WitchandAngel : novembre 2017

Capitolo 23: The Past of Juliette

Capitolo 23: The Past of Juliette

-Ti aspettavo- disse una voce

Angy guardò davanti a sé. Una donna era ferma nella enorme piscina della villa. Aveva lunghi capelli biondastri e occhi verdi ma l’aspetto non era di una bellissima Mermaid, era qualcosa di più spaventoso. Aveva pelle squamata, tra le dita aveva qualcosa che somigliava a una membrana, aveva delle pinne sulla schiena, le orecchie anche erano lunghe e appuntite, i denti affilati, la coda era bluastra mentre la pelle era sul verde. In poche parole? Di sicuro non avrebbe mai conquistato per la sua bellezza i marinai, ma questo non importava a Angélique, doveva capire

-Come ti chiami? –chiese la Siren

-Angélique…Angy va bene- disse lei sedendosi a una distanza di sicurezza dal bordo della vasca, voleva evitare di venire trascinata sott’acqua

-Io sono Juliette Daisy Queen…Juliet va bene se preferisci…- disse la voce armonica della Siren. Angy annuì calma- sei molto calma per star parlando con un…mostro…

Angy la guardò- non sei un mostro

-Oh? E perché mai?

-Posso provare a riassemblare la storia…la tua storia?

-Fa pure ragazza –disse la Siren curiosa come non mai di fronte a una sfidante

-Eri giovane, sognavi la libertà, l’amore vero e speravi di amare chi avresti sposato…ma un matrimonio combinato ha mandato tutto in malora. Lui era abusivo e tu sei finita per il fare una decisione di puro istinto…giusto?

Lei sorrise-già…mi ascolteresti?

Lei annuì tranquilla- sarei davvero curiosa di saperla

-Bene…- la Siren si poggiò al bordo- ero giovane. Avevo appena quindici anni quando i miei mi dissero che mi sarei sposata. Ero innamorata al tempo…ma non era lui chi avrei sposato. L’uomo che avrei sposato era…orrendo. Mi rifiutai ma non ebbi scelta. All’inizio le cose andavano bene…poi…non posso dire che bevesse sempre ma spesso lo faceva, mi tradiva, mi picchiava, mi violentava…e io non potevo far nulla…nessuno mi credeva…avevo diciannove anni quando diedi alla luce Acquamarine e ne avevo ventidue quando diedi alla luce Scarlett. Quando erano nate sembrava migliorata la situazione ma durò poco…poi siamo venuti in questa casa. Ero disperata e quando scoprii che voleva far male alle ragazze impazzii. Un libro cadde dal nulla con un incantesimo per diventare una Siren…quella sera lui si chiuse in camera con le bambine…ero terrorizzata e l’ho fatto senza riflettere…avevo paura per loro. Mi sono spogliata ho detto le parole e mi sono gettata in acqua. Acquamarine aveva dodici anni all’epoca e Scarlett ne avrebbe fatti nove. La maledizione funzionò…ho ucciso mio marito…e condannato le mie figlie…- la vide piangere- sono un mostro. Attiro le anime per poi divorarle…

Angy si alzò e si avvicinò alla donna per poi tenderle una mano- non sei un mostro

Lei la guardò. Angy le sorrise- hai fatto ciò che potevi per proteggerle…sei più forte di ciò che credi Juliette

La Siren la guardò- i…i tuoi occhi…li ho già visti…

Angy annuì- me lo stanno dicendo tutti…vuoi un abbraccio?

-Le Siren abbracciano solo per uccidere Angélique- l’avvertì Juliet

Lei annuì- lo so

-Non hai paura…

-No- disse Angy tendendole una mano- non ne ho motivo

Juliette le diede un bacchetto nero- credo te lo sia meritata

Angy lo prese e la guardò- grazie…

Juliette la strinse piano- prendi fiato. Ti porto alla fine di questa prova…e…grazie mille…erano secoli che non sentivo calore di amicizia…

Angy chiuse gli occhi e si lasciò trascinare sott’acqua.

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Capitolo 33: Giochi con il fuoco e pretendi di non rimanere bruciato

Capitolo 33: Giochi con il fuoco e pretendi di non rimanere bruciato

Elphien stava guardando con occhi sognanti suo marito cullare e mettere a letto la piccola Azeria. Sorrise a un ricordo fugace che le passò per la mente. Aveva sempre amato guardarlo con i figli, Shin era sempre stato bravissimo a comportarsi da stronzo ma con i loro figli il massimo che riusciva a fare era rimproverarli per due minuti e poi aveva un forte istinto di coccolarli. Vide controllare che Ethan dormisse prima di rimboccargli le coperte, anche se l’aveva rimproverata per aver letto le favole ai loro tre figli maggiori eccolo ora rimboccare loro le coperte…come poteva essere stata così fortunata?
-Elphien possiamo parlare? –chiese Demos rompendo la meravigliosa vista di Shin che si accertava che Morgan e Morgana non litigassero
Sospirò, sapeva già cosa sarebbe successo, ma non poteva evitarlo. Lo seguì nella stanza accanto e lui chiuse la porta, cosa che la mise in agitazione, non le era mai piaciuto quando faceva così.
-Che fai Demos? –chiese lei in ansia, era ancora debole infondo, il parto le aveva tolto molte più forze di ciò che si aspettava e gli incantesimi che stava insegnando ai figli non avevano aiutato il recupero dei poteri
-Non hai idea di cosa significhi averti accanto e non poterti avere accanto…
-Demos mi stai spaventando
Demos scosse la testa- scusami io…è che…è così tanto che non ti vedevo…sei così diversa da come ti ricordavo…così matura…sei una madre ora
-Accetti la cosa?
-Sinceramente? No- disse lui- non riesco ancora a vederti come donna sposata…o come madre di figli che…
Non aggiunse nulla. Non serviva. Elphien indietreggiò- Demos…
Lui sospirò- perché lui? Posso chiedertelo?
-In che senso?
-Dovrei essere qui a chiederti, anzi importi come dicono Argos e Beltos, di uccidere padre. Ma ti conosco da anni. Quindi non voglio girarci intorno, so che non farai mai ciò che ti chiedo e non posso però non sperare che tu lo uccida. Odio quell’uomo…quel mostro…ma ciò che voglio sapere è perché lui?
-Lui chi?
-Shin…o come si chiama
-Lo amo- disse semplicemente Elphien
-Perché lui e non me? Perché puoi amare lui e non me?!
Elphien guardò altrove- non lo capiresti comunque…
-Perché!? –chiese ancora lui prendendola per i polsi- perché non ami me!?
-Lasciami mi fai male! –disse lei sperando di non dover usare i poteri per liberarsi di lui
-RISPONDI! COME PUOI AMARE LUI E NON ME?!
Elphien lo guardò negli occhi, uno dei suoi attacchi di ira. Come il fuoco poteva passare da bellissimo e calmante a incendio omicida. Non era mai stato per lei rassicurante stare con Demos, mai…era…spaventoso
Demos posò la fronte sul muro dove teneva ancora bloccata Elphien- perché i tuoi figli devono essere suoi e non sono…
-Non sono tuoi? –chiese Shin guardandolo era appena entrato
Demos si girò- esci stiamo parlando
Shin senza paura o preoccupazione afferrò per la spalla Demos e lo tirò via dalla moglie- stai bene?
Elphien annuì, aveva avuto paura…riavere i fratelli le stava portando indietro orribili ricordi…dolorose memorie che mai avrebbe voluto riavere
-Sei patetico- disse Shin dopo aver stretto la moglie per calmarla- sei così disperato visto che tua sorella non ti ama che vuoi forzarti su di lei…sei matto…
Demos si incendiò e provò a colpire Shin, ma lui fermò il colpo, incurante di bruciarsi. Shin ghignò- oh? Sorpreso? Sono un demone idiota. Pensi davvero che una fottuta fiammella come te potesse essere paragonabile alle fiamme dell’inferno da cui provengo…-strinse ancora finché un chiaro rumore di ossa rotte non si sentì- sarò buono e ti lascerò andare ora…ma avvicinati a mia moglie ancora e ti farò vedere cosa significa far incazzare Shin Flamel, sparisci.
Aspettò di vederlo correre via prima di stringere la moglie- tremi
-Ho…avuto…
Shin annuì baciandola piano- sono qui. Ma…ti giuro questo. La mia pazienza ha un limite…se provano a toccarti di nuovo…li ucciderò con le mie mani…va bene?
Lei annuì- si…
Lui la strinse di più- vuoi che ti faccia sentire meglio?
-Si…
-Vieni…ti suono qualcosa al pianoforte…
Lei sorrise, sapeva quanto rara fosse la voglia di suonare di Shin, come sapeva che era l’unica ad averlo mai sentito suonare- Shin…
-Si?
-Ti amo
Lui sorrise continuando a suonare- non hai idea di quanto io ti ami




