Capitolo 45: Oh great a bastard…
Ian si schiarì la gola- in questa sfida sarà in base al
numero di morti che ognuno dei partecipanti ha creato che si riceverà un
equipaggiamento più o meno buono. Il ruolo nella squadra verrà deciso in base a
cariche militari precedenti. Salite uno a uno sul piedistallo e poi raggiungete
la vostra squadra
-A noi e toccata l’Angelo dello spettacolo- mormorò uno dei
soldati a Steven- non sei contento? Era quella che ti aveva colpito di più
-Si ma ha un carattere totalmente diverso da quello che
pensavo avesse…- brontolò Steven
-Beh è un’attrice no? Starà recitando il ruolo di una
soldatessa…dubito abbia esperienza- rispose quello
-E allora che diavolo era quella abilità prima!? –sbuffò
Steven
-Becca- disse Ian- due morti accidentali a causa di guida in
stato di ebrezza. Nessun precedente militare. Soldato semplice
-Loren- disse Ian- dodici morti accidentali durante pratiche
sessuali estreme. Nessun precedente militare. Soldato semplice
-Jessica- disse Ian- cinque morti accidentali causa malattie
sessuali. Nessun precedente militare. Soldato semplice
-Alexander- disse Ian- duecento morti volontari causa
mancanza di controllo su determinati prodotti medici. Precedente militare come
caporale. Capo squadra
-Angélique- disse Ian. Lei salì tranquilla- ottomila morti
volontari- la sala si zittì- cause: ordini maggiori, richiesta di esecuzione,
guerra, difesa personale, comando a squadra diretta, bombardamento e battaglia
contro atti di terrorismo. Precedenti militari come Generale. Comandante della
squadra
Angy sorrise- che c’è? Hai visto un fantasma Steven?
-Tu non sei umana- commentò lui
-Ovvio che no. Se pensi che sarò dolce e coccolosa quando
sono nel ruolo di militare ti sbagli di grosso. Non porterei onore né ai miei
genitori, il colonnello Phoebe Roze e il generale Elias King, ma soprattutto
non lo porterei a mio nonno il generale Arnold King…il vostro istruttore se non
erro…
Steven sbiancò- il tiranno…
Lei sorrise- oh non l’avevate chiamato qualcosa come “Satana
in terra” o “Demonio biondo” tranquilli…non sono lui…- sorrise di più-io sono molto
peggio
****
Le ragazze stavano morendo dal ridere- le loro facce…
****
La sfida era semplice. Un ruba bandiera con mitragliatrici
di mezzo in pratica. Steven stava esponendo una strategia militare niente male
mentre le altre squadre parlottavano o litigavano.
-Questo sarebbe il piano…- finì Steven insicuro, si sentiva
di nuovo sotto lo sguardo del suo istruttore, per quanto questo fosse molto più
attraente che quell’armadio di muscoli del generale King, erano entrambi privi
di espressione mentre lo giudicavano e la cosa gli dava ansia come se fosse
tornato al primo giorno di accademia.
-In teoria è un’ottima strategia- disse Angy- ma non è una
guerra questa Steven
Lui la guardò- come…
-Qui non muore nessuno Steven anche se colpito vieni messo
fuori gioco e non muori. Quindi i soldati fermi per medico non servono, non
serve questo spostamento di truppa e questo avanzamento è inutile allo scopo.
Le bandiere sono qui, qui, qui e qui, quindi passare da queste tre parti è
inutile. Non cerchiamo sfide inutili o rischiamo di trovarci dei giocatori in
meno. Questa pausa qui è anche fuori questione, non dovremo accamparci e non
stiamo cercando di recuperare una zona caduta in mano nemica. Non è un fronte
di guerra ma una partita di acchiappa bandiera con fucili. Questo punto qui va
difeso meglio. La bandiera la sposterei da qui a qui e…- lo guardò- stai bene?
