Capitolo 40: Ehm…I think?
Angy guardò davanti a sé la stanza vuota- cos’è?
-Vedi principessa…ho intenzione di mettere tutti voi a
dormire. Questa non è una sfida mortale, promesso. Ma voglio che ognuno di voi
riviva una esperienza della propria vita, che sia un incontro importante o
meno. Chi riuscirà a finire per primo avrà un bonus…tutto qui- disse James
Angy si girò e vide le ragazze stese a terra così come gli
altri- perché sono l’unica sveglia
-Perché io e te, dopo che avrai finito il tuo incubo, andremo
a vedere il mio- disse lui prendendola prima che cadesse. Le sistemò una
ciocca- tu non sei umana…e questa sfida mi farà accedere alle tue memorie…
****Ele****
-Smettila di essere così piagnona Ele- sbuffò Ben- non ho
detto nulla di male
-Mi hai umiliata pubblicamente, mi hai dato della puttana e
hai detto alla stampa che le mie idee valgono zero…questo è dire nulla!?
-Rilassati cazzo, ero ubriaco
-Non lo eri Ben…e che significa la foto che ho visto per il
campus di te e Vanessa che vi baciavate?!
-Dio Ele hai diciassette anni, cresci…- sbuffò Ben
-Come hai potuto…
-Senti tu non mi dai nulla, da qualcuno dovevo andare no?
Non ho ucciso nessuno calmati
-Tra noi è finita Ben. Non voglio più vederti.
----anni dopo----
-Avevo ragione sai? –Ele si girò- vali ancora zero
-Che ci fai qui?! Sicurezza! –chiamò Ele
-Non verranno, li ho mandati a fare un giro. Sono passati
tre anni e così mi saluti?
-Sei un bastardo. Vattene da qui prima che chiami la
polizia! –disse Ele
-E per cosa? Molestie? Ancora?
Lei strinse i pugni- hai dato fuoco a casa mia quando ti ho
lasciato. So che l’hai fatto!
-Non hai prove…Ele vieni qui forza…- Ben la prese per il
polso
-No lasciami!
-Sta ferma
Ele chiuse gli occhi, cosa era successo dopo? Non lo
ricordava bene. Aveva paura…ma dopo?
-Ha detto di lasciarla- disse una voce tirandolo via da lei
Aprì gli occhi. Già…quello fu il giorno in cui le ragazze la
tirarono via dal guaio
-Ancora voi tre? Isy, Dori e Nikki…sempre insieme a Ele
vedo- sbuffò Ben
Isy lo tirò via da Ele- levale le mani di dosso
-Di solito non picchio una donna ma- la spinse e a causa dei
tacchi Isy scivolò a terra- fece per tirarle un pugno ma qualcuno lo bloccò
-Le consiglio di uscire- disse quella che dopo conobbe come
Angy
-Chi diavolo sei…-prima che potesse dire altro la presa sul
suo polso si strinse e lo costrinse in ginocchio
-Non mi ripeterò. Lasci stare le ragazze o se la vedrà con
me- disse Angy lasciando la presa
-Puttana- con un calcio allo stomaco Ele lo fece crollare
-Vattene o userò le lezioni che di autodifesa che ho preso
per farti male- gli disse
La sicurezza lo portò via. Ele tirò un sospiro di sollievo-
grazie…tu sei una delle mie modelle?
Angy scosse la testa- sono qui perché mi è stato chiesto di
passare a provare il modello per il mio film
-Devi essere la nuova attrice…Angélique giusto?
Angy annuì. Una cosa aveva in mente, i suoi occhi erano
vuoti.
****Nikki****
Nicole cadde- ahi…
-Te l’ho già detto. Non avrai nessun articolo da questa
agenzia
Lei sospirò- che modi…
Quella giornata la ricordava bene. Andava tutto storto.
L’auto era stata rubata, avevano ricoverato una sua amica per una brutta
influenza, l’affitto era il doppio di ciò che poteva permettersi e il suo
ragazzo non rispondeva. Inoltre aveva perso l’ennesimo articolo che qualcuno
aveva copiato da lei…qualcuno che quel giorno aveva scoperto essere Kaleb
-Tutto bene? –le chiese una voce
-Ah? Oh…si…- disse lei accettando l’aiuto per alzarsi- sei
l’attrice dell’altra volta giusto?