Capitolo 22: Got a secret

Capitolo 22: Got a Secret

Angy posò il pacco sul tavolino dove trovò il biglietto di prima, era contenta di non dover portarsi in giro un pacco così pesante. Entrò nella stanza e trovò di nuovo una stanza totalmente buia, qualcosa le diceva che di nuovo era in compagnia in quella stanza

-Siediti- disse la voce che ora associava a Mr House

Si sedette di fronte a un tavolo e vide di nuovo le mani guantate di fronte a sé. Non poteva vedere che quelle con quella luce, ma per qualche motivo ne fu grata

-Non pensavo di rivederla così presto Mr House

-Cosa posso dire? Amo la sua compagnia Ms. King

-Ne sono onorata- disse lei mantenendo la calma e accavallando le gambe, notò un leggero movimento, la nuova posizione piaceva a Mr House, sapeva perché, la gonna era corta e si vedevano meglio le gambe…ma decise di stare ferma

-La sfida sarà un semplice gioco della verità…obbligo o verità diciamo…

-E potrò fare domande?

Ebbe la sensazione che lui stesse sorridendo- se le risposte mi piaceranno…domande?

-Questa non è la sfida che gli altri stanno facendo vero?

-Cosa glielo fa pensare?

-Il fatto che lei sia qui di persona –disse Angélique tranquilla

-Non posso negarlo…loro stanno facendo sfide mortali…mentre tu ti ritrovi con me…se fallirai non ti ucciderò ma…- le prese le mani e gliele accarezzò- diverrai mia…

Angélique combatté contro l’urgenza di togliere le mani dalle sue, doveva stare calma- come giocattolo sessuale presumo…

-Non sono tipo da usare quel termine…io userei come amante…ma sostanzialmente sì

-Possiamo iniziare la sfida? –chiese Angy

-Come desidera…obbligo o verità?

-Verità- disse Angy, non avrebbe rischiato obbligo, non così facilmente

-Sei vergine?

****

-Ok perché diavolo dovrei rispondere a questa cazzo di domanda?! –chiese Angélique- fatevi i cazzi vostri!

***

-Lo sono- disse lei calma, avrebbe giurato che lui ne era felice, doveva rimanere calma

-Tocca a lei- persino la voce le suonava fin troppo compiaciuta

-Obbligo o verità?

-Verità –rispondeva di riflesso forse…quindi se lei voleva obbligarlo avrebbe dovuto scegliere obbligo…

-Perché me?

Le mani strinsero la presa- perché mi attiri. C’è qualcosa di diverso in te. Qualcosa che ti rende così simile a me…così…interessante

Angélique rabbrividì, ma non lo diede a vedere. Aveva avuto i suoi “ammiratori”, o Stalker come li chiamavano le ragazze, ma mai era stata così vicina a uno di loro- io scelgo Verità

-Perché ha lasciato Robert?

Angélique non diede a vedere una emozione, ma dentro di sé rabbrividì, quanto sapeva della sua vita privata? –Mi tradiva con una mia ex-amica. Obbligo o…

-Visto che penso lei non rischierà mai obbligo…direi di fare solo verità, che ne dice?

-Va bene…dunque…mi osservava?

-Si…perché ha accettato il patto?

-Farei di tutto per chi amo Mr House…dunque…

***parecchie domande dopo***

Angy era abbastanza inquietata da Mr House, ma era certa che lui era abbastanza compiaciuto dalla conversazione- abbiamo finito?

-Si…eccole il premio- disse posando una nuova scatola sul tavolo- è stata una piacevole conversazione

-Lo penso anch’io –disse Angy, ma non lo pensava davvero- a presto allora

-A presto- disse Mr House guardandola uscire- molto interessante…

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Capitolo 21: Do you know who I am of this?

Capitolo 21: Do you Know who I am of this?

Angy si ritrovò davanti a un muro di foto. Gli occhi le si illuminarono vedendo le cantanti che avevano fatto la storia.

Passò di fronte a delle locandine di vecchi show sorrise leggendo i titoli delle canzoni.

Burlesque, Moulin Rouge, SilverNight, Moonlight Shadows…

I costumi di scena, i volti truccati delle donne…sorrise ancora

Percorse il corridoio con ancora le scarpe in mano. Sulla porta c’era un biglietto

“Benvenuta. Poggia le scarpe acquisite sul ripiano, le porteremo alla fine della sfida, Buona fortuna e spero tu abbia una buona memoria”

Angy posò le scarpe e entrò.