Lui si riprese- s…si…
-Sei rosso soldato- disse lei seria
-Sto bene! –sbottò lui, era carina quando era concentrata a
dar ordini- mi spiace che il mio piano non sia buono
-Il tuo piano è eccelso Steven, è solo errato il suo uso. In
guerra questo piano sarebbe eccezionale e funzionerebbe, in una partita di
acchiappa bandiera invece ci è inutile- spiegò Angy- questo è un gioco non una
battaglia mortale
Lui annuì- cosa propone Generale?
Lei spostò lo sguardo- chiamami Angy e non
generale…comunque. Siamo in totale venti, me e te esclusi. Divideremo in gruppi
il plotone. Cinque resteranno qui a difendere la bandiera, cinque si
dirigeranno dalla bandiera del gruppo tre, cinque da quella del gruppo quattro
e cinque da quella del gruppo cinque
-E per quella del gruppo due? –chiese Steven
-Andremo io e te –rispose Angy- conosco Alexander, non è
tipo facile da abbattere e ci metteremo più tempo portando troppi uomini. Spero
che voi riusciate a prendere le altre bandiere nel mentre io e Steven ci
occupiamo di quella di Alexander. Posso contare su di voi?
-Si signora!
-Ottimo…allora buona fortuna e ricordatevi che non è una
guerra questa, vedete di divertirvi anche- sorrise lei
*****
Angy si abbassò dietro un’auto ribaltata- non sembra esserci
nessuno, andiamo
Steven la seguiva in fretta- perché non vuoi il titolo
Generale? È un gran onore
-Perché non lo sono più. Ho mollato- disse lei
-Perché? –chiese lui
-Ero brava, ero perfetta ma non era ciò che volevo. I miei
mi hanno obbligata e fino a diciassette anni ho obbedito a loro scordandomi di
ciò che volevo io. Poi sono esplosa e ho deciso di mandare tutto al diavolo-
disse Angy
-Perché?
Lei sospirò- sono stata in guerra per tre anni, l’anno dopo
mi sono tolta dall’esercito. Mi hanno catturato in quel periodo…ho i ricordi
confusi, so solo che quando ho ripreso coscienza ero ricoperta di sangue non
mio e il plotone che mi aveva catturata era morto…nessun superstite. Non ci
sono prove di cosa sia successo ma due miei soldati hanno affermato che io
abbia abbattuto il plotone da sola…non so che cosa mi è preso ma ho…
-Avuto paura di te stessa? –chiese Steven
-Già…se perdessi di nuovo coscienza e uccidessi le mie
amiche o chi amo in generale non me lo perdonerei mai –ammise Angy
Steven la spinse contro il pavimento e la sovrastò con il
suo peso facendole segno di star zitta, dei soldati passarono lì vicino e non
li notarono. Angy era intanto diventata rossa, la sicurezza stava andando a
farsi fottere…insieme ai pensieri casti visto che il soldato non era niente
male…
-Stai bene? –chiese divertito dal notarla così
Lei guardò altrove- p…potresti spostarti? È imbarazzante
sai?
-Uhm…- si spostò e la aiutò ad alzarsi- possiamo parlare
dopo volendo
Angy guardò altrove- abbiamo una bandiera da prendere…
-Quindi la bella generalessa è facilmente messa in imbarazzo
da situazioni equivoche? –rise Steven
Lei lo fulminò con lo sguardo e insieme entrarono nella
torre. Due colpi di pistola e le guardie erano a terra. Riuscirono ad arrivare
fino alla cima della torre e a prendere la bandiera. Fu dopo che cominciò il
caos. Una mitragliatrice automatica spuntata dal nulla iniziò a sparare e
Steven ebbe i riflessi per spingere se stesso e Angy fuori dalla traiettoria.
