Capitolo 47: What did you
say?
Angy prese un respiro profondo- credo sia ora che io vada
ragazze…
Isy la strinse- questa è la sfida mortale. Sta attenta ok?
Nikki annuì- non farei follie come solito
-E cerca di non pensare a nulla se non a sopravvivere ok?
–disse Ele
-Fregatene di Edward e gli altri, pensa solo a sopravvivere,
non badare a ciò che ti diranno- disse Dori
-Ok ragazze –disse Angy
****
“Questa zona è la zona di guerra”
Angy si guardò intorno, era in una stanza semi distrutta,
riusciva a vedere il cielo grigio, i palazzi crollati e sangue. Si avvicinò a
un borsone “è il caso che ti cambi e ti armi”
Senza pensarci aprì la borsa e tirò fuori dei pantaloni in
pelle nera attillati, stivali alti fino al ginocchio con il tacco a spillo
neri, un top nero che copriva solo il seno e un giubbotto in pelle. Si cambiò e
notò con piacere che aveva larga mobilità con quei vestiti. Sfiorò gli stivali
e notò che alla punta c’era un’apertura. Batté i piedi insieme e due coltelli
uscirono dalla punta delle scarpe. Sorrise. Si mise due porta pistola ai
fianchi, le due spade sulla schiena, i coltelli da lancio dietro la schiena, un
pugnale legato alla coscia in modo che potesse estrarlo con facilità dagli
stivali. Mise i caricatori nelle tasche insieme a qualche altra arma da lancio
e si caricò lo zaino in spalla. Ne aveva visto il contenuto brevemente, c’erano
medicinali e qualche altra forma di aiuto. Recuperò un nastro e si legò i
capelli in una coda alta. Si infilò il pendente che aveva trovato in tasca e lo
legò in modo che non cadesse.
Raccolse un secondo biglietto “per vincere devi recuperare i
pendenti degli altri concorrenti e dei mostri principali. Ucciderli o meno è
tua scelta. Chi muore per primo muore definitivamente. Ognuno di voi è stato
equipaggiato in base al proprio livello di pericolosità, ma gli è stata offerta
un’arma che lo aiuterà a sopravvivere. Ci sono in totale dieci pendenti, il tuo
compreso. Buona fortuna”
Angy osservò la città dalla spaccatura. Dieci pendenti.
Cinque dei concorrenti e cinque di mostri che di sicuro non erano facili da
abbattere. Aveva due opzioni. Giocare in difensiva e sperare di ottenere gli
altri pendenti…o giocare in offensiva e farla finita il più presto possibile.
Sentì la porta aprirsi, si girò con la mano pronta a sparare
e fu una fortuna che lo fece. Un secondo dopo quel colpo le salvò la vita da
una specie di zombi. Angy guardò il cadavere, aveva colpito la testa e non si
sarebbe rialzato. Preparò i coltelli da lancio e si girò verso la città. Non
era tipo da difesa e non lo sarebbe mai stata, era impulsiva. Si guardò intorno
pistola alla mano pronta a difendersi. Guardò un cartellone.
“Zona di Morti-viventi: guardiano il re dei vampiri Dimitri”
Angy sparò a uno zombi che si stava avvicinando e sbuffò-
fantastico…ho sempre odiato gli zombi…
Guardò la mappa che era appesa al cartellone. Lei era nella
zona della città più rovinata, Jessica era segnata nella zona poco distante da
lei, il guardiano del suo piano era Mr Teddy, il guardiano dei giocattoli
assassini; Loren era nella zona accanto, il suo guardiano era il Laguna
Monster, il guardiano dei animali mutanti; Becca era nella zona accanto, il suo
guardiano era Mr Cartoon, il guardiano dei cartoni animati che prendevano vita
per ucciderti; infine Edward era accanto, il suo guardiano era il Killer
Motosega, guardiano degli assassini psicopatici. Controllò meglio, la sua zona
era al centro, poteva fare avanti e indietro e occuparsi di Dimitri per ultimo…
Infilò la mappa nello zaino e scese le scale. Voleva andare
per prima da Edward, anche perché non aveva voglia di rischiare di dover
uccidere le altre tre per prima, anche se sperava di poter evitare la cosa.