La stanza sembrava un vecchio privè di qualche locale. La luce si accese su una poltrona

“Si sieda”

La voce che aveva parlato le ricordava molto Saw l’enigmista…cosa molto rassicurante

Angy si sedette e si sistemò la gonna per poi guardare la luce spostarsi sul palcoscenico.

“Quanto è buona la sua memoria signorina King?”

-Mi ritengo abbastanza fortunata dall’avere una memoria eidetica

“Buon per lei” sentì del movimento dietro di lei ma si sforzò di non muoversi “mi ha notato?”

-Si trova dietro di me

“Corretto, non vuole girarsi?”

-Non ho idee suicide grazie.

“Intelligente…bene…ha prestato attenzione alle locandine lì fuori?”

-Si

“Le sono piaciute?”

-Si –sorrise lei

“Molto bene…ha gusto a differenza dei tipi che sto analizzando nelle altre realtà. Sa cosa significa vero?”

-Ci sono più piani esistenziali di questo piano in questa casa, ogni giocatore ha lo stesso identico percorso ma è messo in un piano diverso…giusto?

“Molto intelligente…molto…e sa cosa deve fare ora?

-Dal rumore…lei ha un oggetto in mano…non credo sia qualcosa che mi piacerebbe ricevere…un arma…mi farà vedere qualcosa e dovrò trovare l’originale basandomi sui miei ricordi…corretto?

“Molto intelligente…è pronta? Sbagli una volta e assaggerà il mio coltello…Mr House ha, tuttavia, intenzione di giocare con lei prima, quindi anche volendo la ucciderò dopo che lui la farà sua”

Angélique rabbrividì. Non aveva assolutamente voglia di diventare il giocattolo sessuale di Mr House o di morire…e non era certa di quale delle due opzioni fosse la peggiore- ho capito

“Sembra molto calma”

Lo era. Anni di addestramento militare e poi di provini le avevano insegnato una cosa, mai mostrarsi debole. Doveva sembrare non solo decisa e sicura di sé ma anche in pieno controllo di sé. Se lasciava il panico montare avrebbe fatto errori stupidi e l’ultima cosa che le serviva era morire per quello- lo sono

“Non ha paura di me?” sentì la mano posarsi sulla sua spalla

L’istinto la portava a gridare, ma se lo impedì. Non avrebbe perso, non così- Non sono io quella che dovrebbe averne

“Oh?”

La sfida era cominciata, tre donne salirono sul palco, dopo pochi secondi riconobbe una cantante a lei nota, doveva trovare l’originale dalla copia- la prima

“Corretto”

Altre tre salirono. Sta calma, si disse, andrà bene- terza

“Corretto, altre due”

Sentì la mano massaggiarle la spalla. Altre tre entrarono, calma- se…seconda

“Corretto…cosa intendeva con non è lei che dovrebbe avere paura?”

Le ultime tre entrarono ma nessuna di loro le sembrava la cantante della locandina. O capelli, o occhi o vestiti…c’era un errore in ognuna…quindi- nessuna di loro.

“Ne è sicura?”

-Lo sono

“Corretto. Ecco il suo premio” le poggiò una scatola nera sulle gambe “la apra quando sarà all’ultima parte di questa sfida”

Lei annuì- grazie- si alzò e diresse verso la porta- mr?

“Si?”

-Prima quando ho detto che non sono io a dover avere paura…

“Si?”

Lei sorrise- non è la prima volta che qualcuno mi cerca di uccidere…sa che significa?

“Non saprei”

-Che mio caro Mr House- disse lei certa di avere lui dietro di lei in quel momento- non sono facile da uccidere e di solito chi ci prova poi gioca a far il morto…buona serata- uscì dalla stanza

“Sorprendente…una ragazza davvero sorprendente…”

Mr house si avvicinò al palco “e presto mia”

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Capitolo 32: Il più passionale

Capitolo 32: Il più passionale

Eci. Eci era un posto fatto totalmente di ghiaccio. Ecco dov’erano in quel momento.
Shin strinse Elphien per scaldarla, anche se non era necessario.
-Sarà qui Demos? –chiese Neipleh rabbrividendo
Argos e Beltos erano anche sul punto di congelare, Elphien era vestita come sempre e Shin non era nemmeno in maniche lunghe e sembrava non provare freddo. I figli dormivano ancora, Jae aveva il compito di controllare che stessero al sicuro.
-Si è qui- disse Elphien tranquilla
-Non hai freddo Elphien? –chiese Neipleh
-No- disse lei, era però preoccupata, Azeria era nata da pochi giorni e lei era lontana da lei…
-Tranquilla sta bene- disse Shin- è una Kitsune infondo
-Cosa diavolo è una Kitsune? –chiese Argos
Elphien sorrise- In poche parole sono demoni volpe. Le Kitsune sono conosciute per possedere una grande intelligenza, poteri magici e per essere in grado di vivere a lungo. Esse sono un tipo di yōkai, ovvero un'entità spirituale, e la parola kitsune è spesso tradotta in "spirito di volpe", tuttavia sono corporee e sono una specie derivante dai licantropi volendo semplificarne il concetto
-Come diavolo fai a stare a maniche corte tu!?- chiese Beltos a Shin
Lui rise- son un demone caro, non ho freddo…ti ricordi che qui siamo venuti con mio fratello Alec?
Lei rise- mi ricordo come hai cercato di sotterrarlo sotto ghiaccio
-Mi ha sfidato lui…parlando di sotto ghiaccio mi sa che tuo fratello è sotto ghiaccio- disse Shin sorridendo
Elphien guardò il ghiaccio- Neipleh, Argos e Beltos. Controllate voi sotto il ghiaccio del lago per piacere?
-Tu che fai? –chiese Argos
-Mi vado a fare una passeggiata romantica con mio marito, a dopo- disse lei tirandosi Shin lontano
***
Shin la guardò- cos’hai?
Lei sospirò- Ho la sensazione che presto molto presto avrò la voglia di uccidere i miei fratelli…
-Ah…io li voglio uccidere se ti consola
Lei rise- solo io potevo trovarmi un demone del genere come marito
Lui la baciò e poi guardò i ragazzi- li aiutiamo?
-Perché?
-Mi fanno pena
-Ok…ma ti avverto sono tentata di spedirci anche Argos e Beltos sotto ghiaccio
Shin sorrise- lo terrò in mente
****
-Non riuscite nemmeno a rompere del ghiaccio? –chiese Elphien esasperata
-Non è così semplice! –disse Argos
Shin tirò un pugno alla superficie ghiacciata e questa si ruppe. Infilò la mano e tirò su un mezzo congelato e tremante ragazzo dai capelli rossi e gli occhi ambra, che appena uscito prese fuoco- a me sembrava più che semplice…
-Ciao Demos- disse Elphien- bentornato tra noi
-Elphien…- disse lui tremante- possiamo andare in un posto più caldo?
Lei annuì e diede un bacio a Shin- te l’ho detto che sei il migliore?
-Un paio di migliaia di volte amore…- Shin prese di peso Demos e lo portò in spalla come un sacco di patate, intanto Elphien sorrideva soddisfatta, andava tutto secondo i piani.