Angy lo aiutò ad alzarsi e insieme corsero fuori per ripararsi dentro a una
casa abbandonata
Angy riprese fiato- deve essere il bonus per le morti che
lui ha causato
-Il nostro qual è? –chiese curioso Steven sperando che la
ragazza non notasse che si era ferito e che restasse di spalle
-Intorno alla base ci sono mine anti nemico, mitragliatrici
automatiche e bombe al gas, tutto ovviamente non letale, solo per la sfida e…-
si voltò e sbiancò- sei ferito…
-Non è nulla- sbuffò lui
-Le regole dicevano che non dovevi ferirti…- mormorò lei
-Se ferito da un giocatore…quel coglione ha giocato sporco.
Ha scelto quelle letali e non per la sfida, voleva eliminare gli eventuali
avversari. Non morirò e non moriranno i miei…solo fa un male cane- sbuffò lui
Angy si avvicinò e aprì lo zaino- levati la camicia
Steven la guardò- sto bene…
-Non è una richiesta. È un ordine in quanto tuo superiore-
disse lei seria
Lui se la levò rivelando un fisico allenato pieno di
cicatrici e con una nuova ferita all’altezza del fianco. Lui sorrise vedendola
arrossire in imbarazzo- non hai mai visto un uomo a petto nudo?
Lei si astenne dal rispondere cosa che lo fece ridere e
ovviamente pentirsi subito dopo quando il dolore al fianco aumentò a causa
della risata. Angy prese un kit di emergenza e primo soccorso medico e si avvicinò
a Steven. Era in ginocchio davanti a lui che si era seduto sul letto della
casa- sai la situazione sarebbe parecchio equivoca se qualcuno entra angelo…
-Sto solo medicando un mio sottoposto- mormorò lei togliendo
con le pinze il proiettile- sei resistente al dolore
-Dopo aver tirato fuori più proiettili che altro ti ci
abitui- mormorò lui stringendo i denti quando sentì il freddo e poi il bruciore
del liquido utilizzato per disinfettare i fori di proiettile
-Già…- mormorò lei
-Quante volte l’hai fatto? –chiese Steven
-Togliere un proiettile, beccarne uno o medicare un ferito?
–chiese lei- in ogni caso più volte di quelle che vorrei ricordare
-Come sta il tiranno? –chiese di colpo lui rompendo il
silenzio che si era creato
-Duro a morire- sorrise Angy- non dire che te l’ho detto, ma
gli manca il tuo plotone. Non si è dato pace quando siete spariti…troppo
giovani e furbi per morire…così dice
Steven sorrise- se non fossimo finiti in questa villa per
cercare riparo sarei stato con lui…
-E saresti un vecchio decrepito e non un ragazzo molto
attraente, e poi hai ancora tempo per tornare- disse Angy- lui è vivo e in
forze, insegna ancora e tortura i poveri cadetti…mi parlava di te sai?
-Ragazzo molto attraente eh? –chiese lui- che diceva oltre
che ero pessimo?
-Abbastanza da farmi venire una cotta per te quando ero
piccola. Scherzando diceva che avrebbe voluto che tu fossi ancora della mia età
e che, in caso, io e te ci saremmo dovuti sposare perché “è il soldato e uomo
migliore che io abbia mai addestrato”, parole sue non mie- disse finendo di
fasciare la ferita e alzandosi
Si sentì un fischio di tromba- pare che sia finita la
partita…e…-guardò il cielo –hai vinto angelo…e grazie per avermi fatto da
infermiera anche se preferivo un altro tipo di infermiera visto il tuo fisico
-Puoi evitare di fare battute del genere? –chiese lei rossa
Lui rise- ma sei mai stata con un uomo?
-Definisci stata…- disse lei
Lui la guardò- aspetta…sei vergine? Sul serio? Una ragazza
in accademia militare vergine? Dio i tempi sono cambiati…o tuo nonno ha fatto
uno sterminio di massa…
-R…raggiungiamo gli altri…- mormorò lei rossa
Steven rise- che tipo…
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