Un lungo cammino e una lunga scia di non-morti ora morti,
Angy arrivò nella zona che sembrava uscita da un episodio di qualche serie tv
sul crimine. Sangue, contorni di persone fatte con il gesso, gente armata che
si uccideva a vicenda. Si defilò piano e si nascose dietro un muretto. Dove
poteva essere il suo attore “preferito”?
Si girò e vide un essere immondo camminare per le strade.
Gigantesco era dir poco, un ammasso di muscoli che camminava con una motosega
in mano, una maschera in ferro sul viso e sangue ovunque. Era enorme. Un mostro
di muscoli. Rabbrividì al pensiero di doverlo affrontare. Si mosse in silenzio
e cercò dove quel vigliacco di Edward poteva essere. Non ci mise molto a
trovarlo in un edificio abbondonato. Purtroppo prima di poterlo raggiungere
dovette cominciare a correre via dal guardiano del piano. Corse fino a un
vicolo ceco e usando il muro come appoggio saltò a una finestra lì vicina e si
issò su poco prima che lui potesse colpirla con la motosega. Nel farlo però
perse il nastro e i capelli ricadevano ora morbidi liberei da ogni legaccio.
Meglio che venir affettata e non l’aveva nemmeno sfiorata. Riprese fiato e si
guardò intorno, dov’era finita ora?
Con calma si avventurò nell’edificio, forse era finita nello
stesso edificio di Edward?
Con estrema calma si mosse nei corridoi e notò varie
avvertenze ma quella che la colpì fu un divieto di utilizzo di fonti di calore
elevate, a quanto pareva i tubi sul soffitto contenevano benzina, quella era
una strana avvertenza ma non strana quanto un tubo contenente benzina nel bel
mezzo di quello che pareva un edificio fatto di uffici.
“Attenta!”
Victor prese il controllo delle mani e tirò fuori le spade e
le mise a x davanti a lei prima di girarla e impedire che il proiettile la
colpisse. Le lasciò il controllo e le spade finirono sul pavimento con un tonfo
sordo. Angy guardò Edward che ora rideva
-Che riflessi. Hai il senso di Ragno angelo?
Angy lo guardò- non deve andare così possiamo trovare un
modo per evitare che qualcuno muoia
-Povera illusa…e cosa vorresti fare? Salvarci tutti? Siamo
qui perché siamo famosi per qualcosa, positiva o negativa che sia…e purtroppo
per te io non scendo a patti…
Angy lo fissò- vuoi morire allora?
-Sai…ho sempre avuto una fantasia di te sotto di me
morente…forse così non potrai rifiutarmi- rise lui
“Posso incenerirlo?” chiese Victor
Angy lo guardò- tu sei matto…
-No. Ero perfettamente sano di mente prima che tu mi
rifiutassi…perché poi? Sono bello. Sono ricco. Ti avrei resa ancora più famosa!
“Cocco bello levati. Che poi tutto sto “bello” non lo vedo
io eh. Ma a prescindere lei non ha bisogno di uno sfigato come te per essere
famosa, come non aveva bisogno di quel coglione del suo ex. E poi i soldi non
fanno la felicità”
-Non sei mai stato il mio tipo e mai lo sarai- rispose lei
-Sei una povera schiocca…
Angélique guardò Edward ridere.
-Questa sfida sarà facilissima…ucciderò te e poi le tue care
amichette…uscirò vivo da questa serata e tu…farai la fine del topo con il
gatto- rise il bruno fissandola- sai devo dirlo…ho sempre sperato che tu fossi
come altre…sarebbe stato divertente tradirti dopo essere stato con te…
Angélique lasciò che i capelli le coprissero il volto e
strinse i pugni
-Sai ho sempre pensato che voi cinque fosse strane. Troppo
unite per essere vere…mi domando chi di voi tradirà per prima le altre…forse
tu? Sarebbe stato così divertente vedervi litigare! Ho fatto di tutto per
mettervi contro…eppure siete ancora unite…e tu hai fatto di tutto per evitare
che io riuscissi a stare con Nicole…mi sei costata molti scoop e molta fama
sai?
