WitchandAngel : Capitolo 48: Now we don't need a Romance

Capitolo 48: Now we don't need a Romance

Capitolo 48: Now we don’t need a Romance

Quando Angy tornò nella stanza con le ragazze notò con diletto che molti dei suoi avversari ora la temevano.

Le ragazze tuttavia la strinsero a loro.

-Stai bene? –chiese Isy

Angy si guardò, era tornata pulita e nei suoi vestiti- si…ho recuperato i pendenti

-Sei stata grandiosa- disse Nikki

-Era Sisty quella vero? –chiese Ele

-Si era lei –ammise Angy

-E contro Edward hai usato Mika? –chiese Dori

Mika era una serial killer con disturbi di doppia personalità e manie assassine. Un ruolo datole da Isy in uno dei suoi film. Angy sorrise annuendo- si era lei

-Sempre detto che eri portata per essere cattiva nei ruoli dei miei film- rise Isy

Steven si avvicinò- questa è una sfida di gruppo. Dovrete trovare questa stanza e aprirla. Solo due persone entreranno. Una sarà della vostra squadra, l’altra sarà di un’altra squadra. Solo per stavolta, vista la morte di Edward, Becca, Loren e Jessica entreranno nella squadra due. Per avere equità nei giochi.

Le ragazze annuirono

-Ehm…Angy posso parlarti? –chiese Steven

Le ragazze si guardarono e la lasciarono sola con lui- dimmi

-Cosa ti è successo prima? –chiese Steven

-Quello che mi è sempre successo se qualcuno offende chi amo…- disse solo lei

-Non sei l’unica –disse solo Steven- anch’io ho quegli attacchi…e tu potresti diventare il motivo per cui ucciderei qualcuno

Angy lo guardò andare via e venne raggiunta dalle ragazze per cominciare la sfida.

Erano entrate in una struttura. Cinque porte separavano le cinque dalla stanza, cinque porte separavano l’altro gruppo dalla stanza.

Eleonora fu la prima a cimentarsi con la porta. Il suo lucchetto si apriva eseguendo i passi di danza descritti dal manichino. Fu semplice per lei copiarli senza troppa fatica e soddisfatto il manichino aprì la porta, impedendo tuttavia a Ele di proseguire

-Vi aspetto nella solita stanza allora- sbuffò lei

Nicole fu la seconda a cimentarsi con la porta. Il suo lucchetto si apriva se risolto un caso di omicidio. Dopo un paio di minuti e con tanto aiuto dal suo senso di giornalista riuscì a dire che Mr White era il killer di se stesso. Il manichino lasciò passare le ragazze eccetto Nikki

-Ok calmo però…ci vediamo in sala- rispose lei raggiungendo Eleonora

Dorilena fu la terza a cimentarsi con la porta. Il suo lucchetto si apriva se riusciva a trovare tutte le differenze tra due fotografie. Il manichino di nuovo aprì la porta e bloccò Dori

-Vado dalle altre- sbuffò lei

Luisa fu la quarta a cimentarsi con la porta. Il suo lucchetto si apriva se si riusciva a risolvere tre indovinelli. Non ci mise poi molto conoscendone già la risposta. Il manichino aprì la porta e fermò Luisa

Lei guardò Angy- cerca di non morire ok?

Lei annuì- ci vediamo con le altre

Avanzò e il manichino le aprì la porta. Entrò e trovò già seduta Becca. Si sedette di fronte a lei.

Davanti a loro c’era un tavolino con sopra il gioco di battaglia navale, una pistola al centro del tavolo.

“Dovete giocare a battaglia navale. Ogni nave colpita che avrete dovrete prendere la pistola e tirare il grilletto verso la vostra testa. Un solo proiettile è contenuto in quest’arma. Una di voi morirà oggi. Se non giocate entrambe morirete”

Angy guardò la pistola- Roulette Russa…

-Cosa? –chiese Becca impaurita

-Viene chiamata così. È un gioco di pura fortuna. Un proiettile sei spazzi. Cinque buoni uno no. Si punta la pistola alla tempia come per uccidersi e si preme il grilletto. Colpo fortunato se non succede nulla, se becchi il proiettile…- Angélique si zittì

Becca annuì- iniziamo a giocare…

Posizionarono le navi con religioso silenzio.

“Inizia Becca” disse di nuovo la voce

-A2? –chiese Becca sperando di colpire qualcosa

-Nulla- rispose Angy sollevata- B…- guardò il terrore correre negli occhi di Becca, era sulla B una delle navi dunque- 4?

-C…colpita…- Becca prese con tremore la pistola e la puntò alla testa. Premette il grilletto e…

Nulla.

Colpo vuoto.

Le venne da piangere e persino Angy tirò un sospiro di sollievo- C5? –chiese Becca

Angy guardò la nave e annuì- colpita

Angy prese la pistola e notò lo sguardo di speranza di Becca. Non avrebbe mai sperato nella morte di altri. Ma non poteva morire. Si puntò la pistola alla tempia, non mostrando paura o timore. Aveva già fatto quel gioco con sei proiettili e non uno. Aveva già premuto quel grilletto. Aveva avuto qualcuno che le toglieva la pistola di mano e vedeva con orrore il colpo colpire il soffitto di casa. Ma stavolta nessuno avrebbe tolto la pistola dalle sue mani.

Nulla.

Due dei cinque salvi erano andati

Andarono avanti per un po’ senza colpire nulla

Angy guardò le navi- D8

Becca impallidì- colpita…

Prese la pistola. Però sorrise e la puntò contro Angy- non sarò io a morire –disse piano- questo colpo sarà la tua fine. Sarai tu quella che morirà. Lo so.

Angy chiuse gli occhi. Becca premette il grilletto e uno sparo echeggiò nell’aria.

Aprì gli occhi stupita di essere ancora viva e vide che la pistola era tenuta a mezz’aria dal nulla. La pistola tuttavia non era quella di Becca. Angy per pura curiosità prese l’arma e ne aprì il caricatore- schiocca…era un colpo di fortuna questo…

Un sacco cadde dal nulla sul tavolo “Il tuo premio”

Angy lo prese e guardò Becca a terra morta- questo gioco non valeva la candela.

Quando tornò dalle ragazze l’unica cosa che udiva di ciò che dicevano era il rumore del grilletto e lo sparo che aveva ucciso Becca. Il resto era solo rumore di sottofondo.

 

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