Capitolo 5: Ciò che non potevo sapere
Quel giorno ero con Dyanas nella mia camera da letto. Non lo
sapevo allora ma Dyanas mi stava distraendo mentre i miei fratelli e le mie
sorelle stavano entrando nella camera privata degli anziani. Mentre ero con
Dyanas loro liberavano quell’essere che condannò la mia e la loro vita.
-Dyanas che fai? –chiesi ridendo vedendola cercare di
aprirsi il corsetto della veste
-Smettila di ridere…non capisco come le donne umane lo
sopportino non riesco a toglierlo! –piagnucolò lei
Io mi alzai dal letto e con un movimento singolo sciolsi i
nodi che aveva creato nel tentativo di liberarsi. Lei mise il broncio- ci
potevo riuscire da sola!
-Ne sono sicuro- sorrisi io
Lei sbuffò- non capisco perché devi essere così perfetto te!
Io risi- perché devo stare con la donna perfetta amor mio,
se non fossi almeno passabile come potrei farla innamorare di me?
Lei arrossì- scemo…
Le accarezzai i capelli- hai i capelli legati…
-E con questo? –chiese lei
-Tu li leghi solo per tre motivi: sei nervosa, ho fatto
qualcosa che ti ha fatto infuriare oppure…stai facendo qualcosa che non
approverei…
Lei mi fissò- come diavolo…voglio dire…non sto…
-Dyanas ti conosco da quando sei nata. Ti amo da secoli,
pensi non sappia riconoscere quando mi menti? Cosa nascondono quei tuoi bei
occhi d’Argento?
Lei sospirò- mi hanno chiesto di distrarti così che possano
entrare nella cripta…
-COSA?! Ma siete impazziti?! –mi alzai e corsi alla porta-
dannazione…apri la porta Dyanas
-Reaf non succederà…
La bloccai per le spalle- in quella cripta c’è l’essere che
ha quasi ucciso i nostri genitori. Lo sapete benissimo, perché diavolo volete
rischiare la vostra vita per…
Un boato scosse tutto intorno a noi. Dyanas mi si poggiò
contro per non cadere- cos’era?
Io la guardai- la fine ecco cosa…
Ci misi pochissimo a raggiungere la cripta e trovare i miei
fratelli imprigionati da tentacoli di oscurità. Dyanas venne presa appena entrò
io schivai il colpo- lasciali subito andare!
Entità rise- e perdere un nuovo contenitore? Devo dirlo…tra
tutti loro sei decisamente il più forte ragazzo…
-Cosa vuoi per lasciarli andare? –chiesi io. Non ero in
grado di combatterlo e sapevo che con la vita di Dyanas in ballo non avrei dato
il massimo, ero spaventato da lei
-Facciamo un patto…diverrai il mio contenitore e lascerai
che io prenda quando voglio il tuo posto, in cambio lascerò che i tuoi adorati
fratellini vivano e lascerò che la donna che tanto ami sia sana e salva…ovviamente
se troverò un nuovo contenitore io ti lascerò libero e mi trasferirò in lui…allora?
Guardai Dyanas supplicarmi di rifiutare e Entità strinse la
presa su di lei- non hai capito mio caro…se non accetti io li ucciderò e
prenderò te con la forza…
-Accetto…
Entità rise…tutto ciò che ricordo dopo fu buio e poi divenni
spettatore del mio corpo. Come aveva promesso mi lasciò tornare in me…ma i
danni che aveva fatto mentre aveva il controllo di me erano irreparabili.
La mia Dyanas, i miei fratelli, le mie sorelle…e poi i miei
figli…rese la mia vita un inferno, mi rese un mostro e…e non credo di poter far
nulla per salvarmi da questa condanna…
Ho fatto un errore ad accettare il patto ma che potevo fare?
Lasciare Dyanas morire? Lasciargli prendere il mio corpo senza possibilità di
tornare indietro? Ho avuto paura e ne ho tuttora di perderli…sono in trappola
nel mio stesso corpo e non ho possibilità di aiutare mia figlia a salvarsi da
lui…
-Hey piagnone- dice mettendosi davanti allo specchio
-Cosa vuoi?
Lui sorride, non pensavo avrei mai odiato il mio riflesso e
invece…- tua figlia sta per sposare un demone di nome Shin oggi, farò il bravo
e ti lascerò assistere alla cerimonia…ma una mossa sbagliata e saranno dolori,
chiaro?
Riacquisto il controllo e guardo mia figlia dallo specchio
magico. È stupenda…è felice…non so chi diavolo sta sposando ma nei suoi occhi
vedo che la ama davvero…vorrei poterti essere vicino in questo momento. Che
razza di padre sono? Non posso nemmeno accompagnarti all’altare…
“Va tutto bene” dice la voce di lei di quando era bambina
nella mia testa “sarai sempre il mio papà, non importa cosa, non importa quanto
tempo…sei sempre il mio adorato papà”
Sorrido, ha ragione…sono ancora suo padre. Sono e resto l’uomo
che le fa da padre…troverò un modo per tornare a essere presente nella sua vita…costi
quel che costi
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