-Nikki non meritava un bastardo come te…
-Quella non merita nemmeno di baciarmi le scarpe…- rise lui
ma la risata fu sostituita da un urlo di dolore. Piano Edward girò la testa
verso la sua spalla e vide con orrore un coltello conficcato nella sua carne.
Guardò Angy, ancora con il volto coperto ma con la mano alzata e un secondo
coltello pronto per il tiro- tu…
-Dici che farai loro del male…non posso permetterlo- la voce
era ora priva di emozione, se non forse il chiaro fastidio- non ti lascerò le
mie amiche…non ti lascerò ferire di nuovo le ragazze…hanno sofferto già
abbastanza…- raddrizzò le spalle- non posso permettere di farle soffrire
ancora…sono stanca di dover avere a che fare con problemi a causa di feccia
come te…
Edward estrasse il coltello e prese la pistola- sta zitta o…
Un coltello gli graffiò la guancia, Angy ancora aveva il
volto coperto e nascosto alla vista- non ti hanno insegnato che bisogna
lasciare finire di parlare le persone?
Lui indietreggiò piano
-Come stavo dicendo…- alzò la testa rivelando un sorriso
sadico e uno sguardo tutto eccetto dolce- credo che ti ucciderò
Edward sparò ma Angélique si spostò appena per evitare il
colpo. Sorrise- cosa c’è? Sembri un po’ spaventato…
-Sta…sta lontana!
-Oh? Non fai più lo sbruffone? –chiese Angy ridendo- hai
paura? Hai paura di me?
-Sta lontana!
Un altro colpo evitò Angy- Hai una pessima mira
Edward…davvero pessima…
Lui provò a risparare ma si accorse che la pistola era priva
di proiettili. Lanciò il coltello ma Angy lo fermò al volo- pessima mira…
Lui iniziò a correre urlando e lei rise- vuoi giocare a
nascondino? –si abbassò per prendere le due spade che aveva lasciato cadere-
bene…
Edward correva in fretta e fu costretto a nascondersi quando
il killer con la motosega in mano spuntò da dietro l’angolo. L’aveva visto…ma…
-Potresti per piacere lasciarlo in pace? –chiese Angy
annoiata guardando l’omone- vorrei ucciderlo io se permetti…
Il mostro gridò sotto la sua maschera e si girò verso di lei
pronto a colpirla.
Lei sospirò- perché nessuno mi ascolta mai…
Lui alzò la motosega e la abbassò su di Angy ma non riuscì a
tagliarla. Senza essersi mossa Angy aveva messo le due spade incrociate a X e
aveva fermato la discesa della lama che ora ruotava con un rumore metallico
contro le spade senza riuscire ad abbassarsi. Angy sospirò ancora- devono
sempre interrompere i miei giochi…beh…già che ci sono uccido anche te allora…
Usando le spade come leva lo respinse indietro, usò il muro
come appoggio e con un movimento di polso gli tagliò la mano, facendogli cadere
la motosega. Senza pensarci raccolse l’arma e guardò l’omone ancora in procinto
di cadere. Il tempo sembrava muoversi a una velocità irrazionalmente lenta per
Angy mentre per il resto era fin troppo svelto. Sorrise sadica e senza pensarci
usò la motosega per tagliare in due l’omone. Il tempo riprese a scorrere e
un’enorme quantità sangue dipinse tutto intorno a sé. Angy buttò l’arma di
lato, ormai inusabile visto che le catene si erano spezzate. Guardò le sue mani
-E dire che mi ero appena cambiata…ci vorranno ore per
togliere il sangue dai vestiti ora…
Edward tremava in un angolo e lei si girò- non trovi anche
tu? Non è divertente ucciderli con le loro stesse armi? Lo trovo ironico…
Edward la guardava terrorizzato- ti prego…
Angy sorrise e gli mostrò la pistola che Edward aveva usato
poco prima- vuoi che ti risparmi?
Lui annuì terrorizzato- ti supplico…
Lei ci pensò su e il sorriso venne sostituito da
un’espressione annoiata e disgustata- tu non mi pare avessi avuto pietà del
cuore della mia amica…e ora che ci penso…non ti è dispiaciuto nemmeno dirmi che
le avresti uccise…
-Ti supplico, farò ciò che vuoi!