Capitolo 31: Non odierò mai chi mi ha amato con tutto se stesso

Capitolo 31: Non odierò mai chi mi ha amato con tutto se stesso

Shin era seduto nel suo studio e stava finendo di scrivere dei documenti. Elphien era immersa nel libro che leggeva ma la sua attenzione venne distolta dal libro e passò all’uomo che avrebbe sposato in pochi giorni.
Era indubbiamente bello.
Era indubbiamente innamorato di lei.
Ed era indubbiamente bravo sotto le coperte.
Sorrise al pensiero. Qualcosa la tirava nelle braccia di Shin, l’aveva sempre fatto, fin dal primissimo incontro ma non glielo avrebbe mai confessato. Era troppo orgogliosa per farlo.
Guardò il movimento tranquillo che faceva la sua mano mentre compilava i documenti di chissà quale progetto. Era l’uomo che stava per sposare, attento, gentile, estremamente furbo…la faceva sentire protetta e amata…pochi giorni e sarebbe stata ufficialmente sua…si chiedeva se avrebbero avuto figli…che tipo di padre e marito sarebbe diventato…
-Tesoro se continui a guardarmi così giuro che ti faccio mia su questa scrivania- disse Shin alzando lo sguardo dai documenti
Lei sorrise- non sarebbe una brutta idea…
Shin la guardò- Elphien non tentare il tuo futuro marito…
Lei sorrise e si alzò- hai aspettato anni per potermi avere…e ora ti fai scrupoli?
Lui la guardò- sai che una gran parte di me vorrebbe averti qui…e l’altra che avrebbe preferito farti sua per la prima volta dopo le nozze…
Lei sorrise- Shin…- si sedette sulle sue gambe- non dirmi che hai paura?
-Quale parte di “mi fai perdere il controllo” non hai capito? –chiese lui stringendola con le sue braccia- e poi…stai per sposare un assassino…
Lei alzò le spalle- e?
-Dovresti essere più…
-Sai cosa sono Shin.
-Lo so
-Mi ami lo stesso
-Ovvio- disse lui
Lei lo baciò- non mi interessa cosa fai, mi fai sentire viva…e so che questo è giusto.
Lui la strinse di più- la notte di nozze non dormirai…ops è vero non dormi mai…
Lei scosse la testa e lo baciò- che ne dici di portare la conversazione sotto le coperte?
Lui sorrise- perché fare tutta quella strada…la scrivania è comoda quanto il letto
*****
Shin rientrò in camera tranquillo- tutto bene?
-Si…pensavo. Ethan dorme? –chiese Elphien sorridendogli
-Si…hai un sorriso che promette guai…- disse prendendole la mano
Lei sorrise- non so se sia una cosa buona o meno…ma stai per avere un figlio
-Lo so e…aspetta intendi ora!? Ma è passato meno di un mese e…
Lei gli sorrise e alzò le spalle- non importa…
Shin la strinse- sono qui
-Fa male…
Lui annuì- non sei sola.
****
Elphien era esausta e accanto a lei Shin stringeva la nuova nata. Aveva l’aspetto di una bimba di due anni, aveva folti capelli rossi e occhi di un bellissimo verde smeraldo. Ormai erano abituati a avere figli che crescevano in fretta e furia per poi iniziare a crescere a una velocità normale verso i sedici anni.
-Lei è una Kitsune- sorrise Elphien
-Come la chiamiamo? –chiese Shin sorridendole
-Azeria- disse lei sorridendogli
-Azeria…mi piace…benvenuta tra noi Azeria


Capitolo 30: Non mi odierà ma so che è delusa da me

Capitolo 30: Non mi odierà ma so che è delusa da me

Ho fatto molti errori nella mia vita.
Ho scelto di non parlare quando potevo.
Ho scelto di non essere severo con la mia famiglia.
Ho scelto di sacrificarmi per i miei fratelli e le mie sorelle.
Ho scelto di lasciare che Entità creasse i ragazzi.
Ho scelto di non mentire a mia figlia.
Ho scelto di crescere solo Elphien come figlia.
Ho scelto di dirle tutta la verità.
Ho scelto di rifiutare Dyanas e di mandarla al diavolo quando mi ha chiesto di eliminare nostra figlia.
Ho scelto di usare Dyanas solo per sesso ma l’amore che provavo per lei è andato temo.
Ho scelto di odiare i miei nipoti quando li ho visti invaghiti di mia figlia.
Ho scelto di rinunciare a essere un padre per Neipleh visto che non mi voleva come tale.
Ho scelto di accettare che Entità avesse il controllo molto spesso in modo che parlasse con Elphien.
Ho scelto di amare mia figlia più di quanto amo…o amavo Dyanas…
Ho fatto tante scelte…
Molte di cui non sono certo se dire fossero giuste o meno.
Odio ripensare a quelle scelte.
Odio pensare che forse avrei potuto fare qualcosa per aiutare mia figlia…
Forse…
Tutto sommato non credo avrei cambiato mai il mio percorso…
Se non avessi fatto determinate scelte ora…non avrei mai figlia.
Non avrei avuto i più bei momenti della mia vita.
Amo mia figlia, anche Neipleh, nonostante non riesco a amarlo come un figlio posso dire che lo amo come figlio di Dyanas. Un figliastro se vogliamo.
Se le cose fossero state diverse ora starei con Elphien
Ora sarei con i miei nipoti
Ora bacerei Dyanas tranquillo. Guarderei mia figlia crescere i suoi figli. I miei nipoti.
Il mio rimorso?
Non averla potuta portare all’altare.
Non averla potuta stringere e consegnare nelle mani dell’uomo che amava.
Nel vederla felice di sposare un uomo e di crescere i suoi figli con lui.
Nel poter stringere i miei nipoti…e…
-Reaf- dice Entità- calmati
-Scusa…
-La stringerai ancora. Tua figlia e conoscerai i tuoi nipoti ok?
-Sei stranamente allegro oggi o sbaglio?
Entità sorride- mi sono ricordato una cosa…comunque…secondo me le cose stanno andando molto bene.
Lo guardo- non voglio sapere perché lo sai
Lui sorride- lo scoprirai
-Ora citi pure mia figlia?
-Si



