Capitolo 40: Un tempo…forse…mi amava
Quel giorno non era un bel giorno.
Mi ricordo come mi trattavano i genitori di Reaf e i loro
fratelli.
Ero inutile…
Una spazzatura…
Una marionetta…
Avevo il mio corpo.
Avevo la mia vita
Ma…allo stesso tempo non avevo nulla
Ubbidivo senza potermi opporre…
Ricordo anche che le sorelle del mio creatore mi volevano
come giocattolo sessuale
Per loro sfortuna, non è mai successo che io finissi con
loro
Ero un giocattolo nelle loro mani
Odiavo quella vita
Ma cosa potevo fare? Ero inutile
Questo…finché non è apparsa lei…
-Ti senti solo?
Ero nella mia stanza, seduto con le gambe al petto nel buio
più totale quando sentii quella voce.
-Sei solo vero?
Al secondo richiamo avevo alzato gli occhi su una creatura
così meravigliosa che non poteva essere mortale. Lunghissimi capelli argentei,
occhi di un oro puro, lunghe ciglia, labbra perfette…era…bellissima
-Sei tutto solo non è vero?
-Chi sei?
Sorrise e si inginocchiò accanto a me, anche se continuava a
fluttuare nell’aria e i suoi capelli avevano gravità propria- io sono io. Ti ho
osservato per molto tempo…voglio aiutarti
-Aiutarmi?
-Si, tu non meriti questa vita, c’è qualcuno che nascerà con
il tuo intervento, quel qualcuno ti amerà più della sua stessa vita e ha
bisogno di te per essere felice
-Chi?
-Elphien. Il suo nome sarà Elphien…mi farai un favore?
-Si…
-Lotta per lei- disse la creatura- non smettere mai di
amarla e cercala
-Io…
Mi accarezzò il viso e mi sorrise- lei non è forte come
vuole sembrare, ha bisogno di te…di voi…
-Di noi?
-Di te e di suo marito…farò tutto io. Giocherò io le tue e
le sue carte. Giostrerò con la sua vita e farò sì che lei diventi tua, ma per
fare questo ho bisogno che tu mi ubbidisca cecamente e ora faccia ciò che ti
ordino
-E dopo?
-E dopo ti renderò felice…ti darò una famiglia. Una moglie,
dei figli e il controllo di questo universo…che ne dici, accetti il mio piano?
-Mi amerà? O sarà costretta?
-Importa?
-Si.
Lei sorrise- ti amerà davvero. Non posso costringerla ad
amarti, non avrebbe l’effetto che io voglio
-Cosa devo fare?
Lei sorrise e da quel giorno divenni Entità.
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