-Tutto? –chiese Angy sorridendo, le mani erano dietro la
schiena e stava chiaramente facendo qualcosa.
-Si! Tutto! –disse lui
Lei sorrise di più- in questo caso…- Edward la fissò- …muori
Un colpo alla gamba e Edward perse ogni forza di combattere.
Angy lo guardò tremare e sparò altri due colpi alle gambe per evitare che
strisciasse via- lascia che ti dia un caloroso addio…- sparò in alto e della
benzina cadde dal tubo sopra il ragazzo che ora la fissava terrorizzato. Angy
gli sorrise- hai sbagliato ragazza da importunare Edward…non sai che dietro a
un viso d’angelo si nasconde il demonio? Addio…- un colpo solo bastò a creare
la scintilla che diede fuoco alla benzina. In pochi secondi Edward stava
bruciando vivo e le sue urla avevano preso a aumentare e aumentare. Angy lo
guardò per un paio di minuti prima di scaricare il resto del caricatore su di
lui dandogli, in fine, il colpo di grazia, evitandogli ulteriore sofferenza.
Lasciò cadere la pistola scarica e prese il pendente che doveva recuperare da
Edward e quello del mostro. Si allontanò con calma per il corridoio mentre
dietro di sé il fuoco bruciava i due morti- nessuno deve osare minacciare le
mie amiche…nessuno…e se devo uccidere per assicurarmi che loro restino in
vita…che così sia…dopotutto…- guardò la città dalla finestra e sorrise- nessuno
ha mai detto che io fossi buona…
Ci mise poco a scendere al piano terra e uscire dalla città.
I killer la fissavano terrorizzati, qualcosa le diceva che avvertivano quando
un guardiano era morto e quello che aveva appena ucciso non era certo notò per
la sua docilità.
Ci mise poco a entrare nella zona di Becca. Era come se fosse
entrata in un cartone animato. Città disegnate. Personaggi strani…e poi…sangue.
Molto sangue. I disegni erano contorti, i sorrisi distorti, gli occhi
spiritati. Quel luogo non era un sogno ma un incubo. Con calma e spade alla
mano si mosse tra le strane creature pronta a uccidere se istigata. Doveva solo
colpire Becca e prendere il pendente, per poi uccidere Mr Cartoon. A trovare Mr
Cartoon ci mise pochissimo. Era un gigantesco schizzo di un omino. Mr Cartoon,
bianco e nero, aveva un solo segno di colore. Il rosso. Rosso colante dai denti
aguzzi e dalle mani fatte di coltelli. Rosso impregnato nei vestitini neri e
bianchi e sull’ascia che aveva in testa. Rosso che cadeva dai corpi di quelli
che dedusse fossero cadaveri. Vide Becca, ancora viva, venir uccisa da Mr
Cartoon. Il primo a morire secondo la mappa era stato Edward, ora segnato da
una grande X rossa accanto alla X del guardiano del piano, ora Becca era
segnata dalla X. Angy sospirò, rimise la mappa nello zaino e con grande agilità
tagliò una delle mani del guardiano. Roteò la spada e anche l’altra finì per
terra. Guardò il guardiano che la fissava alienato, come se lei non fosse ciò
che lui vedeva. Un salto. Un taglio. Una testa in meno. Angy raccolse i due
pendenti e osservò i cartoni correre via da lei spaventati.
Tirò fuori lo specchietto per vedersi. Era ricoperta di
inchiostro ora, probabilmente di Mr Cartoon, gli occhi erano a forma di
teschio, ma degli altri segni di trasformazione non trovò traccia. Aprì le
labbra e notò i canini aguzzi. Chiuse lo specchietto e lo buttò nello zaino.
Non voleva sapere cosa le stava succedendo. Non voleva capirlo e non voleva
sperare che non succedesse.
Andò avanti e trovò Loren, morta per mano del Laguna Monster
che si stava soffocando da solo visto che era uscito dall’acqua per ucciderlo.