Gli occhi sempre vitrei di Angy annuirono- sei Nicole
LeRouge, la giornalista
-Si esatto- ammise lei
-Tutto bene? Sembri molto…giù
-Ho solo una brutta giornata –sospirò lei- dovevo fare un
articolo su una certa King ma…
-Hai chiesto a chi per l’articolo? –chiese Angy
-Al tuo capo ammise lei
Angy annuì- beh io sono Angélique Elizabeth Roze King…se
vuoi l’intervista è tua
Lei si illuminò- ma non ti fai mai intervistare
-Stai avendo un brutto momento. Credo sia mio dovere darti
almeno una buona notizia no?
Lei sorrise- si! Grazie! Sei un angelo! –la strinse- andiamo
conosco un caffè qui vicino dove possiamo stare in pace. Quanti anni hai?
-Diciannove- ammise Angy
-Sei più piccola di me di un anno allora. Io ho vent’anni,
così come Isy, Dori e Ele…non so se te le ricordi
Angy annuì
-Vieni ho mille cose da chiederti!
****Dori****
-Ci servono nuovi investitori- sbuffò Dori stanca
-Stai bene? –chiese Nikki
-Si…solo che Alexander non si leva dai coglioni e stiamo
avendo problemi in azienda…odio la mia vita
-Hai vent’anni Dori, puoi farcela- rise Isy
-Si ma comunque…noi tutte abbiamo un lavoro stancante…dov’è
Ele?
-Qui scusate il ritardo! –disse lei- ho portato con me Angy
se non vi dispiace. Mi ha aiutata con delle prove di vestiti finora
-Si certo accomodati- disse Isy tranquilla
-Grazie ancora per l’altro giorno- sorrise Nikki- l’articolo
mi ha fatto guadagnare una promozione sai?
-Ne sono lieta- disse lei ancora leggermente chiusa
-Comunque sono nei casini- sbuffò Dori- idee per trovare
investitori?
-In quale prodotto? –chiese Ele
-Elettronica. Vogliamo provare una nuova console per realtà
virtuale ma non abbiamo i fondi- disse Dori
-Che tipo di console? –chiese Isy
-Una game-room per poter muoversi dentro il gioco. Sarebbe
sperimentale ma…nessuno vuole investire, la macchina costringe il giocatore a ore
e ore di fermo coricato con questo casco che legge i movimenti del cervello ma
dicono che sia troppo “fantascientifico” provare una cosa così “inutile” –disse
Dori
-Quanto servirebbe? –chiese Nikki- posso provare a scrivere
un articolo sopra volendo
-Grazie ma serve un investimento di 10.000.000 di dollari in
totale. Ho investito io stessa qualcosa come 50.000.000 ma non riusciamo a
trovare l’altra metà.
Angy le diede un assegno- ecco
Dori la guardò- ma…
-Il tuo progetto mi interessa. Vorrei contribuire come
investitrice
Dori la fissò così come le altre- ma non mi conosci nemmeno
potrebbe essere una truffa
Angy alzò le spalle- o potrei stare incontrando le persone
con cui passerò il resto della mia vita come migliori amiche. La vita è un
rischio
Dori le saltò al collo- sei una santa! Domani mattina ti
mando tutti i progetti che abbiamo per la console. Devi venire in azienda con
me e devi vedere assolutamente le nostre invenzioni!
****Isy****
-Non trovo una attrice decente giuro- sbuffò Isy
-Come mai? –chiese Ele- quelle sembravano brave
-Si ma si vede che recitano- disse Isy- non raggiungono il
livello che io richiedo
-Tu sei maniaca della perfezione e poi è un serial killer.
Non ha molte battute- disse Nikki
-Si ma deve essere convincente. Deve saper essere sia la
personalità della dolce May sia quella psicopatica di Kay. Non è così
semplice…potrei chiedere a una di loro ma non sono chi voglio- sbuffò Isy
-Ho chiesto a Angy di venire a provare per il ruolo- disse
Dori- voglio vederla recitare
-Mi chiedo che tipo di attrice sia- ammise Nikki- non ho
visto i suoi film ma ogni volta che la vedo ha quello sguardo vuoto
-So che è stata in guerra- disse Ele- pare che la cosa
l’abbia lasciata ferita in qualche modo e faccia fatica ad andare avanti
-Potremmo diventarle amiche- propose allora Isy- infondo voi
tre già uscite con lei. Che tipo è?
-Molto dolce, gentile e silenziosa dire- rise Ele- mi ha
ascoltato parlare di vestiti per tre ore e non si è lamentata
-Oh eccola- disse Dori
Isy si sistemò sulla poltrona- nome?
-Angélique Elizabeth Roze King- disse lei calma
-Bene…ti serve un copione o…- iniziò Isy
-Non ho bisogno del copione grazie- disse lei calma. La cosa
stupì Isy, non era presuntuosa la voce ma…opaca…come se non avesse emozioni.
