nessuno l’avrebbe mai davvero capito. I mostri, per carità, lo adoravano ma non capivano tutto di lui, non capivano la sua sete di conoscenza come lei, non avrebbero mai compreso cosa volesse dire per lui dover sembrare sempre allegro o cosa voleva dire esser cresciuto come era cresciuto lui…eppure lei…sorrise guardandola negli occhi e notò che lei arrossì, cosa che lo riportò a varie notti d’estate passate a guardare le stelle e a stupirla dicendole il nome di ognuna di loro, per poi aggiungere un commento o una frase che la faceva arrossire per l’imbarazzo, cosa che lui segretamente adorava fare.
-Sei cresciuta- sorrise Tyler dolcemente, cosa che stupì i presenti, nessuno pensava si conoscessero, figurarsi che lui avesse quel lato in presenza della vampira- Aphys
Appena il nome lasciò le sue labbra tutti sbarrarono gli occhi, non che fosse un segreto il nome della principessa dei vampiri, figlia del re dei vampiri, ma che lui lo dicesse con così tanta famigliarità, con così tanta confidenza, come se fosse una cosa che avesse sempre fatto. Appena il nome lasciò le sue labbra lei si gettò tra le sue braccia, cosa che terrorizzò per un secondo i mostri ma che non sconvolse lui, era abituato a quella reazione da lei, era sempre stata molto coccolosa nei suoi confronti- Tyler!
Lui la strinse lasciandola mettersi come preferiva sopra di lui. Lasciando che lei facesse ciò che preferiva. Quanto tempo era che non sentiva il suo nome dalle labbra di lei? Quanto che lei non lo stringeva in questo modo? Che lei non si accoccolasse a lui come se la sua vita ne dipendesse? Come se da un secondo all’altro si sarebbe svegliata e non l’avrebbe più visto?
-Sono qui- disse solo lui- sono sempre stato qui
Lei annuì affondando il viso nel suo petto e nascondendo gli occhi lucidi- non andar più via da me. Mai più
Lui sorrise e nascose il viso nell’incavo del collo di lei- non sono mai andato via Aph, non ti avrei mai lasciato andare via. Ero solo distante fisicamente, ma non mi hai mai perso Aph, sei sempre stata nei miei pensieri
Lei lo strinse di più- Ty…- alzò il volto per guardarlo negli occhi e lo trovò a sorriderle come aveva sempre fatto, ma quei sorrisi lei li sapeva distinguere, i falsi dai veri, i solitari dai felici, Tyler sorrideva sempre, era vero, ma ogni suo sorriso aveva differente significato e forse in quel secondo ci stava leggendo troppo lei, o forse era la speranza che fosse così a parlare, ma vi leggeva amore e sollievo. Si sentiva finalmente viva, per quanto vivo potesse essere un vampiro, ma soprattutto completa
-Ehm…scusate il disturbo- disse Merlion guardando Tyler a terra con sopra a cavalcioni Aphys- ma si può sapere cosa cazzo succede?



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