Capitolo 29: Le ho promesso il mondo e lo avrà

Capitolo 29: Le ho promesso il mondo e lo avrà

Stringo a me Elphien, anche se non ho un corpo fisico posso abbracciarla lo stesso- tutto bene?
-Purtroppo non per molto…- dice lei guardandomi
-Che intendi?
Sospira- tra non molte ore io e te ci separeremo per parecchio…
-Che intendi? –chiedo guardandola
Lei sorride piano- il nostro tempo sta finendo…non posso dirtelo o gli eventi gireranno in altro senso
-Elphien?
-Devi fare come ti dico ok? –chiede lei
-Farei di tutto per te Elphien- dico io
-Di tutto? –chiede lei
-Morirei per te Elphien- dico io accarezzandole il viso
-Non farlo…non morire per nessuno, specialmente per me…
-Elphien io ti amo, non mi importa di vivere se tu non sei con me…
Lei mi sorride tristemente- devi continuare a vivere…ci separeremo per tanto tempo…ma poi tutto si risolverà e io e te saremo insieme nella fine…
-Tanto tempo?
-Non posso stare così…imprigionata qui non riuscirò a mantenere la promessa…
-Promessa?
Lei sorride- lo capirai presto…è una promessa che ci scambieremo in futuro…una promessa che ti farà andare avanti e darà molta gioia
-Non sto capendo
Lei sorride- Non devi capire. Ti fidi di me?
-Più di ogni altra cosa al mondo Elphien
Lei sorride e mi guarda- allora devi solo fidarti di me. Ogni cosa a suo tempo…Entità?
-Si?
-Grazie…
-Per cosa?
-Lo capirai- sorride lei
-Devi sempre fare la misteriosa vero?
Lei ride- non mi ameresti altrimenti no?
Le sorrido- io ti amerei e ti amerò sempre mia cara…
-Allora mi devi promettere una cosa
-Qualsiasi cosa
Lei mi sorride- dovrai amare i miei figli. Non importa se penserai che non sono tuoi, li dovrai amare lo stesso e dovrai promettermi che li proteggerai e tratterai come tuoi
La guardo confuso- perché?
-Lo capirai fidati…lo prometti?
-Te lo giuro, non farei male a nulla che tu crei e ami piccola…
Lei mi sorride- grazie…Entità…io…





Capitolo 20: First you got to have a good memory

Capitolo 20: First you got to have a good memory

Angélique guardava contenta Scarlett giocare con le carte

-Abbiamo perso la vostra amica? –chiese Jackson

-No Angy ama i bimbi, probabilmente fosse per lei ne avrebbe una cucciolata- disse Isy

-Quindi chi se la sposa si dovrà abituare a parecchi figli…parecchi- disse Nikki

Jackson sorrise. Ele lo fissò- prova anche solo a pensarlo e ti trovi parti in meno caro

-Per curiosità la vostra amica che interessi ha? –chiese Ian guardandola fare un trucco di magia a Acquamarine e Scarlett

-Beh…è stata cresciuta con una rigida educazione militare- disse Dori

-Le piace moltissimo la natura, è una Wiccan, si intende di molte cose come erbe, pietre, simboli strani, animali…- iniziò Ele

-Tipo ha un’ossessione per le volpi, i cani e i lupi- disse Dori- ha due lupi a casa come animali domestici…non ho capito come diavolo faccia ad avere i permessi per averli ma…

-Ha un’ossessione per i bambini anche. Li adora, è brava con loro, ama giocarci, prendersene cura ma è terrorizzata all’idea di averne di suoi…la sua logica è assurda- disse Nikki guardandola

-Ama le armi da fuoco ed ha un addestramento militare- disse Isy pensandoci su- aveva anche un grado alto nell’esercito prima che lasciasse il tutto per fare la cantante e attrice…

-Cambia idea molto in fretta e spesso se sta creando qualcosa da personaggio buono finisce a creare il prossimo satana- disse Nicole

-Direi…- iniziò Dori poi si girò a vedere Angélique fissare un punto- che delle volte diventa strana…Angy cosa fissi?

Lei sorrise tranquilla- nulla…pensavo…allora che sfida mi tocca?

****

-Non posso certo dire che ho visto Mr House fissarmi no? Comunque non ho un’ossessione per lupi e bambini! E si potrei avere qualche decina di armi in casa ma…ok forse meglio se sto zitta…prima che comincio a sputtanarmi da sola…

****

Ian si schiarì la voce- venga con me

Ian la portò in una grande stanza con delle carte- sa cos’è il gioco memory?

-Si dispongono delle carte mescolate su un piano e si devono trovare le coppie- disse Angy

Lui annuì- questa è una versione di quel gioco. Se sbaglia troppe volte verrà uccisa

Angy annuì- siete leggermente sadici qui vero?

****

-Leggermente? –chiese Dori- mi hanno avvelenata

-Non scordiamoci lo squalo grazie- disse Ele

-O la mia caduta da quella fottuta statua- disse Nikki

-O ogni morte avvenuta finora- aggiunse Isy

*****

Angy guardò le carte girate, coperte alla sua vista. Ian la guardò- buona fortuna. Ha quindici secondi per memorizzare la posizione delle cinquecentosettanta carte, potrà poi metterci quanto tempo vuole per accoppiarle. Deve prenderne almeno più della metà. Buon lavoro…

Angy guardò Ian uscire e fissò il decoro delle carte. Notò una cosa che la fece sorridere. Strinse la collana che aveva sempre con sé- possiamo iniziare…

Le carte furono girate. Il tempo passava e i quindici secondi concessi erano un enorme svantaggio. Si chiedeva se anche gli altri concorrenti fossero costretti a solo quindici secondi. Sapeva che in quel momento ogni gruppo era su un piano temporale diverso per far sì che avessero pari opportunità. Distolse la mente dal pensiero e guardò le carte rigirarsi. Aveva ragione? C’era un solo modo per scoprirlo.

