Capitolo 33: Giochi con il fuoco e pretendi di non rimanere bruciato
Elphien stava guardando con occhi sognanti suo marito
cullare e mettere a letto la piccola Azeria. Sorrise a un ricordo fugace che le
passò per la mente. Aveva sempre amato guardarlo con i figli, Shin era sempre
stato bravissimo a comportarsi da stronzo ma con i loro figli il massimo che
riusciva a fare era rimproverarli per due minuti e poi aveva un forte istinto
di coccolarli. Vide controllare che Ethan dormisse prima di rimboccargli le
coperte, anche se l’aveva rimproverata per aver letto le favole ai loro tre
figli maggiori eccolo ora rimboccare loro le coperte…come poteva essere stata
così fortunata?
-Elphien possiamo parlare? –chiese Demos rompendo la
meravigliosa vista di Shin che si accertava che Morgan e Morgana non
litigassero
Sospirò, sapeva già cosa sarebbe successo, ma non poteva
evitarlo. Lo seguì nella stanza accanto e lui chiuse la porta, cosa che la mise
in agitazione, non le era mai piaciuto quando faceva così.
-Che fai Demos? –chiese lei in ansia, era ancora debole
infondo, il parto le aveva tolto molte più forze di ciò che si aspettava e gli
incantesimi che stava insegnando ai figli non avevano aiutato il recupero dei
poteri
-Non hai idea di cosa significhi averti accanto e non
poterti avere accanto…
-Demos mi stai spaventando
Demos scosse la testa- scusami io…è che…è così tanto che non
ti vedevo…sei così diversa da come ti ricordavo…così matura…sei una madre ora
-Accetti la cosa?
-Sinceramente? No- disse lui- non riesco ancora a vederti
come donna sposata…o come madre di figli che…
Non aggiunse nulla. Non serviva. Elphien indietreggiò- Demos…
Lui sospirò- perché lui? Posso chiedertelo?
-In che senso?
-Dovrei essere qui a chiederti, anzi importi come dicono
Argos e Beltos, di uccidere padre. Ma ti conosco da anni. Quindi non voglio
girarci intorno, so che non farai mai ciò che ti chiedo e non posso però non sperare
che tu lo uccida. Odio quell’uomo…quel mostro…ma ciò che voglio sapere è perché
lui?
-Lui chi?
-Shin…o come si chiama
-Lo amo- disse semplicemente Elphien
-Perché lui e non me? Perché puoi amare lui e non me?!
Elphien guardò altrove- non lo capiresti comunque…
-Perché!? –chiese ancora lui prendendola per i polsi- perché
non ami me!?
-Lasciami mi fai male! –disse lei sperando di non dover
usare i poteri per liberarsi di lui
-RISPONDI! COME PUOI AMARE LUI E NON ME?!
Elphien lo guardò negli occhi, uno dei suoi attacchi di ira.
Come il fuoco poteva passare da bellissimo e calmante a incendio omicida. Non era
mai stato per lei rassicurante stare con Demos, mai…era…spaventoso
Demos posò la fronte sul muro dove teneva ancora bloccata
Elphien- perché i tuoi figli devono essere suoi e non sono…
-Non sono tuoi? –chiese Shin guardandolo era appena entrato
Demos si girò- esci stiamo parlando
Shin senza paura o preoccupazione afferrò per la spalla
Demos e lo tirò via dalla moglie- stai bene?
Elphien annuì, aveva avuto paura…riavere i fratelli le stava
portando indietro orribili ricordi…dolorose memorie che mai avrebbe voluto
riavere
-Sei patetico- disse Shin dopo aver stretto la moglie per
calmarla- sei così disperato visto che tua sorella non ti ama che vuoi forzarti
su di lei…sei matto…
Demos si incendiò e provò a colpire Shin, ma lui fermò il
colpo, incurante di bruciarsi. Shin ghignò- oh? Sorpreso? Sono un demone
idiota. Pensi davvero che una fottuta fiammella come te potesse essere
paragonabile alle fiamme dell’inferno da cui provengo…-strinse ancora finché un
chiaro rumore di ossa rotte non si sentì- sarò buono e ti lascerò andare ora…ma
avvicinati a mia moglie ancora e ti farò vedere cosa significa far incazzare Shin
Flamel, sparisci.
Aspettò di vederlo correre via prima di stringere la moglie-
tremi
-Ho…avuto…
Shin annuì baciandola piano- sono qui. Ma…ti giuro questo. La
mia pazienza ha un limite…se provano a toccarti di nuovo…li ucciderò con le mie
mani…va bene?
Lei annuì- si…
Lui la strinse di più- vuoi che ti faccia sentire meglio?
-Si…
-Vieni…ti suono qualcosa al pianoforte…
Lei sorrise, sapeva quanto rara fosse la voglia di suonare
di Shin, come sapeva che era l’unica ad averlo mai sentito suonare- Shin…
-Si?
-Ti amo
Lui sorrise continuando a suonare- non hai idea di quanto io
ti ami
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