Capitolo 10: Il più forte
Il regno in cui lo avevano messo era un regno di pace
assoluta…questo lo stava mandando letteralmente fuori di testa. Troppa pace.
Troppa calma. Troppa allegria.
Elphien scese dall’auto e ebbe un brivido- odio questa
sensazione…
-Troppa pace- disse Shin- restate in auto ragazzi, ci
pensiamo io, lo zio e vostra madre
-Come se volessi scendere in questo regno di pace…dio la
gente inquieta- disse Lilith chiudendosi dentro l’auto a chiave
-Non posso darle torto- disse Elphien guardando i cittadini
con dei sorrisi degli di Jeff the Killer o il Joker.
-Troppa allegria- disse Neipleh standole accanto- per forza
Argos non riesce a liberarsi, questo dannato posto è…troppo perfetto…
-Già…Shin- disse Elphien- stai con i ragazzi…non sei molto
utile temo
Lui sospirò- se me lo dicesse un’altra persona l’avrei
incenerita…sta attenta ok?
-Lo sarò…- disse lei baciandolo, per poi allontanarsi con
Neipleh verso la città
-Questo posto è così…pulito…sembra un ospedale
psichiatrico…-commentò Neipleh
-Ho visto di peggio –commentò Elphien
-Che intendi? –chiese curioso Neipleh
-Quando ero piccola papà mi ha portato in un…non so
definirlo bene ma era il luogo dove Entità è stata creata, se pensi che questo
sia inquietante lì non so cosa potresti dire- disse lei tranquilla
-Ma tu e padre avete un gusto per i luoghi…- commentò lui
-Su cerchiamo la statua di Erecap, liberiamo Argos e
andiamocene da qui per piacere
Lui annuì- volentieri…
****
-Direi che deve essere questa…- disse Neipleh notando la
targa d’oro sotto una statua di pietra
-Già…- commentò Elphien
-Qualche idea? –chiese Neipleh
Lei fece apparire un martello- rompiamo?
Lui rise e prese il martello- sei decisamente mia sorella…
Mentre Neipleh si mise a rompere la statua, cosa più
difficile da fare di ciò che sembrava, Elphien si accorse che le persone del
villaggio si stavano avvicinando
-Fermatevi mie cari- disse una donna con un inquietante
sorriso- così libererete la guerra!
-Questo è quello che vogliamo- disse Elphien, mentre Neipleh
bellamente li ignorava continuando a colpire la statua
-Allora non ci lasciate altra scelta temo…uccideteli- disse
la donna continuando a sorridere
Neipleh si abbassò in tempo per schivare un’ascia volante-
alla faccia dei pacifisti!
Elphien fece apparire le spade- io penso a tenere a bada i
“santi” tu vedi di far saltare quella dannata statua, non voglio doverti
riportare in vita chiaro?
-Si signora- disse lui riprendendo a colpire.
Elphien parò colpo dopo colpo, poteva, volendo, ucciderli
senza fatica, ma non era così spietata e se usava i poteri da morte poteva venir
vista da Entità, era meglio se lei e pochi altri lo sapevano, ancora non era
certa se dirlo o meno ai fratelli- maledizione per essere dei dannati
santarelli siete sadici come pochi…
Intanto Neipleh aveva rotto in parte la statua- ma di che
cazzo è fatta?! Ah al diavolo! –concentrò i poteri e creò un tornado cercando
di rompere solo la statua- dio santo questo affare non si muove…ok l’hai voluto
tu!
Creò un serpente gigante e stritolò la statua- finalmente…
Un uomo alto dai capelli neri e occhi rossi spuntò dalle
polvere. Aprì gli occhi e la voglia di lottare si vide subito.
-Buon giorno bell’addormentato- disse Neipleh aiutandolo ad
uscire
-Neipleh…quella è…? –chiese notando Elphien combattere
-Yep, la nostra sorellina…- disse lui
Argos la osservò per un paio di secondi in silenzio- è
diversa…così…
-Sbavi dopo, ora diamole una mano e filiamo ok? –disse
Neipleh raggiungendola
Argos si riprese e li raggiunse- sono troppo debole
qui…dannazione…
Elphien lo guardò- ben tornato…ti darei un benvenuto più
caloroso ma come vedi c’è un po’ di folla qui…Neipleh prendilo di peso se
necessario e inizia a correre, vi raggiungo tra poco
Lui annuì e lo prese sotto braccio- si vola
Elphien creò un ciclone di piccole dimensioni e volo via
appena poté. Guardò dall’alto la città distruggersi piano sotto il peso della
sua stessa gente- zio Norloth ne sarà felicissimo eh? –guardò verso Neipleh che
volava con uno sfinito Argos- fuori uno, avanti gli altri sette…
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