Con estrema calma girò una carta. Poi ne girò una seconda. Una coppia di re di picche. Sorrise. Aveva ragione allora. Con velocità iniziò a girare le carte, nessun errore fino ad allora. Era semplice. Era un giochetto molto divertente in realtà. Finì di girare tutte le carte. Nessun errore era stato commesso e sorrise a sé stessa. Un paio di scarpe nere caddero dal soffitto e atterrarono con delicatezza mentre una porta si apriva. Angy le prese e continuò nella stanza accanto.

Come aveva fatto? Le carte avevano un disegno dietro, unico nel suo genere per ogni coppia. Aveva solo dovuto stare attenta al dettaglio giusto e aveva finito con il seguire il suo istinto e fidarsi di quella intuizione.

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Capitolo 19: Hello second Daughter

Capitolo 19: Hello second Daughter

Eleonora aprì l’ultima porta e si ritrovarono nel giardino di fronte alla casa, nella seconda piscina. Nel centro dell’acqua c’era una teca di vetro con dentro una bambola di una sirena dai capelli rossi e gli occhi verdi.

Angy guardò Eleonora- direi che stavolta è in una bambola che si trova la Mermaid

-Ok…come la liberiamo?

Angy indicò il pettine che Eleonora aveva in mano- quello

Ele annuì e prese dalla teca la bambola e le spazzolò piano i capelli. Dopo poco si ritrovò a spazzolare i capelli di una Mermaid vera

-Grazie signorina- disse la bambina

-Come ti chiami? –chiese Angy avvicinandosi

-Io sono Scarlett, la sorellina di Acquamarine –disse la ragazza

-Io sono Eleonora, mi puoi chiamare Ele e lei è Angélique, puoi chiamarla Angy- disse Ele

-Ok, grazie per avermi salvata- sorrise la piccola

Eleonora le spazzolava i capelli piano- abbiamo finito la prova?

La bambina scosse la testa- no…dovreste convincermi a venire con voi

Angélique le si inginocchiò davanti- e come possiamo fare?

La bambina si bloccò a fissarla- i tuoi occhi

Eleonora guardò Angélique ma la vide normale- cos’hanno?

-Non lo vedi? –chiese Scarlett guardando Eleonora- sono i suoi occhi!

-Ehm…- Ele guardò una confusa Angélique

****

-Ma no dai? E di chi dovevano essere? –chiese sarcastica Ele

-Ele è una bambina, si sarà espressa male- disse Angy

-No ti prego no- disse Ele guardandola

-Ehm…no cosa?

-Angy lo sappiamo tutte che se vedi un bambino nel raggio di due miglia diventi pericolosa

-Ele mi fai sembrare una pedofila

-Sei peggio. Se non ti portiamo via dall’orfanotrofio dopo i tuoi concerti ti adotteresti l’intero istituto

-Ma i bambini sono così carini…

Ele la fissò- no

-Ma…

-Non puoi adottarla

-Ma

-Cattiva Angy, no

-Uffa…

****

-Cos’hanno i miei occhi? –chiese lei gentilmente

-Sono quelli di una strega! –sorrise Scarlett- tu sei una strega buona vero?

-Certo piccola che è buona- sorrise Ele- non saresti libera altrimenti

Scarlett sorrise- mi porti in braccio? Se mi porti in braccio vengo con voi!

Prima che Ele potesse rispondere Angy l’aveva già presa in braccio e la coda da Mermaid rossa divennero delle gambe e i suoi vestiti apparirono dal nulla- Angy non adottarla

-Tranquilla –sorrise lei coccolandosi Scarlett, che pareva apprezzare le coccole

-Angy…

-Ho capito, ho capito- disse lei- non l’adotto!

Ele scosse la testa- spero per te che mantieni la parola data

-Ti posso chiamare zia Angy? –chiese intanto la piccola

-Mi ha chiamato Zia…- disse tutta contenta Angy

-Non darle retta tu! –protestò Ele guardando Scarlett

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Capitolo 28: Non avete diritto a darmi ordini!

Capitolo 28: Non avete diritto a darmi ordini!

Argos la fissò- dobbiamo ucciderlo!
-Temo non ci sia altra soluzione- concordò Beltos
Neipleh li guardò- non è scelta vostra ma di Elphien
-Elphien DEVE ucciderlo. È l’unico modo- disse Argos
Shin teneva la mano di Elphien, era in ansia per lei. Elphien non aveva ancora detto agli altri di essere incinta, non ne aveva avuto tempo e Shin, parlando francamente, temeva per la sua salute e per il futuro figlio.
-Non credo sia vostra la scelta- disse Shin
-Lo è- disse Argos
-Ma vuoi chiudere quella cazzo di bocca?! –chiese Morgan incazzato
-Come prego? –chiese Argos
-Ti ha detto di stare zitto- disse Morgana- non sei sordo fino a prova contraria
Argos si avvicinò- dovresti imparare a star zitta donna…anzi…mocciosa
Lilith si mise in mezzo- un passo e ti giuro che ti faccio arrosto
-Vuoi morire ragazza? –chiese Argos, intanto Beltos la fissava fin troppo intensamente
Ethan ringhiò- non osare pensarci nemmeno…
Argos lo fissò- moccioso…Elphien falli tacere o peggio per loro
Beltos la guardò- Elphien se ci ami devi…
Lei sorrise sarcastica- amarvi?
I due la guardarono. Lei si alzò piano e li guardò. Argos fece un passo avanti ma qualcosa di freddo lo spinse a indietreggiare.
Elphien sorrise- voi due…siete davvero una rottura di scatole…vi consiglio di star zitti e di non osare provare a ferire i miei figli…o quello che verrà
Neipleh la guardò- sei incinta?
-Si
Lui sorrise- congratulazioni
I figli sembravano contenti, tuttavia Argos e Beltos sembravano…furiosi.
-Elphien…in quanto tuo fratello maggiore io ti vieto di avere altri figli
Elphien lo guardò- come prego? Cosa intendi Argos?
-Che non sei…non puoi avere altri figli…- concordò Beltos
-Cosa?
-Non ti permetteremo di avere altri figli da…
Una forza invisibile li iniziò a strangolare. Elphien si avvicinò, disprezzo era ciò che le si leggeva negli occhi.
-Primo: la decisione di uccidere o meno qualcuno spetta solo a me
I due non riuscivano a respirare o muoversi
-Secondo: Non osate toccare i miei figli o minacciarli
Li alzò da terra senza toccarli
-Terzo: Non mi interessa che cosa volete, avrò figli con Shin che vi piaccia o meno
Li guardò sadicamente e sorrise
-Quarto…non avete diritto di darmi alcun ordine. Uscite da questa stanza prima che io abbia due fratelli in meno di cui occuparmi
Shin le prese la mano, aspettando che fossero soli- stai bene?
Lei sorrise- si…- lo abbracciò- sta andando tutto come avevo previsto…



Capitolo 18: Okey, I don't like fish anymore

Capitolo 18: Okey, I don’t like fish anymore

La porta si aprì con un orrendo scricchiolio. Le ragazze si guardarono intorno e videro il nulla.