Dubitava sarebbe stata una buona attrice sinceramente parlando…ma valeva la
pena darle una possibilità
-Ok allora pagina ventisei linea cinque- disse leggermente
maligna. Odiava la presunzione
Angy stette in silenzio due secondi prima di parlare. I suoi
occhi accesi per una volta vivi, la sua voce più dolce e il suo sguardo
spaventato- che significa che hanno trovato un nuovo cadavere nella baita?
Il ragazzo che era sul palco guardò il copione stupito e
lesse la sua parte- so che sei stata tu May, non negarlo
Isy si chinò in avanti. Aveva indovinato o sapeva il copione
a memoria- Dori dell’audizione quando glielo hai detto?
-Stamattina a colazione- sorrise lei
-Ha avuto tre ore sole pre imparare il copione?! –chiese
Isy- questo è strano…
La paura divenne indignazione- io? Ti sei bevuto il cervello
Ivor? Come puoi anche solo pensarlo
-Ti ho vista con un ascia May! So che sei stata tu! –lesse
il ragazzo per poi guardarla
Angy abbassò la testa e un sorriso sadico le si dipinse sul
volto- oh…mi hai scoperta- la voce era priva di emozione. Alzò la testa e lo
guardò, gli occhi sadici, il sorriso da killer e l’aria generale di una che
poteva ucciderti- e ora che vorresti fare?
-Io…- l’attore non riusciva a muoversi
-Ivor…Ivor…Ivor…cosa devo fare con te? –il sorriso
sarcastico la rese più inquietante- visto che ora sai…penso che io abbia solo
una possibilità…sai qual è? –piegò la testa di lato tranquilla
-Qu…quale?
-Ma mi pare ovvio! –raddrizzò la testa e sorrise- ucciderti.
L’attore cascò a terra, involontariamente aveva
indietreggiato ed inciampato su un cavo delle luci
Isy fermò l’atto- Angy giusto?
Angy tornò priva di emozioni- si?
-Hai il ruolo- disse Isy- noi due diverremo molto amiche ne
sono certa.
Angy sorrise- lo spero
***Angy***
-Voglio la posizione della tua base- urlò un soldato
Angy incassò il colpo
-Parla dannata donna! –urlò un altro
Era lì da due giorni, era stata rapita per venire
interrogata dall’esercito nemico. Erano poche le speranze che trovassero il
luogo dove era rinchiusa e lo sapeva bene. Ma non parlava
-Non le hanno tagliato la lingua vero?
“Uccidili”
Chiuse gli occhi. L’avevano drogata, picchiata e minacciata.
Non le avevano ancora violentata né avevano fatto qualcosa oltre a un paio di
pugni e calci. Il suo viso doveva essere molto gonfio ora…
Sentì delle forbici venir aperte- hai dei bei capelli sai?
Ti dispiace se ne taglio un po’? Dopo ci divertiremo io e te…
-Capo abbiamo catturato altri due del suo plotone- informò
un uomo
-Ottimo. Torturateli
“Uccidili!”
Aprì gli occhi, ora neri e sibilò un- Anatnolla
Il soldato fu scaraventato lontano da lei. Le forbici
tagliarono le corde e lei si alzò massaggiandosi i polsi- Aruc- i lividi, i
graffi e ogni singola cicatrice svanì da lei- volevate giocare? Bene…mi
libererò di voi una volta per tutte…nessuno tocca i miei uomini
Non ricordava cosa aveva fatto dopo. Quando aveva ripreso
controllo di sé la stanza era ricoperta di cadaveri e di sangue. Si era
allontanata con calma dalla scena e aveva liberato i suoi uomini. Aveva ucciso
quel giorno. Aveva sterminato un plotone di venti uomini da sola disarmata quel
giorno. Aveva scoperto fino a che punto i suoi poteri erano forti quel giorno.
Nessuno osò chiederle come avesse fatto, nessuno osò chiederle perché fosse
riuscita a scappare. Fu premiata con delle medaglie ad onore e un grado in più.
Ma nessuno osò più parlare di quel giorno. I due che erano stati catturati
dissero solo che avevano sentito delle urla e una singola frase “Nessuno tocca
ciò che è mio” pronunciato da Angy. Nessuno le remava contro e nessuno diceva
che aveva fatto male. Era venerata nel suo plotone. Era considerata
un’eroina…eppure…dentro di sé lei aveva iniziato a tremare di paura. Cos’era
diventata per uccidere con così tanta facilità? Smise di avvicinarsi alle
persone quando tornò a casa l’anno dopo. Iniziò un nuovo lavoro e lasciò tutto
alle spalle, sparendo codarda da ciò che aveva compiuto. Avrebbe continuato
così se non fosse stato per quelle quattro moleste e impiccione ragazze che decisero
che sarebbe stata loro amica. La spinsero ad aprirsi e l’aiutarono in
tutto…iniziò a vivere davvero solo dopo averle conosciute.