Angy stette a guardarlo soffocare chiedendosi chi diavolo aveva così poca
intelligenza da uccidersi da solo. Recuperò i due pendenti e si mosse verso
l’altra zona.
Di Jessica trovò il pendente e il cadavere sepolto da una montagna
di balocchi. La sua zona sembrava un regno di giocattoli…con qualche cadavere e
litro di sangue in più sparsi qua e là. Mr Teddy era un enorme orso di peluche,
lame al posto dei denti, occhi spiritati, artigli affilati e di sicuro degno
per gli incubi dei bambini.
-E dire che mi sono sempre piaciuti i peluche…- sospirò Angy
tirando fuori una bomba a mano- prendi
La lanciò attivata e si riparò dietro una pila di blocchi,
il guardiano esplose in un cumolo di peluche e lei sospirò- dobbiamo rivedere
la difficoltà dei livelli qui…o sono io che sto andando dal più difficile al
meno?
Recuperò il pendente. Ora ne aveva nove, il suo compreso.
Toccava fare Dimitri ora…
Rientrare nella sua zona fu più difficile del previsto,
zombie, mostri vari, alieni, vampiri, licantropi…di tutto trovò in mezzo ai
piedi mentre cercava il dannato guardiano del suo piano…alla fine…
-Buona sera mia bella signorina
…fu lui a trovare lei
Era un vampiro. Capelli bianchi, occhi rosso sangue, canini
affilati e l’aspetto di un lord vampirico. Una cosa le saltò in mente. I
pendenti li aveva recuperati senza uccidere tutti. Alcuni erano già molti, altri
si erano suicidati. Quindi farselo dare invece che prenderlo poteva essere
un’opzione? Le parole di Victor le tornarono in mente sull’ultima sfida, quella
vera che avrebbe concluso il gioco. Quella contro Mr House. Sapeva che fare
-Pensavo avrei avuto l’onore di incontrarti per prima,
eppure eccomi a essere l’ultimo rimasto in piedi. Che dispiacere- mormorò lui
Lei sorrise affabile, ponendo il migliore dei suoi
personaggi in scena. Sisty- ma non sapete mio buon lord che l’ultimo è sempre
il migliore?
Sisty Black era uno dei suoi ruoli di teatro, una donna
furba, affabile e che con il suo modo di fare riuscì a sposare e poi uccidere
un ricco Lord. Non era esattamente la più buona…ma era la migliore scelta per
quel ruolo di falsetto.
Lord Dimitri sorrise affabile- un’interessante ruolo mi
affidi. E non mi hai attaccato come gli altri, perché se posso?
-Perché attaccare chi può diventare un valido alleato Lord
Dimitri?
Lui la guardò incuriosito- alleato?
-Un affare le propongo. Un contratto se preferisce- lei
mosse la mano e fece vedere i nove pendenti- il suo pendente è ciò che mi serve
-In cambio di? –chiese lui stringendo il pendente al collo
Lei sorrise- in cambio di diventare mio alleato nel prossimo
livello della casa
Dimitri la fissò stupito- alleato?
-Oh è molto semplice…e se userà il potere che ha di lettura
del pensiero leggerà la mia idea. Se le vuole ovviamente- disse calma Angy
Dimitri la guardò sospetto e si mise a leggere. Sorpresa.
Curiosità. Divertimento. Paura. E infine…perfidia. Queste emozioni passarono
negli occhi del vampiro che sorrise divertito- un angelo devo dire. La sua
offerta e il suo piano sono…allettanti. Che posto avrò?
-Di Lord Dimitri, sovrano dei vampiri e delle creature
non-morte- disse Angy
Lui sorrise e le lanciò il pendente- spero che tu mantenga
la parola
-Non lo sai? –chiese Angy prendendo al volo il pendente- ci
sono pochi patti inscindibili. Quelli con il diavolo…e quelli con le streghe.
Rompi il primo e sei morto, rompi il secondo e soffrì in eterno…
-E tu chi sei? Il diavolo o la strega?
-Io? –Angy sorrise- io sono Angélique. Nulla più nulla meno
Dimitri sorrise- hai appena vinto la sfida…mia signora
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