Ele tirò fuori un accendino e accese una lampada a oli che era rotolata ai suoi piedi- oh cazzo…

Le ragazze guardarono quello che poteva essere definito una stanza degli orrori.

Appesi alle pareti c’erano cadaveri, molti cadaveri. Non erano umani, non tutti almeno. Erano divisi a metà. Parte erano umani, parti erano pesci di varie forme. Angy guardò il centro della stanza- Ele…

Ele alzò la lampada e vide con orrore cosa Angy vedeva. Donne nude erano messe in lunghi tubi di vetro. Le loro labbra erano cucite con punti di sutura, l’acqua era sporca, alcune di loro si stavano decomponendo o mancavano di parti del corpo. Ele alzò leggermente di più la lampada e vide le gambe delle donne. Qualcuno si era divertito a cucirle insieme, le gambe una volta umane erano ora cucite con poca cura insieme come a formare una coda di sirena…

-Dio santo…- disse Ele guardando le donne

-Ele…- chiamò Angy guardando un punto nella sala- troviamo il modo di uscire…ora

Ele la raggiunse, sul muro c’erano foto di uomini che mangiavano le donne-sirena. Un conato di vomito le venne spontaneo, ma riuscì a non vomitare- non voglio più toccare pesce in vita mia

Angy sembrava però persa su un altro dettaglio. Si portò le mani davanti alle labbra e strinse gli occhi forte e dopo poco Eleonora notò del sangue gocciolare dalla sua mano

-Angy!

Lei non rispose cercando di calmare il suo respiro

-Angy…?

Angélique mosse la mano, tremava- e…esci…esci di qui…- disse piano

-Angy? –chiese Ele

Lei tolse l’altra mano dalle labbra rivelando dei canini più lunghi del solito, gli occhi erano chiusi saldamente ma era chiaro che non erano normali- Ele…esci…di…qui…non…so…cosa…sta…succedendo…

Ele la guardò- Angy…le tue mani…

Le unghie erano affilate e di argento, sembravano in grado di lacerare qualsiasi cosa. Angy si lasciò crollare in ginocchio sul pavimento mentre cercava disperatamente di controllare il respiro

-Angy? –chiese Ele

-Questa…è…la…prova…

Ele la guardò e capì. Era la prova, dovevano trovare la cura…probabilmente avrebbe dovuto essere anche lei sotto l’effetto di qualsiasi cosa fosse quello che stava accadendo a Angy, ma forse il patto dell’amica l’aveva risparmiata. Nella semi oscurità Ele cercò di trovare una soluzione. Boccette vuote erano versate a terra, il liquido ormai perduto. Arrivò a uno scaffale fatto di cadaveri di pesce, o almeno sperava che quelle fossero ossa di pesce. Centinaia di boccette erano lì con nomi in una lingua mai vista prima. Sul tavolo c’era il secondo pezzo dell’oggetto tondo che doveva recuperare e notò che era composto da lettere

-Una combinazione? Diamine…- iniziò a girare i vari pezzi del puzzle sperando di trovare la giusta chiave, intanto i rumori che sentiva nella stanza la rassicuravano ben poco. Erano inumani e non era più certa che in stanza con lei ci fosse Angélique

I rumori aumentavano e l’ansia di Ele continuava a aumentare. Dei passi pesanti fecero gelare il sangue a Ele che riuscì tuttavia a aprire la dannata scatola in tempo e trovare il nome della boccetta. Si girò e un essere in umano le stava per saltare al collo ma qualcosa lo scaraventò lontano da lei.

Ele guardò chi l’aveva difesa e vide Angélique al suolo. Il suo aspetto le ricordava una specie di vampiro. Senza pensarci le diede il contenuto della boccetta e dopo dieci minuti di ansia la ragazza si risvegliò. I denti erano comunque lunghi, ma meno di prima, le unghie non cambiarono, ma gli occhi di Angélique restarono sigillati.

-Angy stai bene?

-Ora sì…mi…mi presti lo specchio?

Ele glielo diede e la vide girarsi in modo che lei non potesse guardarla in faccia. La ragazza aprì gli occhi piano e guardò i suoi occhi. Il cerchio nero della pupilla era stato sostituito da un teschio e il colore era diventato, sebbene per un secondo, un rosso sangue. Dopo pochi istanti gli occhi tornarono normali e lei sembrava essere normale.

-Stai bene?

-Si…- si girò e le diede lo specchietto- usciamo da qui.

Ele mostrò una chiave trovata insieme alla boccetta- cosa mi ha attaccato?

-Non lo voglio sapere- disse Angy assicurandosi che la porta fosse sigillata dietro di loro. Le due salirono le scale per raggiungere la prossima parte del labirinto

-Angy?

-Si?

-Cosa ti era successo?

-Non lo so…so solo che avevo sete- disse lei- e non respiravo…credo…mi stessi trasformando in qualcosa…

-Una Siren?

-Può essere…non voglio saperlo

-Nemmeno io…sono solo contenta che tu stia bene.

-Anch’io…

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Capitolo 27: Non c'è uomo che possa meritarla

