Afferrò il polso del tipo, fregandosene dell’attenzione di
tutti quelli che stavano a guardare, dei mostri arrivati e del corpo docente.
-Che cazzo…puttana mollami- disse Lucas
-Lascia il ragazzo- disse fredda, era fortunato che non
voleva che il suo Lynn si sporcasse del lurido sangue di quei miseri mortali
altrimenti i muri sarebbero stati tinti di un bel rosso cremisi.
-Chi ti credi di essere?! –chiese James pronto a colpirla-
non mi dispiace spaccare un faccino come il tuo
Aphys lo guardò annoiata e strinse la presa finché Lucas non
fu costretto a mollare Tyler e inginocchiarsi per il dolore. Come James provò
ad attaccarla lei gli tirò un calcio al fianco e lo fece volare contro una
colonna. Lasciò la presa su Lucas che strisciò indietro. Lanciò un’occhiataccia
agli umani presenti che subito se la filarono, probabilmente ipnotizzati dagli
occhi di lei, ma non i mostri del club e il corpo docenti facente parte del
mondo mostruoso. Si girò a guardare Tyler, sotto lo sguardo curioso e
spaventato di tutti. Era una vampira nobile cosa poteva volere da un umano come
lui?
Era cresciuto. Era ora più maturo. Quei occhi smeraldo erano
gli stessi, quel biondo oro spettinato era lo stesso. Quel fisico però…cavolo
persino con i vestiti che nascondevano i muscoli era chiaro che ne avesse.
Sentì i canini riaffiorare per altro motivo e faticò a cacciarli indietro. Si sapeva
infondo, i canini uscivano per sete, e lei aveva fatto colazione da poco, per
volontà, e dicerto non era quello il caso, o per eccitazione sessuale. Si sfiorò
la collana senza pensarci e notò che quella di Tyler era fuori, probabilmente
quando quel bulletto l’aveva afferrato per il collo. Aveva ancora la chiave.
L’aveva ancora…l’aveva ancora nel cuore
Tyler l’aveva riconosciuta appena l’aveva guardata negli
occhi. Era indubbiamente una bellissima ragazza, il corpo seducente, l’aria di
potere. Gli occhi erano gli stessi rubini di un tempo, così come i capelli
erano lo stesso cielo notturno, molto ma molto più lunghi di ciò che ricordava
fossero ma era normale, era cresciuta. Era però ora una bellissima donna. I
ricordi riaffiorarono subito alla mente. Il tempo insieme. I giochi fatti. La
fatica a farla rilassare intorno a lui. Il morso. Il padre di lei che aveva
paura che lui l’avrebbe cacciata. L’amicizia. Le volte che si appartavano perché
lei bevesse il suo sangue, cosa che lo eccettiva parecchio anche a quell’età. Infondo
si sapeva, alcuni umani erano eccitabili dal morso di un vampiro, specie se
volontario. Notò il lucchetto e sorrise in un modo che nessuno eccetto lei gli
aveva visto fare. Un sorriso di chi conosceva qualcosa che gli altri non sapevano
con un mix di perversione dovuta al ricordo dei morsi di lei. A dirla tutta
nessuna ragazza aveva mai attivato il suo interesse, non importa di che razza,
bellezza o stile. Nessuna gli interessava per il semplicissimo fatto che
nessuno l’avrebbe mai davvero capito. I mostri, per carità, lo adoravano ma non
capivano tutto di lui, non capivano la sua sete di conoscenza come lei, non avrebbero
mai compreso cosa volesse dire per lui dover sembrare sempre allegro o cosa
voleva dire esser cresciuto come era cresciuto lui…eppure lei…sorrise
guardandola negli occhi e notò che lei arrossì, cosa che lo riportò a varie
notti d’estate passate a guardare le stelle e a stupirla dicendole il nome di
ognuna di loro, per poi aggiungere un commento o una frase che la faceva
arrossire per l’imbarazzo, cosa che lui segretamente adorava fare.
-Sei cresciuta- sorrise Tyler dolcemente, cosa che stupì i
presenti, nessuno pensava si conoscessero, figurarsi che lui avesse quel lato
in presenza della vampira- Aphys
Appena il nome lasciò le sue labbra tutti sbarrarono gli
occhi, non che fosse un segreto il nome della principessa dei vampiri, figlia
del re dei vampiri, ma che lui lo dicesse con così tanta famigliarità, con così
tanta confidenza, come se fosse una cosa che avesse sempre fatto. Appena il
nome lasciò le sue labbra lei si gettò tra le sue braccia, cosa che terrorizzò
per un secondo i mostri ma che non sconvolse lui, era abituato a quella
reazione da lei, era sempre stata molto coccolosa nei suoi confronti- Tyler!
Lui la strinse lasciandola mettersi come preferiva sopra di
lui. Lasciando che lei facesse ciò che preferiva. Quanto tempo era che non
sentiva il suo nome dalle labbra di lei? Quanto che lei non lo stringeva in
questo modo? Che lei non si accoccolasse a lui come se la sua vita ne
dipendesse? Come se da un secondo all’altro si sarebbe svegliata e non l’avrebbe
più visto?
-Sono qui- disse solo lui- sono sempre stato qui
Lei annuì affondando il viso nel suo petto e nascondendo gli
occhi lucidi- non andar più via da me. Mai più
Lui sorrise e nascose il viso nell’incavo del collo di lei-
non sono mai andato via Aph, non ti avrei mai lasciato andare via. Ero solo
distante fisicamente, ma non mi hai mai perso Aph, sei sempre stata nei miei
pensieri
Lei lo strinse di più- Ty…- alzò il volto per guardarlo
negli occhi e lo trovò a sorriderle come aveva sempre fatto, ma quei sorrisi
lei li sapeva distinguere, i falsi dai veri, i solitari dai felici, Tyler
sorrideva sempre, era vero, ma ogni suo sorriso aveva differente significato e
forse in quel secondo ci stava leggendo troppo lei, o forse era la speranza che
fosse così a parlare, ma vi leggeva amore e sollievo. Si sentiva finalmente
viva, per quanto vivo potesse essere un vampiro, ma soprattutto completa
-Ehm…scusate il disturbo- disse Merlion guardando Tyler a
terra con sopra a cavalcioni Aphys- ma si può sapere cosa cazzo succede?
Nessun commento:
Posta un commento