*****
Angy aprì gli occhi- buongiorno
-Ben tornata tra noi- disse James- mi spiace per il tuo
passato…
-Cosa hai visto? –chiese lei
-Tortura e basta. Ti hanno torturata per due giorni e poi ho
visto odio verso te stessa. Nient’altro- disse lui
Lei annuì- non importa…cosa è successo a te?
-Mi ero offerto per un lavoro di guardiano in questa casa.
Un dottore ci viveva. Aveva una donna qui per le pulizie. Quando non la vidi.
Un giorno decisi di scendere nel sotterraneo e…la trovai lì. In una gabbia era
stata mutata in un essere immondo. Il dottore mi trovò e mi diede lo stesso
trattamento. Caso volle il mio DNA si mescolò alla perfezione con quello dei
lupi dandomi il controllo su esso e sui miei nuovi poteri. Mi liberai e in
preda alla rabbia uccisi il dottore. Poi uccisi le creature da lui
create…furono loro a supplicarmi di porre fine alle loro sofferenze e io lo
feci…ho…ho tolto loro la vita…- imprecò quando una lacrima scivolò sul suo viso
Lei si mise a sedere e lo strinse a sé- va tutto bene…
James la strinse- non voglio piangere…piangere è da deboli
-Piangere non è un segno di debolezza piuttosto è un segno
di forza. Solo una persona forte piange di fronte agli altri. Piangere è essere
sommersi da emozioni molto forti che possono essere di gioia, di sollievo o di
tristezza. Non c’è nulla di cui vergognarsi se si esprime le proprie emozioni
attraverso le lacrime- disse Angy accarezzandogli la testa- sai…io non ho mai
pianto di fronte a nessuno in vita mia per molti anni.
James si strinse a lei- perché?
-Sono la quindicesima figlia dei miei genitori. Ho quattordici
fratelli maschi…
-Quattordici?! –chiese lui fissandola per un breve istante
per poi ritornare a stringerla
-Non mi guardare così…non ho deciso io di avere quattordici
fratelli- sospirò Angy- mia madre, il colonnello Phoebe King era fidanzata con
mio padre, il generale Elias King, da anni, tanto che l’aveva presentata anche
a suo padre, il generale Arnold King. Il nonno ha capelli grigi e occhi nero
pece, papà ha capelli neri e occhi verdi mentre, mamma invece ha capelli biondi
e occhi blu scuro, io non somiglio a nessuno di loro tre. Mamma è rimasta
incinta la prima volta a diciassette anni e ha avuto Kain, Fallon e Kasey,
tutti e tre con occhi blu e capelli biondi; la seconda volta a venti e ha avuto
Liam, Murphy e Neal, bruni con occhi verdi; la terza a ventitré e ha avuto
Phelan, Roan e Ryann, neri con occhi scuri; la quarta a ventisei e ha avuto
Finn, Light e Shin, con capelli biondo rossastri e occhi chiari; la quinta a
ventinove e ha avuto Ares e Rhys, capelli rossi e occhi verdi…poi a trentadue
ha avuto me e ora non possono avere più figli…quindi si sono la più piccola di
quindici.
-E aggiungerei che i quattordici fratelli maschi in
questione sono parecchio sexy- rise Eleonora svegliandosi insieme alle altre-
tutti militari per giunta
Angy si fece piccola- non è colpa mia se mio padre ha
trasmesso a tutti i maschi il suo senso del dovere...non c’è uno di loro che ha
mai avuto altro sogno se non l’essere militare James. Sai che significava
crescere con fratelli completamente militarizzati? Non potevo essere me stessa
e dovevo ubbidire cecamente ma quella non ero io. Ero costretta a tenermi tutto
dentro finché non sono esplosa…piangere può sembrarti da deboli ma delle volte
è solo segno che hai provato a rimanere forte per troppo tempo. Non sei debole…
James era ancora nascosto tra i suoi capelli- tu sei forte
piccolina…
-E lo sei anche tu…- affermò lei sincera
-Hai vinto la sfida…verrò con voi- disse James- solo
possiamo rimanere così un altro po’?
Lei annuì- tutto il tempo che ti serve
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