Capitolo 27: Non c’è uomo che possa meritarla

-Cos’hai? –chiedo a Entità
-Elphien è incinta –sorride lui
-Cosa? Come diavolo lo sai? –chiedo io, a parte delle immagini non possiamo sentirli parlare e a me non sembra diversa…
-Guardala- dice lui- ha un sorriso più acceso, anche il suo partner è molto più felice del solito. Vedi? Le tiene una mano con delicatezza e la coccola più del solito
Guardo la scena- non mi sembra diversa dal solito
Lui scuote la testa- come fai a non vederlo? È…evidente…
Entità, odio ammetterlo, ma è più attento di me su cosa prova mia figlia…
-Posso chiederti come mai ne sei così sicuro?
-Mi disse che avrebbe avuto centottanta figli, forse anche di più, da suo marito
-Centottanta?!
Lui sorride- sarebbe bello non trovi? Tanti piccoletti con il suo DNA
-Entità…
-Tu che tipo di uomo vedresti accanto a lei? –chiede lui di colpo
-Per Elphien?
Lui annuisce
-Non credo ne esista uno…voglio dire è chiaro che Shin la ami ma…
-Non sai se fidarti di una persona che non hai mai conosciuto e non sei certo di perché ama tua figlia…vero?
-Si…perché dovrei fidarmi di un uomo che non conosco…
Lui annuisce- eppure…sento che sia quello giusto, non fraintendere io voglio essere l’unico che lei ami…ma…lui è ciò che la tiene felice…
Lo guardo- tu che uomo vedresti al suo fianco?
-Io?
-Non posso parlare con molti altri nella mia testa Entità- dico io
-Conosco tua figlia, mi fido del suo giudizio
-Si ma tu…
-Io non ho nessuna ragione per imporre il mio giudizio a lei Reaf…lei ha il diritto di scegliere chi ama…
-Sei…turbato
-Lo sono…
-Perché?
Lo vedo sospirare e guardarla- cosa succederà se lui…la ferisse?
-In che modo?
-Non è…insomma…lui è un uomo! Loro tradiscono. Odiano. Feriscono! –sbuffa- come faccio a fidarmi di un…di un dannato…
-Per essere qualcuno che “non ha diritto di interferire” mi pare che…
Non finisco la frase che lui mi guarda male- senti. Solo perché mi fido di Elphien non vuol dire che mi fido di Shin Flamel…voglio dire…non so nemmeno da dove cavolo sbuca!
-Che intendi?
Lui mi guarda- non importa…lasciami solo. Ho del lavoro da fare
-Non…- e mi ha chiuso fuori…fantastico…
Che cosa sa che io non so…




Capitolo 26: Continuo a amare mio padre e ciò non cambierà

Capitolo 26: Continuo a amare mio padre e ciò non cambierà

Elphien strinse i pugni
Argos e Beltos non stavano più zitti. Stavano parlando da ore e ore di come uccidere il padre.
Neipleh si era tenuto fuori, aveva accettato ciò che Elphien aveva detto lui. Era sua la scelta e se lei insisteva nel dire che il padre potesse essere salvato lui le credeva.
Lilith era nella stanza e stava giocando con una fiamma, contemplava se dare o meno fuoco ai due zii, l’unica cosa che glielo impediva era che non voleva far arrabbiare la madre…altrimenti quei due sarebbero stati ridotti in cenere al secondo “Shin non è adatto a te”
Morgana stava giocando con delle piccole marionette che muoveva con i suoi poteri, entrambe avevano un sorriso sadico e due coltelli molto grossi in mano, come la sorella era incerta se usarli per uccidere i due o meno.
Morgan era intento a accarezzare con una mano Jae, irrequieto, con l’altra teneva un serpente, indeciso su come farli morire i due.
Ethan era seduto a terra con Sakura sulle gambe che si faceva coccolare, aveva gli occhi da lupo e i denti leggermente più affilati. Chissà se la carne di quei due era buona da mangiare…uhm forse rischiava un avvelenamento…però poteva sempre usarli per esercitarsi a sbranare la gente no?
Shin era accanto alla moglie, il suo sguardo, la sua postura e il suo ghigno non lasciavano intendere i suoi pensieri. Ma se qualcuno avesse potuto accedere alla mente dell’uomo avrebbe visto una lunghissima serie di torture che stava progettando a discapito dei due. Perché? Beh…non gli era andata giù la storia del “rimpiazziamo Shin” e aveva tutte le intenzioni del mondo di fargliela pagare
Risultato?
L’unica cosa che stava impedendo loro due di finir uccisi era la morte stessa…ironico vero?
-STATE ZITTI- sbottò Elphien facendoli zittire- non sopporto più nessuna delle cazzate che sparate! Per gli dei avrei dovuto lasciarvi marcire in quelle cazzo di prigioni, mi sarei risparmiata una fottuta emicrania e due teste di cazzo in mezzo alle scatole. Papà non verrà ucciso. Fine dei discorsi. Non vi va bene? Andatevi a farvi fottere. Qui non avete voce in capitolo visto che non avete le palle di fare una beata minchia da soli ora vi arrangiate. Fate i bravi bambini e lasciate chi ha il coraggio di lottare fare il lavoro sporco. Razza di…
Shin le mise una mano sulla spalla- vi consiglio di uscire…prima che io vi faccia male.
I due annuirono leggermente nervosi, i figli uscirono pure insieme a Neipleh lasciando i genitori soli.
-Quei due…io li ammazzo! –disse Elphien incazzata- sto impazzendo dio santo! Non…
Shin le bloccò il mento e le rubò un bacio. Elphien provò a resistere e protestare ma dopo poco mise le braccia intorno al collo del marito, lasciando che lui la stringesse e accarezzasse piano.
Quando si staccò da lei sorrise piano- meglio?
-Se stavo parlando troppo bastava dirlo…
-Uhm? Non potrai mai parlare troppo amore- disse lui baciandola
-Allora perché mi hai baciata?
-Non posso baciarti?
-No…cioè si mi puoi baciare…cioè- arrossì- sei il demonio dannazione
Lui rise- mi deludi amore, dopo secoli di matrimonio lo hai capito?
-Shin! –protestò lei mentre lui l’aveva teletrasportata in camera da letto- Shin?
Lui sorrise e la baciò- non ti devi arrabbiare
-Perché?
-Perché quando sei incavolata nera mi ecciti da morire cara…
Lei arrossì- Shin…
Lui la baciò- diventi così energica, sento il tuo cuore battere più in fretta, hai un sorriso meraviglioso, i tuoi occhi diventano più scuri e…
-Ok ti eccito, hai reso l’idea! –disse lei rossissima
Lui sorrise baciandola- quindi ora che vuoi fare che hai messo tuo marito in posizione di attacco?
Lei sorrise e lo baciò- dirgli una cosa
-Tutto ciò che vuole- sorrise lui- ma dopo voglio le coccole
-Uhm…ti amo- disse lei baciandolo
-Lo so…e ti amo anch’io mia regina
Lei sorrise- e se ti dicessi che amo te e i nostri cinque figli?
Lui sorrise- cinque? Me ne sono perso uno?
Lei rise piano e lui la guardò- ci sei arrivato?
Lui la fece girare e la baciò- sei incinta! Sei incinta!
Lei rise- mi vuoi mettere giù?
Lui la strinse- non potevi darmi notizia più bella…- la baciò- dobbiamo pensare al nome, prendere le cose, avvisare i miei e…
Lei rise e lo baciò- prima devi coccolare tua moglie…
-Quello sempre…- disse lui baciandola e avvicinandola a sé




I just got a daughter somehow

I just got a daughter somehow Trama: Il migliore cacciatore del mondo era alquanto triste per l’assenza di una dolce metà e figli nella sua ...